31 gennaio 2016

Il villaggio di "sole donne libere" dove tutto funziona.

NAIROBI - Maschietti, maschiacci, alla larga. Umoja è un villaggio come tanti, sulle colline del Samburu: vivace, povero, isolato dal mondo come tanti. Tranne che vi abitano solo donne. Aristofanesco, eppure reale: con un capo (una capa) villaggio, il parlamento degli anziani (anziane), e un grande albero al centro di tutto.  Il Guardian ha dedicato un reportage a questo unicum antropologico ai confini della globalizzazione, nel nord del Kenya. Le prime capanne furono realizzate nel 1990 da un gruppo di 15 donne vittime di stupro. Violentate da soldati dell’esercito britannico, ripudiate dalle famiglie, qui si erano costruite un rifugio. Negli anni, Umoja è cresciuta. Accoglie donne in fuga da matrimoni forzati, vittime di mutilazioni genitali e violenze domestiche: tutte pratiche molto diffuse, purtroppo, tra i Samburu. La “matriarca”, Rebecca Lolosoli, ebbe l’idea di un villaggio di donne dopo aver subito in prima persona un pestaggio di gruppo. “Avevo bisogno di un luogo protetto – racconta – al riparo dalla violenza fisica e psicologica. Scoprii che era un bisogno condiviso da altre donne”. In tutto, oggi nel villaggio vivono una cinquantina di donne e 200 bambini. Agricoltura, allevamento, un campeggio per turisti da safari, un laboratorio artigianale, sono le principali attività di sostentamento. Le abitanti hanno anche aperto un centro culturale-scuola, che sensibilizza donne e bambini su temi come violenza di genere e mutilazioni. Vengono anche dai paesi vicini.  “Qui sperimentiamo la libertà” ha raccontato al Guardian Milka, una delle prime arrivate ad Umoja. “Tutto funziona benissimo – spiega – per fare a meno degli uomini abbiamo dovuto imparare cose che normalmente, nella società Samburu, le donne non possono fare. Al contempo, abbiamo riscoperto i nostri diritti”. 
sociale.corriere.it/nel-villaggio-di-sole-donne-qui-tutto-funziona-e-siamo-libere/
Angelo Gentilini, da corrieresociale.it

30 gennaio 2016

Perequazioni pensioni all' esame della Corte Costituzionale.

PENSIONI: SI TORNA ALLA CORTE COSTITUZIONALE
Si riapre la vicenda legata alla sentenza della Corte Costituzionale che aveva dichiarato illegittimo il blocco della perequazione delle pensioni disposto dall’ex (fortuna nostra) Ministro, Elsa Fornero. In una delle cause pilota aperte in vari Tribunali del Paese, i giudici hanno ritenuto “non manifestamente infondata” l’eccezione di costituzionalità del decreto con cui il Governo Renzi ritenne di dare applicazione unilaterale a quella sentenza e ha rimesso il tutto a un nuovo esame della Corte. Altre cause in corso si concluderanno con un rinvio alla suprema Corte: naturalmente nessuno è in grado di prevedere l’esito di questo ulteriore giudizio e quale peso avranno considerazioni di sostenibilità finanziaria di una applicazione integrale della prima sentenza. Quel che è apparso chiaro sin dall’inizio della vicenda è la impraticabilità di una strada che sottopone le pensioni a continui strappi e che toglie ogni certezza a milioni di persone che quel diritto lo hanno faticato e pagato con i propri contributi. Meglio avrebbe fatto il Governo Renzi ad aprire un tavolo specifico di confronto per definire una applicazione condivisa della prima sentenza che non si risolvesse nei pochi spiccioli concessi dal decreto: la vicenda sarebbe già chiusa e non ci sarebbe stato bisogno di questo ulteriore passaggio. Renzi, si sa, ama fare da sé, ma evidentemente non sempre chi fa da sé fa per tre.!!!
Angelo Gentilini, da info Spi Cgil Emilia Romagna

29 gennaio 2016

La Tosca e Mario...salvarono dalle bombe Sant' Apollinare in Classe.

Oggi, venerdi 29 gennaio 2016, alle ore 21, presso il Teatro Osservanza di Imola (Via Venturini 18); l' ANPI, in collaborazione con la Città di Imola e la cooperativa di giornalisti Corso Bacchilega, presenta:
"LA TOSCA" di Mario della C.M.C., narrazione in musica di Ivano Artioli.
Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.

La storia: Il 19 novembre del 1944 la basilica di Sant' Apollinare in Classe (oggi patrimonio dell' UNESCO) venne salvata dalle bombe e dalle mine da 10 partigiani del distaccamento "Settimio Garavini" e da 15 commandos della PPA di Popski. Tra i protagonisti di questa temeraria azione vi furono anche Tosca e Mario..... Mario, socio CMC per tutta la vita, e sua moglie Tosca, abitanti nelle Ville Unite, nei pressi di Carraie. Questa azione significherà per Tosca un impegno per tutta la vita perché…
Angelo Gentilini, da info Anpi Imola.

28 gennaio 2016

La rivolta degli schiavi delle false cooperative.

