30 dicembre 2013

" Un Buon Anno per il LAVORO"

Art.1. "L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro".Art.4. "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere… un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società".
Finita l’era del fascismo, con la liberazione e la ricostruzione occorreva indicare alla nuova Repubblica democratica una direzione precisa da seguire. L’Art.1 e l’Art.4 , sancivano la prospettiva tesa al coinvolgimento di tutto il popolo nel lavoro e dal lavoro di tutto il popolo consolidare e qualificare la rinascita e la crescita del Paese. I padri costituenti vollero riservare al lavoro e ai lavoratori/trici un ruolo primario e scrissero: “La classe Dirigente della Repubblica deve essere una nuova classe Dirigente, direttamente legata alle classi lavoratrici”. Inoltre la Costituzione ( Art.35 e Art.36), volle rovesciare vecchi schemi sociali legati alla nobiltà e alla ricchezza ereditata, grazie alla fatica di tanti altri mal pagati e considerati. Si voleva premiare l’impegno del lavoro che produce ricchezza e da questo elemento creare le basi per il rafforzamento degli altri diritti sociali, collettivi ed individuali. Purtroppo ben presto i lavoratori si ritrovarono a lottare per vedersi riconosciuti proprio dei diritti costituzionali e quando sembrava andare meglio è sopraggiunta la nuova strisciante offensiva del nuovo capitalismo internazionale. Il lavoro ha perso valore etico, morale ed economico, ed ancora negli ultimi anni la democrazia e il valore della rappresentanza hanno subito attacchi senza precedenti. I diritti costituzionali sembrano noccioline e la contrattazione collettiva , quale strumento atto a garantire l’equilibrio socio-economico, va via via scemando, pensando di sostituirlo con un forte individualismo che invece lascia indietro milioni di persone. Si può tranquillamente affermare che in Italia , più che da altre parti, la lotta di classe l’hanno fatta i finanzieri e i manager per conto e a difesa del capitale, a discapito delle classi produttrici e del loro potere di acquisto. " Un Buon Anno per IL LAVORO"
Angelo Gentilini

27 dicembre 2013

Un buon libro che rende consapevoli che.......

" Il COMUNISMO Spiegato ai Bambini CAPITALISTI"
(E a tutti quelli che lo vogliono conoscere)
 di Gérard Thomas, (Edizioni Clichy-2013, www.edizioniclichy.it).
E' un libro che racconta una delle più belle avventure della storia dell'uomo e ci fa capire perchè quello che abbiamo intorno non è l'unico dei mondi possibili. Dai Sumeri a Gesù Cristo, da Rousseau a Marx, da Che Guevara a Pasolini, dalle rivolte contadine alla Rivoluzione Francese, dal Luddismo al Sessantotto, da Mao a Salvador Allende, il racconto del comunismo, del suo sviluppo, delle sue rotture, dei suoi errori, ma soprattutto la storia di un'idea che nasce con la nascita dell'uomo e diventa l'unica possibile quando si pensa che tutti gli esseri umani sono uguali. " I bambini capitalisti quando nascono sono dei bambini uguali agli altri. Non sono ancora dei bambini capitalisti. E non lo sono nemmeno nei primissimi anni della loro vita. Poi a un certo punto succede.......E non è colpa loro, ma quando son diventati......."
Angelo Gentilini


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23 dicembre 2013

Buon Natale con "Uguaglianza"

