30 aprile 2013

Targa per "Lavoratori ingiustamente licenziati"

Il Comitato provinciale dell'Associazione Nazionale Licenziati per rappresaglia politico-sindacale-religiosa il 19/6/2006 inviò al Comune di Imola (così come ad altri Comuni della Provincia) la richiesta di installare una targa ricordo di questi lavoratori perchè Imola fu un Comune duramente colpito dalla repressione operaia negli anni '50. In particolare nel nostro territorio furono duramente colpiti i lavoratori della Cogne e della Fornace Gardelli. In quegli anni gli ex partigiani, gli operai militanti comunisti, socialisti e iscritti alla Cgil vengono sistematicamente espulsi dalle fabbriche senza motivazione se non quella della discriminazione ideologica. Per capire meglio cosa succedeva ne “Il Nuovo Diario” del 26 gennaio 1952 si poteva leggere: «La Cogne deve immunizzarsi dal virus” comunista, verso un riordinamento della fabbrica. Dalla Breda alla Caproni, dalle Reggiane alla Ducati, il comunismo ha tentato di trasformare questi complessi in tante sezioni comuniste: alla Cogne di Imola il “virus” comunista aveva gravemente intaccato l'organismo. Noi diciamo al colonnello Borla e all'ing. Colombo continuate nella vostra opera risanatrice della Cogne e andate fino in fondo». Il 30 marzo 1952, 19 impiegati ricevono la lettera di licenziamento e il 7 ottobre 1953 si licenziano 162 lavoratori (12 impiegati e 159 operai) di cui 85 ex partigiani. Nel corso di questi anni furono fatti diversi solleciti, anche da parte di CGIL e ANPI, fino ad arrivare nel 2011, anno in cui l'Amministrazione deliberò l'installazione di una targa per ricordare tutti i lavoratori licenziati per rappresaglia politica, per motivi religiosi, per motivi sindacali. Il 1° maggio alle 9 sarà intitolata una rotatoria a Imola posta tra via Selice e via della Resistenza ai "Lavoratori ingiustamente licenziati" alla cui cerimonia parteciperanno anche i rappresentanti del Comitato provinciale Licenziati per rappresaglia politico-sindacale-religiosa e alcuni tra i lavoratori vittime delle rappresaglie di quegli anni. Anche noi vi prenderemo parte. Forse si sarebbero evitate polemiche se anche negli inviti spediti dall'Amministrazione comunale vi fosse stato un riferimento a questi lavoratori e il ricordo degli episodi di cui tanti lavoratori furono vittime. Contemporaneamente riteniamo che si possa individuare anche un altro luogo più adeguato per inserire una targa che ricordi nello specifico quegli episodi avvenuti nella nostra città perchè in molti casi, nonostante siano passati molti anni, hanno ancora una straordinaria attualità.
Elisabetta Marchetti Segr. Cgil Imola
Personalmente penso sia da considerare anche che la rotatoria in questione, in particolare nel passato, era la porta naturale di accesso alla zona industriale di Imola e che da quell'incrocio passavano tutti i cortei degli operai in lotta che partivano dalla Cogne in direzione delle piazze del centro città. Per memoria storica è bene ricordare che lo sciopero organizzato alla Cogne il 1° maggio del 1944, per tutta la giornata sotto l'intimidazione delle mitragliatrici delle SS, fu tra gli scioperi più significativi d'Italia e che quel movimento operaio, negli anni successivi, è stato determinante anche per la conquista dello Statuto dei lavoratori.
Angelo Gentilini

"Priorità lavoro" è lo slogan del 1° Maggio 2013

Ecco il programma delle iniziative nel circondario imolese. Imola: in piazza Matteotti, dalle ore 9.30, Cgil, Cisl e Uildistribuiranno i tradizionali garofani. A seguire, concerto della banda (ore 10.15) e interventi dei segretari di Cgil, Cisl e Uil, Elisabetta Marchetti, Danilo Francesconi e Paolo Liverani. In caso di maltempo la manifestazione si svolgerà sotto il centro cittadino. Castel San Pietro: in piazza Martiri Partigiani, alle 10.15, partirà il corteo per piazza XX Settembre, con l’accompagnamento della banda. Alle ore 11, sempre in piazza, interverranno i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. Borgo Tossignano: in piazza Unità d’Italia, alle ore 11, la Cgil di Imola e il Circolo Arci organizzano l’esibizione del Cantamaggio della vallata del Santerno e distribuiranno garofani e palloncini per tutti i bimbi. Interverrà Daniele Dardi, segretario dello Spi-Cgil. Casalfiumanese: in piazza Cavalli, dalle 8.30, la Cgil distribuirà i garofani. Gli appuntamenti del pomeriggio del Sindacato Pensionati Cgil: - Imola: la lega Serraglio-Marconi-Zolino organizza la «Festa dei lavoratori e dei pensionati», dalle ore 15, al centro sociale La Stalla. Musica con Toni e garofani, vino e ciambella. - Toscanella: la lega di Dozza-Toscanella dello Spi-Cgil organizza la «Festa dei lavoratori», dalle 14.30 alle 19, nei locali della Bocciofila di Toscanella. Musica con Loretta e dalle ore 16 garganelli e dolci.
da info Cgil Imola

