31 dicembre 2018

Sintetiche, chiare, angoscianti... per quale Buon Anno Nuovo???


Siamo arrivati all' ultimo giorno del 2018 e in questi giorni per tradizione ed educazione si spendono tantissimi: “Buon Anno Nuovo”.
Io, da anni, ho l'abitudine di rispondere: “Vedremo a fine anno se sarà stato buono”.
Poi via, via, ognuno per la sua strada si continua come prima e come è accaduto negli ultimi anni tutto cambia per non cambiare niente, anzi è chiaro che c'è stato un progressivo peggioramento. Ecco che questa vignetta sulla finanza, nella sua ironica rappresentazione, e l' immagine sulla povertà sono molto chiare e indicano due della tante problematiche che andrebbero approfondite, sviscerate e corrette. Perché è chiaro che il *valore aggiunto è il bene comune e collettivo*, ma la globalizzata cultura/sistema della speculazione finanziaria, subdola e strisciante, condiziona enormemente le nostre vite e arricchisce a dismisura una piccola parte di cittadini del mondo, dell' Europa e dell' Italia, che è ancor di più appesantita da una forte illegalità fiscale ed economica. Piccola, potente, ricca parte, che poi lascia al saldo economico le briciole, il degrado socio-economico e a tutte/tutti gli altri i problemi da risolvere. Non è sufficiente pensare che "Basta la salute", perché la salute è minata da tante scelte ambientali non fatte e costa sempre di più. Difatti è in crescita la parte di cittadini che non si cura per il semplice motivo che non ha i soldi per curarsi e tanto altro che sarebbe bene vedere.
Ecco che allora mi chiedo: "Quale Buon Anno Nuovo???".
Angelo Gentilini, 31 dicembre 2018, Ponticelli di Imola house.

29 dicembre 2018

L' Italia è il paese con più morti in bicicletta per Km percorso.

In proporzione ai km percorsi, l’Italia supera persino gli Stati Uniti in morti in bicicletta, vittime di incidenti stradali, come riportato in questo articolo di Bikeitalia. Questo non vuol dire che la bicicletta sia pericolosa in sé (escludendo l’uso sportivo, è rarissimo che un ciclista urbano muoia per una caduta a 15 km/h o in uno scontro fra biciclette) ma è una testimonianza della pericolosità, tanto per i passeggeri quanto per ciclisti e pedoni, dell’automobile. In Italia c’è il record europeo di auto per abitante. Questo uso e abuso dell’automobile privata comporta grandissimi costi economici, sociali e umani. traffico inefficiente, degrado urbano, inquinamento, pericolo per pedoni e ciclisti. Il record dei morti in bicicletta è un’ulteriore testimonianza..... Secondo diversi indicatori, molti incidenti mortali auto-bici avvengono sulle strade di campagna dove il ciclista viene investito da un’auto che, avendo la strada libera, corre un po’ troppo rispetto alla tipologia di percorso. Poi, quando trova un ciclista solitario l’automobilista “non l’aveva visto”. Oltre metà dei morti italiani in bicicletta hanno più di 65 anni (dati della Polizia di Stato). Difficile sostenere che gli ultra-sessantacinquenni siano particolarmente pericolosi e indisciplinati. 
Leggi tutto: italia-e-il-paese-con-piu-morti-in-bicicletta-per-km-percorso
Angelo Gentilini, da info benzinazero.wordpress.com/23-05-2018  

27 dicembre 2018

75° Anniversario Eccidio Sette Fratelli Cervi e Quarto Camurri.

75° Anniversario Eccidio dei Sette Fratelli Cervi e di Quarto Camurri. Celebrazioni giovedì 27 e venerdì 28 dicembre 2018. Link per le info su tutto il programma: anniversario-eccidio-sette-fratelli-cervi-e-quarto-camurri  
Angelo Gentilini, da info www.istitutocervi.it //wikipedia.org 

24 dicembre 2018

*Buon Natale e Buone Feste*

Angelo Gentilini, da Ponticelli di Imola house.

23 dicembre 2018

Storia di vita del campione Ivan Ravaioli.

Cari amici, riprendiamo la nostra rubrica “Intervista con il campione” facendovi conoscere più a fondo un valoroso atleta del nostro territorio: IVAN RAVAIOLI, una star dello Scatto Fisso temuto da tutti i più forti velocisti nel panorama amatoriale . Ivan Ravaioli nasce a Faenza (RA) il 1 novembre 1980, primo di 4 fratelli cresce nella campagna romagnola dove gli unici svaghi dei bambini erano il calcio o la bici. Il piccolo Ivan si innamora della bicicletta grazie al padre cicloamatore che gli trasmette la sua passione e lo mette in bici fin dalla categoria G1. Erano gli anni in cui questa categoria si cimentava nelle gimkane ed il tutto era solo un gioco per i bimbi. A 7 anni gli viene regalata una bici di taglia esagerata per Ivan, ma questo non lo ferma e così muove i primi passi nella S.C. Reda e qui rimane fino alla categoria Allievi. E’ nel secondo anno di questa categoria che Ivan incappa in una crisi e abbandona per alcuni mesi la bici, il fatto di essere rimasto da solo in squadra, il lavoro stagionale di cameriere in un Agriturismo e gli amici che lo trascinano al mare, gli fanno passare momentaneamente la voglia di correre. Ivan è sempre stato abituato sia a studiare che a lavorare tanto che a 14/15 anni studia in un Istituto Alberghiero a Riolo Terme e lavora in un Agriturismo della zona, cercando di far coincidere i tempi tra studio, lavoro e allenamenti.  Ma a settembre di quell’anno durante un turno di lavoro al ristorante, incontra Germano Zama Presidente della S.C. Faentina che lo conosce, sa il suo valore e lo convince a riprendere la bici. Ivan si rimette così in bici e l’anno seguente passa Juniores proprio con la S.C. Faentina. In quell’anno sono 3 le vittorie su strada e una decina in pista. Durante l’inverno lavora a tempo pieno presso la ditta del suo Presidente e si allena con molto impegno. L’anno seguente le vittorie su strada diventano 11 e 10 quelle della pista, viene convocato dalla Nazionale ed ottiene un bellissimo 3° posto ai Mondiali Juniores di Città del Capo nell’inseguimento a squadre. In quell’anno ottiene anche due titoli italiani sempre nell’inseguimento a squadre e nella velocità olimpica.......
Clicca il link per leggere tutto: hwww.ciclocolor.com/21-12-2018-acsi-articolo-intervista-con-il-campione-ivan-ravaioli
Angelo Gentilini, da info www.ciclocolor.com/21-12-2018 

