31 marzo 2009

Commento al Primo Concerto dei "Per Dirvi"

Il primo nostro concerto ha avuto un buon responso musicale.
Abbiamo suonato 12 pezzi inediti.
Sono stati molto apprezzati i testi a tema sociale e sentimentale...

Un ringraziamento speciale agli intervenuti e...
VI ASPETTIAMO AL PROSSIMO CONCERTO DEI "PER DIRVI" !!!

Teniamo alta la guardia sulla Sicurezza nel lavoro...


da l'Unità, giovedì 26/03/2009

La "presa in giro" del Presidente del Consiglio


dal Corriere di Romagna, giovedì 26/03/2009

Doping e Attività Sportive... il traffico continua!!!


dal Corriere di Romagna, giovedì 26/03/2009

Cassa Integrazione alla Cognetex


da il Domani, venerdì 16/03/2009

30 marzo 2009

Manifestazione a Roma



Da Imola e circondario partenza di pullman all'1 di notte...
Potete contattarmi per sapere info su luoghi ritrovo e orari esatti!

Ammortizzatori, le proposte della Cgil

1. Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO)

La Cgil propone il biennio 2009/2010 in via straordinaria e temporanea:

§ un aumento fino al raddoppio del numero delle settimane di Cig ordinaria (oggi 13 settimane prorogabili per un massimo di 12 mesi o 52 settimane su 24 mesi per richieste discontinue) a cui poter fare ricorso da parte delle imprese;

§ l’aumento dei massimali retributivi di Cassa Integrazione per renderli effettivamente corrispondenti all’integrazione dell’80% del salario percepito a copertura delle ore perse oltre il 1° mese di intervento della cassa integrazione a vario titolo;

§ riconoscimento dell’integrazione salariale prevista dalla Cigo per tutti i lavoratori apprendisti sospesi dal lavoro;

§ una variazione delle modalità di conteggio delle settimane utilizzate di Cigo (oggi 1 giorno di intervento della Cigo equivale ad una settimana conteggiata), riconvertendo il numero delle settimane in ore;

§ la sospensione della norma (art. 1, c. 9 della legge 223/91) sulla durata massima dei periodi di Cassa Integrazione Ordinaria, Straordinaria e Contratti di solidarietà, che prevede il non superamento complessivo del cumulo di 36 mesi di intervento degli ammortizzatori nell’arco del quinquennio iniziato l’11 agosto 2005 che quindi scade il 10 agosto 2010, al fine di gestire i casi di crisi più acuti in corso;

§ la possibilità di accedere direttamente dalla Cigo ai Contratti di Solidarietà laddove con tale strumento è possibile evitare la riduzione degli organici e quindi determinare condizioni di ripresa del lavoro a tempo pieno.

2. Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS)

Si chiede, in caso di ricorso a questo strumento per crisi, riorganizzazione e ristrutturazione, di:

  • rendere maggiormente agibile la trasformazione della CIGS in Contratto di Solidarietà, con l'obiettivo di salvaguardare il massimo dell’occupazione esistente;
  • favorire, per le situazioni in corso di CIGS e la cui durata si trova in prossimità della scadenza, il riconoscimento di proroghe temporali orientate prevalentemente alla stipula di nuovi Contratti di Solidarietà;
  • modificare il regime dei contratti di solidarietà definiti dall’art. 5, comma 5, della legge 236/93, ovvero per i lavoratori delle imprese escluse dalla 223 (esempio aziende artigiane, aziende con meno di 15 dipendenti, aziende commerciali con meno di 50 dipendenti, ecc.) il quale prevede che la metà dell’integrazione (pari al 50% delle ore non lavorate) sia destinata all’impresa, il che fa scendere la copertura salariale per i lavoratori ad un quarto della retribuzione. Si richiede di superare tale situazione, garantendo al lavoratore il 50% effettivo della retribuzione persa.

3. Cassa Integrazione in deroga

  • La Cgil chiede che sia estesa e riconosciuta per ogni dimensione d’impresa.
  • La Cig in deroga, inoltre, non dovrà essere sottoposta ad alcun vincolo circa il possibile intervento degli Enti Bilaterali.

