29 giugno 2012

Occupazione da energie rinnovabili

L'ultimo rapporto di EuroObserv'ER ( barometro che misura i progressi compiuti dalle energie rinnovabili nella UE) certifica che i lavoratori occupati nel settore (anno 2010) delle fonti di energia rinnovabile nei 27 stati membri dell'UE sono stati oltre un milione ( 1.144.000) con un aumento del 25% rispetto all'anno precedente. Nelle Biomasse 273 mila occupati, nel Fotovoltaico 268 mila, l'Eolico 253 mila, il restante nell'indotto.
La filiera del Fotovoltaico nel 2010 è quella che ha conosciuto un tasso di crescita del 70%. In Germania si contano 361 mila posti di lavoro complessivi, in Francia 174 mila, in Italia 108 mila.
Il giro d'affari dei 27 Stati membri nel 2010 nel campo delle rinnovabili viene valutato in oltre 127 miliardi di euro, con un aumento del 15% rispetto ai 120 miliardi del 2009.
il miglior settore è stato quello del Fotovoltaico con investimenti di 45,5 miliardi, di cui 12,6 miliardi sono stati effettuati in Italia.
Guardando in prospettiva, la stessa Grecia, ora in profonda crisi economica, punta sul progetto “Hellios” per attrarre nuovi investimenti nel solare, con un budget di 20 miliardi di euro e creare circa 60 mila posti di lavoro. Interessato al progetto, il Governo Tedesco, sta studiando la costruzione di 20 mila ettari di impianti di FV in Grecia per esportare elettricità in Germania a basso costo.
In conclusione possiamo dire che, il rapporto di EuroObserv'ER, conferma ancora una volta che le energie rinnovabili, sono una miniera a cielo aperto, che crea ricchezza, sviluppo e occupazione.
Antonio Filippi, Reti e Terziario Cgil

26 giugno 2012

Senti, senti la Fornero

Accedo a Televideo Rai e alla pagina 125 che ti leggo in risposta alla Cgil e alla sua Segretaria Generale Susanna Camusso che ha deciso di continuare la lotta contro una riforma del lavoro inutile e che picchia sempre dalla stessa parte, cioè i lavoratori e lavoratrici. Ti leggo la dichiarazione della signora Elsa Fornero che rivolta alla Camusso afferma: “Faccia come crede, questa è una democrazia”. Intanto egregia professoressa se non lo sa la informo che la nostra Segretaria Generale è eletta dagli iscritti della Cgil, che sono svariati milioni di lavoratori, lavoratrici e pensionati; mentre lei da chi è stata eletta??? Lei che parla di democrazia è stata nominata da un sistema politico che nel corso degli anni ha prodotto vari problemi e che ha nominato un Governo tecnico per evitare di fare direttamente delle scelte indecenti e irrispettose nei confronti dei lavoratori e lavoratrici, pensionati e giovani. Voi che siete tecnici per finta, siete più politici dei politici proprio attraverso le scelte e le riforme che varate. Con la riforma delle pensioni tenete a lavorare degli uomini e delle donne fino ad una età avanzata e dite che lo fate per incentivare il futuro lavorativo dei giovani. Con gli esodati, che chiamate salvaguardati, mentre sono persone espulse dal mondo del lavoro, semplicemente perché il lavoro non c’è, avete steccato e continuate a perseverare sull’errore. Lei signora Fornero, che si è presentata agli italiani in lacrime, rivelatesi poi lacrime di coccodrillo, deve capire che la concertazione è uno strumento che è legato alla rappresentanza e difende proprio la democrazia ed in particolare i cittadini che vivono e lavorano in un Paese democratico. Lei sarà una grande e brava professoressa ma la informo e inoltro l’informazione anche ai Dirigenti politici del partito a cui sono iscritto, perché credo nella politica, perché credo che i lavoratori abbiano bisogno della buona politica, ecco dicevo signora Fornero lei non mi rappresenta e non mi rappresenterà mai proprio perché io credo nella democrazia e nella Costituzione nata dalla Resistenza, dove era previsto che i governanti venissero eletti dal popolo.
Angelo Gentilini

25 giugno 2012

22 giugno 2012

Pensionati uniti nella "lotta"