La rivolta degli schiavi delle false cooperative nella lavorazione delle carni è un problema che riguarda tutti, anche Federalimentare. Da lunedì 25 gennaio 2016 oltre 200 lavoratori stanno scioperando alla Castelfrigo di Castelnuovo R (MO). Oltre 150 lavoratori sono occupati nel “sistema” delle false cooperative che infestano, attraverso discutibili appalti, il settore della macellazione e della trasformazione delle carni, mentre altri 50 lavoratori in sciopero sono dipendenti dell’impresa committente, i quali hanno aderito alla protesta in segno di solidarietà. Da tre giorni questi lavoratori, rappresentati dalla FLAI e dalla FILT, scioperano e presidiano l’azienda, giorno e notte, sopportando le rigide temperature di queste notti per rivendicare semplicemente RISPETTO! Rispetto delle leggi di questa Repubblica in materia di lavoro, cioè pagamenti regolari e di tutte le ore che vengono lavorate. Rispetto del contratto di lavoro, quello che è coerente con le attività che svolgono, cioè quello dell’industria alimentare per coloro che sono adibiti al disosso e al rifilo delle carni. Ma chiedono, soprattutto, il rispetto che si deve a qualsiasi essere umano invece di essere trattati come schiavi! Schiavi. Termine forte, ma che descrive esattamente come vengono trattati questi lavoratori: turni massacranti, insultati, maltrattati e sottoposti a velocità e ritmi pesantissimi, che incominciano a creare serie patologie osteo-articolari. Schiavi alla Castelfrigo, come in molte imprese del comparto della macellazione e trasformazione della carne suina e bovina della nostra Regione. Schiavi che servono per abbattere drasticamente i costi di produzione, attraverso una miriade di elusioni, evasioni fiscali e contributive, compresa la non corretta applicazione dei contratti di lavoro. Situazioni che questa organizzazione sindacale ha segnalato e denunciato a tutte le istituzioni competenti, oltre che all’opinione pubblica, da oltre quindici anni. Quanto sta accadendo in questi mesi nella macellazione delle carni, con esplosioni di rabbia, di protesta, di scioperi deve fare riflettere tutti. Deve fare riflettere non solo le imprese coinvolte direttamente, ma anche quelle che, dietro alle loro sfavillanti certificazioni o codici etici, vengono a fare shopping di materia prima (cosce, pancette, gole, lombi, coppe…) per produrre i loro rinomati salumi, imponendo, sempre più spesso, prezzi sempre più bassi. L’associazione che raggruppa gli imprenditori dell’industria alimentare, Federalimentare, sta dimostrando nella trattativa sul Contratto nazionale di lavoro, quando si cerca di affrontare il capitolo “appalti”, una totale indisponibilità su temi posti dal sindacato che, nella vertenza modenese, stanno palesemente deflagrando. Nella nostra richiesta di creare una “comunità di sito”, cioè il riconoscimento degli stessi diritti e delle stesse tutele a tutti i lavoratori a prescindere da chi sono dipendenti, le imprese, candidamente, ci rispondono che non vogliono assolutamente affrontare l’argomento perchè, con questo sistema dell’organizzazione del lavoro, riescono a stare sul mercato e reggere la competizione. Se si va avanti così si sbatte contro ad un muro, non solo le singole imprese con i loro lavoratori, ma tutto un distretto ed un comparto strategico per l’economia italiana e della nostra Regione. Un sistema dell’organizzazione del lavoro, come quello presente negli impianti di macellazione, che produce concorrenza sleale tra le imprese, tensioni sociali, ma anche problemi alla qualità perché se non c’è la qualità del lavoro non ci può essere qualità del prodotto. Non è un problema solo della Castelfrigo, ma di tutti i soggetti presenti nella filiera e di chi li rappresenta.
(Bologna, 27 gennaio 2016, Umberto Franciosi Segretario Generale FLAI CGIL Emilia Romagna)
Angelo Gentilini, da info Cgil Emilia Romagna.

27 gennaio 2016

"La mano di Genova"

Maria Teresa Canessa, vicequestore aggiunto a Genova, fa un passo avanti e si leva il casco nel momento di massimo casino tra operai Ilva e polizia...e da la mano a uno dei dimostranti. Tutte le persone di buon senso e realmente informate sanno che in questo Paese i lavoratori e lavoratrici hanno mille ragioni. E tutti sappiamo che non possiamo permetterci di perdere altri pezzi di settori manifatturiero, che produce il prezioso "valore aggiunto economico".
Angelo Gentilini

"Serve chiarezza sul futuro dell' AUSL di Imola"

«Fare chiarezza sul futuro delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Ausl di Imola è un dovere del nuovo direttore generale» 

Nei giorni scorsi è stato sottoscritto un protocollo tra Comune metropolitano e Regione che contiene diversi articoli di riordino degli assetti istituzionali e delle funzioni. Il settimo articolo, denominato “Welfare, governance sociale e sanitaria, unificazione delle conferenze e integrazione della rete clinica metropolitana”, contiene due passaggi determinanti per il futuro della sanità imolese. 
Continua a leggere tutto il comunicato sindacale: www.cgilimola.it/ausl-imola-la-fp-cgil-chiede-chiarezza-immediata-sul-futuro-dei-lavoratori/2016/ 
Angelo Gentilini, da info Cgil Imola

"LA MEMORIA RENDE LIBERI"

Nell' estate 1944 l'offensiva sovietica porta l'armata rossa a circa duecento chilometri dal campo di concentramento di Auschwitz. Nel novembre il ministro del'Interno, Heinrich Himmler, si rende conto che la guerra è perduta e per ingraziarsi gli alleati pone fine allo sterminio degli ebrei e ordina di distruggere le camere a gas di Birkenau. Il 17 gennaio del 1945 ad Auschwitz ha luogo l'ultimo appello dei prigionieri: sono 67.012. La maggior parte viene evacuata, lasciando solo malati e bambini. Il 27 gennaio le prime truppe sovietiche entrano nel campo divenuto l'emblema della barbarie nazista. In quel luogo nefasto e pieno d'orrore persero la vita oltre un milione di persone, nei modi più atroci ed efferati che la mente umana abbia mai potuto concepire.

