31 dicembre 2019

**2020 Auguri LiberEtà**

Angelo Gentilini, da info www.libereta.it 

30 dicembre 2019

"Partigiani e Antifascisti Sempre, anche nel 2020"

"Questo mostro stava per governare il mondo! I popoli lo spensero, ma ora non cantiamo vittoria troppo presto; il grembo da cui nacque è ancora fecondo." (Bertold Brecht)
Angelo Gentilini

28 dicembre 2019

**Auguri di un sereno 2020 dallo Spi Cgil Imola**

Angelo Gentilini, da Spi Cgil Imola.

26 dicembre 2019

"Il partigiano Sole - Diario e documenti"

In questo nuovo libro pubblicato a inizio dicembre 2019, e curato da Marco Orazi, è riprodotto il diario che Elio Gollini “Il partigiano Sole” tenne dal 1943 al 1945. Gollini nacque a Imola nel 1924; diplomato alla Scuola tecnica industriale, operaio alla Cogne, poi disegnatore meccanico all’Orsa e alla Dalmata, ha partecipato con ruoli di primo piano alla Resistenza: prima fu nel movimento giovanile del Pci e nel Fronte della Gioventù imolese, poi addetto alla riproduzione e diffusione della stampa clandestina, essendo redattore del periodico “La Comune”, di cui divenne direttore dal marzo al dicembre 1944. Alla costituzione del Comando Piazza partigiano di Imola (settembre 1944) ne fece parte in qualità di addetto ai servizi informazioni e Stato maggiore. Organizzatore delle squadre Sap in città e in collina, divenne vice-comandante di battaglione, poi di brigata nel settembre 1944. Gollini, oltre a tenere un diario accurato di quel periodo, ha conservato preziosi originali della stampa clandestina prodotta e/o diffusa nell’imolese dal 1943 al 1945, documenti riguardanti le decisioni politiche e militari, la corrispondenza fra Imola e Bologna del Pci, i rapporti con le brigate partigiane, con il Cumer (Comando unico militare Emilia Romagna), i Gruppi di difesa della donna, i movimenti sindacali, molti dei quali sono riprodotti nell’appendice documentale del libro.
Dopo la Liberazione, Elio Gollini è stato un dirigente politico di primo piano del Pci imolese e pubblico amministratore, consigliere comunale, provinciale e vicepresidente Ami. Ha partecipato alle varie fasi di ricostruzione e crescita della città, distinguendosi per l'impegno, la serietà, la libertà di pensiero e la capacità di superare schemi consolidati. E' stato tra i soci fondatori e dirigente della Cooperativa Cir, infine Presidente dell' Anpi di Imola e poi, fin dalla costituzione, del Cidra; www.cidra.it (Centro Imolese Documentazione Resistenza Antifascista e Storia Contemporanea).
Angelo Gentilini, da info www.bacchilegaeditore.it/il-partigiano-sole 

24 dicembre 2019

Gli *Auguri* della Camera del Lavoro Cgil Imola.

Angelo Gentilini, da info Camera del Lavoro Cgil Imola.

23 dicembre 2019

"Chicco" Ravaglia 20 anni fa.

Enrico "Chicco" Ravaglia (Castel San Pietro Terme20 febbraio 1976 – Piacenza23 dicembre 1999) è stato un cestista italianoChicco, così soprannominato, playmaker di 193 centimetri, figlio d'arte (il padre, Roberto Ravaglia, fu uno dei più grandi tiratori dei campionati cadetti negli anni ottanta), crebbe prima nel vivaio dell' Andrea Costa Imola, poi passò alla Virtus BolognaNella stagione 1994-95, a soli 18 anni, venne ceduto in prestito a Cento dove disputò un ottimo campionato, stupendo per la sua capacità di ambientamento in un campionato così difficile come la B1. Nel 1995 andò alla Pallacanestro Varese, dove restò per poco più di un anno. Alla fine del 1996 ritornò alla Virtus, in quel momento uno dei club più forti d'Europa, ma non venne impiegato molto dato che ebbe un brutto infortunio al ginocchio che lo tenne fermo per due anni. Nel 1999 firmò per la Pallacanestro Cantù, dove ebbe un buon inizio di stagione tanto da far sembrare che avesse recuperato la forma migliore. Ma il 23 dicembre 1999, mentre tornava da Cantù ad Imola per festeggiare il Natale con la famiglia, reduce da una partita contro la Pallacanestro Reggiana in cui aveva segnato 23 punti, fu vittima di un grave incidente automobilistico, in cui perse la vita all'età di 23 anni. A lui e a Davide Ancilotto, altro cestista scomparso prematuramente, viene dedicato un torneo alla memoria. Nel 2001, sempre in sua memoria, è stata fondata una società calcistica di Imola, l'ASD Chicco Ravaglia. 
(Fonte: wikipedia.org/Enrico_Ravaglia)
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Di Chicco Ravaglia ho un ricordo molto nitido legato alle domeniche di fine anni 80 quando con mio figlio Gabriele si andava la Pala Ruggi di Imola a vedere le partite casalinghe dell' Andrea Costa in cui giocava il padre "Bobo" Ravaglia. Era solito che nel pre-partita alcuni ragazzini del settore giovanile scendessero in campo per giocare in amicizia e allietare nell'attesa i tifosi, ed era chiaro a tutti che "Chicco" aveva talento, personalità e dava del tu alla palla da basket. *Ciao Chicco*.
Angelo Gentilini

