30 novembre 2018

Il genocidio delle tribù dei Nativi Americani.

La storia del continente americano è lunga e articolata, e conobbe un punto di svolta decisivo nel 1492, anno della sua scoperta (o ri-scoperta, dopo i primi probabili contatti con i Vichinghi) da parte di Cristoforo Colombo. Durante i secoli successivi, in particolar modo il XVII, il XVIII e il XIX, tutta una serie di popoli europei si contesero il dominio della zona conosciuta oggi come Stati Uniti d’America, sterminando quasi completamente le popolazioni indigene locali, sopravvissuti alle malattie che importarono gli Europei. La storiografia mondiale, con una visione prettamente occidentale, ha evitato a lungo parole come genocidio, sterminio e simili, e ancor oggi, in particolar modo nelle scuole statunitensi, non si studiano le popolazioni native come parte della storia del continente. Soltanto durante la metà del XX secolo si iniziarono a percepire le dimensioni di ciò che era accaduto, principalmente grazie a libri come “Seppellite il mio cuore a Wounded Kneeo simili, capaci di sensibilizzare le persone riguardo una storia (per allora) quasi sconosciuta.
Angelo Gentilini, da info www.vanillamagazine.it

28 novembre 2018

"Cosa dirà la gente", un film da vedere.

Questa sera alle ore 20.30, al Cinema Centrale di Imola (Via Emilia, 212, Piazza Matteotti), proiezione del film: "Cosa dirà la gente", di Iram Haq.
                       Ingresso ad offerta libera.
Nisha vive a Oslo, ha sedici anni e una doppia vita: in famiglia è una perfetta figlia di pachistani, mentre fuori casa è una normale ragazza norvegese. Quando però il padre la sorprende in casa di notte in compagnia del suo ragazzo verrà portata in Pakistan, contro la sua volontà. Il film racconta quello che c’è dietro le storie di molte ragazze che Trama di Terre accoglie. Ne discuteremo con le operatrici del progetto di contrasto ai matrimoni forzati di Trama di Terre. 
L’iniziativa fa parte di: “Trame ribelli. Rassegna di incontri per liberarci dal razzismo e dalla violenza maschile sulle donne” , nell’ambito del progetto Sprar 2018. 
A QUESTO LINK  si può guardare il trailer del film e leggere diverse recensioni. 
Altre info: www.facebook.com/events /// proiezione-del-film-cosa-dira-la-gente  
Angelo Gentilini, da info www.tramaditerre.it 

27 novembre 2018

E' tornato Zagrebelski. (Partigiani sempre).

Dopo un anno e mezzo di pressochè totale silenzio, è tornato Zagrebelski, già Presidente della Corte Costituzionale ed emerito costituzionalista. In un articolo dotto e complesso uscito sabato scorso, il professore torna a parlare di Costituzione. Il ragionamento è interessante e inquietante e chiama ad un vero e proprio salto di consapevolezza su quanto accade. 
Dice in sintesi Zagrebelski: le Costituzioni possono essere attaccate non solo provando a cambiarne il testo (modalità Renzi); c'è un modo più subdolo, quello di condizionare l'opinione pubblica, alimentarne le insicurezze, giocare sulle paure per convincere che alcuni diritti sono eccessivi, che le regole si possono forzare, che l'equilibrio dei poteri è un freno al “cambiamento”. Ecco spiegata l'operazione Salvini (con Di Maio silente ruota di scorta) che punta dritta alla Costituzione e alle sue garanzie da indebolire e contrastare: divieto delle discriminazioni, razzismo, diritto di asilo... 
Se così è non ci sono se, non ci sono ma, non ci sono tweet né selfie.
C'è solo la la denuncia, la contro-cultura, la mobilitazione: "Partigiani sempre!"
Angelo Gentilini, da info Passaparola Spi Cgil Emilia Romagna. 

22 novembre 2018

Sappiatelo... "In Sardegna triplica la produzione di BOMBE."