Altre info: https://it.wikipedia.org/wiki/Campo_di_concentramento_di_Auschwitz 
                 http://auschwitz.altervista.org/portal/

I pazzeschi numeri di morti delle grandi guerre europee del 900:
Nella prima guerra mondiale del 1914/18 in Europa ci sono stati 9 milioni di morti. Nella seconda guerra mondiale i morti sono stati 41 milioni. Considerando i 6 milioni di ebrei e i 2 milioni di zingari massacrati nei campi di sterminio nazisti la cifra sale a 49 milioni.

Angelo Gentilini

26 gennaio 2016

La "Staffetta" polacca-ebrea dell'imolese Ezio Zanelli, a Limoges.

La “ragazza”, che fu staffetta di mio padre al maquis di Limoges in una lontanissima primavera-estate del 1944, mi ha telefonato alcune settimane fa. Si chiama Hélène Lentschener, nata Turner, ha novant'anni e una voce squillante, vivace. Ne aveva diciassette quando fu investita dalla Shoah che ingoiò nel nulla i suoi genitori, diciannove quando entrò nella Resistenza e la sua strada incrociò quella di un italiano, l'imolese Ezio Zanelli. Polacca, ebrea, aveva con i suoi genitori cercato rifugio in Occidente, prima in Belgio, poi in Francia. In questi giorni, in cui manifestazioni piccole e grandi si sono organizzate attorno al 27 gennaio, giorno della memoria – ricorrenza dell'apertura dei cancelli di Auschwitz –, il racconto che avevo ascoltato in famiglia mi è tornato spesso alla mente. Più delle parole mi erano rimasti impressi il tono ammirato e lo stupore con cui mio padre rievocava quella figura fragile e gentile di ragazza che con slancio, senza alcuna paura, compiva missioni rischiose. Alla viva voce paterna si sono aggiunte annotazioni e lettere conservate tra le carte di famiglia, poi una decina di anni fa un contatto telefonico e un breve scambio epistolare. Ho così recuperato un minimo ma emblematico tassello di storia d'Europa, incontro breve di esistenze che le dittature e le catastrofi del Novecento hanno proiettato lontano dagli orizzonti nativi. Hélène! Quando la rintracciai diversi anni fa al suo telefono di Parigi, capì subito chi ero, e con quella voce che non muta mi disse: Vous êtes la fille de Jules! Jules: il nome di battaglia di Ezio Zanelli che a Limoges, sotto falsa identità, svolgeva la funzione di responsabile politico dei Francs Tireurs et Partisans del raggruppamento M.O.I........ (Giuliana Zanelli)
Angelo Gentilini, da www.leggilanotizia.it 

24 gennaio 2016

Pedalare sui percorsi dei minatori sardi.

Per questa via passa la rivoluzione industriale e sociale di una regione speciale, non solo per statuto. Il volto della Sardegna mineraria è una pagina ingiallita che dev’essere raccontata e visitata anche da chi abita nel continente. È memoria collettiva, un popolo che è cresciuto e ha sofferto con i suoi giacimenti, un territorio plasmato dalle infrastrutture per l’estrazione, una devozione ineluttabile alla santa patrona dei minatori. Il cammino di Santa Barbara racconta questo, e molto di più, nei suoi 400 chilometri ad anello. Siamo all’estremo sud-ovest della bellezza sarda, sugli antichi sentieri storici delle miniere che raggiungono il mare, nell’area del Sulcis-Iglesiente e del Guspinese. Dove passavano sciami di lavoratori anneriti, pronti a scomparire nell’oscurità delle gallerie sotterranee, ora non si incontrano che turisti e guide appassionate. Vecchie mulattiere, carrarecce e ferrovie per il trasporto dei minerali grezzi e mercantili vivono una fase di riconversione, da provare in mountain bike. Quelle che un tempo potevano sembrare eresie antieconomiche, tipo la valorizzazione sostenibile dei territori minerari, la loro musealizzazione, la proposta di itinerari enogastronomici, sembra oggi una realtà ricercata dal basso, a partire da volontari e cittadini consapevoli.
Angelo Gentilini, da info www.viagginbici.com

23 gennaio 2016

A teatro con Primo Levi.

Nell’ambito della 8.a rassegna “Risate al Cassero”, per la 3.a rassegna di prosa organizzata dalla Bottega del Buonumore, segnaliamo questo spettacolo presso il teatro comunale di Castel San Pietro Terme, in via Matteotti 2:
DOMENICA 24 gennaio 2016 - ore 21,00   
Enrico Carretta presenta: JACOB OLESEN
Primo

Regia di Giovanni Calò
Biglietto unico € 10,00.
Lo spettacolo ha debuttato in Italia (Teatro Argentina di Roma), Polonia, Austria e Slovacchia e debutterà in altre città Europee nel 2016.
«Nulla è più nostro. Ci hanno tolto gli abiti, le scarpe, anche i capelli; se parleremo, non ci ascolteranno, e se ci ascoltassero, non ci capirebbero».
Un attore d'eccezione, JACOB OLESEN, presente sulle scene italiane da oltre 30 anni, conosciuto per il duo comico DONATI & OLESEN, si cala nei panni sofferti e poetici di Primo Levi. Un sopravvissuto alla Shoah che vuole dare voce alla sua testimonianza, perché non si può dimenticare, non si deve.
Angelo Gentilini, da info Anpi Imola.

E' ora di essere civili. "SVEGLIATITALIA".

