27 febbraio 2013

Amareggiato ma non sorpreso

Già 3 anni fa  indicavo delle precise problematiche che concorrevano per l'affermazione e il consenso elettorale delle compagini di sinistra o di centro-sinistra. Allora scrivevo che il PD era miope nei confronti della Cgil, che aveva gestito male il Movimento di Grillo, che era troppo distaccato dalla protesta delle Piazze Viola e che sbagliò a contrapporsi in Puglia a Vendola. In questo periodo ha recuperato solo il rapporto con Vendola, tra l' altro compresso in campagna elettorale, ma a mio avviso in generale ha sostenuto una campagna elettorale in difesa e a rincorsa delle proposte degli altri candidati Premier, con tante proposte, ma poco chiare e specifiche. Inoltre a tanti lavoratori e pensionati non è stato oggettivamente bene il sostegno del Pd al Governo tecnico e a Monti, Fornero, Passera; che non son stati a guardare ma che per risanare i conti hanno raschiato il fondo del barile "dei soliti noti"e hanno varato delle deleterie riforme sul lavoro e sulle pensioni, senza offrire una contropartita sulle politiche industriali e fiscali. Hai voglia di dire che non eri pienamente d'accordo ma votavi SI per responsabilità nazionale e che l'Italia era sull'orlo del baratro e quelle erano le necessarie supposte per guarire, ma poi anche in campagna elettorale il PD ha latitato nella piena discontinuità dalle vecchie logiche politiche.....e cosi si lascia inevitabilmente tanto spazio agli altri e a tutto. E' chiaro che non vanno bene le promesse insostenibili, ma se si blocca la rivalutazione di 6 milioni di pensionati da 1150 a 1300 euro netti al mese, si deve avere anche la forza di dire che si metterà mano al tetto delle 100.000 pensioni d'oro e  che da lì si possono recuperare svariati miliardi di euro ogni anno. E ancora se si vuole il cambiamento, non è più possibile sopportare che ci siano dei cittadini che in un anno guadagnano guanto incassa un lavoratore in 40 anni di sudato lavoro, senza parlare di chi questi soldi li prende in un mese...e mi fermo qui, perchè è fin troppo chiaro dove si deve mettere le mani se si vuol cambiare... Si può anche non fare e continuare sulla vecchia logica e sui vecchi equilibri, pesi e contrappesi, ma poi non ci si deve meravigliare se le incavolature si sfogano in altre direzioni. Comunque, detto questo, a mio avviso il centro sinistra e nello specifico la responsabilità è del massimo partito di questa coalizione ha sbagliato strategia da alcuni anni a questa parte. Si doveva preparare l'alternativa a Berlusconi e che fosse pronta ad andare subito alle elezioni appena è caduto. Poi sui soggetti politici della coalizione, dato che nel centro destra c'è gente come Storace, ecc..ecc. noi non potevamo accordarci con uomini seri come De Magistris e Ingroia??? Infine come poteva essere Renzi l'alternativa interna nel PD a Bersani se prima delle primarie esprimeva dei concetti molto più a destra di Bersani, in particolare sosteneva che erano giuste le riforme Monti-Fornero sul lavoro e sulle pensioni, inoltre aveva sostenuto anche Marchionne e il suo fantomatico Progetto Fabbrica Italia e sparava sulla Fiom e Cgil. Ecco che allora dobbiamo avere più capacità di analisi nazionale, europea ed internazionale e credere che solo l'insieme della forza della sintesi collettiva può portare al vero cambiamento. Si devono superare le paure e chiamare alle proprie responsabilità elettorali il M5S, a cui ha dato il voto tanta gente di sinistra, per costruire una convergenza programmatica a sostegno delle riforme prioritarie, legge elettorale, conflitto di interesse, falso in bilancio, no leggi ad personam, fisco, lavoro e rappresentanza, diritti e questione morale.  Egregio Pierluigi hai tutta la mia stima e la solidità politica necessaria per lavorarci e dar vita ad una nuova pagina democratica.
Angelo Gentilini

26 febbraio 2013

Senza coraggio non c'è lotta e cambiamento!!!