La Rwm, la fabbrica di bombe situata a Domusnovas in Sardegna, triplicherà la sua produzione e amplierà le sue strutture su un territorio che rientra sotto il comune di Iglesias. È prevista la costruzione di due nuovi reparti produttivi; a giorni verrà pubblicata l’autorizzazione sull’albo pretorio comunale. Secondo Italia Nostra Sardegna, la richiesta di autorizzazione all’ampliamento è stata formulata in modo che i due reparti impiegati nel processo di miscelazione, caricamento e finitura di materiali esplodenti non vengano inquadrati come impianti chimici, così da eludere le valutazioni di Impatto ambientale e il coinvolgimento della Regione Sardegna. Con i due nuovi reparti la produzione passerà da 5 mila a 15 mila bombe l’anno. La Rwm è tristemente famosa per le forniture all’Arabia Saudita, che utilizza gli ordigni per bombardare i civili in Yemen nella guerra contro i ribelli sciiti Houthi che ormai va avanti dal 2015. La fabbrica è una filiale dell’azienda tedesca di armamenti Rheinmetall, il cui presidente Papperger già a maggio scorso dichiarava durante il consiglio di amministrazione il rinnovo di investimenti per il sito di Domusnovas. Gli investimenti sono arrivati e l’ampliamento ha ricevuto l’autorizzazione......
Clicca il link per leggere tutto: triplicherà-la-produzione-la-fabbrica-di-bombe-in-sardegna 
Angelo Gentilini, da info www.dirittiglobali.it 

20 novembre 2018

Il furto della terra in Africa che porta all'immigrazione.

L’Unione europea ha appena deciso di triplicare i fondi per la gestione dei migranti: la somma messa a bilancio passerà dagli attuali 13 miliardi di euro (anni 2014-2021) ai futuri 35 miliardi di euro (anni 2021-2027). Prima di compiere l’analisi dei costi preventivati, dove i soldi vanno, per fare cosa, dobbiamo sapere cosa noi prendiamo dall’Africa, e cosa restituiamo all’Africa. Se noi aiutiamo loro oppure se loro, magari, danno una mano a noi. Conviene ripetere e magari ripubblicare. Quindi partire dalle basi, dai luoghi in cui i migranti partono. 
Roberto Rosso, l’uomo che dai jeans ha ricavato un mondo che ora vale milioni di euro, ha domandato: “Come mai spendiamo 34 euro al giorno per ospitare un migrante se con sei dollari al dì potremmo renderlo felice e sazio a casa sua?”. Già, come mai? E perchè non li aiutiamo a casa loro? Casa loro? Andiamoci piano con le parole. Perchè la loro casa è in vendita e sta divenendo la nostra.... 
Clicca il link per leggere tutto: raiawadunia.com/le-vere-ragioni-dellimmigrazione-africana-il-furto-della-terra .
Già nel 2011 nelle assemblee informavo i presenti che l'insieme dei terreni acquisiti dalla sola Cina in Africa era in totale pari alla dimensione della Francia, poi ora è aumentata e la Cina, anche se è il più importante, è solo uno dei tanti compratori come è spiegato bene in questo articolo scritto a giugno 2018 da Antonello Caporale.
Angelo Gentilini, da info raiawadunia.com

18 novembre 2018

Liliana aveva 13 anni quando entrò ad Auschwitz.