21 dicembre 2018

L' ANPI ha promosso il primo fronte antifascista-antirazzista europeo.

Una politica comune europea di contrasto senza quartiere a ogni forma di discriminazione razziale e xenofoba, di fascismo, di nazionalismo e di oscurantismo. L’Associazione nazionale partigiani, insieme a tutte le associazioni e i movimenti antifascisti d’Europa, lancia una proposta: creare una rete strutturata e permanente con l’obiettivo di sostenere nelle prossime elezioni europee le forze che si contrappongono senza ambiguità alle formazioni sovraniste, razziste e fasciste e proseguire la battaglia dando vita a un appuntamento comune nei primi mesi del 2019. La proposta è stata avanzata durante il convegno internazionale, promosso dall' ANPI, che si è tenuto a Roma venerdì e sabato scorsi (14-15 dicembre 2018), dal titolo: 
“Essere antifascisti oggi in Europa”.
Ovunque ormai si assiste a fenomeni di razzismo, di xenofobia e di antisemitismo. Un’onda nera sta erodendo le democrazie europee e si sostanzia nei proclami della destra estrema, nel linguaggio d’odio che corre sui social network e in un crescente numero di atti intimidatori. L’ultimo episodio, a Roma, ha suscitato preoccupazione e vergogna: la rimozione di alcune ‘pietre d’inciampo’ a ricordo di cittadini ebrei strappati dalle loro case e finiti nei campi di sterminio nazisti o trucidati alle Fosse Ardeatine. Come fronteggiare quest’onda nera nella politica e nella società? Cosa significa, oggi, essere antifascisti? Le scelte politiche regressive e autoritarie avanzano in alcuni paesi, è la denuncia di Manuela Gretkowska, fondatrice del Women’s Party: “negli ultimi 30 anni, in Polonia i diritti delle donne sono stati compressi e ridotti. L’aborto è vietato, salvo nei casi di stupro e di malformazione del feto. Le donne in Polonia sono considerate sirene, per metà animali. E dunque di proprietà dello Stato e degli uomini.” Per la prima volta in Europa, durante la due giorni organizzata dall’Anpi, si sono alternati al microfono i rappresentanti delle maggiori associazioni antifasciste di Germania, Austria, Polonia, Spagna, Portogallo, Russia, Serbia, Slovenia, Croazia, Francia, Inghilterra, Belgio, Ungheria, Grecia. Ha preso anche la parola il presidente dell’Associazione nazionale ex deportati e hanno partecipato Giuseppe Massafra della segreteria nazionale Cgil e Andrea Cuccello della segreteria nazionale Cisl; ai presenti sono giunti i messaggi di Nicola Zingaretti, di Virginia Raggi e quello appassionato di Liliana Segre che ha esortato a reagire e tenere sempre la guardia alta: “Dobbiamo chiedere alle istituzioni e alla classe politica di fare il proprio dovere e di evitare ogni comportamento o linguaggio corrivo con il clima deteriore che va montando. Le leggi che vietano ogni forma di attività e propaganda fascista esistono e vanno applicate.” Ha infine portato un affettuoso saluto Manuela D’Avila, candidata per il Partito dei lavoratori del Brasile a vicepresidente nelle ultime elezioni. Ma le analisi e le diagnosi sullo stato di salute della nostra democrazia non bastano più, serve “l’unità contro chiunque porti il contagio del nazionalismo, contro chiunque intenda far ricadere l’Europa in un clima oscurantista e un impegno senza sconti perché mai come oggi dal dopoguerra si è formato un così agguerrito fronte di forze politiche di ispirazione neofascista” ha concluso la Presidente nazionale Anpi, Carla Nespolo.
Altre-info:www.anpi.it/essere-antifascisti-oggi-in-europa///LilianaSegre,il-neofascismo-é-ovunque /// www.anpi.it/il testo del documento sottoscritto.
Angelo Gentilini, da info www.libereta.it /// www.anpi.it 

20 dicembre 2018

Il 31° Memorial "Quinto Croci" - Polisportiva Ponticelli.

Dopo le attese, goliardiche e sentite sfide calcistiche staremo ancora insieme in allegria con il "vin brulè" della Polisportiva, panettone, biscotti e..... torta di mele casereccia!!! 
Angelo Gentilini, da info www.polisportivaponticelli.it /// www.facebook.com/ponticelliasd 

19 dicembre 2018

Lo Scorpione di dicembre di LiberEtà.