Perchè devo continuare a farmi del male per il bene di altri, quando so che è il male di tanti. Perciò in semplice autonomia si devono fare delle scelte di lotta politica, consapevoli e culturalmente rivoluzionarie. Non di interesse personale diretto e immediato, ma che devono essere utili a tamponare il degrado politico, etico e sociale, che porta negli ultimi tempi, troppo spesso, uomini e donne, a definire perfino "estremisti" dei normali concetti e pensieri "non comunisti", ma semplicemente solo GIUSTI.
Angelo Gentilini

25 febbraio 2013

La Costituzione e le libertà sindacali

La Corte Costituzionale “a norma dell'art.8 ed ai fini dell'art.10 delle norme
integrative per i giudizi davanti alla Corte Costituzionale”, ha fissato per il prossimo
2 luglio 2013 alle ore 9.30 l' “udienza pubblica” per la discussione sulla legittimità
costituzionale dell'art.19, lettera b della legge 300 del 1970 sollevata dai Tribunali di
Modena, Vercelli, Melfi e Torino che avevano ritenuto rilevante e non
manifestamente infondata la questione per contrasto con gli artt. 2, 3 e 39 della
Costituzione.
Con la discussione della Corte Costituzionale, l'iniziativa giuridica intrapresa dalla
Fiom contro Fiat per garantire la libertà costituzionale delle lavoratrici e dei
lavoratori a poter decidere liberamente a quale sindacato aderire, ad eleggere i propri
rappresentanti e vedere garantite le libertà sindacali previste dallo Statuto dei diritti
dei lavoratori, raggiunge il più alto grado di giudizio previsto dal nostro ordinamento.
Con la Fiom si sono inoltre costituite in giudizio la Cgil, la Filcams e la Federazione
Nazionale della Stampa Italiana.
Fiom Cgil Nazionale

22 febbraio 2013

CGIL: "Piano del Lavoro"

'Piano del Lavoro - Creare lavoro per dare futuro e sviluppo al Paese'
 Creare  nuovi  posti  di  lavoro,  mettendo  al  centro  il  territorio, riqualificando industria e servizi, riformando Pa e welfare, con l'ambizione di dare senso all'intervento pubblico come motore dell'economia.  Difendere il lavoro nei settori più tradizionali, come l'agricoltura, l'industria e il terziario. Il tutto sostenuto da una radicale riforma fiscale. Sono questi in estrema sintesi gli obiettivi contenuti nel 'Piano del Lavoro
- Creare lavoro per dare futuro e sviluppo al Paese' della Cgil che il sindacato ha presentato alla conferenza di Programma. A distanza di 64 anni dal piano del Lavoro firmato da Giuseppe  Di  Vittorio,  la  Cgil  rilancia  un  “secondo”  Piano  del  Lavoro.  Ci  sono  infatti analogie nelle condizioni di partenza: l'Italia usciva da una devastante guerra; oggi, dopo un  altrettanto  devastante  crisi  economica,  c'è  ancora  bisogno  di  “ricostruzione”  e innovazione. La proposta di un Piano del Lavoro, infatti, come si legge nell'incipit del testo, “nasce dalla ferma convinzione che non si aprirà una nuova stagione di crescita e sviluppo se non si riparte dal lavoro e dalla creazione di lavoro”. Un lavoro che invece negli anni è stato “svilito e messo da parte” mentre, parallelamente, la crisi del sistema diventava strutturale. “Quindici anni di non aumento della produttività - scrive la Cgil nel Piano -, vent'anni di profitto spostati a rendite finanziarie e immobiliari, un miliardo di ore di cassa integrazione negli ultimi anni, circa quattro milioni di lavoratori precari sono il quadro del declino del nostro Paese, di un processo di deindustrializzazione che ha visto una forte accelerazione nei cinque anni della crisi”.  “Serve una grande rivoluzione culturale che affronti  innanzitutto  il  tema  del  Paese”.
Per saperne di più leggi la sintesi:  http://www.cgil.it/Archivio/EVENTI/Conferenza_Programma_2013/Sintesi_Piano_Del_Lavoro_gen13.pdf
da info Cgil.it

20 febbraio 2013

Bersani: aboliremo i ticket sanitari

Maurizio Fabbri dello Spi regionale plaude alla proposta annunciata oggi dal leader del PD: “Togliere i ticket per rendere la sanità un diritto di tutti”   Servizio sanitario “pubblico e per tutti” e taglio delle consulenze per arrivare ad abolire i ticket sulle visite specialistiche. Il segretario dei pensionati della Cgil Emilia-Romagna Maurizio Fabbri plaude alla proposta annunciata oggi da Pierluigi Bersani sul sito del Partito Democratico: “Noi vogliamo eliminare tutte quelle consulenze che non servono per tutelare la salute e abolire il ticket per sollevare da una spesa aggiuntiva quei cittadini che si devono curare”. “Finalmente una proposta dalla parte della popolazione più fragile e che più ha bisogno – dice Maurizio Fabbri –. I ticket contrastano con il diritto universale alla salute, toglierli vuol dire venire incontro a chi fino a oggi ha dovuto rinunciare a curarsi”. “Equità, crescita e giustizia sociale devono essere le priorità del futuro governo – conclude il segretario regionale dello Spi-Cgil – e il welfare può anche essere un volano per lo sviluppo e per la creazione di nuovi posti di lavoro”.
Maurizio Fabbri Spi Cgil

