31 dicembre 2014

"Un Buon Anno per lo sviluppo della Felicità Umana".

José Alberto Mujica Cordano, conosciuto pubblicamente come Pepe Mujica, riceve dallo Stato uruguaiano un appannaggio di 260.259 pesos (8.300 euro) al mese per il suo lavoro alla guida del Paese, ma ne dona circa il 90% a favore di organizzazioni non governative e a persone bisognose. La sua automobile è unVolkswagen Maggiolino del 1987, donatagli da alcuni amici e che si è rifiutato di vendere nonostante offerte cospicueVive in una piccola fattoria a Rincón del Cerro, alla periferia di Montevideo: ha infatti rinunciato a vivere nel palazzo presidenziale. In riferimento alla piccola quota di stipendio che trattiene per sé, Mujica dichiarò in un'intervista al quotidiano colombiano El Tiempo che tale quantità di denaro gli era sufficiente, alla luce del fatto che molti suoi connazionali devono vivere con meno...http://it.wikipedia.org/wiki/Jos%C3%A9_Mujica
Angelo Gentilini

29 dicembre 2014

Licenziare facile e a buon mercato con Jobs Act.

Al governo guidato da Matteo Renzi è definitivamente ascrivibile un nuovo fatto: una riforma radicale del norme sul licenziamento in Italia. La denominazione ufficiale parla di “contratto a tutele crescenti” ma il cono di luce che il decreto getta sulla realtà del lavoro in Italia è rovesciato: il protagonista dell’impianto del decreto non è il lavoro né il lavoratore da “tutelare”, ma l’impresa e l’imprenditore da liberare da vincoli sul licenziamento........Al netto di tutti i casi residuali come le discriminazioni o i licenziamenti disciplinari, il succo per la generalità dei nuovi assunti nonché per tutti i dipendenti delle imprese che da qui in avanti supereranno la soglia dei 15 dipendenti è il seguente: si può licenziare liberamente, con semplice preavviso, adducendo il “giustificato motivo oggettivo”. Ovvero «ragioni inerenti all’attività produttiva, all’organizzazione del lavoro e al regolare funzionamento di essa»: tutto quel novero di motivi “economico-produttivi” non imputabili al comportamento del lavoratore.......
Continua a leggere:..../jobs-act-tutele-crescenti-licenziamenti/
Angelo Gentilini, da info www.glistatigenerali.com

27 dicembre 2014

Il Jobs Act di Renzi svaluta ancor di più il lavoro.

Purtroppo, i primi due decreti attuativi della Delega Lavoro confermano l'obiettivo vero dell'intervento: ulteriore svalutazione del lavoro, data l'impossibilità di svalutare la moneta, per puntare illusoriamente a crescere via export. Insomma, un'altra tappa del mercantilismo liberista raccomandato dalla Troika. Vediamo perché. Entriamo nel merito. Il provvedimento nasce all'insegna del contrasto alla precarietà. Ma è evidente che i precari sono tirati in campo strumentalmente per colpire chi nell'universo del lavoro non è ancora così arretrato e resiste alla riduzione delle retribuzioni e all'inasprimento delle condizioni di lavoro. Le decine di tipologie di contratti precari rimangono tutte, compresi co.co.co e co.co.pro. La sbandierata estensione degli ammortizzatori sociali alla platea degli esclusi non c'è. Non ci poteva essere, dato che la Legge di Stabilità non ha individuato risorse aggiuntive. Quindi, inevitabilmente, si ripropongono le norme della Legge Fornero con qualche ritocco al margine. Il Nuovo Aspi ha una durata più lunga dell'Aspi, 18 mesi anziché 12, soltanto per chi perde il lavoro dipendente prima di 55 anni, ma è di importo inferiore rispetto a quanto oggi è in vigore...Approfondisci: www.huffingtonpost.it libertà-licenziare-agenda-troika...
""Altro che rivoluzione copernicana, a leggere le norme viene da chiedersi cosa abbiano mai fatto i lavoratori a Matteo Renzi. Con i provvedimenti odierni il governo Renzi ha cancellato il lavoro a tempo indeterminato, generalizzando la precarizzazione dei rapporti di lavoro in Italia. Non soddisfatto ha diviso ulteriormente i lavoratori penalizzando ancora una volta i giovani e i nuovi assunti. Per la prima volta il governo rinuncia alla politica economica appaltando alle imprese la ripresa, consentendo la libertà di licenziare sempre e comunque."
jobs-act-camusso-norme-ingiuste-sbagliate-e-punitive-ci-opporremo                             Questo provvedimento fa riportare l’Italia al 1800. E’ inaccettabile”, risponde Maurizio Landini, segretario generale della Fiom-Cgil intervistato da Affaritaliani.it. Durissimo su Renzi: “Questo è un governo che è contro chi lavora. E’ contro i diritti di quelli che lavorano”...http://www.notixweb.com
"Alla luce del Decreto approvato in Consiglio dei Ministro lo scorso 24 dicembre - spiega il sindacato -, appare chiaro che il rilancio del contratto a tempo indeterminato passa attraverso la sua precarizzazione. Con il decreto al posto delle tutele crescenti si passa alla "monetizzazione crescente" dei diritti. I lavoratori (operai, impiegati e quadri), infatti, potranno essere licenziati anche senza giusta causa ottenendo il solo indennizzo e questo varrà per i licenziamenti economici, per quelli disciplinari e per quelli collettivi"...
www.rassegna.it2014/12/26/117635/cgil-dal-jobs-act-licenziamenti-di-gruppo
“Nel mese di gennaio ci batteremo in commissione Lavoro per cambiare le norme sui licenziamenti collettivi, che rappresentano una grave contraddizione del Jobs Act. Così come non mancheremo di ricordare al governo che per la nuova Aspi mancano 400 milioni di euro che dovranno essere erogati nel corso del 2015, così come dovranno arrivare le norme che disboscano la giungla dei contratti precari...”. Cesare Damiano, deputato Pd, presidente della commissione Lavoro della Camera,...
jobs-act-damiano-cambiare-norme-licenziamenti
Angelo Gentilini, da info www.huffingtonpost.it - rassegna.it- notixweb.it