28 aprile 2013

CNH Imola, la cottura a fuoco lento.....

Dopo la manifestazione avvenuta sabato 20 aprile in centro a Imola, le lavoratrici e lavoratori della Cnh si sono dati appuntamento per la mattina di venerdì 26 aprile davanti alla Regione Emilia Romagna, in via Aldo Moro a Bologna. Un presidio per chiedere che venga attivata urgentemente la cassa integrazione in deroga, scongiurando così il licenziamento di tutti i 52 dipendenti il 1° maggio. Stefano Pedini, Segretario Fiom Cgil di Imola, afferma:"Con i licenziamenti morirà definitivamente l’impegno del Ministero dello Sviluppo economico, d’intesa con Regione, Provincia e Comune, e la partecipazione di Cnh Fiat, sancito nel 2009 in sede ministeriale, di individuare diverse soluzioni industriali per il sito di Imola. La Fiom continua a ritenere che si debba scongiurare questo epilogo". La Regione, sollecitata, riconvoca martedì 30 aprile il tavolo per la Cnh e sembra disponibile all'allungamento della cassa integrazione, sempre che l'azienda condivida e ne faccia richiesta. Inoltre la Regione, per voce dell'Assessore alle attività produttive, Giancarlo Muzzarelli, dichiara che continua l'impegno per la reindustrializzazione del sito imolese e che in questi anni l'attività di tutti i soggetti in campo ha portato alla ricollocazione di gran parte dei lavoratori. "Io credo che la strada maestra da seguire fosse solo la riconversione industriale del sito. Il progetto sulla mobilità elettrica esiste da tempo e tutti i soggetti in campo dovevano spingere per questo e non per cuocere a fuoco lento i lavoratori e le potenzialità produttive. In tempi normali gli ammortizzatori, la mobilità, la ricollocazione, bene o male hanno dato delle risposte; ma dato che siamo nel bel mezzo di una crisi del sistema produttivo e occupazionale, la tassativa priorità è nel sostenere ricerca e progetti per dei nuovi lavori che diano respiro alla crescente disoccupazione. Quale soddisfazione si può trarre nel veder ricollocare a Modena un lavoratore di Imola quando si sa che per fargli posto viene lasciato a casa un giovane interinale che semmai da tempo sperava nella stabilizzazione del rapporto di lavoro; tra l’altro tutto questo in un territorio colpito e indebolito dal recente terremoto. La lotta tra poveri e lavoratori, tra orticelli e steccati, ha fatto il suo tempo ed è compito della politica e di chi si erge a rappresentare il popolo, i cittadini, i lavoratori, alzare lo sguardo per vedere più lontano".
Angelo Gentilini

27 aprile 2013

I 3 Ministri, Sviluppo, Lavoro-Welf.., Economia-Finanze

Flavio Zanonato (Padova, 24 luglio 1950) è un politico italiano PD, attualmente sindaco della città di Padova e Ministro dello Sviluppo Economico del Governo Letta. Cresciuto in un quartiere popolare, proviene da una famiglia operaia e cattolica. Il suo impegno politico inizia negli anni dei movimenti studenteschi. In breve tempo diventa consigliere comunale e segretario provinciale del Partito Comunista Italiano.
Enrico Giovannini (Roma, 6 giugno 1957) è un economista e statistico italiano, nominato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 30 marzo 2013 membro del gruppo di lavoro per le proposte programmatiche in materia economica e sociale. E' stato nominato Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali nel Governo Letta. Dal 24 luglio 2009 ricopre la carica di Presidente dell' Istituto Nazionale di Statistica (Istat).
Fabrizio Saccomanni (Roma, 22 novembre 1942) è un economista italiano. Il 2 ottobre 2006 è stato nominato direttore generale della Banca d'Italia e riconfermato nel luglio del 2012.. Saccomanni è anche membro del Consiglio di Amministrazione della Banca dei Regolamenti Internazionali e supplente del Governatore nel Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea. Il 27 aprile 2013 viene annunciato Ministro dell' Economia e delle Finanze del Governo Letta.
info da Wikipedia