“Ad Auschwitz superai la selezione per tre volte. Quando ci chiamavano sapevamo che era per decidere se eravamo ancora utili e potevamo andare avanti, o se eravamo vecchi pezzi irrecuperabili. Da buttare. Era un momento terribile. Bastava un cenno ed eri salvo, un altro ti condannava. Dovevamo metterci in fila, nude, passare davanti a due SS e a un medico nazista. Ci aprivano la bocca, ci esaminavano in ogni angolo del corpo per vedere se potevamo ancora lavorare. Chi era troppo stanca o troppo magra, o ferita, veniva eliminata. Bastavano pochi secondi agli aguzzini per capire se era meglio farci morire o farci vivere. Io vedevo le altre, orrendi scheletri impauriti, e sapevo di essere come loro. Gli ufficiali e i medici erano sempre eleganti, impeccabili e tirati a lucido, in pace con la loro coscienza. Era sufficiente un cenno del capo degli aguzzini, che voleva dire “avanti”, ed eri salva. Io pensavo solo a questo quando ero lì, a quel cenno. Ero felice quando arrivava, perché avevo tredici anni, poi quattordici. Volevo vivere. Ricordo la prima selezione. Dopo avermi analizzata il medico notò una cicatrice. «Forse mi manderà a morte per questa…» pensai e mi venne il panico. Lui mi chiese di dove fossi e io con un filo di voce ma, cercando di restare calma, risposi che ero italiana. Trattenevo il respiro. Dopo aver riso, insieme agli altri, del medico italiano che mi aveva fatto quella orrenda cicatrice, il dottore nazista mi fece cenno di andare avanti. Significava che avevo passato la selezione! Ero viva, viva, viva! Ero così felice di poter tornare nel campo che tutto mi sembrava più facile. Poi vidi Janine. Era una ragazza francese, erano mesi che lavoravamo una accanto all’altra nella fabbrica di munizioni. Janine era addetta alla macchina che tagliava l’acciaio. Qualche giorno prima quella maledetta macchina le aveva tranciato le prime falangi di due dita. Lei andò davanti agli aguzzini, nuda, cercando di nascondere la sua mutilazione. Ma quelli le videro subito le dita ferite e presero il suo numero tatuato sul corpo nudo. Voleva dire che la mandavano a morire. Janine non sarebbe tornata nel campo. Janine non era un’estranea per me, la vedevo tutti i giorni, avevamo scambiato qualche frase, ci sorridevamo per salutarci. Eppure non le dissi niente. Non mi voltai quando la portarono via. Non le dissi addio. Avevo paura di uscire dall’invisibilità nella quale mi nascondevo, feci finta di niente e ricominciai a mettere una gamba dietro l’altra e camminare, pur di vivere. Racconto sempre la storia di Janine. È un rimorso che mi porto dentro. Il rimorso di non aver avuto il coraggio di dirle addio. Di farle sentire, in quel momento che Janine stava andando a morire, che la sua vita era importante per me. Che noi non eravamo come gli aguzzini ma ci sentivamo, ancora e nonostante tutto, capaci di amare. Invece non lo feci. Il rimorso non mi diede pace per tanto, tanto tempo. Sapevo che nel momento in cui non avevo avuto il coraggio di dire addio a Janine, avevano vinto loro, i nostri aguzzini, perché ci avevano privati della nostra umanità e della pietà verso un altro essere umano. Era questa la loro vittoria, era questo il loro obiettivo: annientare la nostra umanità.”
Tratto da "Fino a quando la mia stella brillerà", di Liliana Segre.
Angelo Gentilini, da info www.facebook.com/Resistenza 

17 novembre 2018

Un bellissimo momento!!!

Angelo Gentilini, da Happy Nights La Vie en Rose.

15 novembre 2018

La Cgil sostiene la lotta degli studenti.