24 dicembre 2014

Annuario Istat:"Giovani italiani senza lavoro e prospettive"

Italia Paese per vecchi. E' il ritratto che emerge dai dati dell'annuario Istat, che descrive un quadro non proprio incoraggiante per i giovani. Un paese quindi diviso da una spaccatura generazionale, anziani e "terza età" Vs giovani. Sul fronte "anagrafico" come su quello occupazionale. Dopo l'innalzamento dell'età pensionabile, ad esempio, per effetto della riforma Fornero, è continuata a crescere la quota di occupati 55-64enni mentre si è ridotto il tasso di occupazione tra i giovani. Emorragia di posti di lavoro, giovani senza prospettive e occupati sempre più vecchi per effetto della riforma delle pensioni fatta dal governo Monti. E' il quadro tracciato dall'Istat dove emerge che nel 2013 gli occupati erano 22.420.000, cioè 478.000 in meno rispetto al 2012.....
All' "Annuario Istat", che in pratica è il risultato dei dati riferiti all'anno precedente(2013), aggiungo l'aggiornamento del 27 novembre 2014, sempre da fonte Istat: " Tasso di disoccupazione è salito da 12,2 a 13,2% (più 0,3% su settembre, più 1% su ottobre 2013), massimo storico dal 1977; il totale dei disoccupati è salito a 3.410.000 (più 90.000 su settembre, più 286.000 su ottobre 2013); il tasso di disoccupazione giovanile è salito al 43,3% (più 0,6% su settembre, più 1,9% su ottobre 2013). Il tasso percentuale di aumento della disoccupazione in Italia è il più alto dell' Unione Europea, tasso che in percentuale nei 18 Paesi dell' Eurozona si assesta stabilmente al 10%. Buone Feste ?????.
Angelo Gentilini, da info www.huffingtonpost.it

23 dicembre 2014

"Quella lunga notte al Dall' Ara con Joe Cocker"

Ieri sera all'improvviso capto la notizia della morte di Joe Cocker e in automatico la mente è scivolata sul ricordo di quella notte di grande musica nell'estate 1970 allo stadio Dall' Ara di Bologna. Il programma prevedeva una maratona musicale con tante band ed artisti e con il concerto finale di Joe Cocker, accompagnato dalla band Mad Dogs & Englishmen e con Leon Russell (guitar e piano). In quegli anni Bologna era un punto fisso dei vari tour delle più famose band internazionali, in inverno al Palasport in Piazza Azzarita e in estate allo stadio Dall' Ara. Io li ho visto quasi tutti e cosi anche quella sera andai a Bologna in compagnia di qualche amico/a e del fidato Neretti, allora unico patentato. La kermesse musicale per vari motivi tecnici e di ordine pubblico iniziò con molto ritardo e ad un certo punto la compagnia, preoccupati del parere dei genitori, decise di rientrare a casa. Ma io non avevo nessuna intenzione di perdermi il concerto di Joe Cocker e restai, chiedendo poi un passaggio ad altri conoscenti imolesi. L'attesa fu ampiamente ripagata dalle ottime performance musicali e nonostante che Joe e la sua band salissero sul palco ben oltre la mezzanotte ci fu un coinvolgimento generale. In quel periodo ero apprendista estivo alla Cemi di Imola e considerato che rientrammo ad Imola quando il sole illuminava già per benino il nuovo giorno, me ne andai a letto fino a mezzogiorno e mi presentai al lavoro solo nel pomeriggio. Ero tranquillo perchè i titolari erano giovani, erano appassionati di musica, ed erano informati del concerto, difatti mi venne detto: " Sarebbe stato un vero peccato perdersi il concerto, hai fatto bene a restare fino alla fine e ad andare qualche ora a letto, cosi non sei venuto a dormire in fabbrica". Da tanti anni sono appassionato e molto legato alla musica e al genere blues rock alla Joe Cocker e a "modo mio" suono spesso, compreso oggi, la batteria con le sue canzoni nelle cuffie come basi. "Ciao Joe".
(P.S. La foto è stata scattata da Gilberto Veronesi a quel concerto del Dall' Ara 1970.)
Angelo Gentilini

22 dicembre 2014

"Buone Feste con Babbo Natale in crisi".

Mi sembra che questa vignetta sia una sintetica fotografia del tempo in cui viviamo.
Buon Natale e Buone Feste a tutti Voi.
Angelo Gentilini

19 dicembre 2014

Il Senato riduce i tagli ai patronati sindacali.