26 aprile 2013

Imola 25 aprile: GRAZIE A TUTTI VOI

Ieri pomeriggio e sera la Piazza Gramsci di Imola è stato un bel momento di partecipazione e condivisione intergenerazionale. Alle 16.30 la piazza si è aperta ai cittadini che hanno dimostrato adesione alle Associazioni presenti con i banchetti, Anpi, Arci, Cgil, Libera, Trame di Terra, Rete Studenti; mentre sul palco si alternavano le band giovanili con la loro musica, alle parole degli interventi. Arrivati al dopo cena la piazza ha iniziato ad affollarsi e ha applaudito il cantautore imolese Andrea Grossi e i giovani dell’Anpi che sono intervenuti sul tema della legalità e della lotta alle mafie oltre che sui valori della Resistenza e dell’antifascismo. Infine alle 21.40 è salito sul palco il “Terribile Cisco” con la band, composta da 5 musicisti e raffinati poli-strumentisti, che hanno proposto tutti i classici del vasto repertorio dai “Cento passi” ad un “Bella Ciao” tirata al massimo per scaldare le coscienze e i nostri “rossi cuori”, ultimamente addolorati e affaticati e che invece devono assolutamente continuare a battere per vivere e dare vita, ma che sia migliore. E stato uno spettacolo vedere quanta gente , di ogni età, abbia partecipato al concerto finale. Credo che dalle 22.00 alle 23.00 i presenti fossero all’incirca 2.000, con tanti ragazzi e ragazze che hanno ballato e cantato i classici della Resistenza e le canzoni di Cisco. Il reale cambiamento senza la partecipazione e la condivisione di valori ed ideali restano solo parole spese al vento, invece noi sappiamo che è assolutamente necessario e la cultura e la musica sono un sostegno importante. Grazie a tutti Voi di essere stati presenti, di aver ballato, cantato, applaudito. Grazie,grazie,grazie...
Angelo Gentilini

24 aprile 2013

25 Aprile 2013, Anpi Imola sempre più giovane

Bruno Solaroli, Presidente Anpi: «Si accentua l'impegno dell' Anpi di Imola per coinvolgere i giovani: il rilancio dei valori della Resistenza e della Liberazione, sanciti dalla Costituzione, che rappresenta un elemento fondamentale per superare la grave crisi economica, sociale, etica e morale, istituzionale e politica dell'Italia, passa certamente dai giovani, che sono il futuro del paese. Essi hanno dunque interesse ad una svolta profonda a partire dai valori: libertà, solidarietà,eguaglianza, convivenza, moralità, eticità e nuovo spirito di comunità. L' Anpi confida e punta sul protagonismo dei giovani. In questo senso si muovono le iniziative del 25 pomeriggio e sera, i concorsi sui principi costituzionali, le assemblee nelle scuola. Certo è ancora poco ma è l'avvio forte di un percorso decisivo destinato ad accrescersi con l'incremento dell'impegno nell' Anpi e con l' Anpi dei giovani stessi, per una Italia nuova, come volevano partigiani e liberatori: una Italia giusta, democratica ed antifascista.» Giulia Barelli, coordinatrice Giovani Anpi: «Si tratta di un importante momento di piazza, poiché vuole essere innanzitutto l'occasione di muovere un ricordo attivo e collettivo, ma anche perché costituisce un'opportunità per praticare la sana Politica, essendo stato costruito attraverso il confronto delle idee di tutti, arricchito dal dialogo intergenerazionale.»
Anpi Imola