19 febbraio 2013

Terremoto: rimborsi al 100%

Bologna – “Abbiamo ottenuto un risultato importante e non scontato, e cioè il riconoscimento del 100% dei rimborsi per danni alla prima abitazione e per le imprese: un successo che davvero dà una risposta sostanziale a un obiettivo che ci eravamo proposti e che finalmente abbiamo raggiunto”.
Così il presidente della Regione e commissario per la Ricostruzione, Vasco Errani, ha commentato oggi, durante e dopo un incontro con gli amministratori dei territori colpiti dal sisma, le ultime ordinanze che hanno caratterizzato l’azione della macchina amministrativa dopo il Decreto dello scorso 11 febbraio varato dal presidente del Consiglio Mario Monti
“Abbiamo varato – ha specificato Errani - una serie di interventi che tendono a favorire l’accesso al meccanismo dei contributi, per esempio grazie a un accordo con gli ordini professionali, e altro ancora che, sono convinto, accelererà il processo”.“D’altra parte – ha detto ancora Errani – a chi lamenta un eccessivo numero di atti rispondo che bisogna sia chiaro che il commissario può operare solamente attraverso le ordinanze. Per il resto continuiamo a fare quanto possibile per semplificare: è nell’interesse dei cittadini come nel nostro. Ma bisogna sempre tener presente un principio, quello che ogni risorsa pubblica deve essere pienamente certificata e riconosciuta nella procedura”.“Continueremo inoltre a lavorare sulla fiscalità di vantaggio – ha concluso -, su cui abbiamo già fatto passi avanti, sempre entro quanto possibile nell’ambito delle procedure previste dall’Unione europea. E col prossimo Governo italiano abbiamo già una serie di questioni da affrontare, prima di tutto in relazione ai Comuni, al Patto di stabilità, alle assunzioni per fare in modo che le amministrazioni locali siano nelle condizioni tecniche e professionali di gestire le domande dei cittadini, la ricostruzione dei centri storici, i programmi delle opere pubbliche”.
da info Regione Emilia Romagna

17 febbraio 2013

Un appello elettorale per il centro-sinistra

 Siamo alle ultime battute di una campagna elettorale confusa, rissosa, e da parte di taluni estremamente menzognera. Due scenari inquietanti si profilano come possibili dall esito del voto: o un caos ingovernabile; o il ritorno al potere di uomini e di forze, che negli anni passati hanno già portato il Paese verso la catastrofe. 
Per evitare tutto questo, l’unica strada è votare per la coalizione di centro-sinistra, assicurandole l autosufficienza, che le consentirebbe di mettere in piedi un governo stabile, autorevole, rispettabile a livello europeo, in grado di gestire al meglio politiche e alleanze. 
L’Italia ha un disperato bisogno di trasparenza politica e di giustizia sociale: se nei prossimi cinque anni non saremo in grado di restituire dignità alle istituzioni, rispetto per la politica, fiducia nei partiti, strategie di sviluppo e insieme un colossale mutamento di rotta nei confronti delle classi lavoratrici e dei ceti disagiati, ci ritroveremo, come altre nazioni europee, nel baratro. 
Questo è vero per l’intero territorio nazionale. Ancor più vero in quelle regioni a rischio (dalla Lombardia alla Sicilia), dove poche decine di migliaia di voti possono fare la differenza tra un nuovo inizio e una pessima fine. Ogni voto è perciò prezioso a questo scopo: chiediamo all’opinione pubblica e agli elettori di scegliere come una ragione responsabile spinge inequivocabilmente a fare. E chiediamo ai cittadini che lo condividano di sottoscrivere e promuovere questo appello. 
Umberto Eco, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, Claudio Magris, Barbara Spinelli, Andrea Camilleri, Nadia Urbinati, Guido Rossi, Tullio De Mauro, Natalia Aspesi, Giorgio Parisi, Vittorio Gregotti, Alberto Melloni, Sandra Bonsanti, Luigi Ferrajoli, Filippo Gentiloni, Piero Bevilacqua, Alberto Asor Rosa.