Quest' anno per voi si conclude come lo avevate iniziato: con tutti i pianeti a vostro favore. Il vostro cielo, malgrado l'inverno, è sempre più blu. Coltivate con cura quello che avete messo a dimora nei mesi passati.
Angelo Gentilini, da info  www.libereta.it 

15 dicembre 2018

I bambini minatori e i grandi profitti sull'oro.

Lo sfruttamento delle miniere d’oro del paese africano Burkina Faso, dove la manodopera è per metà composta da minori tra gli 8 e i 18 annisenza diritti. Un traffico che coinvolge anche il vicino Togo e che sfocia in Svizzera.  Ai ragazzi/bambini viene ordinata la discesa nei sotterranei anche fino a 170 metri di profondità, e dunque lo scavo e l’estrazione di minerali attraverso sostanze chimiche dannose come cianuro, mercurio ed esplosivi; inoltre, non vengono sottratti neanche al trasporto di sacchi di minerale da trattare con macchinari pesanti e pericolosi, e senza alcuna attrezzatura di sicurezza come caschi, scarpe anti-infortunistica, maschere respiratorie e occhiali protettivi. Alle vittime di incidenti sul lavoro non è garantita alcuna assistenza sanitaria e la sola consolazione preventiva che viene concessa sul posto di lavoro è una notevole scelta di sostanze stupefacenti, dall’alcol, cannabis, alle anfetamine, somministrate per contrastare attacchi di panico e determinare dall’infanzia il coraggio necessario per affrontare ogni giorno gli innumerevoli rischi del mestiere. In una delle miniere più rinomate, Alga, nel 2015 morirono 46 minatori a seguito della caduta di un albero... Leggi tutto: i-bambini-minatori-e-i-profitti-svizzeri. 
Angelo Gentilini, da info nena-news.it - Roma, 6 dicembre 2018.

13 dicembre 2018

Cgil e Spi non raccolgono soldi a domicilio.

Martedì a Imola si è verificata una truffa ai danni di un’anziana che ha chiamato i nostri uffici per metterci al corrente dell’accaduto. 
Un uomo, spacciandosi in modo ingannevole per un volontario della Cgil, nel consegnarle un pacco dono per le vedove le ha chiesto in cambio una somma di denaro. La donna in un primo momento ha accettato l’offerta, ma quando ha intuito che poteva trattarsi di un raggiro ha chiesto di riavere indietro i soldi ma a quel punto l’uomo è scappato con il denaro. Nessun volontario della Cgil e dello Spi ha l’incarico di riscuotere a domicilio somme di denaro e invita a non consegnare mai soldi ad estranei che si presentano spacciandosi per volontari del sindacato o funzionari di altre società. Invitiamo pertanto a prestare la massima attenzione. Se si verificano casi sospetti, occorre segnalare immediatamente l’accaduto alle autorità competenti, chiamando il 112 o il 113. truffe-ai-danni-di-anziani-la-cgil-e-lo-spi-non-raccolgono-soldi-a-domicilio )
Angelo Gentilini, da info www.cgilimola.it 

12 dicembre 2018

** Forza Samuele **, e fermiamo la strage.

Samuele Manfredi è il talentuoso campione azzurro di ciclismo che lunedì mentre era in allenamento è stato investito a 5/6 km da casa da un'auto che sembra non abbia rispettato uno stop. Il 18enne savonese di Loano è stato operato lunedì notte dopo il grave trauma cranico con edema cerebrale e ieri è stato sottoposto ad una tac. Le condizioni restano gravi, ma stabili e rimane in coma farmacologico...*FORZA SAMUELE* 
Clicca il link per approfondire e tenerti aggiornato: www.facebook.com/groups
Domenica Paolo Simon, lunedì Samuele Manfredi, e oggi a chi toccherà finire falciato mentre sta pedalando? Dopo una decrescita fino al 2016, le morti sulle strade italiane hanno ricominciato ad aumentare. Nel 2017 sono morti 254 ciclisti su un totale di 3.378 decessi. Praticamente in Italia ogni giorno muoiono 10 persone sulle strade e ogni 34 ore muore un ciclista. L’Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani urla tutto il suo dolore e la sua rabbia per la quotidiana strage che si consuma sulle nostre strade e, sempre più spesso, coinvolge chi è in sella alla propria bicicletta... basta-chiacchiere-fermiamo-questa-strage
Angelo Gentilini, da info groups/passione per il ciclismo. // www.accpi.it 

11 dicembre 2018

L'esperienza di Ezio Rizzoli "La Vie en Rose".

Angelo Gentilini, da il Resto del Carlino Imola, 11 dicembre 2018.

10 dicembre 2018

70° della Dichiarazione universale dei diritti umani.