La Cgil Emilia Romagna sostiene la mobilitazione studentesca della Rete degli studenti medi e universitari dell’Emilia Romagna, indetta per il 16 novembre 2018, e ne condivide gli obiettivi espressi nel “Manifesto delle cittadine e dei cittadini contro i razzismi”, ogni forma di discriminazione, per una società più equa e più giusta. Provvedimenti legislativi quali il Decreto sicurezza e il Ddl Pillon prefigurano una società chiusa e arcaica che contrasta con la realtà in cui viviamo, con il riconoscimento e l’esercizio di diritti costituzionali, civili e di umanità, conquistati con le lotte e con la capacità di creare consenso ampio e trasversale tra persone con idee diverse, ma con a cuore gli stessi principi di libertà, uguaglianza e autodeterminazione delle persone. Una mobilitazione degli studenti e dei giovani, in tutti i territori della regione, anche per denunciare i tagli ai finanziamenti pubblici di istruzione, Università e ricerca, istituzioni da tempo sottofinanziate, in cui scarseggiano docenti e personale, mancano interventi strutturali sulla manutenzione ma si installano telecamere in nome della sicurezza. La Cgil regionale, nel sostenere ed invitare alla partecipazione delle iniziative di protesta in campo per venerdì 16 novembre nelle città dell’Emilia Romagna, conferma la volontà di lavorare affinché sia riconosciuta l’importanza delle giovani generazioni per la crescita culturale, sociale ed economica del Paese e per sostenere il loro futuro con le necessarie politiche e azioni in campo scolastico, formativo, universitario e lavorativo. In Emilia Romagna abbiamo sottoscritto, pochi giorni fa, all’interno del Patto per il Lavoro, il Patto per i giovani “ Giovani più”, che prevede un ingente stanziamento sia per creare occasioni di lavoro di qualità, sia per favorire e garantire l’assoluto rispetto delle regole.
Angelo Gentilini, da info Cgil Emilia Romagna /// facebook.com/cgilimola /// www.cgilimola.it 

11 novembre 2018

Sonia Davis, un'artista, cantante, donna, moglie, mamma.

Vedendola sorridente, energica e mai stanca di cantare, non penseresti mai che Sonia Davis, nella vita, ne ha passate di tutti i colori. I dolori e le sconfitte resteranno dietro le quinte anche giovedì sera quando l’eclettica artista ravennate salirà sul palco del Mariani con il pianista Mario Accardo per un concerto emozionale che attraverserà la musica dai Beatles a Tina Turner, passando per Mina e i grandi successi italiani. La cantante, che all’anagrafe di cognome fa Zanzi, è passata agli annali perché nel 1993, per amore, disse no ai Simply Red intenzionati a produrla. Regina della musica dance anni Novanta con i FPI Project (prima era stata la voce di Genio & i Pierrots), i milioni di dischi venduti all’epoca sono oggi, purtroppo, solo un bellissimo ricordo. 
Sonia, la tua ascesa musicale stona con la vita che conduci oggi?
“Non ho mai smesso di cantare perché la musica resta la mia più grande passione. Ma il mondo è molto cambiato. Oggi, ci vogliono tre serate per percepire quello che alcuni anni fa prendevi in una. Non esistono più i cachet, esistono i budget dei locali: ai quali, se vuoi lavorare, devi adattarti. Un declino che è andato di pari passo alla storia della mia famiglia: dieci anni fa Gianni, il mio compagno, morì in seguito a un aneurisma cerebrale che lo lasciò un anno in coma. Nostro figlio Federico aveva solo quattro anni, io avevo da poco perso entrambi i genitori. Una tragedia che ebbe contraccolpi pesantissimi sulla mia vita”.
Anche di tipo professionale?
“Io e Gianni avevamo il bar Crudelia di Russi, dove oggi continuo a vivere con mio figlio. Per andare da lui ogni giorno a Montecatone, dove era ricoverato e dove, sebbene in coma, mi pareva così vivo da sperare di poterlo avere per sempre anche in quelle condizioni, dovetti assumere dei dipendenti, accumulando debiti su debiti. I genitori di Gianni vissero per mesi e mesi in camper fuori dall’ospedale, pur di potergli stare vicino. Le cure costavano, i viaggi pure. Nel giro di poco mi ritrovai con 350mila euro da pagare, gli ufficiali giudiziari appresso, senza casa e senza lavoro, visto che persi anche il bar”. 
Come sei riuscita a risollevare la testa?
“Con molti sacrifici. Andavo a cantare anche quando Gianni era ancora in coma, per non morire. Dopo la sua scomparsa, non ho mai smesso di farlo, pur di garantire a Federico che ci fosse qualcosa da mangiare. Una vita durissima e tragica, l’esatto contrario di quella che avevo avuto fino ad allora. A volte credo che mio figlio sia arrivato per permettermi di sopravvivere al dolore. Avevo già 39 anni, non ero più una ragazzina”.
Com’è stato crescere Federico da sola?
“Difficilissimo. Ma sono orgogliosa del lavoro che ho fatto. Lui si ricorda bene del papà, ne parliamo ogni giorno. Per Federico affrontare l’argomento della morte non è mai un problema, lo fa con una disinvoltura pazzesca. Sono stata molto brava a fargli digerire e superare la perdita del papà. Sono stata molto meno brava con me stessa: non ho ancora elaborato il lutto, nonostante siano passati dieci anni”.
Che cosa ha insegnato a te e a tuo figlio la tragedia che vi ha colpiti?
“Io ho imparato a vivere alla giornata, a non fare progetti a lungo termine. Mi sono messa la corazza, la vita ti cambia nel giro di un secondo e sei costretto a modificare il punto di vista sulle cose. Federico è un ragazzino speciale: è abituato a vedere che mi arrabatto per garantire a me e lui una vita dignitosa. Sa quanta fatica faccio da sola. La mattina faccio assistenza a una persona affetta da depressione, la sera quando c’è la possibilità corro a cantare: ho la mia band, sto portando avanti un progetto importante su Tina Turner, poi i concerti con Mario Accardo. La grande beffa è che la vita non ti ricompensa perché hai sofferto tanto”. 
Angelo Gentilini, da info www.emiliaromagnamamma.it/2015 