20 dicembre 2019

Altro presidio e fiaccolata dei pensionati oggi a Roma.

Manifestazione dei pensionati di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil in piazza Montecitorio a Roma. Rivalutazione degli assegni, fisco più equo e meno tasse, allargamento della platea dei beneficiari della 14esima, legge nazionale sulla non autosufficienza: queste le richieste.
Una piattaforma unitaria che ha dato vita a una mobilitazione nazionale, iniziata con la manifestazione nazionale del 16 novembre scorso al Circo Massimo a Roma, che ieri (giovedì 19 dicembre) ha visto per la terza volta un presidio dei pensionati nella Capitale, davanti al Parlamento.  Analoghi sit-in si tengono anche ad Ancona e Siena. L’ultimo appuntamento romano, infine, è per oggi (venerdì 20 dicembre) sempre di fronte alla Camera dei deputati, con una fiaccolata che inizierà alle ore 16.30. 
“Stiamo presidiando il Parlamento, praticamente giorno per giorno, per verificare se risponderanno o meno agli obiettivi che ci siamo posti”, spiega il segretario generale dello Spi Cgil nazionale Ivan Pedretti. “Le nostre richieste sono responsabili, di buon senso, non così onerose. Arrivano da una parte della società che ha fatto crescere il Paese facendolo diventare grande. E vorremmo evitare che adesso scivolasse indietro”. 
Approfondisci: www.rassegna.it/in-parlamento-ce-la-finanziaria-i-pensionati-vogliono-risposte  
                           www.libereta.it/manovra-in-piazza-per-la-non-autosufficienza 
Angelo Gentilini, da info www.rassegna.it // www.libereta.it 

16 dicembre 2019

Non si ferma l' inquinamento mondiale!!!

Il mondo in ostaggio dei grandi inquinatori: la COP25 è fallita!!! 

La conferenza sul clima di Madrid si chiude senza accordi: rinvii, pochissimi passi avanti e un'enorme distanza tra governi, società civile e scienza.

«Il mondo sta gridando per chiedere un’azione concreta ma questo summit ha risposto con un sussurro. Le nazioni più povere stanno lottando per sopravvivere mentre molti governi hanno deciso di fare soltanto pochissimi passi rispetto ai blocchi di partenza. Anziché impegnarsi a tagliare sostanzialmente le emissioni di gas climalteranti, si sono incaponiti sui tecnicismi», ha commentato l’associazione umanitaria Oxfam.

A fianco è riportata la fotografia di chi sono i principali responsabili delle emissioni climalteranti? Dati 2017. FONTE: Visual Capitalist

«Lo spirito dell’Accordo di Parigi oggi sembra un ricordo lontano» «Tutto ciò riflette la distanza esistente tra i Paesi leader, da una parte, e gli allarmi della scienza, assieme alle richieste dei cittadini, dall’altro. Lo spirito con il quale si approvò l’Accordo di Parigi oggi sembra un ricordo lontano»  Helen Mountford, vice-presidente del World Resources Institute.

Fonte:  https://valori.it/cop-25-fallimento 
Angelo Gentilini, da info https://valori.it 

12 dicembre 2019

Piazza Fontana, 1969-2019 la Cgil chiede verità e giustizia.