Oggi 10 dicembre a Bologna, nella sala del consiglio della Città metropolitana, l'ANPI promuove un incontro pubblico sul tema: I diritti umani nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite e nella Costituzione italiana. Una riflessione attualissima - a 70 anni dalla Dichiarazione universale - in una fase in cui i diritti umani e la solidarietà vengono posti in discussione e addirittura contrastati in modo assolutamente non corrispondente né alla Dichiarazione universale né alla Costituzione italiana. L'ANPI da tempo porta avanti una battaglia affinché la Costituzione italiana venga pienamente applicata, affinché questa preziosa miniera di valori e principi democratici, di unità, di realizzazione dei diritti, possa finalmente contribuire alla costruzione di un Paese totalmente libero, rispettoso della dignità delle persone, attento ai bisogni di chi è in difficoltà. L'iniziativa del 10 dicembre fa parte di questo percorso e vedrà gli interventi di Carla Nespolo, Presidente nazionale ANPI, Carlo Smuraglia, Presidente emerito ANPI, Gaetano Silvestri, già Presidente della Corte Costituzionale ed oggi Presidente della Scuola superiore della magistratura, che terrà una lectio magistralis sul tema della giornata. Porterà un saluto Anna Cocchi, Presidente dell'ANPI provinciale di Bologna. www.anpi.it 
«Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.»
(Il primo articolo della Dichiarazione universale dei diritti umani.)
La dichiarazione universale dei diritti umani è un documento sui diritti della persona adottato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nella sua terza sessione, il 10 dicembre 1948 Parigi con la risoluzione 217A...... it.wikipedia.org/Dichiarazione_universale_dei_diritti_umani 
Angelo Gentilini, da info Anpi Nazionale e Wikipedia.org 

08 dicembre 2018

Cordoglio e vicinanza, ma attenzione allo spray al peperoncino!!!

Oltre l'opinione (negativa) sulla trap music e su questo rapper molto di moda tra i giovanissimi, sono anni che ciclicamente gruppi di criminali entrano nelle discoteche e in altri luoghi di ritrovo, che curano poco, o male, la sicurezza non solo strutturale, ma anche con addetti specializzati che presidiano le entrate e i punti critici dei locali, e creano il caos con l'uso dello spray al peperoncino al fine di derubare le persone intorno. E' un metodo ampiamente utilizzato e difficilissimo da contrastare poiché, nonostante i metal detector (già utilizzati in molte discoteche), gli spray non sono individuabili. Sullo spray al peperoncino, da quando nel 2008 ne è stata liberalizzata la vendita per "autodifesa", si contano ben 528 episodi fra aggressioni, rapine e violenza carnale. La più eclatante è l'episodio di piazza San Carlo a Torino. Era il 3 giugno 2017. Una folla di tifosi assisteva alla partita tra la Juventus e il Real Madrid che veniva proiettata sul maxi-schermo quando, come è stato confermato dagli inquirenti, una banda guidata da un giovane di origine marocchina spruzza dello spray al peperoncino dando vita ad un fuggi fuggi generale. Molti dei presenti pensano, infatti, che sia un attentato terroristico. Il bilancio alla fine è pesante: una vittima e 1526 feriti. Ribadisco che io non apprezzo la musica trap e questo artista, ma qui non c'entra assolutamente nulla la musica poiché, ripeto, che sono strategie volte a commettere furti nei luoghi affollati. Il punto è che basterebbe fare una legge che obbliga chi produce gli spray al peperoncino di farli in metallo in modo da renderli identificabili come armi, perché questo sono e a volte, come in questo caso o altri, sono armi letali. Avresti già risolto tanto su questo problema e si potrebbero evitare delle drammatiche tragedie con assurde morti e feriti come questa notte a Corinaldo. 
"Un forte abbraccio, vicinanza e cordoglio alle famiglie coinvolte".
Angelo Gentilini 

07 dicembre 2018

Il 10° anniversario dell' Associazione ExtraVagantis.

In occasione del 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e del
10° anniversario dell’Associazione ExtraVagantis, lunedì 10 dicembre 2018, dalle ore 17.00 alle ore 19.30, presso la sala grande del Circolo Sersanti (Piazza Matteotti, 8 – Imola), l’Associazione ExtraVagantis, con il sostegno della Fondazione della Cassa di Risparmio di Imola e all’interno del programma di “Oltre la siepe”, organizza un incontro che, attraverso performance teatrali, proiezioni video e interventi musicali, ripercorrerà la storia di un lavoro teatrale caratterizzato da una continua ricerca di innovazione, nei modi e nelle forme, nella messa in scena, nell’incontro con il pubblico.
Gli interventi musicali saranno a cura di Maurizio Piancastelli, Guido Sodo, Frida Forlani; verrà proiettato il video promozionale (di Stefano Farolfi) dello spettacolo “Party” (realizzato nel 2008, in collaborazione con La Giostra Onlus, la Compagnia Teatrale della Luna Crescente, il Teatro Comunale di Imola). Nel corso dell’appuntamento, a ingresso libero, saranno presentati i principali progetti che impegneranno ExtraVagantis nei prossimi mesi, SULLA STESSA BARCA (progetto realizzato nel 2018 tra Imola e Parma con il contributo della Regione Emilia-Romagna, L.37-2018, che sarà riproposto nel territorio imolese nel 2019, in collaborazione con la Coop. Camelot) e IL PANE E LE ROSE (all’interno del progetto “Nutrire il corpo, nobilitare la persona", presentato da No Sprechi Onlus, in rete con numerosissime associazioni ed enti del territorio, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna), in un calendario di iniziative culturali ed artistiche che sfoceranno, nel maggio 2019, nella decima edizione del festival “DDT – Diversi Dirompenti Teatri.
ExtraVagantis nasce nel 2008 da un’attività di teatro avviata dall’Associazione “La Giostra” Onlus nel 2001. Sensibile ai temi delle diversità, propone il teatro come occasione di relazione, scambio, creazione di un’identità collettiva; progetta e sperimenta un teatro di forte impatto sociale, che si fa cantiere di sguardi critici e di proposte creative, di alternative visioni, per il presente e per il futuro.
Angelo Gentilini, da info EXTRAVAGANTIS-Nuova-Associazione-Teatro-Integrato 

05 dicembre 2018

Al Sersanti 3° incontro di Fole, Cante, Racconti.