16 febbraio 2013

Il messaggio elettorale di Ingrao

«Le elezioni del 24 e 25 febbraio rappresentano un grande appuntamento. È il momento che le forze della sinistra si presentino compatte e unite a questa prova, per ricostruire solidarietà e giustizia sociale, riaffermare i diritti delle persone e del lavoro. Solo una vittoria netta del centrosinistra può creare le condizioni perché le lotte non esprimano solo rabbia, ma si traducano in cambiamenti concreti. Isolare e battere Berlusconi è possibile. È possibile uscire dalla crisi con una modifica profonda del modello di sviluppo. Sinistra Ecologia Libertà è la forza che più coerentemente si impegna per la realizzazione concreta di questi obiettivi. Indignarsi non basta: bisogna scegliere. Io scelgo Sinistra Ecologia Libertà, per portare al governo del Paese la sfida del cambiamento»

(Pietro Ingrao)






15 febbraio 2013

Emilia Romagna: "raddoppia la Cassa Integrazione"

Nel mese di Gennaio 2013 il ricorso alla Cassa Integrazione in Emilia Romagna è stato pari all'82% in più rispetto allo stesso mese del 2012 (6,8 milioni di ore rispetto ai 3,7 milioni di ore del Gennaio 2012).
Dopo un 2012 di notevoli difficoltà, l'inizio di questo anno conferma il perdurare di una crisi che pare non abbia mai fine. Se a questo aggiungiamo le 93 milioni di ore cassa integrazione utilizzate nel 2012, le 10.000 domande di mobilità e le 141.000 domande di disoccupazione complessivamente presentate nel 2012 nella nostra regione, ci rendiamo conto delle conseguenze drammatiche sul tessuto produttivo e sociale emiliano – romagnolo di una crisi che perdura ormai da 5 anni. Anche per queste ragioni le decisioni assunte dal Ministero del Lavoro e dall'Inps di bloccare i pagamenti degli ammortizzatori in deroga dell'ultimo periodo del 2012 e la mancata decretazione per la copertura degli ammortizzatori in deroga del 2013 sono irresponsabili e rendono insostenibili le condizioni di migliaia di lavoratori e lavoratrici, minando la coesione sociale. Oggi, 15 febbraio, siamo unitariamente davanti a tutte le Prefetture della nostra regione per ottenere risposte immediate da parte del Governo.
Antonio Mattioli Cgil Emilia Romagna

13 febbraio 2013

"I maccheroni di Ponticelli"



I maccheroni "invadono" PonticelliImola. Domenica 17 febbraio, prima domenica di Quaresima, Ponticelli sarà protagonista dell'oramai centenaria, sagra dei Maccheroni, un evento che festeggia come ogni anno la fine del Carnevale con abbuffate di pasta e ragù. Protagonista assoluto, il succulento maccherone, in due formati "sedanini" e "gobbini", conditi con il ragù preparato con una lunga e tradizionale ricetta da parte delle massaie locali. La festa sarà aperta ai numerosi visitatori "forestieri", che ogni anno numerosissimi hanno aderito a questo evento di festa. Si parte alle 14.30 con gli stand gastronomici che offriranno maccheroni a volontà nelle tradizionali vaschette usa e getta nell’affollata piazza della frazione di Imola. Durante il pomeriggio, si esibiranno gruppi musicali che daranno spettacolo e porteranno allegria e divertimento fra le persone che arrivano dalla Vallata, da Imola e da tutto il territorio del circondario per gustare gli ormai leggendari maccheroni. In piazza, vicino al palco dove si esibiranno i gruppi musicali, ci sarà spazio anche per giostre e animazioni per i bambini e una interessante mostra-mercato di prodotti agroalimentari tipici della Romagna.
da:www.leggilanotizia.it