22 aprile 2013

Cisco ad Imola in concerto per la Festa della Liberazione

Stefano Bellotti in arte “Cisco” ha fortificato la sua passione musicale dai racconti dei nonni e anziani sui partigiani e dai canti della madre, ex mondina. Altra costante per la crescita artistica sono stati i viaggi alla scoperta dell’Europa, fino in Irlanda. Poi nel mondo, in Patagonia, Bolivia, Guatemala, Cuba, Chiapas, Tanzania, Romania, oltre che ad Auschwitz e Birkenau, sul “Treno della memoria”. Dal 1992 alla fine del 2005 è stato il cantante dei Modena City Ramblers ed insieme hanno realizzato dieci album. Nel 2006 ha iniziato il percorso da solista e ha prodotto cinque album, il primo “La lunga notte”, poi “Il mulo”, “Dal Vivo Volume Uno”, “Fuori i secondi” e per ultimo, dal 15 aprile, “Dal Vivo Volume Due”. Il suo viaggio musicale si è arricchito con importanti collaborazioni, come con i Nomadi, è salito sul palco del 1° Maggio a Roma, ha cantato all’Avana in Piazza della Rivoluzione e in Bolivia per il trentennale della morte del “Che”. Nel 2010 in collaborazione con il Coro delle Mondine di Novi produce uno spettacolo, “Fatica da coltivare”, inoltre il 25 aprile 2012 è stato insignito del: “Premio Renato Benedetto Fabrizi”, da parte dell’Anpi di Osimo. Il 25 giugno 2013 Cisco sarà sul palco dello Stadio Dall’Ara in occasione del concertone “Emilia Live”, per raccogliere fondi per i terremotati ed insieme ai Modena City Ramblers suonarono e cantarono “Viva la vida” e “I cento passi”. Cisco è un artista autentico e sensibile alle problematiche dei più deboli, dei lavoratori, dei diritti, delle donne e tanto altro e si offre anche a collaborazioni socialmente utili, calcando anche i palchi della lotta quotidiana. Nel nostro territorio nel 2007 ha contribuito alla realizzazione dell’evento: “14 aprile Imola Città Libera, Parole e Musica per la Cogne”, organizzato con successo dalla Fiom-Cgil di Imola e dalla Bacchilega Editore nel Teatro Tenda del C.S.Zolino ( vedi alcune foto ). Inoltre nell’estate del 2008 ha sostenuto un “Laboratorio musicale” e relativo concerto-spettacolo con i ragazzi della Scuola musicale di Borgo Tossignano. Giovedì 25 aprile, accompagnato dalla sua band al completo, sarà in concerto ad Imola, in Piazza Gramsci, dalle ore 21.00, a conclusione della giornata per la “Festa della Liberazione”. Dalle ore 16,30 iniziano le parole e la musica dei giovani dell’Anpi e in anteprima al concerto di Cisco, alle ore 20.00 salirà sul palco il cantautore imolese Andrea Grossi.
Angelo Gentilini

20 aprile 2013

Perchè...Perchè...Perchè.???

Bersani incontra Monti! E poi forse Berlusconi! Parlamentari del Pd perché non votate Rodotà, che tutta la vostra base vuole? Perché, perché, perché? Volete eleggere un Presidente insieme a Monti e Berlusconi, quando potete eleggere un uomo che appartiene alla vostra storia, che è stato presidente del Pds, cioè dell’antecedente del Pd, che ha tutte le caratteristiche di un autentico e intransigente Custode della Costituzione e dei suoi valori fondanti di giustizia e libertà, dunque di ciò di cui ha bisogno l’Italia? Il M5S ha detto chiaramente che se votate Rodotà, il “vostro” Rodotà, si aprono “praterie” per un governo. Era quello che chiedevate da settimane. Ora che lo ottenete lo rifiutate? Allora era tutta una messa in scena, tutta una pantomima? Se non votate Rodotà, non riuscirete a formare un governo, andrete alle elezioni, e potrebbe vincerle Berlusconi. E’ questo che volete? Berlusconi è ineleggibile, lo ha detto anche il vostro capogruppo al Senato Luigi Zanda, insieme al M5S potreste dichiarare Berlusconi ineleggibile in pochi giorni, tutta la vita politica italiana uscirebbe da un incubo di quasi vent’anni, e invece volete salvare di nuovo il Caimano e anzi consegnargli il paese? Dite che ci vuole un nome condiviso. Benissimo, ma condiviso con chi? Non potete condividerlo sia con Berlusconi e Monti che con Grillo, non potete condividerlo con il Caimano e l’inciucio e al tempo stesso con l’Altrapolitica e l’Italia che chiede di voltare pagina. Dovete scegliere. Se voterete insieme a Berlusconi e Monti, per eleggere la Cancellieri, Amato, D’Alema, la Severino, Cassese o qualsiasi altro nome, evidentemente gradito al Caimano (che i suoi interessi li sa fare perfettamente, e dunque se lo vota...), avrete tradito i vostri elettori, a cui avete chiesto il voto in nome di un “grande rinnovamento”.
da MicroMega: Paolo Flores d'Arcais

19 aprile 2013

"La Fattoria Ideale"

Nella Fattoria degli animali, nessuno deve essere più uguale di qualcun altro, siamo tutti alla pari, non ci sono oppressori e oppressi, non ci sono padroni e schiavi, dittatori e sudditi, "casta" e cittadini: ci sono solo persone, che condividono ideali comuni, ma che hanno tante altre differenze fra di loro: di approccio, di percorso, di esperienza, di sensibilità politico-culturali.
George Orwell