Tagli ai patronati. Il Senato ha ascoltato la voce dei cittadini. La straordinaria mobilitazione condotta unitariamente in questi due mesi da Acli, Inas, Inca e Ital contro la drastica riduzione delle risorse (150 mil.) al Fondo Patronati, contenuti nel disegno di legge di Stabilità, ha trovato un riscontro positivo nell'approvazione unanime dell'emendamento da parte della Commissione Bilancio del Senato che riduce i tagli a 35 milioni di euro. Premia innanzi tutto il milione dei cittadini e delle cittadine che, firmando la petizione unitaria promossa dai quattro patronati, hanno voluto difendere il diritto alla tutela previdenziale e socio-assistenziale gratuita, sottolineando il prezioso valore sociale di questi istituti. Questo risultato è stato possibile anche grazie all'impegno e alla sensibilità dei tanti deputati, che alla Camera avevano già provveduto al dimezzamento dei tagli, e dei senatori, a cominciare dal presidente, Pietro Grasso, che si è fatto portavoce delle preoccupazioni espresse da Acli, Inas, Inca e ltal in un recente incontro. La loro voce è stata più forte di quanti avrebbero voluto mettere, invece, una pietra tombale sulla possibilità di continuare ad usufruire dei servizi offerti dalla rete dei patronati, unico presidio di welfare sopravvissuto in questi lunghi anni di crisi economica e occupazionale. Pur riservandosi di formulare una analisi più dettagliata a quando sarà definitivamente concluso l'iter di approvazione della legge di Stabilità, Acli, Inas, Inca e Ital sottolineano che l'emendamento del Senato rappresenta un risultato che consentirà di continuare un confronto serio con il ministero del Lavoro per dare criteri di valutazione sull'operato di tutti patronati, evitando di mortificare coloro che, in oltre 70 anni di storia, con competenza e professionalità aiutano soprattutto la pubblica amministrazione ad avere relazioni più vicine ai bisogni dei cittadini, incoraggiando un rapporto di fiducia verso le istituzioni.
Angelo Gentilini, da info Inca Cgil Nazionale

18 dicembre 2014

"E' venuta a mancare Virna Lisi"

È morta Virna Lisi, l’attrice italiana lascia un vuoto incolmabile nel cinema italiano. L’annuncio dato da Dagospia: “La terra le sia lieve”. Aveva 78 anni ed era attivissima ancora oggi, amata dal grande pubblico proprio perché prolifica tuttora nelle sue produzioni, soprattuto per la tv, Virna Lisi è l’unica attrice che condivide con Margherita Buy il record di premi vinti ai “Nastri d’Argento”, sei in tutto. In carriera ha anche vinto un “Prix d’interprétation féminine” a Cannes, due David di Donatello per le interpretazione e due per la carriera, di cui uno ricevuto nel 2009. Fu l'artista/attrice che disse "NO" ai dettami di Hollywood che la voleva solo svampita e sexy. Cliccando il link sotto, oltre ad approfondire la notizia, puoi accedere ad una galleria di foto che ritraggono la profonda bellezza di Virna dalla giovinezza alla maturità.
Approfondisci la notizia e vedi galleria foto-virna-lisi-lutto-nel-cinema-italiano/
http://youmedia.fanpage.it/gallery/photo=Virna Lisi...le foto più belle.
Angelo Gentilini, da info cinema.fanpage.it

16 dicembre 2014

"Gli Angeli di Novi Sad"

Realizzato insieme all’Orchestra Pergolesi diretta dal Maestro Stefano Campolucci, si intitola “Gli Angeli di Novi Sad” ed è senza dubbio uno dei momenti più struggenti del nuovo album “Sangue e Cenere” in uscita a febbraio 2015, a distanza di 14 anni dal precedente album di inediti in studio. “E’ una canzone che punta dritto e mira all’ultimo inferno di Novi Sad. Alla guerra contro la Jugoslavia, ai bombardamenti sul Kosovo, al capro espiatorio del popolo serbo, all’abbattimento dei Ponti come strategia militare e soprattutto culturale…” (Marino Severini) La possibilità di ascoltare e scaricare gratuitamente la traccia su questo sito e tramite il nostro canale SoundCloud vuole essere un primo riconoscimento ai tanti sostenitori che hanno contribuito alla realizzazione definitiva del nuovo album attraverso la piattaforma di auto finanziamento BeCrowdy. Realizzato tra gli Stati Uniti e le Marche e prodotto da Jono Manson, “Sangue e Cenere” sarà disponibile in formato digitale e in CD a partire dal 18 Febbraio e verrà anticipato da un singolo in uscita a metà Gennaio 2015. Il formato LP sarà invece riservato esclusivamente alle persone che hanno contribuito al finanziamento delle registrazioni.Clicca per ascolto: https://soundcloud.com/thegang_it/gliangelidinovisad
Angelo Gentilini, da info The-gang.it

14 dicembre 2014

" Un Prete per Amico "

Carissimo Don Marco, ti ho conosciuto diversi anni fa quando arrivasti, al tempo come una meteora, alla Parrocchia e chiesa di Linaro, dove ho trascorso la maggior parte del tempo della mia infanzia. A prima vista provai per Te una forte simpatia, ti muovevi con una libertà interiore, avevi un sorriso e battuta per tutti, giovani e meno giovani, con naturalezza frequentavi il bar della Casa del Popolo di Ponticelli e così mi dissi: “Questo è il prete che piace a me e che ci vuole”. Quando ci si incontrava, per le annuali benedizioni o i ricevimenti scolastici, perché sei stato anche il Professore di religione di mio figlio Gabriele, non mi hai mai e poi mai fatto pesare le mie scarse partecipazioni alle funzioni in chiesa. Io che, fin dall’infanzia, considero Gesù il primo rivoluzionario pacifico di questa nostra terra corrotta e da cui ho ricevuto in dono valori e ideali, vedevo in Te un prete rivoluzionario, perché il prete saggio non è colui che raccoglie molto, ma è quello che non si stanca mai di seminare, amicizia, amore, conforto, saggezza e fratellanza.  Auguro a Te mille e più mille auguri per il 40° anniversario di sacerdozio e che  il 14 dicembre 2014 sia un buon giorno nuovo di ripartenza a sostegno della Tua importante missione di vita, affinché tu sia ancora per molti anni a venire e per ognuno dei tuoi parrocchiani, credenti e non credenti: “Il miglior prete per amico”.
Angelo Gentilini

12 dicembre 2014

La manifestazione Cgil e Uil di Imola.