4. Interventi di sostegno al reddito

Porre immediato rimedio alla crisi di fiducia” che investe quei lavoratori colpiti dalla crisi, con un intervento tangibile di sostegno al reddito. La Cgil propone:

§ il riconoscimento con provvedimento retroattivo dell’integrazione salariale prevista dalla Cig per i lavoratori a termine, stagionali, interinali e co.co.pro, che sono stati licenziati anticipatamente (a partire dal 1° settembre 2008, data sostanzialmente corrispondente all’inizio dell’attuale crisi) rispetto alla durata prevista dei propri contratti di lavoro a copertura dei periodi residui di mancato lavoro;

§ per questi stessi lavoratori, i periodi di lavoro prestati a vario titolo sommati ai periodi intervenuti di integrazione salariale, dovranno essere utili ai fini del riconoscimento e della maturazione del diritto alla disoccupazione ordinaria, speciale o a requisiti ridotti, e dei relativi trattamenti economici;

§ inoltre, per coloro che sono stati assunti per la prima volta nel corso del 2008 e hanno perso il lavoro, si richiede di non considerare il requisito dell’anno di contribuzione nel biennio precedente;

§ per l’indennità di disoccupazione con requisiti ridotti, va rimosso il requisito assicurativo, e presa in considerazione una diversa forma di erogazione dell’indennità, che com’è noto avviene a metà dell’anno successivo. La soluzione potrebbe consistere in un acconto da erogarsi al raggiungimento delle 78 giornate, cui seguirebbe il conguaglio a presentazione della domanda per le ulteriori giornate;

§ modifica per i lavoratori in somministrazione (interinali), degli attuali requisiti d’accesso agli ammortizzatori sociali (90 giorni di anzianità aziendale per la Cig, 12 mesi per la mobilità), che sono di fatto impossibili da raggiungere. Si propone, anche al fine di evitare abusi, che essi siano validi non per l’anzianità aziendale, bensì per l’anzianità di settore della persona;

§ riduzione drastica dei tempi di erogazione da parte dell’Inps dei trattamenti di cassa integrazione per tutti i lavoratori sospesi.

5. Donne

Il documento si conclude con un forte richiamo alla difesa dell’occupazione femminile in quanto il numero delle lavoratrici in cassa integrazione o soggette ai licenziamenti è molto superiore alla percentuale della presenza femminile tra gli occupati dei settori di riferimento. Sono le donne a pagare più di altri i costi della crisi. Per questo bisogna assumere misure di sostegno e di incentivazione specifiche.

24 marzo 2009

Primo Concerto dei "Per Dirvi"

Dopo tante prove...
finalmente è arrivato il momento di esibirci!!!
Vi aspetto venerdì 27 marzo 2009,
alle ore 21:30, al centro musicale Ca' Vaina.

"PER DIRVI" IN CONCERTO!!!


CLICCA QUI PER SCOPRIRE CHI SIAMO E COSA SUONIAMO

20 marzo 2009

La Filt-Cgil unica parte civile nel processo


da l'Unità, sabato 14/03/2009

Inps in Attivo

L'UNIONE EUROPEA INVITA L'ITALIA AD ALZARE L'ETA' PENSIONABILE DELLE DONNE MENTRE L'INPS E' IN ATTIVO!!!

da l'Unità, domenica 8/03/2009

17 marzo 2009

Ecccellenti Risultati per la Pugilistica Cognetex


dal Sabato Sera, sabato 14/03/2009

ConAmi pronta a vendere alla holding Hera


da Il Domani, venerdì 13/03/2009

Proposte CGIL

La CGIL propone di aumentare la tassazione
ai redditi sopra i 120.000 euro.
L'idea è rilanciata da Franceschini (PD) e

trova sostegno in Casini (UDC) e Bossi (Lega).
Ferrero (PRC) la boccia!!!
(della serie... facciamoci del male...)

La CGIL propone di raddoppiare il periodo

per l'utilizzo della cassa integrazione ordinaria
da 52 a 104 settimane.
Bombassei (Confindustria) dichiara che è

una proposta positiva e indispensabile per
la tutela economica dei lavoratori e per
la tenuta occupazionale delle imprese.

13 marzo 2009

Appuntamento TV da non Perdere

Domenica 15 e lunedì 16 marzo, andrà in onda, in prima serata su RaiUno, "Pane e Libertà", fiction di Alberto Negrin dedicata a Giuseppe Di Vittorio, il padre del sindacalismo italiano e della CGIL.
Di Vittorio, nato a Cerignola nel 1892, muore a Lecco nel 1957, era un uomo autoacculturato, antifascista, comunista, indipendente nelle scelte come quando criticò il PCI, Togliatti e i carri armati di Stalin in Ungheria. Aveva un gran carisma che se lo era costruito nei campi e nelle piazze, nelle lotte sostenute per la democrazia e per i diritti dei lavoratori/trici.