18 aprile 2013

Rodotà è l'uomo giusto per il cambiamento

Bersani ha fatto scegliere a Berlusconi il nome del Presidente della Repubblica. Bersani ha così tradito il voto degli elettori del Pd. Parlamentari democratici che avete ancora un minimo di dignità, ribellatevi! Non limitatevi a NON votare Marini, votate Rodotà. Una personalità che come tutti voi sapete (e Bersani per primo) ha esattamente le caratteristiche oggi irrinunciabili per essere un intransigente Custode della Costituzione e dei suoi valori di giustizia e libertà. Rifiutare la candidatura di Rodotà (che è stato anche presidente del Pds, da cui è nato il Pd) solo perché avanzata dal M5S, dopo aver rimproverato Grillo perché non aveva il coraggio di proporre un nome, è un incomprensibile harakiri che rende plausibile ogni sospetto di ricattabilità del gruppo dirigente Pd, visto che sotto ogni profilo logico, etico e politico appoggiare Rodotà anziché far scegliere il Presidente a Berlusconi dovrebbe per il Pd andare da sé. Mi aspetto che le tante personalità che avevano firmato appelli per il voto al Pd non si iscrivano silenziosamente al partito di Ponzio Pilato, e levino una voce alta e chiara per dire il loro NO all’alleanza col Caimano e SÌ alla candidatura di Rodotà, uomo della legalità, dei diritti del lavoro, della cultura.
da MicroMega: Paolo Flores d'Arcais

Oggi a Bologna i Pensionati presidiano la sede INPS

L'Inpsrivedela spesa eovviamentetaglia servizi rivolti a pensionati e pensionate.  La decisione unilaterale di non inviare più a domicilio il Cud  e il modello Obis M (che certifica  la pensione ed è indispensabile  per verificare il suo corretto importo), provoca gravi disagi e rappresenta una ulteriore vessazione burocratica nei loro confronti: l'INPS scarica sulle spalle di pensionati e pensionate compiti che sono suoi e dei quali deve farsi carico direttamente!  E' una decisione sbagliata che il sindacato pensionati unitariamente ha contestato e chiede di rivedere.  SOSTENIAMO IL CONFRONTO AVVIATO IN SEDE NAZIONALE, per ripristinare il diritto dei pensionati ad una corretta ed accessibile informazione sulla propria pensione.
E' inaccettabile che si assumano scelte, SENZA UN PREVENTIVO CONFRONTO CON LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI, che penalizzano sempre i più deboli, chi ha più problemi o chi sta peggio: non basta che le pensioni vengano bloccate e crolli il loro potere d'acquisto; non bastano i tagli alla sanità e ai servizi socio-sanitari; non basta che i pensionati siano diventati un ammortizzatore sociale a sostegno di chi perde o non trova lavoro e costituiscano un pezzo essenziale di un sistema di welfare falcidiato dai tagli... NON BASTA!
Spi-Cgil Fnp-Cisl Uilp-Uil



16 aprile 2013

S.O.S. ammortizzatori in deroga


Cgil, Cisl, Uil, oggi a Roma presidiano Montecitorio 

La crisi sta peggiorando e le condizioni delle persone che lavorano stanno diventando insostenibili. Alla crisi sta per aggiungersi un ulteriore dramma: le risorse per finanziare gli ammortizzatori in deroga stanno per finire. La legge di stabilità per il 2013, infatti, ha stanziato risorse palesemente insufficienti.
Se non si interviene subito, tra poche settimane in alcune Regioni non sarà più possibile sostenere il reddito di chi ancora ha un lavoro ma opera in un’impresa in crisi, e neppure per chi è già stato licenziato. Si tratta di almeno 350mila-400mila persone che rischiano di restare senza reddito nei prossimi mesi, e in qualche caso si è già arrivati al termine delle prestazioni assicurate dalle risorse fin qui stanziate. Un disastro che deve essere evitato!
da info Cgil Imola