11 febbraio 2013

Sostegno alle Abuelas de Plaza de Mayo

CGIL CISL UIL esprimono il loro sostegno all'iniziativa di giustizia e di carattere umanitario promossa dall'Ambasciata d'Argentina in Italia  per la  ricerca  dei  figli  di  persone  scomparse  durante  la  dittatura  militare argentina tra il 1976 e il 1983, che potrebbero vivere oggi in Italia.
Questa ricerca che le Abuelas de Plaza de Mayo continuano a portare avanti da 35 anni, con tanta dignità e tenacia,  ha reso possibile il ritrovamento di 107 nipoti, in  maggior parte   trovati in Argentina e un ristretto numero all’estero. Ne mancano ancora 393 ed alcuni   di questi   potrebbero vivere insieme a noi.
Per  questo   motivo,  CGIL CISL UIL   saranno al fianco  delle  Abuelas de Plaza de Mayo e dell’Ambasciata Argentina, collaborando nella diffusione della campagna umanitaria in Italia.
“Se sei argentino e hai dubbi sulla tua identità, o conosci qualche argentino che possa aver dubbi sulla sua identità, contatta l’Ambasciata della Repubblica Argentina o il Consolato Generale argentino di Roma o di
Milano.
E-mail: dirittiumani@ambasciatargentina.it
Telefono:  (0039) 06.48073300   “
Cgil Cisl Uil

09 febbraio 2013

Ex Cognetex: interrogazioni alla Giunta Regionale

In attesa della fatidica riunione degli azionisti Euroschor, in agenda lunedì 11 febbraio 2013, che ha all’ordine del giorno delle probabili scelte e decisioni volte ad un cambiamento di linee industriali che possono impoverire, per l’ennesima volta, il sito produttivo imolese della Sant’Andrea Novara; si registrano le due interrogazioni presentate alla Giunta della Regione Emilia Romagna, dalla Consigliera Regionale Anna Pariani del Pd e dal Consigliere Regionale Roberto Sconciaforni della Fds. Le due interrogazioni evidenziano che: “la nuova dirigenza non ha ancora reso noto il nuovo piano industriale, ma ha interrotto il vecchio piano che stava, pur nella generale crisi economica, rilanciando lo stabilimento imolese”. In sintesi i due Consiglieri, in modo simile, chiedono se la Regione è informata della situazione e “quali misure si intende attivare al fine di garantire la continuità produttiva dello stabilimento imolese e i livelli occupazionali, costruendo con la proprietà le condizioni per evitare eventuali ed ulteriori delocalizzazioni, che impoveriscono il tessuto produttivo e avrebbero un impatto negativo anche sull’indotto”. Si riconferma lo stato di agitazione dei lavoratori e lavoratrici, sostenuti dalle Rsu aziendali e dalle Organizzazioni Sindacali del territorio, ed inoltre sulla questione è molto attenta anche l’Amministrazione Comunale, con l’attuale Sindaco Daniele Manca. Amministrazione che “anche nel recente passato” ha profuso un notevole impegno e una solidale vicinanza ai lavoratori/ci ex Cognetex, sempre volto alla salvaguardia delle competenze tecniche-produttive e alla tutela occupazionale.
Angelo Gentilini

08 febbraio 2013

Presidi Cgil Cisl Uil per sblocco Cig in deroga

I lavoratori e le lavoratrici dell'Emilia Romagna, collocati in cassa integrazione in deroga, non stanno ricevendo i pagamenti da parte dell'Inps.
Il Ministero del Lavoro e l'Inps, con decisioni assunte alla fine del 2012, hanno bloccato infatti i pagamenti dell'ultimo periodo dello scorso anno, producendo un effetto socialmente insostenibile: solo in Emilia Romagna stimiamo che circa 40 mila lavoratrici e lavoratori da ottobre non godano di alcuna forma di reddito. Anche il Tavolo insediato in Regione sul “patto per la crescita” - che vede la presenza di tutte le parti sociali e delle istituzioni locali e regionali -, riunito il 1 febbraio, ha preso posizione in merito, esprimendo forte preoccupazione sulla situazione che rischia di tradursi in un conflitto sociale dagli effetti imprevedibili e impegnando tutte le associazioni rappresentate ad attivarsi a livello nazionale.
Per sollecitare il governo a sbloccare in tempi rapidi i pagamenti, le segreterie Cgil, Cisl, Uil dell'Emilia Romagna, anche in seguito alla decisione di mobilitazione assunta unitariamente da Cgil Cisl Uil nazionali, decidono di organizzare presidi davanti alle Prefetture di tutta la regione nella mattinata di venerdì 15 febbraio, se i lavoratori non avranno ricevuto risposte.
Solo nel corso del 2012 nella nostra regione sono state utilizzate 93 milioni ore di cassa integrazione, delle quali 42 milioni di ore in deroga. In una situazione di crisi che ormai perdura da 5 anni, la decisione del Governo e dell'Inps è irresponsabile: faremo di tutto per garantire il reddito dei lavoratori.
Cgil Cisl Uil Emilia Romagna