12 marzo 2009

LA CENTRALITA’ SMARRITA

Da 20 anni a questa parte il lavoro ha perso valore!!! Dovrebbe, invece, essere un punto centrale di tutti i Governi visto che i lavoratori/trici dipendenti sono la maggioranza dei cittadini.
Si fa fatica a mantenere considerazione e a trovare la giusta rappresentanza. I maggiori sindacati si sono spaccati grazie ad una strisciante azione del Sig. Berlusconi e ci si affretta a demolire le lotte, le denuncie e le proposte di solidarietà economica della CGIL, applicate in altri Paesi, utili per dimostrare la presenza di uno spirito nazionale.
Prima tutti contro la cosiddetta sinistra-radicale, che era impegnata a difendere il lavoro, non solo come merce e fonte di reddito, ma come valore sociale e culturale.
Ora tutti contro la CGIL quando si sa per certo che negli ultimi 20 anni il potere di acquisto dei salari dei lavoratori/trici italiani è stato appositamente compresso per favorire la finanza e capitali. Gli stipendi dei dirigenti sono aumentati negli ultimi anni dell’8% contro lo 0,5% dei lavoratori. I manager pubblici e privati hanno premi e liquidazioni faraoniche anche a fronte di fallimenti e licenziamenti ed è aumentata la forbice tra i più ricchi e la parte medio-bassa della società italiana.
Certo che poteva essere un’opportunità la flessibilità nel mondo del lavoro ma servivano paletti, tutele e diritti strutturali. In Italia, invece, si è volutamente creato un mondo di precari che faticano a costruirsi un futuro dignitoso.
Quando in questo mondo globalizzato c’è sempre da qualche parte chi costa meno, le imprese italiane hanno delocalizzato e si sono impoverite in tecnologia, tante di esse oramai sono solo fornitrici di merce perché controllate da multinazionali.
Poi ci sono sempre le morti bianche che passano alla cronaca quasi con fastidio e solo in presenza di grandi tragici eventi ci sembra di vedere le coscienze scuotersi.
Poi come sempre ci si china.
Quando non è chiaro il ruolo delle banche e dei prodotti offerti, che creano l’economia di carta, con “il Cipputi” zittito perché la nuova frontiera era la new-economy.
Quando tutto questo e altro, mafia, corruzione, etc… viene denunciato perfino da Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia.
Allora dove va e dove sta la sinistra italiana???
Dove vanno e dove stanno i riformisti???
Riformisti ma di che cosa??? E da quale parte???
Anche la destra si dice riformista!!!!
Se si fosse un Paese serio, si capirebbe tutti che siamo al capolinea e per non ampliare la crisi socio-economica occorrono scelte condivise di reale cambiamento e di redistribuzione più equilibrata della ricchezza. Serve dignità e rispetto invece si pensa sempre al reperimento delle risorse puntando sui lavoratori/trici dipendenti.
Detto questo, resta il dilemma di chi rappresenta la forza lavoro e di
chi gode della fiducia per farlo???
Dalla scomparsa del PCI, “di quel partito”, non quello di Togliatti ma quello di Enrico Berlinguer, che aveva avvicinato e convinto tanti giovani, studenti, intellettuali e lavoratori, non esiste più traccia.