Sono trascorsi cinquanta anni, era il 12 dicembre del 1969, da quella che ricordiamo come ‘la strage di piazza Fontana’. Un ordigno venne fatto esplodere all’interno della Banca nazionale dell’Agricoltura a Milano, morirono 17 persone e 84 rimasero ferite. La Cgil, come ogni anno, non dimentica e chiede verità e giustizia per tutte le vittime innocenti di questo e di altri attentati terroristici che hanno insanguinato il nostro Paese. Da quel giorno l’Italia piombò in uno dei periodi più bui del dopoguerra.
“La storia ci insegna che, oggi più di ieri – sostiene la Cgil – dobbiamo batterci per difendere la democrazia e contrastare ogni strategia della tensione”. Per la strage di Piazza Fontana, nonostante la matrice neo fascista sia stata accertata, denuncia il sindacato di Corso d’Italia “sono ancora troppi gli interessi da nascondere e le verità da deviare. Ma le responsabilità storiche non si possono nascondere, così come le motivazioni stesse di quell’assurda e sanguinosa strategia: attaccare e debellare la democrazia del nostro Paese, screditare quel movimento di lotta che aveva portato alla conquista dei diritti dei lavoratori”.
Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini sarà a Milano, giovedì 12 dicembre, per partecipare alle iniziative in occasione del 50° anniversario della strage e al corteo commemorativo che partirà da piazza della Scala e arriverà in piazza Fontana.
Angelo Gentilini, da info www.cgil.it 

04 dicembre 2019

Spi Cgil Imola c'è. Noi continuiamo a lottare.

Dopo la manifestazione al Circo Massimo del 16 novembre scorso, i sindacati dei pensionati continuano a farsi sentire per chiedere una legge nazionale sulla non autosufficienza, una piena rivalutazione delle pensioni e l’allargamento della 14esima. In tutta Italia sono stati organizzati decine di presidi da qui fino al 20 dicembre e sono stati previsti quattro appuntamenti a Roma davanti al Parlamento in occasione del dibattito sulla legge di bilancio: l’11, il 12 e il 19 dicembre a partire dalle ore 10.30 e il 20 dicembre dalle ore 16.30. 
Tutte le date dei presidi: www.libereta.it/2019/12/date_presidi.pdf
Angelo Gentilini, da info www.libereta.it 

03 dicembre 2019

LiberEtà e Spi Cgil promuovono il premio letterario Guido Rossa.

Nasce il nuovo premio letterario dedicato a Guido Rossa promosso da LiberEtà insieme al sindacato dei pensionati della Cgil. Un premio per raccogliere storie, a cavallo degli anni Sessanta-Settanta, in forma di racconti scritti o a fumetti, con l’obiettivo di tracciare il profilo di una memoria collettiva narrata dai testimoni diretti. Il decennio compreso tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso è uno dei più densi di cambiamenti che l’Italia abbia conosciuto dal dopoguerra a oggi. E tra coloro che maggiormente lo hanno segnato, la classe operaia e il movimento sindacale occupano un posto di grande rilevo. E allora come lo racconterebbero, oggi, milioni di italiani che allora entravano in fabbriche grandi come città, accompagnati dal suono delle sirene che scandivano i turni di lavoro? E come lo descriverebbe chi oggi ha letto di quel periodo solo sui libri? Qui tutte le informazioni per poter partecipare. C’è tempo fino al 31 marzo.
Perché Guido Rossa? Guido Rossa era operaio e sindacalista della Cgil all’Italsider di Genova, la grande acciaieria nel quartiere Cornigliano. Fu l’unico ad avere il coraggio di firmare il verbale per denunciare Franco Berardi, collega di lavoro, che di nascosto distribuiva in fabbrica volantini delle Brigate Rosse. La mattina del 24 gennaio 1979 le Br lo uccisero mentre saliva in macchina per recarsi al lavoro. Aveva 44 anni, lasciava la moglie e una figlia di 16 anni. In fabbrica aveva cominciato a lavorare trent’anni prima, a 14 anni. La sua morte segnò di fatto l’inizio della fine del terrorismo rosso.
Cosa sono stati gli anni Sessanta e Settanta? Sono stati anni tumultuosi, pieni di contraddizioni, di violenza ma anche di grandi cambiamenti politici e sociali. Anni di scioperi e lotte delle lavoratrici e dei lavoratori che insieme al movimento sindacale conquistarono nelle fabbriche spazi di maggiore democrazia, rappresentanza e partecipazione. Per la prima volta nella storia del Paese, con le loro rivendicazioni, contribuirono a far approvare dai governi dell’epoca norme per ridurre la forbice tra ricchi e poveri, anche dal punto di vista della formazione scolastica. La riforma previdenziale, l’approvazione dello Statuto dei lavoratori e la riforma sanitaria segnarono punti fondamentali sulla strada dei diritti sociali. Pagando un prezzo altissimo in termini di vite umane, insieme alle forze democratiche del Paese, riuscirono, da un lato, a fermare l’opera di infiltrazione nel mondo del lavoro da parte dei terroristi delle Brigate Rosse, dall’altro respinsero gli attacchi alla democrazia condotti a colpi di stragi dalla destra fascista. Quel decennio non solo vive nel ricordo di milioni di donne e uomini che lo hanno attraversato, ma ancora oggi rappresenta un metro di misura per leggere l’attuale condizione economica e sociale, dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, del divario tra ricchi e poveri, della condizione di giovani e anziani, del modo in cui avvertiamo il senso di comunità. Per questo è ancora più importante non perdere le tante memorie di chi lo ha vissuto.
Angelo Gentilini, da info www.libereta.it // www.rassegna.it 