Angelo Gentilini, da info ExtraVagantis.

04 dicembre 2018

Il sindacato mondiale che vogliamo... e che serve.

“La Confederazione sindacale internazionale (Csi) che vogliamo ha regole condivise, che rispecchiano principi e valori democratici e di solidarietà. Regole che tutti quanti dobbiamo sempre rispettare, a prescindere dal ruolo, dalla posizione e dall’interesse personale”. Esordisce così il leader della Cgil Susanna Camusso, candidato segretario generale del sindacato mondiale, che fino a venerdì 7 dicembre sarà riunito in congresso a Copenaghen, appunto per eleggere il nuovo numero uno, in uno scritto nel quale spiega le motivazioni della sua candidatura e la direzione che intende far assumere all’organizzazione. Ogni prospettiva di crescita della Csi non può che realizzarsi “nell’attuare coerentemente i princìpi e valori fondanti: equità, partecipazione, solidarietà, trasparenza, democrazia”. Camusso rileva che “molti affiliati in questi anni hanno richiesto al Segretariato maggiore ascolto e maggiore condivisione”: da qui la necessità di “favorire le occasioni di confronto, di analisi e di contenuto, dai temi più prettamente politico-sindacali a quelli gestionali, dall’identificazione dei paesi a rischio alle strategie di comunicazione, dalle alleanze da privilegiare ai rapporti con le agenzie e organizzazioni internazionali”. Il segretario Cgil sottolinea che “il percorso congressuale, che stiamo affrontando con grande passione, purtroppo ha messo in evidenza lacune nei regolamenti e nell’organizzazione, che lasciano spazio a comportamenti discrezionali che fanno male” a tutta la Csi... Continua a leggere: la-csi-che-vogliamo
"Dobbiamo pensare al mondo globale come ad una grande torta, se alcuni "pochi" ne mangiano delle grandi fette poi a tanti altri restano delle piccole parti della torta e ancora ad altri solo le briciole. E allora ci si deve organizzare e tutti insieme democraticamente si può cambiare e migliorare lo stato delle cose e della torta da mangiare."
Angelo Gentilini, da info www.rassegna.it 

03 dicembre 2018

«Fermate il massacro in Yemen»

Sette organizzazioni della società civile italiana che lavorano sul tema della pace, del disarmo, dei diritti umani, dell’azione umanitaria e della cooperazione internazionale hanno lanciato un forte appello affinché venga fermato al più presto il conflitto in corso in Yemen. 
Dopo oltre 3 anni dall’inizio del conflitto in Yemen sono sempre di più i civili colpiti dagli effetti devastanti della guerra. Una guerra che ha portato la morte a quasi 85.000 bambini sotto i 5 anni e lasciato oltre l’80% della popolazione civile dipendente dagli aiuti umanitari. Amnesty International Italia, Fondazione Finanza Etica, Movimento dei Focolari, Oxfam Italia, Rete della Pace, Rete Italiana per il Disarmo e Save the Children Italia hanno presentato ai parlamentari una serie di punti che potrebbero essere oggetto di un’auspicata mozione parlamentare. Le Organizzazioni promotrici sollecitano il Governo italiano a prendere posizione e hanno avanzato delle proposte.... 
Clicca il link per leggere tutto: Sette-organizzazioni-italiane-lanciano-l-appello-Fermate-il-massacro-in-Yemen 
E' bene sapere che: Rwm, la fabbrica di bombe situata a Domusnovas in Sardegna, triplicherà la sua produzione e amplierà le sue strutture su un territorio che rientra sotto il comune di Iglesias. Azienda che è tristemente famosa per le forniture all’Arabia Saudita, che utilizza gli ordigni per bombardare i civili in Yemen... angelogentilini.blogspot.com  
Angelo Gentilini, da info www.terranuova.it /// www.dirittiglobali.it 

02 dicembre 2018

01 dicembre 2018

Un forte abbraccio resistente e tanti auguri Susanna.


«Change the rules», sindacato mondiale a congresso: Appuntamento a Copenhagen dal 2 al 7 dicembre. Attesi oltre 1.200 delegati da 130 Paesi per le assise della grande organizzazione democratica che rappresenta 207 milioni di lavoratori. In campo la candidatura del segretario generale Cgil Susanna Camusso.
Clicca il link per approfondire: change-the-rules-sindacato-mondiale-a-congresso
Angelo Gentilini, da info www.rassegna.it 

30 novembre 2018

Il genocidio delle tribù dei Nativi Americani.

La storia del continente americano è lunga e articolata, e conobbe un punto di svolta decisivo nel 1492, anno della sua scoperta (o ri-scoperta, dopo i primi probabili contatti con i Vichinghi) da parte di Cristoforo Colombo. Durante i secoli successivi, in particolar modo il XVII, il XVIII e il XIX, tutta una serie di popoli europei si contesero il dominio della zona conosciuta oggi come Stati Uniti d’America, sterminando quasi completamente le popolazioni indigene locali, sopravvissuti alle malattie che importarono gli Europei. La storiografia mondiale, con una visione prettamente occidentale, ha evitato a lungo parole come genocidio, sterminio e simili, e ancor oggi, in particolar modo nelle scuole statunitensi, non si studiano le popolazioni native come parte della storia del continente. Soltanto durante la metà del XX secolo si iniziarono a percepire le dimensioni di ciò che era accaduto, principalmente grazie a libri come “Seppellite il mio cuore a Wounded Kneeo simili, capaci di sensibilizzare le persone riguardo una storia (per allora) quasi sconosciuta.
Angelo Gentilini, da info www.vanillamagazine.it

28 novembre 2018

"Cosa dirà la gente", un film da vedere.