Mercoledi 20 giugno i pensionati di Cgil,Cisl,Uil hanno detto la loro a Milano,Roma e Bari sostenuti dallo slogan "Il futuro non si taglia". Carla Cantone dello Spi-Cgil ha tuonato: "Il blocco delle rivalutazioni delle pensioni sopra i 1400 euro lordi è stata una misura inutile, una cattiveria verso chi ha lavorato una vita, mentre bisognava bloccare le pensioni d'oro di dirigenti, manager e politici.Oggi chiediamo di migliorare la condizione degli anziani e pensionati, garantendo il recupero del potere di acquisto, alleggerendo il carico fiscale e rafforzando il welfare pubblico, a partire dagli anziani non autosufficienti". Gigi Bonfanti della Fnp-Cisl ha sostenuto: "Non è più possibile tollerare il continuo sperpero di soldi pubblici che viene colmato da più tasse per anziani e lavoratori. E' il momento di mettere in atto un'efficace lotta all'evasione per recuperare risorse da ridistribuire a pensionati e lavoratori dipendenti".Romano Bellissima della Uilp-Uil ha evidenziato: "Nessuna politica di rilancio dell'Italia sarà possibile ignorando la condizione degli anziani, che sono il 20% della popolazione. Se si continua a ridurre il potere d'acquisto delle pensioni, i consumi degli anziani si ridurranno ulteriormente". Io credo fortemente che si debba continuare nella lotta che non è solo ideologica, etica, sociale e culturale, ma anche a forte connotazione economica, difatti è talmente chiaro che se non si ridistribuiscono equamente le risorse aumenteranno i problemi per tutti, ovviamente fatto salvo il ristretto "club" dei super ricchi, evasori e corruttori.
Angelo Gentilini

20 giugno 2012

Lavorare MENO... Lavorare TUTTI

Lavorare meno, lavorare tutti era uno slogan di una parte della sinistra italiana. In particolare Fausto Bertinotti proponeva le 35 ore a settimana come livello di orario medio per garantire più occupazione. Queste proposte venivano considerate utopistiche e irrealizzabili ma invece erano frutto di una attenta analisi economica-produttiva dettata da vari fattori legati anche all’anarchica globalizzazione, che ha portato l’eurozona alla perdita del 10% di attività produttiva. Poi ricordo di leggere una nota sindacale che ho scritto nel mio blog il 22/9/011: “Gli italiani lavorano di più e prendono meno”; dove si chiarisce con numeri e dati il rapporto orario-salario dei lavoratori italiani e dei lavoratori di altri Paesi. Ora dopo anni di crisi ci sono vari personaggi che sostengono che sia ineludibile la ripartizione della ricchezza ma anche del lavoro esistente. Tutti lo sappiamo e lo sanno anche i politici che hanno onestà intellettuale che questa è la strada maestra, ma invece in Italia in questi anni c’è stato l’assalto alla diligenza con salari bassi, tagli ai diritti e tutele e sostegno agli straordinari, come unica condizione per alzare il reddito dei lavoratori. E’ stata una scelta da pazzi e che ha trovato sostegno perché con la crisi i lavoratori sono ricattabili ed anche perché vengono sapientemente tenute nascoste le reali analisi economiche, o vengono lette con una chiave liberista legata alle quotazioni nelle borse, alla speculazione ecc..ecc. Se si vuole alzare la domanda interna e far ripartire la crescita serve un progetto a lunga gittata che preveda un cambiamento strutturale di tutto il sistema redditi-occupazione attivando anche politiche pubbliche ed interventi pubblici e non le privatizzazioni all’italiana che sono state svendite e regali ai privati. Faccio notare che in Italia oltre all’emergenza dei 390.000 esodati , si deve trovare il modo di ridare lavoro ai 500.000 lavoratori in cassa integrazione e altro. Si deve trovare il modo di dare una speranza di lavoro alle giovani generazioni, ed ecco che la riforma delle pensioni Monti-Fornero è un pugno in faccia alla realtà e non è sufficiente dire che con un sistema inclusivo si risolve il problema del lavoro che manca e della disoccupazione. Egregi professori se siete professori di tutti e non solo di una parte, e della parte forte, dovreste sapere che ora ci sono emergenze a cui non serve la vostra riforma del mercato del lavoro insieme a quella delle pensioni , i problemi sono ben altri come dice il ministro Passera: “Ci sono 28 milioni di italiani che hanno difficoltà economiche”.
Angelo Gentilini
NB: rimando la lettura anche al post scritto nel settembre 2011 "Gli italiani lavorano di più e prendono meno"