L’art.3 della Costituzione Italiana è uno degli articoli più belli ed importanti: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” 
L’uguaglianza dinanzi alla legge è un principio scritto per evitare discriminazioni a svantaggio di chi è più debole o di favorire e concedere privilegi a chi è più forte e potente. L’uguaglianza giuridica dovrebbe valere anche per i politici, amministratori, parlamentari e senatori. Chi ha l’ambizione o viene chiamato ed eletto a rappresentare gli interessi pubblici e comuni, fino ad ergersi a guida politica e morale del Paese, deve dare l’esempio principe. Se vogliamo che la democrazia non sia solo una formalità, ma effettiva, dobbiamo riconoscere e garantire i diritti di libertà , economici e sociali. La Costituzione sancisce e certifica di non rimanere indifferenti di fronte alle ingiustizie, ma di combatterle attivando una concreta politica di riforma della società. Oggi si deve rivalutare l’Art.3 della Costituzione. Da tempo si sta allargando la forbice tra i più ricchi e i più poveri, anni fa un super-manager guadagnava 20-30-40 volte in più di un lavoratore, ora si è arrivati a 300-600 e oltre, gli esempi non mancano e logicamente la risposta protettiva è legata agli effetti della globalizzazione. L’uguaglianza economica e fiscale, oltre che ad essere un valore etico e morale, è un elemento di crescita e di mantenimento del mercato interno.E’ chiaro che se le famiglie hanno più soldi da spendere si muovono sinergie economiche e commerciali di vario tipo e natura. L’uguaglianza delle opportunità di crescita individuale è strettamente legata ai percorsi educativi e spetta alla Repubblica rimuovere gli ostacoli ed è ovvio che, per garantirlo, si deve difendere e sostenere la qualità della scuola pubblica . L’uguaglianza non si sposa con l’individualismo, il menefreghismo e l’egoismo, ma abbraccia la libertà, la dignità, i diritti, l’umanità, la solidarietà.
Angelo Gentilini

19 dicembre 2013

Primarie "aperte", quali corrette o atipiche???

Le primarie sono una competizione elettorale attraverso la quale gli elettori o i militanti di un partito politico decidono chi sarà il candidato del partito (o dello schieramento politico del quale il partito medesimo fa parte) per una successiva elezione di una carica pubblica. La ragione delle elezioni primarie è la promozione della massima partecipazione degli elettori alla scelta dei candidati a cariche pubbliche, in contrapposizione al sistema che vede gli elettori scegliere fra candidati designati dai partiti. Le elezioni primarie sono utilizzate in particolar modo negli Stati Uniti d'America.  Nel Paese nordamericano le prime elezioni primarie erano del tipo "chiuso", ossia alle primarie di un partito potevano votare solo i membri di quel partito. Negli anni 70 del XX secolo si sono diffuse le primarie di tipo "aperto", che consentono il voto a tutti i cittadini, ma è aperta al rischio di "inquinamento" da parte dei sostenitori del partito avversario. In Italia il primo caso di elezioni primarie di rilievo nazionale si è avuto il 16 ottobre 2005, allo scopo di scegliere il capo della coalizione di centrosinistra, L'Unione per le elezioni politiche, poi tenutesi il 10 aprile 2006. Fra i sette candidati prevalse Prodi (L’Ulivo), seguito da Bertinotti (Prc), più staccati Mastella (Udpe), Di Pietro (Idv) e Pecoraro Scanio (FdV). In precedenza si erano già tenute delle elezioni primarie per decidere il candidato del centrosinistra alle elezioni regionali del 2005, che si sarebbero svolte nell'aprile di tale anno, in Puglia, tra l'economista Francesco Boccia e Nichi Vendola, con la vittoria di stretta misura di quest'ultimo, che vinse poi anche le elezioni, diventando Presidente della Regione. Anche a Milano il candidato sindaco per l'Unione fu scelto con il metodo delle primarie (29/01/ 2006) e Bruno Ferrante prevalse sul Premio Nobel Dario Fo.