Questa sera alle ore 20.30, al Cinema Centrale di Imola (Via Emilia, 212, Piazza Matteotti), proiezione del film: "Cosa dirà la gente", di Iram Haq.
                       Ingresso ad offerta libera.
Nisha vive a Oslo, ha sedici anni e una doppia vita: in famiglia è una perfetta figlia di pachistani, mentre fuori casa è una normale ragazza norvegese. Quando però il padre la sorprende in casa di notte in compagnia del suo ragazzo verrà portata in Pakistan, contro la sua volontà. Il film racconta quello che c’è dietro le storie di molte ragazze che Trama di Terre accoglie. Ne discuteremo con le operatrici del progetto di contrasto ai matrimoni forzati di Trama di Terre. 
L’iniziativa fa parte di: “Trame ribelli. Rassegna di incontri per liberarci dal razzismo e dalla violenza maschile sulle donne” , nell’ambito del progetto Sprar 2018. 
A QUESTO LINK  si può guardare il trailer del film e leggere diverse recensioni. 
Altre info: www.facebook.com/events /// proiezione-del-film-cosa-dira-la-gente  
Angelo Gentilini, da info www.tramaditerre.it 

27 novembre 2018

E' tornato Zagrebelski. (Partigiani sempre).

Dopo un anno e mezzo di pressochè totale silenzio, è tornato Zagrebelski, già Presidente della Corte Costituzionale ed emerito costituzionalista. In un articolo dotto e complesso uscito sabato scorso, il professore torna a parlare di Costituzione. Il ragionamento è interessante e inquietante e chiama ad un vero e proprio salto di consapevolezza su quanto accade. 
Dice in sintesi Zagrebelski: le Costituzioni possono essere attaccate non solo provando a cambiarne il testo (modalità Renzi); c'è un modo più subdolo, quello di condizionare l'opinione pubblica, alimentarne le insicurezze, giocare sulle paure per convincere che alcuni diritti sono eccessivi, che le regole si possono forzare, che l'equilibrio dei poteri è un freno al “cambiamento”. Ecco spiegata l'operazione Salvini (con Di Maio silente ruota di scorta) che punta dritta alla Costituzione e alle sue garanzie da indebolire e contrastare: divieto delle discriminazioni, razzismo, diritto di asilo... 
Se così è non ci sono se, non ci sono ma, non ci sono tweet né selfie.
C'è solo la la denuncia, la contro-cultura, la mobilitazione: "Partigiani sempre!"
Angelo Gentilini, da info Passaparola Spi Cgil Emilia Romagna. 

22 novembre 2018

Sappiatelo... "In Sardegna triplica la produzione di BOMBE."

La Rwm, la fabbrica di bombe situata a Domusnovas in Sardegna, triplicherà la sua produzione e amplierà le sue strutture su un territorio che rientra sotto il comune di Iglesias. È prevista la costruzione di due nuovi reparti produttivi; a giorni verrà pubblicata l’autorizzazione sull’albo pretorio comunale. Secondo Italia Nostra Sardegna, la richiesta di autorizzazione all’ampliamento è stata formulata in modo che i due reparti impiegati nel processo di miscelazione, caricamento e finitura di materiali esplodenti non vengano inquadrati come impianti chimici, così da eludere le valutazioni di Impatto ambientale e il coinvolgimento della Regione Sardegna. Con i due nuovi reparti la produzione passerà da 5 mila a 15 mila bombe l’anno. La Rwm è tristemente famosa per le forniture all’Arabia Saudita, che utilizza gli ordigni per bombardare i civili in Yemen nella guerra contro i ribelli sciiti Houthi che ormai va avanti dal 2015. La fabbrica è una filiale dell’azienda tedesca di armamenti Rheinmetall, il cui presidente Papperger già a maggio scorso dichiarava durante il consiglio di amministrazione il rinnovo di investimenti per il sito di Domusnovas. Gli investimenti sono arrivati e l’ampliamento ha ricevuto l’autorizzazione......
Clicca il link per leggere tutto: triplicherà-la-produzione-la-fabbrica-di-bombe-in-sardegna 
Angelo Gentilini, da info www.dirittiglobali.it 

20 novembre 2018

Il furto della terra in Africa che porta all'immigrazione.