La Cgil di Imola ha aderito all’iniziativa #svegliatitalia e il 23 gennaio promuove un volantinaggio, dalle ore 10 al mercato di Imola, in difesa del Ddl Cirinnà sulle unioni civili, per chiedere nuovamente a Governo e Parlamento di approvare leggi
  • per uno stato laico,
  • contro la discriminazione e per la dignità,
  • per i diritti e i doveri di tutti, nessuno escluso
Da tempo assistiamo a una campagna di vera e propria disinformazione a contrasto di questo disegno di legge su diritti e doveri delle coppie di fatto e delle coppie di persone dello stesso sesso, anche a garanzia dei loro figli e figlie, un primo passo verso l’uguaglianza.
Angelo Gentilini, da info Cgil Imola.

22 gennaio 2016

"I GOT SOME FRIENDS"

Sono stati fortissimi i Gasoline Trio ieri sera live a Cá Vaina ad Imola. Una band di rock, di swing, soprattutto una band di blues ma, ancora di più, una band che se la dovrebbe giocare live 365 giorni all'anno su tutti i palchi blues del pianeta da Bologna a Sacramento in tutto il quadrante occidentale del nostro mondo, il migliore per i miei gusti. Bravissimi.
Guido Reni è un gran bassista: gli intimerò di non suonare mai più seduto ma è l'unico difetto che gli si può trovare.
Andy, il chitarrista, è una delle voci più belle e pulite che io abbia sentito cantare questo genere dal vivo. 
Steve, il batterista, non lo conosco, bravo anche lui!
Bravi. Bella serata!
Bella banda!
Angelo , Adi e Tiziano sono certo che abbiano apprezzato!!
Peccato per l'assenza della "scena blues" Imolese, forse l'informazione non è stata abbastanza capillare..toccherà tornare
( Henry McCaliend, musicista )
Angelo Gentilini, da info FB di H.M.C.

La Costituzione è più importante del futuro di Renzi.

La campagna referendaria è partita. No allo stravolgimento della  Costituzione che è cosa ben più importante del destino di Renzi. Consapevole o meno Renzi, con la sua affermazione che il suo futuro personale e' legato all'esito del referendum sulle modifiche costituzionali,  contribuisce a destare interesse per un appuntamento politico che molti elettori neppure sapevano ci sarebbe stato. Naturalmente sovrapporre il suo destino all'esito del referendum da parte di Renzi e' strumentale, per  mettere il merito del referendum in secondo piano, per sfuggire alle accuse  di stravolgere la Costituzione nata dalla Resistenza, puntando ad una sorta di Sindaco d'Italia o, come dicono altri, ad un premierato forte mascherato.  Renzi lo fa puntando a trasformare questo appuntamento in un referendum su  di lui piuttosto che sullo stravolgimento della Costituzione che è il vero  oggetto del referendum. Questo tentativo strumentale va respinto. Gli elettori saranno chiamati a votare sulle modifiche della Costituzione che e' cosa ben piu' importante del destino di Renzi. Lo stravolgimento della Costituzione attuato con queste modifiche, fortemente volute da Renzi, sta arrivando in porto con modalita' che  stravolgono la prassi e lo spirito della Costituzione, lavorando su proposte del governo per rafforzane il ruolo diminuendo quello del parlamento, fingendo di dimenticare che dovrebbe essere il parlamento a definire il ruolo del governo e non viceversa. Non va infatti dimenticato che la Costituzione stabilisce che l'Italia e' una repubblica parlamentare. Va aggiunto che Renzi dopo avere ricattato numerose volte i parlamentari (o votate la fiducia al governo o tutti a casa) perfino sulla legge elettorale, ora cerca di ricattare gli elettori minacciando il suo ritiro con un sovraccarico che riguarda solo lui e il suo metodo di continuo rilancio della posta in gioco. Occorre reagire con serenita', mantenendo al centro il merito delle proposte  sottoposte a referendum, per convincere gli elettori a respingerle. Se poi qualcuno approfittera' della sfida per altri fini sara' responsabilita' anzitutto di chi ha innescato questa spirale perversa, cioe' Renzi stesso. Va sottolineato che in ballo ci sono oltre le pur decisive modifiche della Costituzione anche la legge elettorale. Infatti sul piano degli effetti  istituzionali le modifiche costituzionali sono intrecciate fino a fare un tutt’uno con la legge elettorale Renzi-Boschi. La legge elettorale, approvata con un abuso del voto di fiducia, infatti contribuisce a cambiare la sostanza delle regole democratiche e in particolare della rappresentanza politica del nostro paese, con una pesante torsione maggioritaria. Un solo partito avra' un enorme premio di maggioranza (340 deputati) se raggiungera' il 40 % dei voti al primo turno.  Altrimenti andra' al ballottaggio con il secondo piazzato e il vincitore nello spareggio avra' un premio di maggioranza ancora maggiore. Inoltre i deputati saranno per almeno i 2/3 nominati dal capo partito (nel caso specifico capo del partito e insieme del governo) il quale si trovera' ad avere del tutto asservita l'unica Camera che da' e toglie la fiducia al governo e che ha l'ultima parola sui provvedimenti di legge. Se a questo aggiungiamo la spogliazione di poteri delle regioni, l'accentramento delle decisioni nelle mani del governo perfino sui tempi dei lavori parlamentari, il declassamento del Senato ad una camera dopo-lavoro, visto che sindaci e consiglieri regionali sono eletti per fare altre cose, e quindi non potranno esercitare seriamente neppure i poteri rimasti, con senatori non eletti e che quindi non rispondono agli elettori. Così arriviamo alla chiusura del cerchio di un accentramento mai visto dei poteri nelle mani del capo del governo, con una torsione se non proprio autoritaria certamente molto decisionista. Del resto ne abbiamo avuto gia' numerose anticipazioni, da atteggiamenti di negazione del valore del dialogo sociale e in particolare del ruolo dei sindacati, all'attacco ai diritti di chi lavora rappresentato dalla liberalizzazione del tempo determinato e dalla cancellazione dell'articolo 18 per i nuovi assunti, fino a decisioni su materie ambientali  che hanno fatto insorgere le regioni che hanno chiesto un referendum contro i permessi di trivellazione concessi in spregio alle norme ambientali. In futuro per le regioni questo referendum sarebbe molto difficile chiederlo. Sono solo alcune della anticipazioni che dicono molto della concezione del potere e quindi del significato delle modifiche della Costituzione, insieme alla legge elettorale. Non si tratta solo della ricerca di un rafforzamento del potere personale da parte di Renzi, che pure c'è. C'è qualcosa di piu'. La cortina fumogena  alzata con la polemica con Juncker non serve solo ad ottenere qualche zero  virgola di flessibilita' in piu', dopo avere abbandonato in passato la Grecia al suo destino, ma rivela che il governo Renzi per rispettare i parametri europei (più o meno gli stessi che ha dovuto subire la Grecia) si prepara a manovre pesanti, socialmente indigeribili e che le misure che rafforzano il potere autoritativo del governo sono funzionali a farle passare, costi quel che costi, cioe' ad imporle nei prossimi anni. Il referendum sulle modifiche della Costituzione e la raccolta delle firme per promuovere quelli sulla legge elettorale saranno un'occasione importante per le elettrici e gli elettori per farsi sentire, tanto più che altri referendum saranno in campo a partire dalla scuola e dal lavoro. Ad aprile partirà la raccolta delle firme per ottenere i referendum per abolire premio di maggioranza e ballottaggio e garantire il diritto per i cittadini di eleggere tutti i deputati, senza nominati dai capi partito. (Alfiero Grandi, https://it.wikipedia.org/wiki/Alfiero_Grandi)