In occasione dello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil per venerdì 12 dicembre si sono svolte 54 manifestazioni in tutta Italia, di cui 10 regionali, 5 interprovinciali e 39 territoriali. Ad Imola un lungo corteo ha preso le mosse dal prato della rocca sforzesca, per poi attraversare il centro cittadino, fino alla centralissima piazza Matteotti, ove hanno preso la parola rappresentanti dei lavoratori ed i segretari generali di Uil e Cgil, Giuseppe Rago e Paolo Stefani. Con lo slogan «Così non va» riferito a Jobs act, legge di stabilità e riforma della pubblica amministrazione, i sindacati hanno chiesto al governo di cambiare verso alle politiche economiche e del lavoro, di estendere il bonus degli 80 euro ai pensionati e agli incapienti e di aprire il tavolo per il rinnovo del contratto nel pubblico impiego, fermo al 2009. Clicca sul link per vedere le foto sul corteo e manifestazione:  http://www.sabatosera.it/sciopero-lungo-corteo-imolese-730104/
Angelo Gentilini, da www.sabatosera.it

11 dicembre 2014

Sostieni un futuro alimentato da energia pulita.

ULTIM'ORA! Il Pianeta sta per scegliere un futuro alimentato al 100% da energia pulita! Ma c'è il rischio che ai negoziati sul Clima in corso a Lima si rinunci all'obiettivo di azzerare le emissioni di gas serra. Al vertice sono presenti i Ministri dell'Ambiente di 195 Paesi. Dimostriamogli che questo impegno non è negoziabile. Usa il modulo che trovi cliccando sul link (sotto) per mandare subito un messaggio al Commissario UE ad Energia e Clima, Miguel Arias Cañete! 
https://secure.avaaz.org/it/lima_summit_100_clean_eu/?fhTthcb&pv=95
Angelo Gentilini, da info avaaz.org

10 dicembre 2014

"Don Luigi Ciotti a Bruxelles".

In occasione della Giornata Mondiale contro la corruzione Luigi Ciotti, presidente di Libera e Gruppo Abele e ispiratore della nostra campagna Riparte il futuro, ha presentato al Parlamento europeo l’agenda di priorità per l’Europa contro la corruzione il crimine organizzato.  “Mi stupisco di chi si stupisce di quello che è accaduto a Roma- ha dichiarato don Luigi Ciotti facendo riferimento all'inchiesta Mafia Capitale- Ho stima e riconoscenza per la magistratura e le forze investigative: i magistrati hanno fatto qualcosa di fondamentale aggiungendo al problema della corruzione l’aggravante mafiosa”. Ciotti non usa mezzi termini: corruzione e mafia sono “due facce della stessa medaglia”.  “La procura di Roma ha inserito il 416 bis che individua nel nostro Paese i reati di stampo mafioso. Per concretizzare il reato non è necessario il controllo del territorio attraverso la violenza bruta, sparando e minacciando. Questa non è una mafia con la lupara”, dice il presidente di Libera. “La corruzione sottrae denaro che potrebbe essere investito per dare dignità alle persone. Il problema non è solo chi fa il male ma quanti guardano e lasciano passare. È una società che ruba a se stessa”.  “C’è bisogno – prosegue Don Ciotti- che l’Europa imprima quella marcia in più e l’Italia deve riflettere fortemente su tutto questo. Non è stata la stessa Banca d’Italia a parlare di corrotti che siedono regolarmente nei consigli di amministrazione di enti pubblici? Speravamo di avere superato tutto questo. La storia ci dice che può esistere una politica senza mafie ma che non possono esistere mafie senza il concorso della politica”. Sei sono i punti dell’agenda di Libera per colpire il crimine organizzato e il sistema di potere su cui si basa: una normativa europea sui beni confiscati, il 21 marzo come Giornata Europea in memoria delle vittime di mafia, i crimini ambientali, la figura del procuratore pubblico europeo, il riciclaggio. E la proposta per l’Europa di Riparte il futuro, la campagna di Libera e Gruppo Abele contro la corruzione: una direttiva sulla tutela dei whistleblower”: ovvero coloro che decidono di denunciare gli episodi di corruzione a cui si trovano ad assistere sul luogo di lavoro.  “Già 20 anni fa siamo venuti in Europa a portare dei contenuti e alcuni di loro sono stati recepiti dalle direttive europee - spiega ancora Luigi Ciotti - Questi 20 anni sono testimoni di un 'noi': anche se la strada non è semplice ed è in salita siamo testimoni che dei passi definitivi sono stati fatti”. Molto ancora c’è da fare. “Solo 5 dei 28 Stati Membri dell’Ue hanno una normativa completa sulla corruzione”, tuona il presidente di Libera. E tutelano i whistleblower.  “Siamo in Europa per sollecitare con rispetto e forza l’Unione”.
Angelo Gentilini, da info www.riparteilfuturo.it



09 dicembre 2014

Imola 12 dicembre "SCIOPERO GENERALE".


Nel Circondario Imolese è in programma una manifestazione con corteo.
Alle ore 9.00 ci sarà il concentramento nel Piazzale Giovanni Dalle Bande Nere di Imola (Prato della Rocca Sforzesca).
Alle ore 9.30 è previsto la partenza del corteo che sfilerà per le vie del centro storico per concludersi in Piazza Matteotti, dove ci saranno gli interventi di Rappresentanti Sindacali locali e regionali.
Per info più dettagliate telefonare a Cgil Imola: 0542 605611.
Angelo Gentilini

06 dicembre 2014

Governo in ritardo sul "Nuovo ISEE".