18 giugno 2012

Le richieste sindacali al vertice G-20

In vista del prossimo vertice dei Capi di Stato e di Governo del G20, che si terrà in Messico (Los Cabos) dal 17 al 19 giugno, la Confederazione Internazionale dei Sindacati (CSI-ITUC), le Federazioni Sindacali Internazionali (Gobal Unions) e il TUAC (comitato consultivo sindacale presso l'OCSE) hanno presentato una loro dichiarazione (vedi in allegato la traduzione italiana), che chiede ai leader mondiali di assumere decisioni rapide, coordinate ed incisive per promuovere posti di lavoro di qualità e maggiore eguaglianza sociale come mezzi per una stabile uscita dalla crisi economico-finanziaria globale.
“Il G20 sta affrontando un'emergenza in materia di occupazione e con diverse economie ora in recessione, la disoccupazione rischia di aumentare ulteriormente. Allo stesso tempo i mercati finanziari continuano a devastare le nostre democrazie, le nostre economie e le nostre società. Le popolazioni sono arrabbiate e le tensioni sociali sono alte”, comincia il documento, che è stato inviato, con una lettera congiunta dei tre segretari generali CGIL, CISL e UIL anche al Presidente del Consiglio italiano, Mario Monti.
La Dichiarazione sindacale “L20” chiede, tra l'altro, ai capi di Stato o di Governo del G20 di:
rilanciare la ripresa globale con un “Piano per la Crescita e l'Occupazione di Los Cabos” che includa gli impegni volti ad aumentare gli investimenti pubblici nei settori dell'istruzione, formazione e delle infrastrutture, nei servizi pubblici di qualità ecocompatibili, in modo tale da creare occupazione. Un patto per l'Occupazione Giovanile del G20 deve essere un elemento fondamentale del Piano per l'Occupazione e la Crescita;
dare mandato a un incontro congiunto tempestivo dei ministri delle Finanze con i ministri del Lavoro e dell'Occupazione del G20 di dare seguito alle conclusioni dell'incontro dei ministri del lavoro e dell'Occupazione (LEMC) di Guadalajara e indire un quarto incontro del LEMC nel 2013, prima del Vertice del G20 in Russia;
adottare misure efficaci e vincolanti per regolamentare di nuovo il sistema finanziario, contrastare i grandi conglomerati finanziari “too-big-too-fail”, introdurre una Tassa sulle Transazioni Finanziarie e sradicare i paradisi fiscali;
espandere le strutture di assistenza delle Istituzioni Finanziarie Internazionali (IFI) per incoraggiare l'inclusione sociale, promuovere un'occupazione dignitosa e riformare la governance delle IFI per renderle più democratiche, responsabili e per tenere maggiormente conto dell'adesione globale;
sviluppare un piano d'azione del G20 e di finanziamento del G20 che impegni i ministri del Lavoro e il Gruppo di Lavoro per lo Sviluppo a sostenere l'attuazione del Social Protection Floors, nonché la ratifica della Convenzione OIL n° 102 sulla sicurezza sociale e promuovere un follow-up della Dichiarazione del G20 di Cannes in base alla quale “gli impegni per l'aiuto allo sviluppo assunti dai paesi sviluppati devono essere rispettati”;
estendere l'assistenza, ridefinire i sussidi e rivedere il commercio e gli investimenti al fine di garantire la sicurezza alimentare e ridurre la volatilità dei prezzi delle materie prime;
aumentare il livello di ambizione della Conferenza di Rio + 20 concordando obiettivi globali a favore del lavoro dignitoso, dell'occupazione ecosostenibile e della protezione sociale e mettere in atto piani nazionali che includano le finalità per il raggiungimento di questi obiettivi;
formalizzare l'interazione del G20 con le parti sociali attraverso incontri dell'L20 e B20.
Una delegazione sindacale di alto livello dell'L20 parteciperà al Vertice del G20 a Los Cabos (per l'Italia, sarà presente la CGIL). Delegazioni simili hanno partecipato a tutti i Vertici del G20, incontrando la maggior parte dei Capi di Stato o di Governo del G20 e tutti i responsabili delle maggiori istituzioni internazionali.
Leopoldo Tartaglia Politiche globali CGIL