15 aprile 2013

Cisco dal Vivo Volume Due

Ora possiamo annunciarvi con infinito piacere che il famigerato e tanto atteso doppio disco live dal titolo Cisco dal vivo Volume due, è finalmente finito e completato !
Il lavoro è pronto e disponibile per il pubblico dal 15 aprile su questo sito! www.ciscovox.it
La vera novità è che il disco live non avrà distribuzione ufficiale ma si potrà ordinare presso il sito di Cisco, www.ciscovox.it oppure presso la bancarella durante gli spettacoli dal vivo. Ovviamente sarà acquistabile anche in forma download sulle piatteforme digitali ufficiali a partire dalla prossima settimana!
Perchè questa scelta voi vi domanderete? La risposta è facile e immediata. Visto la situazione attuale della discografia Italiana e la grossa perdita di tempo per fare distribuire un CD live negli ultimi negozi rimasti, abbiamo preferito fare tutto noi, in modo autarchico, aprendo nuovi canali per il futuro e cercando di mantenere la proprietà del master e di tutto il lavoro che ne comporta.
Quindi se entrate in un negozio di dischi ( quei pochi rimasti ) o in un grande magazzino per chiedere il nuovo album live di Cisco, molto probabilmente strabuzeranno gli occhi e vi manderanno a quel paese.
Voi non dovrete fare altro che: andare a casa, aprire il vostro computer, venire su questo sito e ordinarlo qui in modo facile e sicuro e vi garantisco che vi sarà spedito a casa in breve tempo autografato e vidimato da memedesimo in persona! Oppure attendete un concerto comodo e vicino a voi e lo troverete presso la bancarella del concerto. Fino ad esaurimento scorte ovviamente!
Per ora è tutto gente, ci si vede lungo la strada!
Il vostro Terribile Cisco

11 aprile 2013

La compravendita sociale !!!

IN UN MONDO IN CUI SONO MOLTI I POTENTI IN GRADO DI COMPERARE OLTRE I RENI E I FIGLI ANCHE L'ONORE, LA DIGNITA' E LA COSCIENZA DI COLORO CHE POTERE NON HANNO. C'E' DA RALLEGRARSI QUANDO SI TROVA QUALCUNO NON DISPOSTO A VENDERSI. (NORBERTO BOBBIO) 

09 aprile 2013

Le responsabilità politiche di Matteo Renzi

Ora tutti sono giustamente allarmati per lo stallo politico-istituzionale in cui ci siamo infilati. Bene, anzi male, ma credo sia utile fare un passo indietro di qualche anno per capire che chi ora grida a gran voce forse ha contribuito più di altri nel depotenziare la reale necessità di cambiamento e di discontinuità dalle politiche liberiste che da anni producono danni e disuguaglianze economiche inaccettabili. E vengo al sodo. E’ chiaro che in Italia c’è una gran parte di cittadini che a prescindere dai loro interessi e collocazione sociale vota a destra e questo non è una cosa di poco conto per la governabilità equa e solidale di un Paese. In un contesto sociale cosi atipico il maggior partito dell’area di centro-sinistra, il Pd, durante l’ultimo Governo Berlusconi doveva tessere la tela in ogni direzione socio-economica per preparare l’alternativa, doveva dimostrare compattezza, solidità ed indicare unitariamente e con coesione la via da seguire. Ma non lo ha fatto e non credo che la “colpa” sia del buon Bersani, che provava a tessere ma che nel contempo doveva preoccuparsi, oltre misura, di tenere unito il partito di cui è Segretario. Credo che sia chiaro e sempre più evidente che le responsabilità delle divisioni interne, che hanno limitato l’azione di analisi, stanno dalla parte dei renziani o diciamo delle correnti  che tendono di più a destra. Tanto che chiedevano sistematicamente le dimissioni di qualsiasi dirigente del Pd che voleva sostenere le piazze dei lavoratori in lotta, organizzati dalla Cgil e a volte solo dalla Fiom-Cgil, avendo come riferimento altri sindacati, che paradossalmente avevano in corso un patto di ferro con Berlusconi e Sacconi. E’ bene ricordare che sempre Renzi stava dalla parte di Marchionne e non dei lavoratori ricattati, ha contrapposto adulti e giovani dimenticando che il tracollo del lavoro tocca tutti quanti, anche quelli che lui definiva “garantiti”, poi durante le primarie, a danno fatto, ha furbescamente rivisitato le sue posizioni. Mi sembra anche di ricordare che mentre una parte del Pd era critico sulle riforme del mondo del lavoro e delle pensioni Monti-Fornero, Matteo fosse ben schierato e sempre ben sostenuto da noti proletari come Luca Cordero di Montezemolo e a volte elogiato perfino da Berlusconi,  che sbagliando andò ad incontrarlo ad Arcore invece di Palazzo Chigi. E cosa si deve pensare sull’assenteismo che ha verso l’organizzazione politica del partito che è rappresentanza, democrazia, proposte, analisi, soluzioni condivise. Renzi da “comunicatore professionale”, che era il suo mestiere prima della politica, è troppo furbo, ma cavalca sempre dopo le proposte di altri, non prima, peccato che nel frattempo i danni  sono stati amplificati proprio da chi arriva dopo. Lo slogan “rottamare” è stato sposato ad hoc per attirare le simpatie dei tanti disinformati e che si trovavano imbarcati su una nave da anni alla deriva. Pur condividendo la necessità di cambiamento e rinnovamento ci si deve porre il problema di quale è la linea politica che determina i nuovi equilibri e si deve aver ben presente che dal 1945 ad oggi, in 68 anni, ha governato la destra per 60 anni e il centro-sinistra per 7/8 anni. Inoltre io ritengo che la legalità sia un valore e pur non essendo ossessionato credo che anche Berlusconi debba rispettare le leggi, come tutti. Come per me resta un valore l’Unità, giornale fondato nel 1924 da Antonio Gramsci.  In conclusione arrivo ai massimi finanziatori del sindaco di Firenze e del suo tour “BigBang”. Un milione di euro raccolti con i sostenuti assegni del finanziere David Serra, da Guido Ghisolfi della multinazionale della chimica Mossi, dall’ex presidente Fiat Paolo Fresco, dal banchiere Guido Roberto Vitale, da Fausto Boni, ex McKinsey & Company, dall’immobiliare Blau Meer, ed altri noti personaggi in linea con i sopra citati che storicamente non sono mai stati sensibili verso un mondo culturalmente socialista, equo, giusto e solidale. Egregio Renzi se ti interessa il mio sostegno devi cambiare linea, perché in fondo in fondo, da anni, persino Mario Draghi, nelle sue analisi rischia di essere più a sinistra di Lei e l’alternativa alle politiche liberiste non può essere un nuovo liberismo un po’ più democratico che oltre il finanziamento e il costo della politica non pensa di riformare lo stato delle cose a monte, dove, tra l’altro, stanno gran parte dei suoi potenti finanziatori. Questo è un modo gattopardesco di fare politica, far vedere che si cambia tutto per non cambiare niente, Signor Matteo
Angelo Gentilini