"La legge che prevede il nuovo ISEE è una norma importante, nata per garantire equità e giustizia nell'accesso alle prestazioni e ai servizi gratuiti e/o agevolati. Ma questi obiettivi rischiano di essere traditi a causa delle inadempienze e dei ritardi del Governo nella predisposizione degli atti e delle condizioni che ne devono consentire un corretto utilizzo". Così Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil, in merito alla riforma dell'indicatore della situazione economica delle famiglie che entrerà in vigore il 1° gennaio 2015.
"Il nuovo ISEE - continua la segretaria - non può diventare un'altra occasione di complicazione della vita degli italiani, né tanto meno una modalità surrettizia per ridurre e limitare l'accesso ai servizi e alle prestazioni. Per essere il segno di una svolta positiva è necessario che parta correttamente e che, in tempi e modi chiari e certi, se ne possano valutare gli effetti e correggere eventuali criticità". "Per questo - conclude Lamonica - la Cgil chiede l'immediata convocazione del tavolo di monitoraggio composto da tutti i soggetti interessati, istituzioni, Enti Locali e parti sociali, previsto dalla normativa e mai convocato".
Clicca per approfondire.../nuovo-isee-cgil-prestazioni-a-rischio-per-ritardi-e-inadempienze
Angelo Gentilini, da info Cgil-www.rassegna.it

04 dicembre 2014

"Io rispetto le origini italiane e imolesi dell' Articolo 18".

 Nel 1947, a seguito dell’accettazione del Piano Marshall da parte del leader DC Alcide De Gasperi, si aprì una grave crisi politica con il programma di esclusione dal Governo dei partiti di sinistra Pci e Psi. Nel 1948 la DC vinse le elezioni e la storia del nostro Paese prese un nuovo corso politico, economico e sociale. Lo Stato volle recuperare il controllo di tutte le realtà produttive ed economiche che dopo la guerra erano state rilanciate, con molti sacrifici, da ex-partigiani e ex-dipendenti delle fabbriche distrutte. Iniziò il periodo della “guerra fredda” e vennero usate strategie e metodi esplicitamente discriminatori, rompendo anche lo spirito di unità nazionale che si era venuto a creare con la Resistenza e la Liberazione. E cosi dalla fine degli anni 50 e negli anni 60 in Italia furono licenziati "senza giusta causa" 480.000 lavoratori e lavoratrici, colpevoli di essere iscritti ai partiti di sinistra (Pci e Psi) e alla Cgil e di lottare per la difesa dei loro diritti. Nella provincia di Bologna i licenziati "senza giusta causa" furono circa 8.300, soprattutto metalmeccanici. La discriminazione politica e sindacale  non si praticava solo licenziando, ma anche attraverso un selezionato demansionamento, spostando di reparto in reparto  e facendo fare ai lavoratori scomodi dei lavori dequalificanti. Protagonista suo malgrado di quel periodo anche la Cogne di Imola, l’azienda che è stata l’artefice dello sviluppo economico e sociale del territorio imolese. Iniziarono nel 1949 allontanando da Imola Carlo Nicoli, Direttore di stabilimento ed ex-comandante partigiano comunista, insieme ad altri quattro fidati progettisti imolesi (Federici, Calderoni, Borghi, Mirri), la stessa sorte toccò anche ad Ester Benini, Responsabile amministrativo, pure lui di sinistra.  Nel 1951 licenziarono un altro lavoratore di sinistra il Perito Guido Albertazzi, Capo del collaudo e Presidente del Consiglio di Gestione Cogne (era un organo deliberativo e di controllo composto da rappresentanti dei lavoratori e del capitale).  Il 30 marzo 1952, 19 impiegati ricevettero la lettera di licenziamento e per molti operai specializzati iniziò, come in altre realtà, un umiliante percorso aziendale di demansionamento e dequalificazione. Nella Città di Imola aumentò la tensione ed iniziò uno dei periodi più acuti della lotta politica e divisioni sindacali, ma la Direzione aziendale, forte delle direttive politiche nazionali e con il sostegno dei sindacati filo-governativi, contrattaccò licenziando il 7 ottobre 1953 "senza giusta causa" 162 lavoratori e lavoratrici, ex partigiani, militanti del Pci e Psi locali ed iscritti alla Cgil. Mentre in Germania dal 1951 esisteva la tutela contro i licenziamenti discriminatori e ingiusti per chi lavorava da oltre 6 mesi in una azienda con più di 10 dipendenti, in Italia ci vollero ancora tanti anni e tante durissime lotte, scioperi e manifestazioni. Finalmente il 15 luglio 1966 fu emanata la prima legge italiana (n°604) sui licenziamenti individuali, che però non prevedeva la reintegra ma solo un indennizzo economico, anche se il licenziamento era riconosciuto ingiustificato. Seguirono anni dove gli operai e gli studenti sostennero altre dure lotte sindacali che si intensificarono nel 1968/69 con il così detto "autunno caldo". Anche ad Imola si lottò molto, specialmente i lavoratori e lavoratrici Cogne che sostennero 120 ore di sciopero nel 1968, e 80 ore nel 1969, compreso il famoso "sciopero della tenda" a presidio permanente del ponte per entrare nella fabbrica. Si arrivò fino al 20 maggio 1970, data in cui entrò in vigore lo Statuto dei Lavoratori (legge n°300), recante “norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell'attività nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento”. L' Art. 18 era compreso nello Statuto dei Lavoratori e migliorava la precedente legge, prevedendo nel caso di licenziamento ingiustificato la reintegra. In pratica si sancirono dei diritti e principi scritti 23 anni prima (1947) nella Costituzione della Repubblica Italiana. Ora siamo nel 2014 e da circa 7 anni il Paese è colpito da una pesante e drammatica crisi strutturale, ma purtroppo si deve assistere alla ripetizione a rovescio della storia, perché nel Jobs Act di Renzi e company praticamente si è depotenziato l'art.18 facilitando i licenziamenti, si legalizza il demansionamento e si inserisce il controllo visivo a distanza. Ed ancora manca l'universalità delle tutele e degli ammortizzatori, e non si riducono le 46 tipologie contrattuali e tutte le forme di lavoro precario. Inoltre nonostante il costante aumento della disoccupazione (13,2% totale e 43,3% giovani) il Governo e i partiti che lo sostengono non hanno in agenda la necessaria revisione della deleteria legge Fornero sulle pensioni, come non stanno pensando ad un piano nazionale per la creazione di nuovo lavoro e al sostegno di modalità più redistributive del lavoro esistente.
Link per leggere....il-jobs-act-una-pericolosa-riforma-di-destra...di Luciano Gallino
Angelo Gentilini