10 novembre 2018

Stasera a Casalfiumanese si presentano due libri di qualità.

Sabato 10 novembre 2018, alle ore 20.30, presso il Teatro Comunale di Casalfiumanese, presentazione dei recenti libri di Roberto Ramoscelli: "INTRODUZIONE AL PENSIERO DI KARL MARX" 
"2084 IL SILENZIO E IL RUMORE"
A duecento anni dalla nascita di Marx, sono tante le iniziative in corso, volte a ricordare le sue idee e la sua opera. Alla nostra piccola Associazione (federica.negri ) non è parso vero di poter cogliere al volo l'occasione offerta dal lavoro di un nostro illustre (ex-) concittadino. Per la CGIL di Milano l'autore, già docente di filosofia e storia nei licei scientifici di Milano e provincia e autore di un manuale di storia della filosofia attualmente adottato nelle scuole superiori, mette la propria conoscenza al servizio di chi si volesse avvicinare alla lettura della complessa opera del filosofo tedesco. Ne è nata una Introduzione, sintetica ma rigorosa, rivolta non tanto agli specialisti quanto piuttosto ai giovani, con una descrizione accurata del contesto storico e culturale nel quale Marx viveva e di cui si era nutrito. A valle, un'Appendice illustra alcune delle interpretazioni del pensiero di Marx che hanno maggiormente inciso su eventi storicamente determinanti del Novecento. 
Info sull'autore: Roberto Ramoscelli nasce a Imola nel 1950. Risiede a Casalfiumanese fino ai 18 anni e qui frequenta le scuole elementari, poi le medie a Borgo Tossignano e le magistrali a Imola. Emigra a Milano nel 1968 e nel 1969 si iscrive all’Università Cattolica, dove si laurea nel 1973. Insegna Storia e Filosofia nei licei di Milano e provincia. 
Angelo Gentilini, da info www.facebook.com/events /// www.facebook.com/federica.negri. 

09 novembre 2018

Domani alle 10.00: NO PILLON.