Casi atipici di elezioni cosiddette primarie: domenica 14 ottobre 2007 si è svolta, prima volta in Italia, l'elezione diretta (cioè aperta a tutti, non solo agli iscritti o ai loro delegati) del segretario nazionale di un partito, il nascituro Partito Democratico. Potevano votare tutti i cittadini residenti in Italia o con permesso di soggiorno che avessero compiuto 16 anni, pagando una quota minima di 1 euro. Questa elezione vinta da Valter Veltroni è divenuta nota come Primarie del Partito Democratico, seppure non potendosi affatto considerare nel novero delle elezioni primarie, giacché con tale termine si indicano correttamente quelle che scelgono un candidato a una carica pubblica. Nel 2009 i cittadini residenti in Italia o con permesso di soggiorno che avessero compiuto 16 anni (elettori del Partito Democratico) sono stati chiamati ancora una volta a scegliere il segretario del Partito e ne usci vincitore Pier Luigi Bersani. Nel 2013 altre primarie aperte atipiche per eleggere il segretario del PD dove ha prevalso Matteo Renzi. Precedentemente si erano svolte le corrette primarie di coalizione per il candidato Premier, dove si confermò Bersani, che prevalse su Renzi, Puppato, entrambi del Pd e Tabacci. In questa occasione si è smontato anche la valenza politica dell’impianto originario del Pd, perché lo Statuto del partito prevedeva che con le primarie aperte si eleggesse il segretario del partito che poi era il candidato unico alle primarie aperte di coalizione per le elezioni politiche e relativa carica di Presidente del Consiglio. In sintesi risulta che si possono "definire atipiche le primarie aperte per eleggere il segretario di un partito", mentre sono corrette se sono legate alla scelta di un candidato ad una carica pubblica. 

Angelo Gentilini

 

17 dicembre 2013

Facebook..."stato e commento tra Keynesiani"

LEGGE DI STABILITA': CUNEO FISCALE E DOMANDA INTERNA

Giovani Turchi Keynesiani: “La dimensione dell’intervento di automatica destinazione alla riduzione della pressione fiscale dei proventi derivanti da spending review (tutta da verificare) e lotta all'evasione fiscale (con strumenti di contrasto ancora insufficienti) difficilmente potrà determinare quegli effetti significativi attesi da chi chiede al governo uno shock in grado di rilanciare l’economia. Sottolineiamo la necessità di aumentare più incisivamente il potere d’acquisto delle famiglie a reddito medio-basso, per rilanciare la domanda di beni di consumo e quindi l’esangue domanda interna.”


Angelo Gentilini: “E' chiaro che la domanda interna è bassa perchè: in Italia, da oltre 20 anni si sono appositamente compressi i salari a favore della finanza e capitali...lo ha detto perfino Mario Draghi. Anno dopo anno le retribuzioni italiane dei lavoratori dipendenti sono arrivate al 26°posto della classifica Ocse...e dire che siamo la 2° forza manifatturiera europea e la 7/8 mondiale. Per questo ci vuole più sinistra.”
Angelo Gentilini

15 dicembre 2013

Quel Qualcosa

Ecco uno stralcio di un brano-poesia scritto da Enrico, un Amico e Compagno di viaggi e sballi musicali insieme alla mia band "Perdirvi". Si vuole rimarcare la condizione di schiavitù culturale prodotta dai media e dalle TV a cui, più o meno, siamo tutti vincolati. Purtroppo si delega sempre di più il proprio destino al piccolo schermo, che non contesto a prescindere, ma che non può essere l'unico modo per determinare scelte politiche e opinioni a larga valenza collettiva. Da sempre la complessità delle questioni e delle relative decisioni abbisognano, non solo di competenza, ma anche di studio, analisi e attiva partecipazione.

Forse molti pensano di essere bravi
E in fondo qualcosa di saperlo già
Forse molti pensano di essere bravi
Ma i poveri schiavi sono sempre di più

Schiavi della TV
Schiavi della MAI Più
Schiavi della MENTE
Schiavi della GENTE

Schiaviii..........
Schiavi dello sporco e del pulito

Fuori dalla TV
Fuori dalla MAI Più
Fuori dalla MENTE
Fuori nella GENTE

Sciaviii..........