I lavoratori/trici da anni lo sanno e dalla scomparsa della scala mobile in poi ne hanno pagato le conseguenza socio-economiche.
Negli anni 90 tutti sapevano che il sistema pensionistico andava cambiato per garantirne la tenuta ma ci si aspettava una riforma socialmente giusta che eliminasse privilegi e differenze. E INVECE NO!!! Ci è toccata la riforma Dini, iniqua e pazzesca solo a pensarla. Sia chiaro che allora si spezzò il rapporto di fiducia che tanti lavoratori/trici riponevano nella coalizione di centro-sinistra. Ci si aspettava una riforma punto a capo e dal giorno dopo uguale per tutti, non una roba che accompagnava i privilegiati e creava dei requisiti pensionistici diversi e nobili nel tempo. Le proposte di Fini ( quota 90 = anni anagrafici + anni contributi ) e di Bertinotti ( tutti in pensione con 37 anni di contributi ) erano migliorative, più giuste ed incidevano di più e subito sul problema di fare cassa.
In quegli anni furono mal digerite anche certe posizioni del leader D’Alema e il recente governo Prodi prometteva salari più alti mai visti ma alla imprese le risorse sono state concesse con il cuneo fiscale. In questa fase inaccettabile anche il Sig. Veltroni a “Porta a Porta” ha definito la CGIL un fortilizio settario non in grado di accettare le reali sfide riformiste. E’ chiaro che questo impoverimento di valori a sinistra viene da lontano ed è preoccupante vedere politici appannati che hanno fatto carriera grazie ai lavoratori/trici e al PCI.
Preoccupa la difficoltà identitaria e la collocazione europea. Si prova sconforto, perché tanti lavoratori/trici sono ancora gente di sinistra, moderata, riflessiva, combattiva e che non ci sta a farsi prendere per i fondelli. Tutto inizia e tutto può finire ma il problema è quanto si cambia e se si cambia in meglio o in peggio. Il problema è
quanto si è coerenti e rispettosi di una identità e di una parte storica della sinistra italiana.
In questi anni abbiamo assistito ad un processo di modifica della rappresentanza politica anche a sinistra. Troppi giovani sono stati cresciuti ed educati come politici, senza che avessero prima assaporato un percorso lavorativo, fabbrica, ufficio, scuola, sanità.
I lavoratori/trici non si sentono rappresentati perché si deve essere bravi, anzi bravissimi, a rappresentare situazioni non vissute.
La politica di sinistra è fatta di reale rappresentanza e di radicamento onesto in etica e morale con il territorio. La politica di sinistra è passione, sensibilità, esperienza vissuta, botte prese e lotte fatte, con la forza della ragione non individuale ma collettiva. La politica di sinistra non è un mestiere, è un’altra cosa.
La storia politica italiana è legata a tre filoni di pensiero: socialista, cattolico e liberale.
Con questo ci si deve misurare, un conto è fare coalizioni di governo, un conto è fare un partito. Oggi tanti riformisti dicono che anche Berlinguer e Moro pensavano di fare un partito insieme, comunisti e cattolici popolari. Non ne siamo sicuri e se anche fosse stato? Volete mettere lo spessore etico-morale di quei due grandi uomini con tanta marmaglia inquadrata ora tra i riformisti di sinistra che pretendono di manovrare le coscienze dei lavoratori/trici!!!
Dalla questione morale posta da Berlinguer nel 1981, come ha gestito la sinistra certi processi di potere nei territori??? Siamo sicuri che si è stati attenti eticamente??? Cosa abbiamo fatto sul conflitto di interesse che non appartiene solo a Berlusconi??? Cosa abbiamo fatto sul falso in bilancio e quanto abbiamo spinto per una riforma fiscale in linea ad altri paesi industrializzati a cui si dovrebbe adeguare anche tutta la macchina pubblica?? Quanti welfare sono passati con tanti voti negativi dei lavoratori/trici attivi??? Avete saputo ascoltarci o no??? Quella parte era ed è gente di sinistra che ragiona oltre le indicazioni di partito o di correnti d’interessi.
Negli ultimi anni ho letto diversi libri inchiesta sulla politica e sul mondo del lavoro e per ritrovare un equilibrio mi sono dovuto rifugiare in alcune vecchie scritture ancora molto lette in tante università fuorché in Italia.
Cari politici ed egregi riformisti, essere di sinistra ed essere un compagno è un grande impegno e a volte costa fatica.
Ai lavoratori/trici servono politici culturalmente di sinistra e non chi ama definirsi tale e non è conseguente!!!
lunedì 9/3/2009, Angelo Gentilini

Referendum CGIL alla Finlane-Cognetex

Il 5 e 6 marzo si è svolta, alla Finlane-Cognetex di Imola, la consultazione referendaria dei lavoratori sull'accordo separato firmato da CISL-UIL-UGL sul modello contrattuale.
Nel rispetto della miglior tradizione sindacale si è registrato un ottimo risultato di affluenza al voto: sugli attuali 77 dipendenti, dirigenti compresi, hanno votato in 56.
I risultati definitivi della consultazione si avranno il 27 marzo 2009.