21 gennaio 2016

Basta bombe su scuole e bambini dello Yemen.

"Viviamo nella paura e nel terrore. Oggi ho visto apparire in cielo un aereo e mi sono spaventato tantissimo" (Uno studente di 12 anni).

Prova a pensare alla tua infanzia, immagina di svegliarti come ogni mattina e uscire di casa per andare a scuola. Immagina di arrivare davanti al portone della scuola e trovare macerie, rovine e distruzione. In un attimo il tuo futuro è andato distrutto. Con una bomba. Quella bomba che ha cancellato il tuo diritto all’istruzione e, forse, il tuo futuro. È quello che è successo negli ultimi mesi in Yemen, dove le forze della coalizione guidata dall'Arabia Saudita hanno compiuto una serie di attacchi contro scuole, pregiudicando in questo modo l'accesso all'istruzione a migliaia di bambine e bambini. In questi attacchi, sebbene le classi fossero vuote, cinque civili sono morti e ne sono stati feriti altri 14, tra cui quattro bambini. Noi di Amnesty International siamo stati sul campo, abbiamo raccolto testimonianze, abbiamo denunciato quanto accaduto. Abbiamo chiesto che quegli attacchi siano sottoposti a indagini indipendenti e imparziali e che i responsabili siano chiamati a risponderne. Continuiamo inoltre a chiedere alla coalizione a guida saudita, che dal marzo 2015 bombarda lo Yemen, di fermare immediatamente gli attacchi contro i civili e gli obiettivi civili e di fornire risarcimenti alle vittime e ai loro familiari.  Aiutaci a denunciare e fermare situazioni come questa. Aiutaci a garantire il diritto all’istruzione ai bambini dello Yemen.

Laura Perrotta, Amnesty International Italia.   
Angelo Gentilini, da info Amnesty International Italia.

20 gennaio 2016

AUSL Imola...tagliare l'acqua è fare cassa sui deboli.

Siamo perplessi e delusi come CGIL e FP CGIL di fronte alla scelte dell'Azienda USL di Imola di limitare la fornitura di acqua ai malati ricoverati e di impedire l'accesso alla mensa al personale durante i giorni festivi. E' bene mettere in evidenza un dato prima di motivare la nostra delusione e le nostre perplessità: la sanità è in ginocchio anche nelle Regioni virtuose a causa di anni di tagli operati dai governi di centro destra ai quali ha dato continuità in un filo conduttore comune anche l'attuale governo Renzi. Quest'ultimo con un’operazione di propaganda attraverso la sottoscrizione del Patto per la salute, con la promessa di ripristinare i finanziamenti, promessa non mantenuta per i tagli imposti dalla finanziaria. Per questo oggi chi dirige la sanità fa i conti con la necessità di risparmiare per chiudere bilanci, sempre più drammatici, senza il segno meno. Delude però la strada che gli amministratori scelgono perché troppo spesso è la più facile a danno delle persone più fragili senza che alcuni sprechi, ormai evidenti a tutti, vengano aggrediti con determinazione, forse perché più complessi da risolvere, tagliare acqua e pasti non significa tagliare gli sprechi significa fare cassa sulle persone deboli. Per noi sarebbe più opportuno ad esempio aprire un ragionamento sui costi delle consulenze per cercare di capire perché un’Azienda che conta su 1700 dipendenti inquadrati in profili diversi debba spendere 600.000 euro di consulenze esterne di cui 140.000 nel settore tecnico amministrativo. Chiudiamo auspicando un ripensamento da parte dell'Azienda e un interessamento della politica restiamo in attesa di una data per un confronto avendo già inviato come CGIL, FP CGIL e SPI una richiesta urgente di incontro.
Marco Blanzieri, Segretario generale FP CGIL IMOLA.
Mirella Collina, Segreteria CGIL IMOLA

 Angelo Gentilini, da info Cgil Imola.