02 dicembre 2014

Wizz Air licenzia chi si iscrive al sindacato.

Wizz Air è una compagnia area a basso costo situata nell'Europa centrale ed orientale che afferma fieramente nel suo sito web: “Pensiamo che le persone facciano la differenza”. E aggiunge   che la compagnia aerea “crede in alti standard etici guidati  da un ottimo approccio che si basa sul  lavoro di gruppo”. Ma questo approccio “etico” non include i sindacati. All'inizio di quest'anno, due coraggiosi membri dell'equipaggio di cabina hanno deciso di creare un sindacato dentro la  Wizz Air. Un mese dopo la fondazione del sindacato, il presidente Mircea Constantin è stato licenziato per falsi motivi disciplinari. Il vice presidente e il segretario del sindacato, Claudiu Bita e Denisa Chelu, sono stati sospesi sostenendo che la loro partecipazione al sindacato fosse un pericolo per la sicurezza. E' vero: la compagnia aerea sta dicendo che essere iscritto al sindacato è un “pericolo per la sicurezza”. L'amministratore delegato della Wizz Air, che fondò la compagnia aerea una decina di anni fa, sostiene che non accetterà mai i sindacati nella sua compagnia. All'inizio di questo mese, 19 lavoratori iscritti al sindacato hanno perso il loro posto di lavoro alla Wizz Air.
Angelo Gentilini, da info LabourStart.

29 novembre 2014

"Perché iscriversi all' ANPI?"



"L’Anpi rappresenta la nostra libertà, la nostra democrazia, il nostro desiderio di eguaglianza, la nostra fratellanza con i deboli e gli sfruttati, la nostra storia. 
A qualcuno potranno sembrare parole antiche, sentimenti passati, racconti da dimenticare. Eppure, quando percepisco lo schiavismo nelle campagne e rigurgiti antisemiti nelle nostre città, quando si nega la dignità del lavoro e nel lavoro, quando ai giovani non si offre un lavoro dignitoso per tenerli in stato di precarietà perenne, quando i forti evadono i loro doveri sociali e fiscali impunemente, quando si muore nelle fabbriche perché diminuire i costi vale più della vita delle persone, quando il profitto è l’unico parametro dei potenti, quando vedo tutto questo e lo sconforto, la paura di non farcela, di abbandonare può avere il sopravvento, sapere di essere una dell’Anpi dà quella forza e quel coraggio che anche i nostri padri, sono certa, hanno cercato e hanno trovato nei loro compagni."
Susanna Camusso - Segretario Generale CGIL

http://www.anpi.it/eventi/tesseramento/2014/
Angelo Gentilini, da info ANPI nazionale.

28 novembre 2014

Il "Jobs Act" lede dei diritti fondamentali dei lavoratori.

Non solo lo sciopero. In caso di approvazione definitiva del "Jobs Act" così com’è stato approvato dalla Camera (e entro la fine dell’anno Renzi auspica l’ok definitivo al Senato) la Cgil è pronta a ricorrere a un giudice. Non a un tribunale italiano, ma alla Corte di giustizia europea. Il più grande sindacato italiano, infatti, sta valutando un ricorso da presentare sulla base della Carta di Nizza sui diritti fondamentali. A confermarlo è stato il segretario generale della Cgil Susanna Camusso: “Valuteremo tutte le strade”, ha detto, intanto “abbiamo bisogno di capire come vengono scritti i decreti delegati”. “La lettura degli articoli 30 e 31 della Carta di Nizza dice che è possibile, ci penseremo, ci proveremo”, ha risposto Camusso.
Cosa dicono gli articoli 30 e 31 a cui si riferisce la Camusso? Il primo riguarda la “tutela in caso di licenziamento ingiustificato” e recita: “Ogni lavoratore ha il diritto alla tutela contro ogni licenziamento ingiustificato, conformemente al diritto comunitario e alle legislazioni e prassi nazionali”. Il secondo regola invece le “condizioni di lavoro giuste ed eque”. In questo caso l’articolo dice che “ogni lavoratore ha diritto a condizioni di lavoro sane, sicure e dignitose” e “ogni lavoratore ha diritto a una limitazione della durata massima del lavoro e a periodi di riposo giornalieri e settimanali e a ferie annuali retribuite”.

Anche Maurizio Landini garantisce che l’impegno dei sindacati non si esaurirà nell’astensione dal lavoro del 12 dicembre. “La battaglia non è assolutamente conclusa – dice il segretario della Fiom . dobbiamo continuare anche dopo lo sciopero generale con questa mobilitazione senza precedenti e dare il senso che questo governo su questi provvedimenti non ha il consenso della maggioranza delle persone che lavorano, dei giovani e dei precari”. Per Landini “lo scontro con il governo continua perché la riforma rende semplicemente più facili i licenziamenti. Il jobs act toglie dei diritti e non è vero che crea occupazione e che riduce la precarietà, non è vero che va verso un’estensione universale delle tutele del nostro Paese. Se lo si collega alla legge di stabilità – continua il sindacalista – non c’è alcuna ripresa degli investimenti, che è il vero tema da mettere in campo per creare posti di lavoro”.
Angelo Gentilini, da ilfattoquotidiano.it-lavori e precari.