L’Unione europea ha appena deciso di triplicare i fondi per la gestione dei migranti: la somma messa a bilancio passerà dagli attuali 13 miliardi di euro (anni 2014-2021) ai futuri 35 miliardi di euro (anni 2021-2027). Prima di compiere l’analisi dei costi preventivati, dove i soldi vanno, per fare cosa, dobbiamo sapere cosa noi prendiamo dall’Africa, e cosa restituiamo all’Africa. Se noi aiutiamo loro oppure se loro, magari, danno una mano a noi. Conviene ripetere e magari ripubblicare. Quindi partire dalle basi, dai luoghi in cui i migranti partono. 
Roberto Rosso, l’uomo che dai jeans ha ricavato un mondo che ora vale milioni di euro, ha domandato: “Come mai spendiamo 34 euro al giorno per ospitare un migrante se con sei dollari al dì potremmo renderlo felice e sazio a casa sua?”. Già, come mai? E perchè non li aiutiamo a casa loro? Casa loro? Andiamoci piano con le parole. Perchè la loro casa è in vendita e sta divenendo la nostra.... 
Clicca il link per leggere tutto: raiawadunia.com/le-vere-ragioni-dellimmigrazione-africana-il-furto-della-terra .
Già nel 2011 nelle assemblee informavo i presenti che l'insieme dei terreni acquisiti dalla sola Cina in Africa era in totale pari alla dimensione della Francia, poi ora è aumentata e la Cina, anche se è il più importante, è solo uno dei tanti compratori come è spiegato bene in questo articolo scritto a giugno 2018 da Antonello Caporale.
Angelo Gentilini, da info raiawadunia.com

18 novembre 2018

Liliana aveva 13 anni quando entrò ad Auschwitz.

“Ad Auschwitz superai la selezione per tre volte. Quando ci chiamavano sapevamo che era per decidere se eravamo ancora utili e potevamo andare avanti, o se eravamo vecchi pezzi irrecuperabili. Da buttare. Era un momento terribile. Bastava un cenno ed eri salvo, un altro ti condannava. Dovevamo metterci in fila, nude, passare davanti a due SS e a un medico nazista. Ci aprivano la bocca, ci esaminavano in ogni angolo del corpo per vedere se potevamo ancora lavorare. Chi era troppo stanca o troppo magra, o ferita, veniva eliminata. Bastavano pochi secondi agli aguzzini per capire se era meglio farci morire o farci vivere. Io vedevo le altre, orrendi scheletri impauriti, e sapevo di essere come loro. Gli ufficiali e i medici erano sempre eleganti, impeccabili e tirati a lucido, in pace con la loro coscienza. Era sufficiente un cenno del capo degli aguzzini, che voleva dire “avanti”, ed eri salva. Io pensavo solo a questo quando ero lì, a quel cenno. Ero felice quando arrivava, perché avevo tredici anni, poi quattordici. Volevo vivere. Ricordo la prima selezione. Dopo avermi analizzata il medico notò una cicatrice. «Forse mi manderà a morte per questa…» pensai e mi venne il panico. Lui mi chiese di dove fossi e io con un filo di voce ma, cercando di restare calma, risposi che ero italiana. Trattenevo il respiro. Dopo aver riso, insieme agli altri, del medico italiano che mi aveva fatto quella orrenda cicatrice, il dottore nazista mi fece cenno di andare avanti. Significava che avevo passato la selezione! Ero viva, viva, viva! Ero così felice di poter tornare nel campo che tutto mi sembrava più facile. Poi vidi Janine. Era una ragazza francese, erano mesi che lavoravamo una accanto all’altra nella fabbrica di munizioni. Janine era addetta alla macchina che tagliava l’acciaio. Qualche giorno prima quella maledetta macchina le aveva tranciato le prime falangi di due dita. Lei andò davanti agli aguzzini, nuda, cercando di nascondere la sua mutilazione. Ma quelli le videro subito le dita ferite e presero il suo numero tatuato sul corpo nudo. Voleva dire che la mandavano a morire. Janine non sarebbe tornata nel campo. Janine non era un’estranea per me, la vedevo tutti i giorni, avevamo scambiato qualche frase, ci sorridevamo per salutarci. Eppure non le dissi niente. Non mi voltai quando la portarono via. Non le dissi addio. Avevo paura di uscire dall’invisibilità nella quale mi nascondevo, feci finta di niente e ricominciai a mettere una gamba dietro l’altra e camminare, pur di vivere. Racconto sempre la storia di Janine. È un rimorso che mi porto dentro. Il rimorso di non aver avuto il coraggio di dirle addio. Di farle sentire, in quel momento che Janine stava andando a morire, che la sua vita era importante per me. Che noi non eravamo come gli aguzzini ma ci sentivamo, ancora e nonostante tutto, capaci di amare. Invece non lo feci. Il rimorso non mi diede pace per tanto, tanto tempo. Sapevo che nel momento in cui non avevo avuto il coraggio di dire addio a Janine, avevano vinto loro, i nostri aguzzini, perché ci avevano privati della nostra umanità e della pietà verso un altro essere umano. Era questa la loro vittoria, era questo il loro obiettivo: annientare la nostra umanità.”
Tratto da "Fino a quando la mia stella brillerà", di Liliana Segre.
Angelo Gentilini, da info www.facebook.com/Resistenza 

17 novembre 2018

Un bellissimo momento!!!

Angelo Gentilini, da Happy Nights La Vie en Rose.

15 novembre 2018

La Cgil sostiene la lotta degli studenti.