08 marzo 2009

8 marzo

Dopo tre mesi di scioperi, il 5 dicembre 1968, i lavoratori della Cogne di Imola, ottengono un risultato senza precedenti: l'azienda applica gli 11 punti della piattaforma rivendicativa sindacale del 28 agosto.
IN PARTICOLARE: LA PARITA' SALARIALE FRA UOMINI E DONNE.
Sono orgoglioso di far parte di questa storia!!!
Un forte abbraccio solidale a tutte le donne...

Finlane Cognetex

Per dare il punto situazione,
pubblico articolo uscito sul Nuovo Diario contenente l'intervista al dirigente Ing. Paolo Grassi:

ECONOMIA - Finlane a galla - Grazie a conto terzi e professionalità
Dopo gli anni difficili marcati da una crisi che ha colpito il settore meccanotessile e che sembrava "non fare prigionieri", la Finlane, la ex Cognetex, si è rimessa in carreggiata. La cassa integrazione in queste settimane entrerà anche negli storici stabilimenti di via Selice, ma più in ritardo e in maniera più blanda e gestibile di molte altre realtà economiche del territorio che di crisi non avevano mai neppure sentito parlare. Come racconta Paolo Grassi, direttore generale della sede imolese del più grosso gruppo mondiale di produzione di macchine tessili per il mercato delle fibre lunghe, la ricetta non è particolarmente emozionante e innovativa. «Si è trattato di mettersi pancia a terra, di selezionare le cose che si sapevano fare bene e di farle sul territorio imolese». Tanto lavoro per conto terzi, ad esempio per la Bonfiglioli che ha trovato molto interessanti gli ingranaggi speciali prodotti da Finlane, o con Energifera Srl, azienda imolese che realizza inverter destinati alla produzione di energia da fonti alternative o rinnovabili.Gli anni della minaccia di chiusura, delle proteste sindacali e dello scontro duro sembrano lontani. Rispetto a quella situazione il personale si è ridotto. Dimissioni volontarie e pensionamenti raggiunti attraverso la cassa integrazione hanno fatto passare l’organico da oltre un centinaio di lavoratori ai 77 in servizio oggi. Sei di essi sono contratti a tempo determinato, tutti rinnovati a dicembre scorso. Nel frattempo il gruppo ha cambiato molto. Ha chiuso lo stabilimento di Genova e quello in India ridimensionando l’attività.
A Imola è rimasta una professionalità altissima, «un manipolo di eroi molto determinati», come dice Grassi. Condotti a lavorare facendo leva sulle conoscenze disponibili, sulle tecnologie disponibili e sul mercato disponibile. Quindi macchinari tessili storici e ingranaggi, ma cercando commesse e lavorazioni sul territorio più vicino piuttosto che sul mercato internazionale.
Inevitabile che anche l’andamento della Finlane si sia allineato alle prime piuttosto che al secondo e che quindi anche se più in ritardo rispetto alla crisi indotta dalla diminuzione delle esportazioni, iniziando a interessare anche le imprese imolesi sarebbe arrivata anche dentro l’azienda di via Selice. In particolare, ad incidere su quest’ultimo periodo è stato il calo di fatturato di circa il 40 % di uno dei più grossi clienti della Finlane.
La soluzione che la dirigenza sta definendo in questi giorni con le organizzazioni sindacali sarebbe il ricorso alla cassa integrazione per il maggior numero di dipendenti in modo da utilizzare nove o anche meno delle 16 settimane a disposizione.
Stefano Salomoni - 05/03/2009

04 marzo 2009

La CGIL dice NO


REFERENDUM SULL'ACCORDO SEPARATO SUGLI ASSETTI CONTRATTUALI
(siglato il 22 gennaio 2009 da Cisl, Uil e Ugl)
Come si vota? Possono votare lavoratori, precari e pensionati.
Il voto è certificato pertanto occorre presentare un documento di identità, una busta paga o documento di pensione.
Dove si vota? Si può votare nei seggi aziendali oppure nei seggi presenti nel territorio nelle sedi della Camera del Lavoro.
FINO AL 20 MARZO 2009.

Riforma del Modello Contrattuale


dal Sabato Sera, sabato 28/02/2009

Diritto di Sciopero

QUESTO GOVERNO VUOLE CAMBIARE LE REGOLE!
INIZIA NEL SETTORE DEI TRASPORTI...

Grazie per Tenerci Viva la Memoria


da l'Unità, lunedì 23/02/2009