15 giugno 2012

Esodati: Fassina chiede chiarezza

Esodati, Fassina: "Governo subito in Parlamento"
Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro del Pd, interviene sulla vicenda degli esodati e della guerra di cifre.
"Il ministro dovrebbe al più presto venire in Aula con numeri definitivi. Con un programma e la relativa copertura per salvaguardare chi oggi si trova senza pensione".
"Ci vanno di mezzo i lavoratori e le lavoratrici che sono già in difficoltà. L'errore che è stato commesso a dicembre, largamente preannunciato dai sindacati e da noi in Parlamento non può essere scaricato sulla prossima legislatura". E aggiunge: "Il governo deve risolvere il problema.
E' stato fatto un errore, ora va fatto un chiarimento sui numeri e indicato un programma con le relative coperture", "le norme introdotte a dicembre hanno elementi di profonda iniquità. E' stato compiuto un errore, e la gestione in questi mesi ha accresciuto la confusione e il disagio per le centinaia di migliaia di lavoratori che sono senza stipendio.
Ora il governo deve arrivare in Parlamento con un programma chiaro".
info da: www.partitodemocratico.it

13 giugno 2012

Io vado a Roma... vieni anche tu!

Sabato 16 giugno è in calendario una manifestazione nazionale Cgil, Cisl, Uil per cambiare il fisco, per il sostegno al lavoro, per la crescita sostenibile e per un welfare equo e solidale. Il concentramento è in P.zza della Repubblica e si concluderà a P.zza del Popolo all'incirca alle ore 12 con gli interventi dei tre Segretari generali, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti. Le categorie delle organizzazioni sindacali sono in continua mobilitazione ed in questo certamente si distinque la Fiom-Cgil che dopo aver sostenuto, il 9 giugno a Roma, l'incontro tra i leader della sinistra italiana rilancia con iniziative territoriali e nazionali in agenda per il 13-14-15 giugno. La Fiom in aggiunta lotta anche contro la cultura degli accordi separati e la riconquista del Contratto Nazionale di categoria, la democrazia, i diritti, il precariato, la sostenibilità ambientale e la mobilità sostenibile. I problemi sono tanti e la crisi li sta evidenziando ancor di più, serve un'inversione di rotta ma deve essere sostenuta. Tutti ci lamentiamo, ma ognuno si dovrebbe chiedere: " cosa faccio io per migliorare le cose". Ricordo che nel 2002 quando assistemmo ad un altro attacco sulle regole del lavoro e all'art.18 la Cgil portò a Roma, al Circo Massimo, all'incirca tre milioni di cittadini, lavoratori e lavoratrici.....e la poltica ci ascoltò ed indietreggiò. In democrazia contano anche i rapporti di forza che si mettono in campo perciò il 16 giugno 2012, IO TORNO A ROMA...VIENI ANCHE TU.
NB per maggiori info: http://www.fiom.cgil.it/ - http://www.cgilimola.it/
Angelo Gentilini

11 giugno 2012

Serve un tetto per redditi alti

La crisi finanziaria ha evidenziato l’urgente necessità di sostenere un modello di società più equa sui redditi e sul fisco. I militanti del movimento “Occupy Wall Street” più es plicitamente rivendicano un tetto massimo per i redditi alti, quale condizione per alzare i redditi più bassi. Il fattore legato all’uguaglianza economica è un elemento “principalmente” economico e non solo etico e costituzionale. E’ ovvio che la domanda del mercato si alza quando ogni famiglia ha la possibilità al risparmio e non solo alla sopravvivenza. Come vado dicendo, da anni, la ridistribuzione della ricchezza prodotta è una condizione di sviluppo e di mantenimento del mercato. Questo in Italia è ancor più necessario che in altri Stati, avendo l’80% dell’economia legata al mercato interno. Pur riconoscendo che il merito va considerato e sostenuto, occorre anche dire che negli ultimi decenni il sistema economico,finanziario, marketing ecc.ecc. ha prodotto degli inaccettabili squilibri. Credo che se un lavoratore deve campare con 1200/1400 euro al mese sia giusto pensare anche ad un vero salario/reddito massimo definito con dei multipli del minimo, compreso la relativa fiscalità. Non è giusto che sui salari i lavoratori dipendenti siano tassati dal 23% al 33%, mentre i manager sui premi di risultato paghino il 12,5%. Tra l’altro in tantissimi casi assistiamo all’elargizione di premi milionari che si aggiungono a salari milionari saldati ad una singola persona Questo è solo una pazzia,anarchia, dittatura finanziaria che ci riporta dritti, dritti al medioevo..
Angelo Gentilini

