Informiamo tutti i pensionati che è stato
pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 280 del
1 dicembre 2015 il decreto sulla perequazione automatica (l’aumento
delle pensioni annuale derivante dalla inflazione) per l'anno 2016, che prevede
un aumento pari a zero, mentre per l'anno 2015 è confermato lo 0,2%.
Le conseguenze per i pensionati sono che a
partire dal 1 Gennaio 2016, per chi percepisce una pensione fino a tre volte il
minimo o a partire dalle 6 volte il minimo, è prevista la restituzione
derivante dalla differenza tra quanto ottenuto in maniera provvisoria durante
il 2015 al tasso previsto dello 0,3 per cento ed il valore definitivo dello 0,2
per cento. In più dato che l’assegno pensionistico del nuovo anno sarà identico
a quello definitivo del 2015 l’assegno sarà un po’ più leggero. Mentre chi percepisce un assegno ricomprese fra
le tre e le sei volte il trattamento minimo Inps, potrà godere di un leggero
aumento, per queste pensioni si determinano, dal 1 Gennaio 2016, i nuovi importi
mensili dovuti alla applicazione del Decreto legge 65 / 2015, convertito in
legge 109/ 2015, in seguito alla sentenza della consulta che ha respinto il
blocco della perequazione effettuata nel 2012 e nel 2013.
«Come dichiarato da Carla Cantone, segretaria
generale dello Spi, bisogna intervenire subito per evitare che ai pensionati
sia chiesta indietro una parte dei soldi della rivalutazione dello scorso anno
– commenta Sauro Dal Pane, segretario dello Spi territoriale -. La legge di
stabilità va modificata per tutelare il reddito da pensione, che non deve
essere ulteriormente penalizzato. Anche il tavolo di trattativa tra i sindacati
Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil e il ministro Poletti ha lo scopo di non
danneggiare ulteriormente i pensionati, che da anni subiscono i provvedimenti
iniqui del governo di turno». (Spi Cgil Imola)
Angelo Gentilini, da info Spi Cgil Imola.