02 dicembre 2019

"Precari e precarie: una storia dell' Italia repubblicana"

Secondo incontro nell’ambito della rassegna “Riflessioni”, organizzata da Archivio storico delle donne Udi (Unione donne in Italia), Coordinamento Donne Cgil e Spi Imola, Centro documentazione Donne Modena, leggilanotizia.it.
Appuntamento domani, martedi 3 dicembre, ore 20.30, Sala delle Stagioni a Imola (via Emilia 25). Al centro dell’incontro il libro di Eloisa Betti “Precari e precarie: una storia dell’Italia repubblicana”. Dialogheranno con l’autrice: Mirella Collina (segretaria generale Cgil Imola) e Virna Gioellieri (Udi Imola). Il libro è tratto da una una ricerca sul precariato svolta e scritta da Eloisa Betti, giovane storica dell'Università di Bologna. La ricerca attraversa il Novecento post bellico dal Boom economico fino agli anni 2000, indagando il precariato come rapporto di lavoro che ha ricoperto nei vari decenni una funzione diversa nei vari contesti economici e industriali; prima come forma di ingresso nel mondo del lavoro per la stabilità del posto del lavoro, poi come forma di flessibilità dell'organizzazione del lavoro fino all'oggi dove è aperto un grosso problema sui diritti e le garanzie dei lavoratori precari. Insomma il precariato non è sempre stato quello di oggi. Si tratta inoltre delle differenze fra il precariato maschile e femminile e delle rispettive collocazioni nel sistema economico, industriale e produttivo.
Angelo Gentilini, da info www.facebook.com/cgilimola

01 dicembre 2019

L' OCSE, per le pensioni, sollecita riforme per i giovani e le donne.

“Anche l’Ocse riconosce che le attuali norme di accesso alla pensione in Italia sono fra le più restrittive al mondo: si può andare in pensione di vecchiaia solo a 67 anni, rispetto ad una media internazionale di 64,2, e i più giovani, con la crescita della speranza di vita, potranno andarci a 71 anni di età”. 
Così il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli commenta il rapporto ‘Pensions at a glance 2019’ dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.
“In realtà, il quadro è ben peggiore rispetto a quello descritto dall’Ocse. Chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996 se non riuscirà a maturare una pensione superiore a 690 euro, e sono tantissimi i casi e lo saranno sempre di più in futuro, è costretto, già oggi, ad aspettare i 71 anni, per i giovani quella soglia si sposterà oltre i 73. Inoltre, in merito ai dati relativi alla spesa previdenziale, quanto calcolato dall’Ocse (16% del Pil) contiene anche alcune spese di natura assistenziale, parte del Tfr, e le imposte che per lo Stato non sono altro che una partita di giro. L’incidenza della spesa pensionistica effettiva, calcolata dall’Inps, è invece del 12%. La spesa previdenziale è sotto controllo, anche in prospettiva, e vi sono margini per una riforma che renda più sostenibile socialmente il sistema, e che guardi soprattutto a donne, giovani, precoci, lavori più faticosi, esodati. L’Ocse sollecita inoltre misure a favore delle persone che svolgono lavori poveri o discontinui, che sono soprattutto giovani e donne, una richiesta che da anni abbiamo avanzato ai vari governi. Infine, ‘Quota 100’ è una misura a termine, del tutto inadeguata a rispondere alle esigenze complessive, e seppur poche le persone interessate, non è giusto eliminarla, anche perché il costo reale di tale misura, secondo le nostre stime, sarà di circa 7mld inferiore a quanto preventivato”.
Angelo Gentilini, da info www.cgil.it/pensioni-cgil-rapporto-ocse // www.facebook.com/CGIL