09 giugno 2012

Terremoto: la nota Fiom Emilia Romagna

Care Lavoratrici, Cari Lavoratori,
La Fiom Regionale nel dolore per le vittime del terremoto, per i tanti cittadini senza casa, per i disagi immensi che questo sisma sta creando a tutta la popolazione colpita, esprime vicinanza e solidarietà alla popolazione. La solidarietà, la vicinanza a chi soffre, tuttavia non può limitare la necessità di comprendere quanto è imputabile alla natura e quanto all’azione dell’uomo.
Il crollo d’intere strutture industriali di recente costruzione che si sono ripetute a fronte delle scosse sismiche, pone interrogativi sulla loro sicurezza e comporta la necessità di mettere in atto normative che diano la certezza ai Lavoratori e alle Lavoratrici di svolgere il proprio lavoro in ambienti idonei e sicuri, di conseguenza occorrono disposizioni precise e rigide in questa direzione.
Sono già operativi ammortizzatori sociali che coprono tutto il ventaglio dei problemi e delle figure contrattuali, superando anche i vincoli di anzianità della prestazione, gli stessi possono essere erogati anche a chi ha subito danni a esso riconducibili. Il nostro intervento nel predisporre gli accordi deve garantire ai lavoratori in cassa Integrazione l’erogazione delle indennità con tempestività.
La Fiom Regionale, in accordo con la Cgil Regionale, le strutture Fiom di Modena e Ferrara, mette a disposizione due camper come punti di riferimento assistiti da operatori sindacali in grado di rispondere alle domande e raccogliere le esigenze, a partire, dai lavoratori e lavoratrici metalmeccanici e per consentire di superare, almeno in parte, la complessità ad avere un rapporto con loro.
La Fiom Regionale invita tutti i Lavoratori dell’Emilia Romagna ad aderire alla sottoscrizione promossa da Cgil-Cisl-Uil, cui dovrà corrispondere uguale importo da parte del datore di lavoro. Occorre che i versamenti siano conosciuti in ogni luogo di lavoro per poi darne riscontro del loro utilizzo.
La Fiom Regionale, convocherà al più presto, un attivo Regionale dei delegati con la partecipazione del Segretario Generale Nazionale Maurizio Landini, per approfondire quanto è successo, per contribuire al sostegno e alla solidarietà dei Lavoratori e delle Lavoratrici e la necessità di riprendere il lavoro in sicurezza, di ripartire con tutte le attività industriali al più presto, attraverso accordi e programmi che impegnino Sindacati, Imprese, Governo e Regione, al fine di non perdere il nostro patrimonio industriale e professionale di cui disponiamo e per non aggiungere al dramma, quello della disoccupazione.
La Segreteria Fiom Emilia Romagna

07 giugno 2012

La FIOM chiama la "sinistra"

Il 9 giugno il gruppo dirigente della Fiom-Cgil ha convocato a Roma Pierluigi Bersani, Antonio Di Pietro, Nichi Vendola, Paolo Ferrero, il movimento 5 stelle e Alba, le associazioni e i sindaci progressisti. Una platea di delegati sindacali metalmeccanici chiederà alla “cosiddetta” sinistra italiana quali sono i loro programmi per costruire un’alternativa alle politiche liberiste e classiste che da decenni avanzano, compreso con il governo Monti. Come afferma Maurizio Landini è bene chiarire che: “ La Fiom fa quel che ha sempre fatto, fa sindacato.Stando vicino alla propria gente, ai lavoratori e lavoratrici, ci si rende conto del peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita. A questo impoverimento sta dando un forte contributo il governo Monti con i provvedimenti sulle pensioni presenti e future, smantellando diritti e tutele che non aiutano il precariato e i giovani, indebolendo gli ammortizzatori sociali, approfittando di una crisi pesantissima. La nostra gente ci testimonia il solco sempre più profondo con una politica distante dai lavoratori e politicamente non si sentono rappresentati da nessuno, E’ normale che chi si occupa di rappresentanza sindacale si interroghi sulla crisi di quelle politiche”. Concordo pienamente con quanto afferma Landini perché è chiaro che serve a poco piangere sul latte versato ma è bene e sarebbe stato bene da anni approfondire le tematiche sollevate dai ripetuti appelli, dalle innumerevoli iniziative, dalle lotte e dagli scioperi, che hanno riempito le piazze, sostenuti in primis dalla Fiom-Cgil.
Angelo Gentilini