27 novembre 2014

"SOS News". Il Comune di Imola, evitando il confronto, vuole riorganizzare e aumentare le tariffe dei Servizi dell' Infanzia.

Il Comune di Imola vuole riorganizzare i Servizi dell'Infanzia comunali, senza coinvolgere le organizzazioni sindacali. Lo abbiamo appreso dal personale coinvolto e da un documento tecnico del  Comune di Imola.  Dai dati si evince che è intenzione dell'Amministrazione aumentare le tariffe. L'Amministrazione comunale non ha convocato le organizzazioni sindacali di categoria e i sindacati confederali per discutere dell'organizzazione dei servizi ai cittadini, della loro qualità, e degli aumenti che per noi sono inaccettabili, soprattutto in un momento così difficile per le famiglie e la comunità.  Evidentemente anche gli amministratori locali si sono omologati al «Renzi pensiero» che non tiene conto della situazione reale in cui si trovano i cittadini imolesi ed evita il coinvolgimento dei lavoratori e il confronto con i sindacati. Troviamo inaccettabile apprendere che viene messa in atto una riorganizzazione dei Servizi all'infanzia, attraverso la presentazione di una scheda tecnica dei progetti di miglioramento approvati dalla giunta comunale, senza conoscerne l'obiettivo politico. I nostri amministratori, nel passato, si sono sempre fatti lustro dell'alta qualità riconosciuta dei Servizi all'Infanzia della nostra città e questo è stato possibile grazie al coinvolgimento del personale e delle parti sociali. Amaramente constatiamo, a differenza del 2009 quando avvenne una riqualificazione ed innovazione dei Servizi all'Infanzia con il coinvolgimento di tutte le parti, che quel passato fatto di dialogo è terminato. Oggi, come a livello nazionale, la parte politica demanda tutto al tecnico, spogliandosi delle sue responsabilità e lasciando fuori dalla porta le organizzazioni sindacali. Ci chiediamo quale valore l'Amministrazione dia ai Servizi dell'infanzia, se intende ancora mantenerne l'alta qualità sotto il profilo pedagogico e culturale o se il nuovo modello è quello dell'assistenzialismo. 

Mirella Collina (Segreteria  Cgil Imola)- Isabella Sabattani  (Segretaria Fp-Cgil Imola)

26 novembre 2014

Il punto Cgil Imola sulle elezioni regionali

Il risultato delle elezioni regionali di domenica scorsa pone in essere una profonda riflessione che non va  liquidata esclusivamente con la conta degli eletti. Ritengo che le affermazioni del Presidente del Consiglio siano prive di senso in una democrazia che poggia le sue basi sulla partecipazione che in questo momento è il malato grave e farebbe bene ad ascoltare il grido di disperazione che viene dalla società. Quando in una Regione come l'Emilia Romagna, che si è sempre distinta per l'alta affluenza alle urne, il 63% degli elettori decide di non partecipare al diritto di voto significa che la distanza tra la politica e i cittadini ha assunto dimensioni tali da mettere a rischio la democrazia stessa e le affermazioni tese a sminuire questa realtà o per infamare la Cgil o le sue categorie dimostrano quanto sia sbagliata la ricetta proposta. E' l'effetto della frantumazione sociale del Paese che sta portando avanti con ostinazione il Governo, sostenuto dagli industriali e dai faccendieri più spregiudicati, contro quella parte di cittadini che soffre maggiormente l'inerzia dello Stato, che si vedono portare via i diritti e che non riempie la pancia con gli annunci vuoti del Presidente del Consiglio. Rivendico con orgoglio l'autonomia politica della Cgil a dimostrazione del fatto che sta dalla parte dei più deboli che sono quelli che chiedono più lavoro, meno tasse e più equità, quelli che contribuiscono per l'80% al gettito fiscale pagando le tasse, quelli che non godono di nessun privilegio e non pagano una cena mille euro perché in tanti casi, quando ci arrivano, gli servono per campare un mese intero. Invitiamo tutti i cittadini ad aderire allo sciopero generale proclamato dalla Cgil e dalla Uil per il 12 dicembre che confermiamo con forza per fermare il Paese e chiedere contestualmente un radicale cambio di passo al Governo che sia in grado di dare risposte concrete a partire dalle nostre richieste.
Paolo Stefani, Segretario generale CGIL IMOLA

25 novembre 2014

In USA a rischio i diritti dei dipendenti di ZARA.

Inditex è una compagnia con una fiera reputazione, in tutto il mondo, di azienda socialmente responsabile. Per esempio, Inditex ha sottoscritto un accordo globale con UNI Global Union e si impegna a rispettare i diritti dei propri lavoratori su scala mondiale. In molti Paesi, i lavoratori di Zara e di altri marchi Inditex godono di diritti ai sensi degli obblighi stabiliti nell'accordo globale con UNI. Per tali ragioni, siamo rimasti sorpresi nell'apprendere della posizione della compagnia negli USA. I lavoratori di Zara negli USA riferiscono di essere sottoposti a orari da povertà, di ricevere bassi salari e lamentano la mancanza di opportunità di avanzamento per le persone di colore. Infatti, i lavoratori di Zara segnalano che la direzione aziendale della città di New York ha ridotto le loro ore settimanali a 25 al fine di evitare di concedere la copertura sanitaria.
Negli USA, a differenza di altri Paesi, Inditex rifiuta di dare un effetto pratico agli Accordi Globali presi. Negli USA, i lavoratori di Inditex e Zara non hanno gli stessi diritti di consultazione e di negoziazione presenti negli altri Paesi. Negli USA, Inditex non permette ai lavoratori, a differenza di altri Paesi, di avere analoghi diritti per scegliere liberamente il proprio sindacato, come invece dovrebbe.

http://www.labourstart.org/2013/index.php?langcode=it
Angelo Gentilini, da info LaubourStart

22 novembre 2014

E' ora che Marco riposi in pace.

