27 gennaio 2010

IL GIORNO DELLA MEMORIA

65 anni dopo l'abbattimento dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz, ricorre oggi, mercoledì 27 gennaio 2010, IL GIORNO DELLA MEMORIA a ricordo di tutte le vittime del nazifascismo.

Da Primo Levi : "SE COMPRENDERE E' IMPOSSIBILE, CONOSCERE E' NECESSARIO!".

Vi lascio alla
poesia di Bertold Brecht, pubblicata anno scorso sul blog.

23 gennaio 2010

Film da non perdere: l'uomo che verrà

Il film di Giorgio Diritti nelle sale da ieri, venerdì 22 gennaio, ridà voce alla lotta contro il nazifascismo, raccontando la strage di Marzabotto (BO) del settembre 1944.
Il film ha vinto il Premio della Giuria e del Pubblico al Film Festival di Roma.
Varie scene sono state ambientate e girate tra le colline di Castel San Pietro Terme, Varignana, Casalecchio dei Conti, con la partecipazione di attori e comparse locali.
QUESTA E' UNA STORIA VERA SENZA ENFASI E RETORICA!

Vi segnalo questo sito dell'Associazione Vittime delle Stragi Nazifasciste di Marzabotto: http://www.eccidiomarzabotto.com/

LO SFONDAMENTO DELLA LINEA GOTICA...

Segnalo l'appuntamento per martedì 26 gennaio, ore 20:30, presso il centro sociale Tozzona.

19 gennaio 2010

LA STORIA CI DEVE ILLUMINARE

19 gennaio 1910 – 19 gennaio 2010: DA 100 ANNI CI MANCA ANDREA COSTA

Il Padre del Socialismo Italiano, Andrea Costa, nacque a Imola nel 1851, in via Appia, si spense all’ospedale di Imola il 19 gennaio 1910.
Nel 1872 ad appena 21 anni fu eletto Segretario dell’Internazionale dei lavoratori in Italia, organizzazione capeggiata dal russo Bakunin.
Ad Imola fondò diverse testate giornalistiche che ebbero un futuro importante come L’Avanti, Il Moto, La Lotta e Il Momento.
Nel 1882, Costa fu il “primo socialista” eletto nel Parlamento Italiano, inoltre si battè in prima persone per la costituzione della Camera del Lavoro di Imola.
Grazie a personaggi come Andrea Costa nel territorio imolese nacquero le prime cooperative come la Galeati e la Ceramica d’Imola e sempre ad inizio ‘900 si associarono braccianti, contadini, birocciai e garzoni, nelle Leghe e Sindacato.
Andrea Costa si è battuto contro la miseria, lo sfruttamento, le disuguaglianze e le ingiustizie.
Anche da Deputato fu sempre povero, perché allora non si riceveva compenso, difatti era aiutato e sostenuto da parenti, amici, compagni, concittadini.
NON LASCIO’ UN SOLDO PERCHE’ NULLA PER SE SI ERA TENUTO.
Ho fatto una cronistoria sintetica sull’illustre imolese ma tanto di più si potrebbe dire. Siamo nel 2010 e viviamo in un mondo molto più grande e molto diverso da allora, eppure le problematiche si avvicinano e quell’idea di socialismo sviluppatasi ad Imola è ancora di grande attualità.
Possiamo ora fare finta di niente, possiamo ora onorare la memoria di Andrea Costa sottraendoci da dovute riflessioni?
Io credo proprio di no, Costa, Argentina Altobelli, Luigi Sassi, Anselmo Marabini e via via altri personaggi hanno lottato duramente per costruire una società migliore, partendo dal territorio imolese. Il benessere che ci siamo trovati tra le mani viene da lontano, Imola nell’800 era una città chiusa, socialmente ed economicamente arretrata. Andrea Costa, nel cercare risultati concreti per la sua prospettiva socialista, promosse una “coerente linea di unità”.
Spinse lavoratori a consociarsi e da quell’idea “dell’unione che fa la forza”, semplice da dirsi ma ora come mai difficile da praticare, Imola fu terra di avanguardia politica-sociale-economica.
Ripartiamo dalle nostre origini e costruiamo ad Imola un laboratorio politico e sociale, che orizzontalmente unisca tutti i soggetti, partiti, associazioni e liberi cittadini che credono nei valori dei nostri padri.
Come ho detto e ridetto tante volte, la politica si fa con le idee e i programmi giusti ed equilibrati. Ma purtroppo servono i numeri, serve unione, coesione, condivisione, umiltà, trasparenza, passione, moralità e lasciare qualcosa di se stessi per abbracciare una parte di qualcun altro. Lavorando per questo, io credo, che a fine 2010 potremmo dire di aver onorato dignitosamente Andrea Costa.
La storia insegna e a volte si ripete, a fronte di questa crisi colossale…
LA STORIA CI DEVE ILLUMINARE!!!”