Trama di Terre promuove la mobilitazione nazionale indetta da D.I.Re, Donne in rete contro la violenza: https://www.direcontrolaviolenza.it/perche-diciamo-no-al-disegno-di-legge-pillon/
A Imola ci troviamo SABATO 10 NOVEMBRE 2018, alle ore 10, davanti al CONSULTORIO FAMILIARE, in Via Amendola 8.
"CONTRO IL DISEGNO DI LEGGE PILLON"
PERCHÈ È CONTRO I DIRITTI CIVILI:
Considera come famiglia solo la famiglia eterosessuale composta da padre e madre, non tenendo conto che la società è cambiata e le famiglie possibili sono diventate tante e diverse tra loro. Ostacola il diritto alla separazione e al divorzio, aumentandone i tempi e i costi, limitando la libera scelta delle persone in nome dell'”unità familiare”, imponendo la mediazione familiare a pagamento anche laddove ci sia violenza.
PERCHÈ È CONTRO I DIRITTI DEI/DELLE MINORI:
considera i/le minori come oggetti che vengono spartiti a metà tra madre e padre, senza tener conto delle singole esigenze di ciasuno/a, del loro diritto alla stabilità, alla continuità, all'espressione delle loro esigenze, al loro essere soggetti di diritto. Significa riportare la genitorialità alla patria potestà, anziché al concetto di responsabilità condivisa sui figli e obbligare i/le figli/e a stare con il genitore che rifiutano. Il Ddl legittima la sindrome da alienazione parentale (PAS) che non ha alcun fondamento scientifico e che si traduce nell'obbligo per il/la minore di frequentare il padre maltrattante contro la sua volontà.
PERCHÈ È CONTRO LE DONNE CHE DENUNCIANO VIOLENZA:
legittima l'utilizzo di figli e figlie come arma di ricatto dai padri maltrattanti contro le donne che vogliono separarsi. Non tiene conto della violenza economica: cancellando l'assegno di mantenimento si presuppone che i genitori lavorino e guadagnino allo stesso modo, ma sappiamo invece che le donne sono sempre più precarie e meno retribuite degli uomini. La dipendenza economica diventa così un ostacolo alla separazione per le donne. Obbliga le donne alla mediazione familiare con il proprio oppressore. www.facebook.com/events 
Angelo Gentilini, da info www.tramaditerre.org 

07 novembre 2018

Dossier Auser e Spi Cgil sull' emergenza anziani.

Cresce il numero di anziani bisognosi di cure, ma diminuisce il numero dei caregiver famigliari, soprattutto le donne. Gli anziani del futuro avranno pensioni più basse e questo inciderà sul mercato privato di cura. Una situazione che potrà compromettere seriamente il futuro dell’assistenza domiciliare degli anziani non autosufficienti nel nostro Paese. Con conseguenze gravissime per milioni di famiglie.
E’ il cuore della nuova ricerca   Auser e  Spi Cgil “Problemi e prospettiva della domiciliarità. Il diritto di invecchiare a casa propria” realizzata da Claudio Falasca, pubblicata da Liberetà e da oggi scaricabile su www.auser.it  e www.spi.cigl.it  Un mix di analisi e proposte  con al centro la persona anziana, il suo ambiente di vita e i suoi bisogni.  Il tema è quello della domiciliarità che non comprende solo la casa, ma tutto quello che la circonda. La ricerca partendo dall’analisi del cambiamento demografico e la qualità e quantità dei servizi, sia pubblici che privati, che vengono offerti nel nostro Paese, costruisce una visione futura sulla Long Term Care (la cura a lungo termine), analizza il ruolo della famiglia e le diseguaglianze di reddito, per poi arrivare alle condizioni abitative e agli standard urbanistici. La ricerca mette a fuoco inoltre molte proposte di soluzioni ai problemi sollevati, rilanciando il tema della longevità come una risorsa per l’intera comunità.
“Il cambiamento demografico, il numero delle persone non autosufficienti e i pochi servizi disponibili, ci dicono che intervenire sulla “domiciliarità” è una strada obbligata -  afferma  il presidente Auser Enzo Costa  - Invecchiare a casa proprie è un diritto che va garantito con una rete efficace di servizi sul territorio nel rispetto della persona in tutto l’arco della sua vita.”
"Siamo in presenza di profonde trasformazioni nella nostra società, prima fra tutte quella dell'invecchiamento della popolazione - sostiene il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti. "Quella della non autosufficienza è una vera e propria emergenza nazionale che riguarda da vicino non solo tanti anziani ma anche e soprattutto le loro famiglie. È uno dei grandi temi del nostro tempo, che la politica finora ha fatto però finta di non vedere. Serve una legge nazionale, servono risorse e serve ripensare il nostro sistema di welfare che altrimenti rischia così di non reggere"... Clicca il link per leggere tutto e approfondire: nelpaese.it/il-dossier-sull-emergenza-anziani
Precedente analisi/articolo 23/02/2018: emergenza-italiana-per-non.autosufficienza 
Angelo Gentilini, da info nelpaese.it /// www.libereta.it 

