In proporzione ai km percorsi, l’Italia supera persino gli Stati Uniti in morti in bicicletta, vittime di incidenti stradali, come riportato in questo articolo di Bikeitalia. Questo non vuol dire che la bicicletta sia pericolosa in sé (escludendo l’uso sportivo, è rarissimo che un ciclista urbano muoia per una caduta a 15 km/h o in uno scontro fra biciclette) ma è una testimonianza della pericolosità, tanto per i passeggeri quanto per ciclisti e pedoni, dell’automobile. In Italia c’è il record europeo di auto per abitante. Questo uso e abuso dell’automobile privata comporta grandissimi costi economici, sociali e umani. traffico inefficiente, degrado urbano, inquinamento, pericolo per pedoni e ciclisti. Il record dei morti in bicicletta è un’ulteriore testimonianza..... Secondo diversi indicatori, molti incidenti mortali auto-bici avvengono sulle strade di campagna dove il ciclista viene investito da un’auto che, avendo la strada libera, corre un po’ troppo rispetto alla tipologia di percorso. Poi, quando trova un ciclista solitario l’automobilista “non l’aveva visto”. Oltre metà dei morti italiani in bicicletta hanno più di 65 anni (dati della Polizia di Stato). Difficile sostenere che gli ultra-sessantacinquenni siano particolarmente pericolosi e indisciplinati.
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Angelo Gentilini, da info benzinazero.wordpress.com/23-05-2018