Pareggio di bilancio in Costituzione? Un regalo di ignoranti in economia.

La Repubblica tutela il risparmio in tutte le sue forme. Così tuona l’art. 47 della nostra Carta fondamentale. Tutelare il risparmio che significa? Ovviamente significa, prima di tutto, renderlo possibile, crearlo. Come può uno Stato creare risparmio diffuso per i propri consociati? La risposta è di una banalità disarmante eppure, a causa del campanaccio mediatico di ignoranti e criminali, risulta estremamente contro intuitiva. Il risparmio si può creare unicamente se lo Stato fa politiche di deficit, ovvero se immette denaro nel sistema, per tramite la spesa pubblica, in misura superiore a quanto ne toglie tassando. Ovvero la spesa pubblica è per definizione, come più volte sottolineato da uno dei pochi giuristi italiani, che comprendono la contabilità pubblica, Luciano Barra Caracciolo, è il reddito indiretto e differito di tutti noi. Ciò ovviamente non vuol dire che non ci siano limiti all’immissione di moneta nel sistema, essa incontra quello naturale di far sì che la domanda non sia superiore alla produzione. Ovvero senza produzione, ma con grande quantità di moneta a disposizione per i consumi, i prezzi salirebbero e l’inflazione conseguente finirebbe per erodere i risparmi, esattamente come avverrebbe nel caso in cui la moneta in circolazione fosse troppo poca. Anzi questo è proprio ciò che accade oggi, la deflazione distrugge la nostra economia. In sostanza, per creare risparmio, lo Stato deve necessariamente fare deficit nel lungo periodo. Purtroppo non abbiamo fatto i conti con il nutrito gruppo di criminali, che appoggiato da ignoranti abissali, ha lanciato il campanaccio mediatico della necessità del pareggio in bilancio. Tale scelta politica, parlo di politica perché il pareggio non ha nulla a che vedere con l’economia, è stata motivata da un’unica volontà: sottomettere le moderne democrazie al potere dei mercati, smantellandone gli apparati statali e cancellando, uno dopo l’altro, i diritti e le libertà conseguite solo grazie a secoli di lotteCosì l’art. 81, come novellato dal Governo golpista e collaborazionista di Mario Monti, un uomo che se la ragione tornerà in questo Paese trascorrerà certamente, e meritatamente, i suoi ultimi anni di vita in carcere, ha bandito il risparmio. Si è “costituzionalizzato” un insanabile contrasto tra l’art. 47 e 81. Si è codificata una Repubblica, che non potendo più spendere, non avrà più alcun possibilità di adempiere ai propri doveri. Una Repubblica che dunque non tutelerà più il lavoro, non agirà per rimuovere le diseguaglianze sociali, non provvederà all’assistenza materiale degli indigenti e degli invalidi, tutto per mancanza di moneta. Il pareggio in bilancio è un crimine, esattamente come è un crimine uccidere, solo l’ignoranza può impedire di comprenderlo. Ma oggi siamo governati da un mix letale di ignoranti e criminali, spalleggiati da economisti idioti o altrettanto in malafede. È l’eclissi della ragione, viviamo in un tragico medioevo culturale.
Chomsky ci rammenta benissimo l’aria che tira in Europa:
"In Europa tira una bruttissima aria. Sembra di essere tornati a quando scoppiò la Prima Guerra Mondiale."
Sempre Noam Chomsky ci ricorda come sia possibile che le masse non comprendano quanto sta tragicamente accadendo:
“L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élite politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. Mantenere l’attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza. Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali”
Angelo Gentilini, da info "scenarieconomici.it"

19 gennaio 2016

"BOLOGNA ANTIFASCISTA"

Foto del "Presidio Antifascista", promosso da Cgil, Cisl, Uil, Anpi, Arci, Libera, alle ore 17.30 di oggi in Piazza Nettuno di Bologna, difronte al Sacrario dei Caduti. Il presidio è stata una risposta della Città di Bologna e circondario all'annunciata presenza di Forza Nuova, per noi intollerabile e offensiva nei confronti della Resistenza e dei Partigiani, che lottarono e morirono per costruire la Repubblica. Bologna, ribadisce il cartello promotore del presidio, non è terra per tutte quelle forze di estrema destra che non si vergognano di richiamarsi ai valori del fascismo, della xenofobia e del razzismo. E siamo qui a manifestare perchè noi ci riconosciamo nei valori repubblicani di Pace, Democrazia e Libertà che abbiamo conquistato grazie alla dura lotta partigiana antifascista.
Angelo Gentilini

I "GASoline Trio Blues" in concerto a Ca Vaina.