 Angelo Gentilini

10 dicembre 2013

Una fotografia di Matteo Renzi

Il catto-liberista Matteo Renzi, ex boy-scout formatosi nell'ambiente giovanile del cattolicesimo fiorentino, ha alle spalle una carriera di "grande comunicatore".Già portaborse del deputato cattolico Lapo Pistelli a Montecitorio, diventa nel 1999 Segretario provinciale del Partito Popolare Italiano (ex DC), poi nel 2001 coordinatore fiorentino della Margherita e suo Segretario provinciale nel 2003. Nel 2004 è eletto Presidente della Provincia di Firenze per il centrosinistra e dal 2009 è Sindaco di Firenze, sempre per il centro-sx. Membro della Direzione Nazionale del PD, si è candidato nel luglio 2013 alla Segreteria del partito e ha riportato nelle primarie dell'8 dicembre un successo sopra ad ogni aspettativa.
Chi è Renzi? Un uomo legato al Vaticano, per la sua origine politica,che è una altra cosa dall’essere cattolico praticante per una necessità di fede interiore. Legato agli Stati Uniti: Francesco Rutelli, quando era Vicepresidente del Consiglio, lo portò con sé negli USA, facendolo conoscere a Hillary Clinton e agli ambienti economici e finanziari legati alla Casa Bianca. Renzi è organico agli interessi dei poteri finanziari,degli imprenditori a cui non piacciono i laccioli,delle banche, della rendita e del profitto, è favorevole alle privatizzazioni, è nemico dei sindacati dei lavoratori e dei pensionati,segue le idee di iperliberisti come Pietro Ichino e Luigi Zingales. Ha affermato, a suo tempo, che se fosse stato un operaio della Fiat di Pomigliano d'Arco, avrebbe votato "senza se e senza ma" a favore del referendum ricattatorio proposto da Sergio Marchionne. Il suo progetto politico neocentrista è in sintonia con le posizioni di quella parte del capitalismo, che fa capo alla Fiat, a Montezemolo, Della Valle e alle multinazionali. Ricordo che, alcuni anni fa, mentre il Pd guidato da Bersani era impegnato nella costruzione di una piattaforma riformista più solida, in linea con la miglior cultura politica socialista europea, Renzi lanciò con scorrettezza, perché dal di fuori del partito, la sua OPA al cuore del Pd,partendo dalla Leopolda di Firenze con il Big Bang, inizialmente insieme alla Serracchiani e Civati. Tra i suoi grandi sostenitori si trovano: Davide Serra (Finanziere),Guido Ghisolfi(Chimica Mossi),Paolo Fresco(ex Pres. Fiat), Guido Roberto Vitale (Banchiere),Fausto Boni (Ex Manager McKinsey),Blau Meer(Immobiliare).Inoltre ultimamente è stato molto caldeggiato da Briatore, noto manager sportivo con molte pecche fiscali, come sono noti i rapporti diretti e indiretti con Denis Verdini e gli assist di Silvio Berlusconi. Ha vinto con un programma fatto di controriforme istituzionali utili ai poteri forti, attacco ai contratti di lavoro, flessibilità e licenziamenti, con promesse e illusioni, e con il potente aiuto dei media e di tanta parte dei politici in carica del Pd. Ovviamente è stato indirettamente aiutato dallo smarrimento creato dalle contraddittorie scelte che il Pd ha fatto negli ultimi anni, ivi compreso il sostegno al Governo Monti (Napolitano) e alle deleterie riforme Monti-Fornero sul lavoro e pensioni, invece di andare subito al voto appena cadde il Governo Berlusconi. Il successivo Governo delle larghe intese è stata una conseguenza della debolezza politica venutasi a creare, di cui anche Renzi è stato protagonista, tanto che Bersani dovette sperare nel sostegno (negatogli) del M5S, per arrivare alla vicenda dei 101 franchi tiratori su Prodi, per far fuori Bersani.
Chi lo ha votato? In stragrande maggioranza, gente disinformata,o informata dalle TV, disorientata, impaurita dalle conseguenze della crisi che la impoverisce ogni giorno (e non è finita), delusa dal berlusconismo e alla ricerca di un nuovo «salvatore». Una cosa è certa. La vittoria di Renzi indebolisce il legame con il passato socialdemocratico del PDS-DS-PD e della miglior sinistra del PCI, e sposterà ancora più a destra l'asse politico del PD. Sicuramente farà alcune cose molto utili, come una nuova Legge elettorale, riduzione dei costi della politica e dei parlamentari, abolizione del Senato e forse accorpamento delle Province, tutte proposte non sue ma del Pd, con progetti di legge da tempo avanzati e mai realizzati causa la debolezza scaturita dalle urne. Ma non credo che attaccherà il vulcano del sistema neo-liberista che ha creato tutti i noti problemi,inaccettabili disuguaglianze, spostamento di capitali senza controllo, ecc..ecc.. per il semplice fatto che i suoi grandi finanziatori, sostenitori, consiglieri, sono piazzati proprio li!!! Se lo farà, bene, anzi molto bene, sarò il primo a complimentarmi!!! Ma non credo che servirà.
Angelo Gentilini