04 giugno 2012

Nessuno dimentichi gli anziani e i pensionati

La strage dei lavoratori. È stato definito così il terremoto che ha sconvolto l’Emilia-Romagna. Sedici dei 24 morti, infatti, sono rimasti sotto le macerie mentre stavano lavorando. La cronaca ci racconta di uomini e di donne colti dal sisma mentre cercavano di abbandonare capannoni industriali che non dovevano crollare. Luoghi di lavoro e di produzioni di qualità conosciute nel mondo che si sono accartocciati. Ma è stato anche il terremoto degli anziani. Sono oltre 100mila quelli che si trovano oggi in una condizione di disagio e di difficoltà nei 25 Comuni colpiti. A questi se ne aggiungono altri 90mila che hanno avuto danni di varia entità alle proprie case nelle città di Modena e di Ferrara. È il quadro drammatico di una prima e ancora parziale ricognizione che lo Spi-Cgil sta effettuando in tutti in Comuni. La situazione è davvero grave. Gli anziani rischiano di pagare sulla propria pelle e più di chiunque altro i danni del terremoto. Ci colpiscono e ci feriscono le immagini dei corpi adagiati su barelle nei parchi o nelle strade perché gli ospedali non sono più agibili. Ci colpiscono e feriscono quei pianti composti e sommessi di chi si dispera perché ha perso la propria casa, ovvero tutto quello che aveva costruito dopo una vita di duro e faticoso lavoro. Ma ci stupisce e ci fa sperare la forza d’animo di questa gente, le lunghe file fuori dagli otto camper che abbiamo predisposto in tutta la zona interessata dove ogni giorno si riversano centinaia di persone che ci chiedono una mano ma che ci dicono soprattutto che vogliono ripartire. L’8 giugno una delegazione dello Spi-Cgil nazionale sarà nei luoghi colpiti insieme alle nostre strutture territoriali per valutare quali interventi mettere in campo. Nessuno si deve dimenticare degli anziani e lo Spi-Cgil farà di tutto perché ciò non avvenga. «Abbiamo fatto la guerra, ripartiremo anche questa volta», ci dicono gli anziani e i pensionati. Ma per ripartire serve un progetto, non bastano le promesse. La ricostruzione non può essere demandata solo alla forza di volontà del popolo emiliano. Servono interventi urgenti, a cominciare dalla rimozione dei vincoli al patto di stabilità. Devono, poi, essere creati dei punti sanitari e di assistenza per gli anziani, soprattutto per quelli non autosufficienti, con un numero di operatori, medici e psicologi adeguato. C’è, infine, bisogno che siano istituiti dei luoghi di incontro e di socialità che vedano insieme bambini, giovani ed anziani. Ci sono, però, questioni strutturali che questo Paese prima o poi dovrà affrontare. A cominciare dalla sicurezza dei posti di lavoro, delle case e degli ospedali. Bisogna mettere in sicurezza il Paese perché non è possibile che ad ogni tragico evento naturale tutto crolla e bisogna ripartire da zero. Il tema di fondo è, quindi: quale modello di sviluppo seguire. Stiamo attraversando una crisi in cui gli anziani e i pensionati hanno visto drammaticamente peggiorare la propria condizione. Si parla tanto di crescita, di rilancio dell’economia, della necessità di garantire più occupazione per i giovani. Il governo non sembra, però, essere in grado di declinare questi obiettivi con azioni concrete. La priorità deve essere rendere sicuro e agibile il Paese. Ma la priorità deve essere anche il welfare, la sanità pubblica, il rispetto del diritto alla cura e all’assistenza. È per chiedere questo che i sindacati dei pensionati Spi-Fnp-Uilp il 20 giugno daranno vita ad una grande giornata di mobilitazione nazionale con tre manifestazioni a Milano, Roma e Bari durante le quali sarà rilanciata la sottoscrizione, già avviata, a sostegno dei terremotati. Chiederemo al governo, alle istituzioni locali e alla politica che si occupino della condizione degli anziani e dei pensionati. Una condizione difficile e drammatica che è ormai sotto gli occhi di tutti e che non è più possibile ignorare.
Carla Cantone - Segretario generale Spi Cgil

01 giugno 2012

Terremoto: si consolida la solidarietà

E’ stato sottoscritto, tra le strutture nazionali di CGIL, CISL e UIL e Confindustria, un accordo che prevede di sostenere un impegno di solidarietà, verso le popolazioni, i lavoratori e il sistema produttivo così duramente colpiti dagli eventi sismici di questi giorni, con l’attivazione di un fondo nazionale di intervento.
Info da sito web Cgil Imola