Siamo perplessi e delusi come CGIL e FP
CGIL di fronte alla scelte dell'Azienda USL di Imola di limitare la fornitura
di acqua ai malati ricoverati e di impedire l'accesso alla mensa al personale
durante i giorni festivi. E' bene mettere in evidenza un dato prima
di motivare la nostra delusione e le nostre perplessità: la sanità è in
ginocchio anche nelle Regioni virtuose a causa di anni di tagli operati dai
governi di centro destra ai quali ha dato continuità in un filo conduttore
comune anche l'attuale governo Renzi. Quest'ultimo con un’operazione di
propaganda attraverso la sottoscrizione del Patto per la salute, con la
promessa di ripristinare i finanziamenti, promessa non mantenuta per i tagli
imposti dalla finanziaria. Per questo oggi chi dirige la sanità fa i
conti con la necessità di risparmiare per chiudere bilanci, sempre più
drammatici, senza il segno meno. Delude però la strada che gli
amministratori scelgono perché troppo spesso è la più facile a danno delle
persone più fragili senza che alcuni sprechi, ormai evidenti a tutti, vengano
aggrediti con determinazione, forse perché più complessi da risolvere, tagliare
acqua e pasti non significa tagliare gli sprechi significa fare cassa sulle
persone deboli. Per noi sarebbe più opportuno ad esempio
aprire un ragionamento sui costi delle consulenze per cercare di capire perché
un’Azienda che conta su 1700 dipendenti inquadrati in profili diversi debba
spendere 600.000 euro di consulenze esterne di cui 140.000 nel settore tecnico
amministrativo. Chiudiamo auspicando un ripensamento da
parte dell'Azienda e un interessamento della politica restiamo in attesa di una
data per un confronto avendo già inviato come CGIL, FP CGIL e SPI una richiesta
urgente di incontro.
Marco Blanzieri, Segretario generale FP CGIL IMOLA.
Mirella Collina, Segreteria CGIL IMOLA
Angelo Gentilini, da info Cgil Imola.