09 dicembre 2013

Ottimo campionato del Ponticelli Calcio

IL PONTICELLI CALCIO TERMINA IL GIRONE D'ANDATA CON LA QUINTA VITTORIA CONSECUTIVA POSIZIONANDOSI AL QUARTO POSTO!
26 PUNTI SU 13 PARTITE GIOCATE, BRAVI RAGAZZI!!! BUONE FESTE A TUTTA LA SQUADRA...

07 dicembre 2013

Domani io voto Gianni Cuperlo

Per cambiare, l'Italia deve cambiare se stessa. Il Partito democratico può guidare la riscossa civile, economica e morale del Paese. Riusciremo a farlo se avremo coraggio e passione per cambiare tutto ciò che oggi è da cambiare: nella politica, nello Stato, nelle responsabilità dei singoli, nelle logiche del mercato, in élite arroccate a difesa di poteri immobili e conservatori, se non opachi. A noi tocca portare al centro il valore della persona, dell’uguaglianza, del senso di comunità. Il PD deve mettersi a servizio di una rivoluzione della dignità.

Dobbiamo recuperare la nostra autonomia culturale. Non lo si fa da soli, ma alzando lo sguardo sul mondo. Sulle spinte all’emancipazione e sul desiderio di libertà che sale da angoli diversi della terra. Anche così possiamo ricollocare nel futuro i valori e le idee che sono nelle radici del progetto e che trovano l’espressione più alta nella Costituzione. La crescita assurda delle diseguaglianze che ha segnato l’ultimo ventennio non è solo insopportabile sul piano morale, ma costituisce una delle massime cause della crisi esplosa negli ultimi anni. 

L’ideologia secondo la quale il privato è sempre più efficiente del pubblico e il mercato determina da sé l’allocazione migliore delle risorse ha dilapidato una parte consistente del patrimonio industriale e produttivo del Paese, allargando la forbice tra Nord e Sud, provocando una caduta brusca della competitività e depauperando saperi, civismo, beni pubblici.
Gianni Cuperlo, candidato Segretario Pd, (Foto di Cuperlo oggi e delle origini da dove proviene)