06 febbraio 2013

Ex-Cognetex: continua la lotta


Imola. Prosegue lo stato di agitazione dei lavoratori dello stabilimento Cognetex. Allo sciopero di tre ore indetto nei giorni scorsi, ne è seguito uno anche oggi. Nella mattinata di martedì 5 febbraio infatti, una quarantina di dipendenti è scesa in strada con striscioni e bandiere ed ha bloccato il traffico lungo la via Selice. “Abbiamo deciso di cambiare strategia per ottenere più visibilità – spiegano i manifestanti –. Ieri è stata spedita una macchina molto importante, avremmo potuto boicottarne la spedizione ma non è nelle nostre intenzioni. La Cognetex è fatta di persone responsabili, ci teniamo a dimostrare che siamo un sito produttivo, che abbiamo le capacità e le commesse per andare avanti a lavorare”.

A preoccupare i lavoratori sono alcune scelte della nuova dirigenza unite alla più generale mancanza di un piano industriale che sembrano voler mettere in discussione la continuità del sito produttivo imolese. La Cognetex è di proprietà della Sant'Andrea di Novara, che a sua volta fa parte della francese Euroshor. Una settantina i dipendenti, oltre cento se si considera anche l'indotto, lo stabilimento di Imola era citato come esempio di produttività per tutto il gruppo fino a pochi mesi fa. “Dopo il cambio della dirigenza ci vengono attribuiti costi e responsabilità che non sono nostre. Sappiamo che il gruppo è in difficoltà economica ma non accettiamo questa situazione: siamo al paradosso di vedere mettere in crisi un'azienda che in crisi non era affatto”. I dipendenti assicurano che il lavoro non mancava, si facevano turni di notte, straordinari, le commesse c'erano, la produttività anche: “Facciamo lo stesso fatturato di Novara, con metà dipendenti”.

Accanto ai lavoratori in sciopero anche Elisabetta Marchetti segretaria generale della Cgil Imola, il segretario del Pd Castellari ed il canditato del Pd alle prossime elezioni Daniele Montroni. “Nostro impegno è presidiare queste situazioni e fare in modo che il lavoro dove c'è venga difeso – spiega Montroni – Occorre spostare la fiscalità dal lavoro alle rendite, creare le condizioni affinché le imprese e gli enti locali siano in grado di fare nuovi investimenti. Queste sono le proposte che porteremo nel prossimo governo”. 
Leonardo Bettocchi, da www.leggilanotizia.it

03 febbraio 2013

Acqua: bollette illegittime da luglio 2011


Lo ripetiamo ancora una volta: abbiamo vinto, non si possono fare profitti sull'acqua. Questa volta a darci ragione è il parere del Consiglio di Stato sulla tariffa: le bollette che i gestori consegnano ai cittadini sono illegittimamente gonfiate e non rispettano la volontà referendaria espressa da 27 milioni di persone.
L'Autorità per l'Energia Elettrice ed il Gas, incaricata di formulare la nuova tariffa all'indomani del Referendum, aveva infatti chiesto un parere al Consiglio di Stato circa la remunerazione del capitale investito, ovvero il profitto garantito del 7% presente nelle bollette. Il Consiglio di Stato ha risposto confermando quanto precedentemente affermato dalla Corte Costituzionale: dal 21 luglio 2011, data di proclamazione della vittoria referendaria, la remunerazione del capitale investito doveva cessare di essere calcolata in bolletta.
Quello che i cittadini hanno pagato è illegittimo e i soggetti gestori non hanno più alibi: devono ricalibrare le bollette. Il Forum Italiano dei movimenti per l'acqua lo dice da più di un anno e lo ha messo in pratica con la campagna di obbedienza civile, con cui decine di migliaia di persone in tutta Italia hanno ridotto le proprie bollette per contrastare la violazione democratica..
Oggi, questa sentenza rafforza la necessità di rispettare il referendum del 2011 e delegittima le scelte che hanno guidato l'AEEG nella formulazione della nuova tariffa, emessa un mese fa, in cui la remunerazione del capitale investito viene reintrodotta sotto mentite spoglie.
Questo nuovo evento non fa che rafforzare le ragioni di chi vuole un servizio idrico ripubblicizzato e fuori dalle logiche di mercato.
La mobilitazione contro la "nuova" tariffa AEEG è già iniziata e andrà avanti fino a che non verrà ritirata nel rispetto della volontà degli italiani, nelle strade, nelle piazze e nei tribunali.
Oggi con gioia ribadiamo: si scrive acqua, si legge democrazia.
Ufficio stampa: acquabenecomune