Consiglio a tutti gli appassionati di ciclismo, ed anche di gialli, di leggere il libro: “Delitto Pantani: ultimo chilometro (segreti e bugie)”, scritto da Andrea Rossini, cronista giudiziario del  Corriere Romagna che ha seguito il caso Pantani dall’inizio, verificando ogni dubbio e dettagli. La tesi sostenuta nel nuovo libro, che condivido pienamente, è che Marco non è stato vittima di nessun complotto ciclistico o extra ciclistico. Tutti gli indizi, le analisi, gli interrogatori e le ispezioni portarono alla conclusione che Marco era morto di overdose, conclusioni che al tempo furono sottoscritte anche dal consulente della famiglia Pantani.  D'altronde è bene, e spiacevole, ricordare che l’ex campione nei mesi precedenti al decesso aveva già rischiato di morire per overdose da cocaina altre quattro volte a Cesenatico, Saturnia, Miramare di Rimini e a L’Avana (Cuba). Ho passato una vita nel ciclismo, prima corridore e poi Direttore Sportivo Allenatore, sono stato anche tifoso di Marco, che ho conosciuto personalmente, come ho conosciuto e conosco diversi suoi ex compagni di squadra, allenatori, dirigenti, medici e meccanici che lo hanno seguito da juniores, dilettante e professionista.  Tutti sappiamo che Marco, fin dalle categorie giovanili, era un talentuoso scalatore, ma tutti onestamente dobbiamo ammettere quanto fossero nebulose quelle stagioni ciclistiche in cui chi non faceva  uso di certe sostanze, pur essendo un talento, nelle manifestazioni  di alto livello “stava  dietro”. Purtroppo Marco dopo il fatto del 5 giugno 1999, consumatosi  al Giro d’Italia a Madonna di Campiglio, è stato sottoposto ad uno stress mediatico infernale e si è infilato nelle micidiali strade della cocaina. Comunque ogni scelta e pratica dopante, sportiva o non, resta pur sempre una scelta personale e individuale, con annessi e connessi per altro conosciuti. Io ho sempre pensato che in quella vicenda gli avrebbe fatto un gran bene avere al fianco una personalità forte come Luciano Pezzi, che Marco stimava e rispettava e che forse gli avrebbe consigliato un’ altra via di difesa e rilancio sportivo. Rilancio sportivo che era nelle sue enormi possibilità atletiche e che poteva metterlo in pratica nel Tour de France dello stesso anno, perché il regolamento di allora prevedeva che il ciclista trovato con l’ ematocrito sopra a 50 doveva rispettare uno semplice stop di 15 giorni e dopo rientrava regolarmente alle corse . Capisco che l’abbandono da un Giro d’Italia già vinto poteva infastidire, disturbare e altro, ma queste erano le regole etiche/sportive vigenti nel ciclismo che tutti i corridori professionisti  avevano sottoscritto e che tutti “dall’ultimo gregario al più grande campione” erano tenuti a rispettare. 
Angelo Gentilini

20 novembre 2014

Osservazioni sull'operazione "TFR in busta paga".

Nelle intenzioni del Governo, loperazione volontaria di trasferire il TFR in busta paga avrebbe il compito di rilanciare i consumi. La verità sull’ operazione, se passerà in Parlamento così come scritto nella bozza della Legge di Stabilità, non solo mette a rischio la pensione dei lavoratori a basso reddito come sostiene Bankitalia, ma porta ad avere come unico vincitore lErario che incasserà 2,2 miliardi in più.
Infatti, anche se il lavoratore non deciderà di versare il TFR in busta paga, domani grazie alla nuova Legge di Stabilità, avrà comunque una tassazione sfavorevole rispetto all'alternativa di lasciarlo accantonato in Azienda o in un Fondo Pensione, in ogni caso lo Stato aumenterà la tassazione sulla rivalutazione del TFR sia che rimanga in Azienda, sia che venga trasferito a una forma di Previdenza Integrativa.
Nel territorio imolese, nel solo settore metalmeccanico, sono oltre 4.000 i lavoratori che hanno una forma di previdenza integrativa e tutti gli altri hanno il TFR in azienda. In sostanza si tratta di una Patrimoniale sul TFR, che è un risparmio con finalità assistenziali e previdenziali.
Laumento della tassazione sui Fondi Pensione sarà elevato, in modo retroattivo dal gennaio 2014, dall11,50% al 20%.
Per il TFR accantonato in Azienda, la tassazione passerà dall11% al 17%.
Se si sceglierà di integrare la retribuzione tramite il TFR, non solo la tassazione avverrà secondo l'aliquota ordinaria, che è più elevata di quella con la quale sono tassati attualmente quelli mantenuti in Azienda, ma inciderà sfavorevolmente anche sulle detrazioni, gli assegni famigliari e l'Isee.
Più che favorire l'aumento dei consumi, lunica cosa certa della Legge di Stabilità è che il Governo prende i soldi dalle tasche dei lavoratori e finanzia le  imprese con il taglio dell'Irap indistintamente anche a chi delocalizza e licenzia, oltre alla decontribuzione per chi assume con il “contratto a tutele crescenti” quello che spazza via l’articolo 18.
Angelo Gentilini, da info stampa Fiom Cgil Imola.