La Cgil Emilia Romagna sostiene la mobilitazione studentesca della Rete degli studenti medi e universitari dell’Emilia Romagna, indetta per il 16 novembre 2018, e ne condivide gli obiettivi espressi nel “Manifesto delle cittadine e dei cittadini contro i razzismi”, ogni forma di discriminazione, per una società più equa e più giusta. Provvedimenti legislativi quali il Decreto sicurezza e il Ddl Pillon prefigurano una società chiusa e arcaica che contrasta con la realtà in cui viviamo, con il riconoscimento e l’esercizio di diritti costituzionali, civili e di umanità, conquistati con le lotte e con la capacità di creare consenso ampio e trasversale tra persone con idee diverse, ma con a cuore gli stessi principi di libertà, uguaglianza e autodeterminazione delle persone. Una mobilitazione degli studenti e dei giovani, in tutti i territori della regione, anche per denunciare i tagli ai finanziamenti pubblici di istruzione, Università e ricerca, istituzioni da tempo sottofinanziate, in cui scarseggiano docenti e personale, mancano interventi strutturali sulla manutenzione ma si installano telecamere in nome della sicurezza. La Cgil regionale, nel sostenere ed invitare alla partecipazione delle iniziative di protesta in campo per venerdì 16 novembre nelle città dell’Emilia Romagna, conferma la volontà di lavorare affinché sia riconosciuta l’importanza delle giovani generazioni per la crescita culturale, sociale ed economica del Paese e per sostenere il loro futuro con le necessarie politiche e azioni in campo scolastico, formativo, universitario e lavorativo. In Emilia Romagna abbiamo sottoscritto, pochi giorni fa, all’interno del Patto per il Lavoro, il Patto per i giovani “ Giovani più”, che prevede un ingente stanziamento sia per creare occasioni di lavoro di qualità, sia per favorire e garantire l’assoluto rispetto delle regole.
Angelo Gentilini, da info Cgil Emilia Romagna /// facebook.com/cgilimola /// www.cgilimola.it 

11 novembre 2018

Sonia Davis, un'artista, cantante, donna, moglie, mamma.

Vedendola sorridente, energica e mai stanca di cantare, non penseresti mai che Sonia Davis, nella vita, ne ha passate di tutti i colori. I dolori e le sconfitte resteranno dietro le quinte anche giovedì sera quando l’eclettica artista ravennate salirà sul palco del Mariani con il pianista Mario Accardo per un concerto emozionale che attraverserà la musica dai Beatles a Tina Turner, passando per Mina e i grandi successi italiani. La cantante, che all’anagrafe di cognome fa Zanzi, è passata agli annali perché nel 1993, per amore, disse no ai Simply Red intenzionati a produrla. Regina della musica dance anni Novanta con i FPI Project (prima era stata la voce di Genio & i Pierrots), i milioni di dischi venduti all’epoca sono oggi, purtroppo, solo un bellissimo ricordo. 
Sonia, la tua ascesa musicale stona con la vita che conduci oggi?
“Non ho mai smesso di cantare perché la musica resta la mia più grande passione. Ma il mondo è molto cambiato. Oggi, ci vogliono tre serate per percepire quello che alcuni anni fa prendevi in una. Non esistono più i cachet, esistono i budget dei locali: ai quali, se vuoi lavorare, devi adattarti. Un declino che è andato di pari passo alla storia della mia famiglia: dieci anni fa Gianni, il mio compagno, morì in seguito a un aneurisma cerebrale che lo lasciò un anno in coma. Nostro figlio Federico aveva solo quattro anni, io avevo da poco perso entrambi i genitori. Una tragedia che ebbe contraccolpi pesantissimi sulla mia vita”.
Anche di tipo professionale?
“Io e Gianni avevamo il bar Crudelia di Russi, dove oggi continuo a vivere con mio figlio. Per andare da lui ogni giorno a Montecatone, dove era ricoverato e dove, sebbene in coma, mi pareva così vivo da sperare di poterlo avere per sempre anche in quelle condizioni, dovetti assumere dei dipendenti, accumulando debiti su debiti. I genitori di Gianni vissero per mesi e mesi in camper fuori dall’ospedale, pur di potergli stare vicino. Le cure costavano, i viaggi pure. Nel giro di poco mi ritrovai con 350mila euro da pagare, gli ufficiali giudiziari appresso, senza casa e senza lavoro, visto che persi anche il bar”. 
Come sei riuscita a risollevare la testa?
“Con molti sacrifici. Andavo a cantare anche quando Gianni era ancora in coma, per non morire. Dopo la sua scomparsa, non ho mai smesso di farlo, pur di garantire a Federico che ci fosse qualcosa da mangiare. Una vita durissima e tragica, l’esatto contrario di quella che avevo avuto fino ad allora. A volte credo che mio figlio sia arrivato per permettermi di sopravvivere al dolore. Avevo già 39 anni, non ero più una ragazzina”.
Com’è stato crescere Federico da sola?
“Difficilissimo. Ma sono orgogliosa del lavoro che ho fatto. Lui si ricorda bene del papà, ne parliamo ogni giorno. Per Federico affrontare l’argomento della morte non è mai un problema, lo fa con una disinvoltura pazzesca. Sono stata molto brava a fargli digerire e superare la perdita del papà. Sono stata molto meno brava con me stessa: non ho ancora elaborato il lutto, nonostante siano passati dieci anni”.
Che cosa ha insegnato a te e a tuo figlio la tragedia che vi ha colpiti?
“Io ho imparato a vivere alla giornata, a non fare progetti a lungo termine. Mi sono messa la corazza, la vita ti cambia nel giro di un secondo e sei costretto a modificare il punto di vista sulle cose. Federico è un ragazzino speciale: è abituato a vedere che mi arrabatto per garantire a me e lui una vita dignitosa. Sa quanta fatica faccio da sola. La mattina faccio assistenza a una persona affetta da depressione, la sera quando c’è la possibilità corro a cantare: ho la mia band, sto portando avanti un progetto importante su Tina Turner, poi i concerti con Mario Accardo. La grande beffa è che la vita non ti ricompensa perché hai sofferto tanto”. 
Angelo Gentilini, da info www.emiliaromagnamamma.it/2015