07 aprile 2013

L'intervento di Anna Pariani

È evidente che le recenti elezioni politiche ci consegnano un quadro delicatissimo e di ingovernabilità anche e soprattutto a causa di una legge elettorale (non a caso definita Porcellum) che di fatto impedisce di avere una maggioranza al Senato a chi non vince in Lombardia. Ma questa evidenza che pure è importante sottolineare non deve distoglierci da una analisi politica di cosa ha prodotto un risultato tanto complesso e chr ha fatto pagare al Partito Democratico un prezzo più alto di altri per il sostegno al governo Monti. Penso a due fattori prima di tutto: l’aggravarsi della crisi economica e sociale con ricadute sull’occupazione pensantissime senza che da parte del Governo Monti, pur se sollecitato dal PD, venissero prese misure di crescita ed equità, e, dall’altro, il fatto che la “strana maggioranza” dominata dai numeri parlamentari prevalenti che aveva il PDL non è riuscita a portare a concretezza le riforme istituzionali e sui costi della politica. Il nostro elettorato, più sensibile su entrambi questi temi rispetto alla destra, ha chiesto cambiamento, anche fuggendo verso chi proponeva una svolta più radicale ed anti-sistema come il Movimento 5 stelle, che è stato in grado di attrarre voti proprio di fronte a una poltica che è sembrata non in grado di risolvere i problemi e svolgere la funzione di cui i cittadini la investono. Di fronte a questo quadro è evidente che anche nel PD deve aprirsi una riflessione politica sulle cause profonde del segnale che queste elezioni ci mandano, per guidare sia i nostri prossimi passi che il futuro del PD, tuttavia le discussioni interne sul PD oggi sono inutili e sterili. Dobbiamo prioritariamente dare una prospettiva di uscita da questa crisi al paese che permane in uno stato di gravissima crisi sociale, per il confronto politico interno e per il congresso ci saranno i tempi e modi indicati da Bersani in primo luogo. Infatti, nonostante un risultato di certo deludente, la coalizione “Italia bene comune” guidata dal PD di Bersani ha ottenuto la maggioranza assoluta alla Camera e relativa al Senato, ed in base a questo, ossia al consenso degli elettori , ha il dovere di interpretare questa richiesta di cambiamento, maggioritaria nel Paese come nelle aule del Parlamento. Ed è stato proprio questo il senso del tentativo di Bersani di dare vita ad un governo su 8 punti di svolta, per il lavoro, i tagli dei costi improduttivi, le riforme istituzionali e la moralizzazione della politica. Onorare il patto con gli elettori facendosi interpreti della domanda forte che arriva dal paese, produrre un cambiamento che superi le politiche di austerità e ridia credibilità a politica e istituzioni. Tuttavia dobbiamo prendere atto che il Movimento 5 stelle ha fin’ora scelto una linea di totale irresponsabilità imprendendo in ogni forma la nascita di un possibile governo di cambiamento, con un strategia imposta da Grillo ha condotto nei fatti a un prolungarsi del Governo Monti e cerca in tutti i modi di spingere PD e PDL a ripetere la disastrosa esperienza della “strana maggioranza”. Di fronte a questa ipotesi il Partito Democratico deve continuare a esprimere una parola chiara: nessun governo PD-PDL perché questo sarebbe la riedizione di una stagione già bocciata dagli elettori e che non sarebbe in grado di realizzare gli otto punti di cambiamento, azioni contro la crisi per il lavoro e la crescita, moralità della politica e riforme istituzionali che al paese servono e per il PD sono prioritarie. Non siamo disponibili a sostenere qualunque governo ma cerchiamo nel parlamento il sostegno alla proposta politica di cambiamento che interpreti le necessità del paese, di chi ha subito in maniera più pesante la crisi e chi si aspetta un segnale importante dalla politica. Se questo non è possibile per l’irresponsabilità del M5s si dovrà tornare al voto dopo aver cambiato la legge elettorale. Ora occorre proseguire sulla strada del cambiamento anche proponendo una figura capace di unire questa prospettiva come Presidente della Repubblica e poi consentire un nuovo tentativo per il governo di cambiamento.
Anna Pariani, Consigliera Regionale PD