06 novembre 2018

"e... INTANTO!!", dei PERDIRVI Rock Band inediti italiani.

 E intanto il mondo gira e inevitabilmente cambia
il verde di una foglia, la sabbia di una spiaggia,
il grigio di una roccia, il profumo di ciò che sboccia.

Intanto il mondo gira e inevitabilmente cambia
la faccia di un bambino che ride al suo destino,
la mano di una donna che ti accarezza piano,
il calore di chi nasce in mezzo al freddo di chi muore.

Ora che il finimondo è servito per pranzo,
di stragi a catena ce n'è fino a cena,
dalla gnocca del momento non si evince alcun tormento.

Il vento, le sue foglie, le mani ai tuoi capelli,
il fiume, le sue rive, il cielo, le sue ali,
i monti e le sue valli, l'unione di due corpi.

Meno male che è musica a correre sopra un prato.
Meno male che è musica a profumare dentro un fiore.
Meno male che è musica a prendermi in mezzo al bosco.
Meno male che è musica la luce della luna...

("PERDIRVI" Rock Band inediti italiani, Alessandro, Giuseppe, Gianni, Angelo.)
Angelo Gentilini, da info PERDIRVI.

05 novembre 2018

Ritorna il "Combo Jazz" al Circolo Sersanti di Imola.























A novembre riprende la collaborazione tra il Combo Jazz Club e il Circolo Sersanti a Imola.
Queste le date in anteprima. Inutile dire che contiamo molto sulla vostra partecipazione per poter proseguire la programmazione.....
Le JAM SESSION del Collettivo IPA 
- 6 novembre - 4 dicembre - 8 gennaio - 5 febbraio
Pagina facebook del Collettivo IPA: www.facebook.com/events /// www.facebook.com/groups
Altri concerti Jazz: 16 novembre,  "VALENTINA MONTI QUARTET"Valentina Monti - voce,
Enrico Pelliconi - pianoforte, Henrique Molinario - contrabbasso, Giacomo Scheda - batteria.
30 novembre: "QUAI' DES BRUMES", Federico Benedetti - clarinetto, Tolga During - chitarra
Roberto Bartoli - contrabbasso.
21 dicembre: "INNER CITY GROUP", Andrea Bonetti - piano/synth, Fabio Mazzini - chitarra,
Luca Pasotti - basso, Andrea Tedaldi - batteria.

Angelo Gentilini, da info www.facebook.com/fabio ravaglia  

03 novembre 2018

Lo "Scorpione" di novembre LiberEtà.


"Questo mese si preannuncia pragmatico e laborioso. Non permettete al bellicoso Marte di mandare in fumo i vostri progetti e vi avvicinerete ai traguardi programmati con molta più facilità di quanto avevate immaginato."
Angelo Gentilini, da info www.libereta.it