Giovedi 21 gennaio, alle ore 21.00, all' ART ROCK CAFE' di Ca Vaina Imola, suoneranno i GASoline Trio Blues. GASoline Trio è un gruppo Blues/Rock bolognese, che amalgama tre stili diversi di suonare. Andy Carrieri, chitarrista dei Dirty Hands e dei Jack Daniel Lovers;Guido Reni, estroso bassista Funkettaro e Steve Giuliani,batterista di cui si erano perse le tracce anni ed anni fà....
Conosco molto bene i GASoline Trio Blues e sono una band molto affiatata e navigata, che suona al meglio ed in modo egregio il rock blues. Il guitar men, tanto per intenderci, ha suonato professionalmente il blues negli USA, la madre patria del blues ed anche del jazz. Per dire che se non vali e se non hai la tecnica bluesmen nelle corde, nelle vene e nel cuore, negli USA non suoni. In chiave un attimino ridotta è come se un americano viene a suonare il liscio in Romagna. Io personalmente, in altri contesti, ho operato per dare spazio e palco a questo Trio e voglio raccontare un episodio accaduto realmente. "Una sera di 2 anni fa i GASoline suonarono su un palco di una Festa imolese. Il service registrò il concerto e alla fine durante lo smontaggio mandò in onda/audio l' eccellente registrazione. Nell'adiacente ristorante c'erano diversi imolesi appassionati di musica che uscendo e ascoltando la registrazione affermarono: "Cavolo che robina e di chi è?". Sia io che il tecnico del service, orgogliosi ma anche un po incacchiati, gli facemmo notare che era la registrazione del concerto tenuto dai GASoline Trio Blues su quel palco e terminato da 15/20 minuti. I competenti appassionati imolesi chiesero scusa per la loro precedente INDIFFERENZA e si soffermarono all'ascolto. Se ami la musica dal vivo, il rock, il blues, il jazz, insomma tutta la buona musica, vieni giovedi 21 gennaio a Ca Vaina e, gratuitamente, ascolterai il meglio del blues.
Altre info: https://www.facebook.com/events/465891300261667/
                  https://www.reverbnation.com/gasolinetrio
                  https://www.facebook.com/TheGASolineTrio/?fref=ts
                  https://www.youtube.com/watch?v=0kmvxtRgtt0
Angelo Gentilini

18 gennaio 2016

L' interessante analisi OCSE su anziani e invecchiamento.

Anziani. Ocse: “Nel 2050 saranno 2,4 mld in tutto il mondo. Una persona su 5”. Ma avverte: “I sistemi sanitari non sono pronti”.  Gli esperti dell’Organizzazione internazionale per la Cooperazione e lo Sviluppo economico fotografano l’invecchiamento della popolazione globale nel Report Ageing debate the Issues. Per la sanità serve più assistenza territoriale. E poi focus su sviluppo, pensioni e sociale: l’analisi su come cambierà la struttura demografica del pianeta nei prossimi 30 anni e le ‘ricette’ su come affrontare il fenomeno per non rimanere spiazzati.
A Funabashi, ridente città giapponese a est di Tokyo, sono avanti. Qui hanno da tempo aperto un mall dedicato alla terza (ma ormai forse anche alla quarta) età.......
Cambia la demografia della morte...................
Invecchiamento: il futuro dello sviluppo.........
Senectus and the city.........................................
Sistemi sanitari: non pronti per popolazioni sempre più anziane.....
I nuovi anziani: smart e ‘verdi’.......................
Lavorare più a lungo per giovare all’economia e alla pace familiare...
Tutto ciò riguarda l’ambito della macroeconomia dell’ invecchiamento e del lavoro...
Invecchiamento e pensioni......................
I pensionati del terzo millennio...............
Com’è la vita da vecchi?.........................
Angelo Gentilini, da info LiberEtà.

17 gennaio 2016

"NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE, NO ALLA XENOFOBIA"

CGIL, CISL, UIL dell'Emilia Romagna, di fronte alla terribile e sciagurata aggressione alle donne di Colonia e di altre città della Germania, esprimono indignazione, preoccupazione e ferma condanna. Si è consumata una violenza collettiva contro le donne, la loro dignità e libertà personale, che non può essere in alcun modo ridimensionata nella sua gravità. Come più volte abbiamo sottolineato le conquiste di libertà, di uguaglianza e civiltà ottenute dalle donne e dagli uomini in questi anni, vanno costantemente alimentate, difese e salvaguardate. Siamo preoccupati del silenzio della nostra classe dirigente politica su questi avvenimenti; non possiamo permettere che tali episodi possano fomentare odio razzista, o peggio ancora, alimentare spinte xenofobe capaci di minare nelle fondamenta anche la nostra vocazione alla accoglienza e alla solidarietà. Questo sarebbe un modo per non affrontare il problema di fondo. La violenza contro le donne è un fenomeno mondiale, con diverse modalità nelle diverse  culture, e il suo contrasto deve essere assunto da ogni paese come obiettivo principale di ripristino della civiltà. E' urgente che l'autorità giudiziaria faccia  luce al più presto su quanto accaduto alle donne di Colonia ed assicuri i responsabili alla giustizia. Oltre a perseguire penalmente coloro che hanno commesso questa barbarie, è quanto mai necessario che le istituzioni a tutti i livelli si adoperino per prevenire e contrastare discriminazioni, molestie e violenze sulle donne, con azioni che garantiscano la sicurezza delle donne, la loro libertà di movimento e il diritto all'emancipazione. Anche nella nostra Regione, a partire dal Consiglio Regionale sino a tutti i Consigli comunali, è opportuna una presa di posizione forte contro qualsiasi forma di violenza alle donne e per sollecitare l'opinione pubblica e la cittadinanza a vigilare per garantire il rispetto di tutte le libertà. A questo proposito CGIL, CISL, UIL dell'Emilia Romagna e di tutti i nostri territori propongono che la Presidente dell'Assemblea Regionale dell'Emilia Romagna, il Sindaco della Città Metropolitana, i Presidenti delle Province, i Presidenti dei Consigli Comunali e/o Sindaci aprano i prossimi Consigli con una riflessione sui gravi fatti di Colonia, come del resto è già avvenuto in alcune realtà.
(Resp. Coord. Donne Cgil, Cisl, Uil: A. Raspadori – M. Ferruzzi – G. Morolli)
Angelo Gentilini, da info Cgil E.R.