04 dicembre 2013

Pensioni anticipate ingiustamente penalizzate

In questo periodo, essendo in corso d’opera la Legge di Stabilità, si è molto concentrati sulla distribuzione e sul reperimento delle risorse e si cerca un equilibrio tra quanto si recupera dal contributo sulle pensioni d’oro sopra i 90.000 euro, la rivalutazione al 100% delle pensioni almeno fino a 6 volte la minima, la quota economica della no-tax area, i fondi per la non autosufficienza. In riferimento a quanto scritto sopra continua la mobilitazione dei pensionati dello Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp, che hanno in agenda dei presidi a Roma, dal 3 al 6 dicembre al Pantheon, il 9 e 16 dicembre davanti al Parlamento, ed inoltre sono in cantiere altre iniziative e manifestazioni regionali. In tutti i casi restano evidenti delle grandi disparità e che nonostante la quota contributiva sullo stipendio sia elevata non risultano delle pensioni ad livello mediamente soddisfacente, perché sono in proporzione a dei salari tra i più bassi dell’euro-zona e dell’area Ocse. Detto questo non abbiamo dimenticato, oltre agli esodati, le storture provocate dalla riforma Fornero, ed in particolare le riduzioni previste per chi matura il requisito dopo il 31 dicembre 2017, qualora la contribuzione derivi esclusivamente da prestazione effettiva di lavoro, e non abbia ancora compiuto i 62 anni d’età. Ricordo che la riduzione è pari al 1% per i primi 2 anni, sotto i 62, ed elevata al 2% per gli altri anni mancanti alla suddetta età, applicata sulla parte maturata fino al 31/12/2011. Considerato il continuo incremento degli anni di contributi utili per maturare il requisito della pensione, che nella fattispecie del 2014, saranno per le donne 41 anni e 6 mesi e per gli uomini 42 anni e 6 mesi, si arriva al 2017/18 con le quote di 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini. In questo contesto  si aggrava la posizione di chi matura il requisito dopo il 31 dicembre 2017 e riporto un esempio da una nota-info della Cgil. Un lavoratore nato nel 1960, che ha iniziato a lavorare a 15 anni, maturerà i requisiti a luglio 2018 ( 42 anni e 10 mesi), ma a tale data avrà 58 anni d’età e subirà una penalizzazione pari al 6% sulla quota di pensione maturata fino al 31 dicembre 2011. Nel caso non volesse subire la penalizzazione dovrebbe lavorare fino a 62 anni, arrivando a 46 anni e 10 mesi di contribuzione. E’ mai possibile tutto questo??? Si deve revisionare tutto l’assetto della riforma Fornero, eliminando le ingiuste penalizzazioni ed includendo anche quelle parti ora mancanti per il conteggio della effettiva prestazione di lavoro, come la mobilità, la Cigs, i permessi per l’assistenza ai disabili, versamenti volontari e riscatti. Infine in relazione alla crescente disoccupazione giovanile, che è arrivata ad oltre il 41%, resta fermo e spontaneo chiedersi: “Che senso ha tenere a lavorare degli uomini e delle donne fino ad un’età avanzata, quando ci sono tanti giovani che non lavorando non riescono a pianificare un minimo di programma per il loro futuro e per il futuro delle loro eventuali famiglie???”.
 Angelo Gentilini

02 dicembre 2013

Fiom Cgil rivendicazione e mobilitazione

La Fiom-Cgil si prepara ad una settimana di mobilitazione, che si concluderà a Roma davanti a Palazzo Chigi l’11 e 12 dicembre, per riunificare le lotte in corso in tutto il settore metalmeccanico per la difesa del lavoro, per il blocco dei licenziamenti, per una nuova politica industriale e di investimenti anche attraverso l’intervento pubblico nel nostro Paese, contro le privatizzazioni e i piani di cessione, per il rifinanziamento ed estensione degli ammortizzatori sociali e dei contratti di solidarietà. In Emilia Romagna lo sciopero regionale di 8 ore di tutto il settore metalmeccanico (industria e dipendenti delle aziende artigiane) è stato proclamato per giovedì 5 dicembre. I metalmeccanici intendono portare “il lavoro in piazza”, occupando Piazza del Nettuno a Bologna a partire dalle ore 12 sino a notte. La Fiom imolese sta predisponendo il pullman, che partirà alle ore 10.30 dal piazzale del River side a Imola e alle ore 10.50 dalla stazione delle corriere a Castel San Pietro, in piazza Martiri Partigiani (per prenotare i posti, tel. 0542/605611).........Continua a leggere......
A.G. da info Fiom-Cgil Imola