Il Paniere del Baccanale

CONCORSO LETTERARIO IN OMAGGIO AD ANDREA COSTA...

15 gennaio 2010

Imola: una mostra per i 110 anni della Cgil

"Le radici della nostra storia", che raccoglie parte del materiale dell’archivio storico, verrà inaugurata sabato 16 gennaio.

Imola. La Camera del Lavoro di Imola il 18 marzo compie 110 anni. Oltre un secolo di storia che la Cgil di Imola, in collaborazione con la Bacchilega Editore, ha ricostruito con immagini e documenti partendo dagli anni più lontani, delle radici appunto, tra la fine dell’800 e il ‘900.
La mostra sarà inaugurata sabato 16 gennaio alle 11, nella sede della Cgil in via Emilia 44, in occasione della ricorrenza dei cento anni dalla morte dell’imolese Andrea Costa, avvenuta il 19 gennaio 1910, il primo socialista eletto nel Parlamento italiano, che si è battuto in prima persona per la costituzione della Camera del Lavoro di Imola. All’inaugurazione saranno presenti Valter Galavotti, assessore alla Cultura di Imola e Elisabetta Marchetti, segretaria generale della Cgil imolese.
All’inizio del Novecento solo il 2 per cento della popolazione maschile poteva votare ed era normale che i bambini a 9 anni iniziassero a lavorare. In quegli stessi anni braccianti, contadini, birrocciai o garzoni iniziavano ad associarsi e ad unirsi per difendere diritti e lavoro, grazie a personaggi come Andrea Costa. In periodo si diffusero Leghe e Sindacato, nacquero le prime cooperative come la Galeati o la Coop. Ceramica d’Imola. Sempre in quegli anni, una donna imolese, Argentina Bonetti Altobelli, diventò segretaria di Federterra, una delle categorie più numerose e più sfruttate. Basti pensare che la maggioranza della popolazione lavorava la terra ma solo nel 1920 ottennero la tutela dagli infortuni, l’assicurazione per invalidità o vecchiaia, la disoccupazione.
Spulciando tra le pieghe della storia anche i racconti dimenticati, come il crumiraggio nelle campagne e le battaglie tra le trebbiatrici “rosse” e “gialle”, l’assalto della folla all’Emporio Ferrari o il doposcuola dei maestri socialisti a Pontesanto. Poi arrivano gli anni bui del fascismo e della dittatura, quando le Camere del Lavoro vennero sciolte, molti sindacalisti arrestati e c’era l’obbligo di iscriversi al Sindacato Fascista. Ma il filo rosso del Sindacato non si era spezzato e già due giorni dopo la Liberazione di Imola, il 16 aprile 1945, il Comitato esecutivo della Camera del Lavoro si era ricostituito. Un filo rosso di appartenenza che prosegue fino ai giorni nostri ed è rappresentato nella mostra da una raccolta di tessere della Cgil dal 1945 in poi. Per arrivare, infine, alle pagine più recenti con le foto dei lavoratori e delle lavoratrici che in questi mesi in cui la crisi economica ha sferzato il Paese hanno continuato a battersi per difendere i posti di lavoro e le aziende.
A parte curiosità e storie dimenticate, si scopre come alle volte nelle "radici della storia" siano state scritte pagine di estrema modernità e la lungimiranza. Un esempio per tutti? L’articolo 4 dello Statuto del 1900 dove sta scritto che della Camera del Lavoro possono far parte "tutti gli operai ed operaie del circondario di Imola senza distinzione di nazionalità, fede religiosa, politica ed economica".
La mostra, che raccoglie parte del materiale dell’archivio storico della Cgil di Imola, resterà allestita fino al 3 aprile ed è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12 e dalle 14.30 alle 18, il sabato dalle 9 alle 12.
dal SabatoSeraOnline