16 gennaio 2016

La positiva riconversione di Ca Vaina.

Ca’ Vaina è il Centro Giovanile del Comune di Imola. Una struttura interamente dedicata ai giovani ed alla loro creatività, con numerosi servizi e proposte di alta qualità: due Sale Prova e uno Studio di registrazione entrambi dotati di strumentazione professionale, una sala di produzione e montaggio video con relativa strumentazione professionale, una sala allestita ad uso set fotografico e di ripresa video dotata di un impianto di luci e sfondi professionali, spazio espositivo per giovani artisti emergenti, un servizio di Internet Point con Wi-Fi gratuito, spazio giochi con console e giochi da tavolo, spazi studio (interni ed esterni) spazi per concerti, proiezioni, spettacoli e feste (interni ed esterni), la sede della Web Radio e della Web Tv del Centro e un servizio Bar. Ricavata da un’antica casa colonica ristrutturata, Ca’ Vaina è immersa in uno splendido parco ai margini del Centro Storico di Imola e gode di un ampio parcheggio. Il Centro Giovanile Ca’ Vaina ha da sempre tra i suoi obiettivi anche l’attività formativa in tutte le sue forme: corsi, laboratori e workshop. L’offerta spazia dalle discipline artistiche alle tecnologie al mondo della comunicazione e tanto altro ancora. Anche nel caso della formazione, come per tutti gli altri servizi, obiettivo principale del Centro è promuovere l’aggregazione giovanile. La sfida quindi anche in questo caso è, in linea con la mission, di offrire corsi e laboratori in grado di stimolare e favorire nuovi entusiasmi, sviluppare ed accrescere la creatività e le attitudini personali dei giovani... Approfondisci: http://www.cavaina.it/  --  https://www.facebook.com/ArtRockCafeCaVaina
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Da diversi anni frequento Ca Vaina e le sue sale prova, e perciò sono stato spettatore della sua riconversione, da scuola musicale di musica moderna, canto, jazz, blues e rock, in Centro Giovanile. Tuttora continuo a frequentare le sale prova e ancor di più frequento lo spazio: "Art Rock Café". La scelta di aprire un bar collegato con la sala spettacoli e concerti l'ho sostenuta fin da subito, perchè ritenevo che arricchisse la proposta di Ca Vaina con la finalità di colmare il vuoto cittadino, in particolare invernale, per quanto riguarda gli spazi e la programmazione della musica live, esibizioni delle band locali, o altri spettacoli di difficile collocazione. Con grande soddisfazione vedo un continuo e progressivo miglioramento dell'agenda del Centro, con tante serate musicali di ogni genere e varie sperimentazioni, costatando che Ca Vaina non è solo un Centro Giovanile, ma è anche un ritrovo multi-generazionale di appassionati di musica, cover o inedita, ma tassativamente dal vivo. Difatti la musica e la cultura sono un collante senza età, ed è sufficiente pensare a quante band giovanili e meno giovani, suonano e rivisitano la musica e i brani anni 60/70/80. A Ca Vaina l'accoglienza e il coinvolgimento partecipativo è sempre ad un buon livello, sia nel servizio bar, che nella parte strettamente info-tecnica-gestionale-amministrativa, tanto che stiamo diventando tutti insieme una grande, calorosa e bella famiglia. Ad Imola la riorganizzazione delle scuole musicali ha creato, a monte, un enorme vespaio, ma i fatti dicono che il piano era ben studiato, articolato e funzionale. Ora la Città di Imola ha nel complesso dell' Annunziata una scuola musicale "Vassura Baroncini", completa in ogni orientamento e genere, ben strutturata e potenziata con sale e spazi tecnicamente adeguati. Mentre Ca Vaina è diventato un ottimo e qualificato centro di aggregazione giovanile, che però non ha abbandonato totalmente la sua mission storica mantenendo le sale prove, lo studio di registrazione, musica, concerti, spettacoli e ricreazione.
Angelo Gentilini

15 gennaio 2016

Perché è "positivo" iscriversi alla Cgil.

Iscriversi alla CGIL vuol dire entrare a far parte attivamente della più grande organizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori.
Perché iscriversi? Perché la CGIL è il sindacato di chi ha un lavoro, di chi lo ha ma precario, di chi non lo ha e lo cerca e dei pensionati; perché la CGIL svolge un ruolo di protezione dall’ incondizionato funzionamento del mercato, difendendo i diritti individuali e collettivi contro i soprusi e le ingiustizie. Con la sua presenza nei luoghi di lavoro, nel territorio e tra i cittadini, la CGIL opera per la ricostruzione delle solidarietà, ovvero l’integrazione di parti della società, attraverso la pratica quotidiana, l’impegno concreto di rappresentanza e l’attività capillare di contrattazione e negoziazione.
Solo l’azione collettiva, infatti, può porre un argine all’ individualismo imperante, oggi più che mai.
Per questi motivi la CGIL è la casa comune per i lavoratori, per i giovani e per i pensionati.
Il valore dell’iscrizione passa anche attraverso l’offerta di servizi e tutele alle persone che cercano una risposta ai problemi che incontrano nell’attività lavorativa, nei rapporti con il fisco, in campo previdenziale, nella tutela della salute o nell’accesso ai servizi sociali alla persona.
Con la tessera 2016, gli iscritti avranno diritto ai seguenti SCONTIhttp://www.cgilimola.it/convenzioni/
Per altre info sull'attività della Cgil Imola: http://www.cgilimola.it/
Angelo Gentilini, da info Cgil Imola.