05 aprile 2013

Difendiamo il giornalismo d'inchiesta

Ciao Angelo, in 50.000 abbiamo firmato la petizione per chiedere al Parlamento italiano di legiferare sulle "cosiddette querele temerarie" usate ormai abitualmente come strumento di pressione per scoraggiare le inchieste e disincentivare lo spirito critico che dovrebbe ispirare l'attività del cronista. E questo ha già sortito un effetto. Eni infatti, nonostante non sia il target della petizione, ha prontamente replicato sostenendo che la richiesta di risarcimento "è stata fatta nei confronti della Rai e non della giornalista", e che "l'Eni aveva proposto alla Signora Gabanelli di realizzare un’intervista in diretta che non è stata concessa". La Gabanelli ha risposto quindi che il giornalismo d'inchiesta non prevede "interviste in diretta", perché richiede il tempo di verifica su quello che viene dichiarato", e che nei suoi confronti è stata chiesta al Giudice un’ulteriore sanzione. Se ne sta parlando ed Eni sente di dover replicare, questa è una prima conquista. Ti ringrazio per aver firmato e permesso tutto questo. Grazie.
Stefano Corradino, Change.org

03 aprile 2013

La decisione inaccettabile dell' Inps

Per la Cgil è grave e inaccettabile la decisione dell’Inps di non inviare più a domicilio il Cud ai pensionati e ai lavoratori che nel 2012 hanno percepito indennità di disoccupazione, mobilità, cassa integrazione, malattia, maternità con pagamento diretto da parte dell’Inps, pensione di reversibilità, assegno di invalidità, infortunio.
Una decisione unilaterale che la Cgil chiede fermamente di rivedere. E’ infatti inaccettabile che l’INPS scarichi sulle spalle di ognuno dei milioni di lavoratori e pensionati interessati, sulle associazioni di rappresentanza, sui patronati sindacali, compiti ed oneri di cui dovrebbe farsi direttamente carico come Ente previdenziale.
I Patronati sindacali sono riconosciuti dalla legge come Enti che debbono svolgere una funzione di tutela dei diritti di lavoratori, pensionati e cittadini e non possono essere ridotti a “sportello esternalizzato” di funzioni che spettano direttamente all’Ente di previdenza e in quanto tali, da questo devono essere assicurate. Con queste decisioni si rischia invece di snaturare la loro funzione ed il loro ruolo.
Non è più rinviabile il tempo in cui chi dirige questo Paese cominci a farsi carico della necessità di scelte eque, che non penalizzino sempre i più deboli, chi ha più problemi e chi sta peggio.
Nonostante questo inequivocabile giudizio negativo sulla decisione assunta dall’Inps, con il ministero competente perlomeno silente, la Cgil e tutte le sue strutture territoriali di servizio (Patronato Inca e Caaf) e le categorie, a partire dallo Spi, si sono organizzate per garantire comunque a tutti i pensionati ed a tutti i lavoratori interessati, la possibilità di entrare in possesso della documentazione che li riguarda, senza chiedere alcun corrispettivo e quindi in modo del tutto gratuito.
 Segreteria Cgil Emilia Romagna