Proposta Prestito Personale: DUTTILIO

11 gennaio 2010

I PRECARI PAGANO LE PENSIONI AI DIRIGENTI E ALTRO…

Analizzando quanto accade in Italia, si consolida il crescente distacco della politica dalle persone che fisicamente, moralmente, eticamente e finanziariamente “tirano la carretta”. Detto questo, e si dice da tempo, vediamo i dati INPS e quanto non sa il cittadino che non si documenta. Tre fondi INPS messi insieme danno un attivo di + 19,4 miliardi di euro, ma l’attivo non è prodotto da tutte le categorie di lavoratori. Sono in attivo varie categorie di lavoratori dipendenti con + 6,8 ml/euro, sono in attivo i parasubordinati e precari vari con + 8 ml/euro, è in attivo il fondo cassa integrazione, disoccupazione, malattia con + 4,6 ml/euro. Sono in passivo, udite! udite!, il fondo dirigenti d’impresa con – 3,2 ml/euro, a seguire le categorie dei coltivatori con – 5 ml/euro, commercianti e clero. Giustamente l’INPS è tenuto a salvaguardare lo spirito solidale tra le categorie più forti con le più deboli. Ma un conto è sostenere lavoratori stagionali, avventizi, etc.. etc…, con una grande percentuale di donne che coprono di fatto con il loro impegno quotidiano un welfare e stato sociale debole e carente. Diverso è sostenere pensioni da favola ai dirigenti, che hanno già percepito stipendi, premi di risultato e liquidazioni da favola, a fronte anche di professionalità non sempre da favola, ma molto raccomandate senza ricevuta di ritorno. In Italia, la pensione media annua dei dirigenti è di 45.000 euro, quella dei lavoratori dipendenti è di 10.600 euro. In un Paese normale dovrebbe essere in attivo e solidale il fondo INPS dirigenti! ..o mi sbaglio??? Ho voluto evidenziare un altro paradosso tutto italiano, che noi chiamati anche settari o estremisti conosciamo da anni. Ma quanti cittadini in realtà sapevano che il loro figlio precario contribuisse a sostenere le pensioni ai dirigenti??? Il detto comune è: “se prendono tanto di pensione avranno versato tanto di contributi”. Dati alla mano non è proprio così e sempre dati alla mano non mi sembra giusto usare il fondo INPS TFR – INOPTATO dei lavoratori per la spesa corrente dello stato ( = 3,5 ml/euro ). Il Governo dimentica che questa crisi epocale e strutturale avanza e lascerà delle profonde ferite occupazionali, sociali ed economiche, perciò serve programmazione e sostegno finanziario. Però in Italia, nel 2009 si registra un dato positivo, i paperon dei paperoni della finanza, Berlusconi compreso, hanno tutti raddoppiato il loro potere /capitale finanziario. Il vero peccato è che si tratta di pochissime persone o famiglie in percentuale al totale dei cittadini. Mi sorge una domanda… sono veramente io settario o estremista??? Se anche lo fossi, è meglio essere settario e realista, piuttosto di pensare di vivere nel paese delle favole, dove le favole in questione da sempre le paghiamo noi lavoratori. Di questo passo, in futuro le pagheranno ancora di più i nostri figli e i nostri nipoti, alla faccia del partito dell’amore e del suo leader che dice di lottare contro chi diffonde l’odio. I lavoratori che “tirano la carretta”, che pagano le tasse fino all’ultimo centesimo e altro sanno che nel corso del tempo due cuori e una capanna non possono reggere. Considerato che si prevede il 2010 l’anno delle riforme, sfruttando anche la crisi in corso, per giustizia, scuola, fisco, Costituzione, istituzioni e rappresentanza, consiglio umilmente a tutti di alzare le antenne , informarsi, documentarsi e partecipare prima di ritrovarci fregati nella realtà!!!

06 gennaio 2010

2 importanti iniziative CGIL

LA CLASSE OPERAIA: "FINCHE' C'E' LOTTA C'E' SPERANZA!"

Il 2009 è stato caratterizzato da grandi gesti estremi compiuti da lavoratori in lotta per il proprio posto di lavoro... si sale sui tetti... si sale sulle gru.. si sale sul Colosseo... si fanno scioperi della fame...
Ma l'Italia è ancora una Repubblica fondata sul Lavoro???

A.N.P.I.: 1945 - 2010 "LA RESISTENZA CONTINUA"


02 gennaio 2010

Un Uomo solo al comando!!!

Ciclismo, 2 gennaio 1960: morì il CAMPIONISSIMO Fausto Coppi.
Ha segnato un'epoca con vittorie e altro.

Un Grande Amato Campione Moderno "Un Uomo Solo Al Comando!!!"