Cgil, Cisl e Uil "hanno elaborato una piattaforma per il cambiamento della normativa previdenziale a partire dalla flessibilità per l'accesso alla pensione con l'attenzione alle diverse tipologie di lavoro, il futuro pensionistico dei giovani e dei lavoratori discontinui". I segretari generali delle tre confederazioni sindacali Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo scrivono al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti per richiedere "un incontro per conoscere le intenzioni del Governo e proporre i contenuti della proposta del sindacato". I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, infine, ricordano al ministro di aver "più volte, anche recentemente, sottolineato l'esigenza di porre rimedio alle gravissime ripercussioni sociali conseguenti all'aumento di anni per accedere alla pensione introdotti dalla legge Monti - Fornero".
Angelo Gentilini, da info Cgil.it
28 febbraio 2015
27 febbraio 2015
Le complicazioni del "730 precompilato"
Nato come una bella idea per semplificare la vita del cittadino-contribuente, in questa prima fase il 730 precompilato, introdotto dal governo Renzi, rischia di rivelarsi invece una brutta complicazione. Secondo quanto comunicato, infatti, il 730 precompilato doveva arrivare a casa di tutti i contribuenti. In realtà, dal 15 aprile 2015, sarà disponibile sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate e, per vederlo, occorre accreditarsi on line, per telefono o recandosi in uno degli uffici dell’Agenzia per ottenere l’apposito codice PIN. Inoltre il modello 730 precompilato non sarà messo a disposizione di tutti i contribuenti, ma solo di chi ha presentato il 730 nel 2014 e ha una certificazione modello CU (quello che una volta era il CUD) rilasciata da un Sostituto d’Imposta nel 2015. L’Agenzia delle Entrate non riporta tutti i dati che, come contribuente si ha interesse a dichiarare......
Continua a leggere:www.cgilimola.it/cgil/730-precompilato-facciamo-chiarezza/2015/
Angelo Gentilini, da info Cgil Imola.
26 febbraio 2015
Cosi il "Jobs Act" penalizza i più deboli.
Lo scambio è stato davvero senza esclusione di colpi. Da una parte, Susanna Camusso, segretario generale della Cgil; dall'altra, Filippo Taddei, responsabile economico del Pd. Oggetto del contendere, i provvedimenti in materia di mercato del lavoro, messi a punto dal Governo. "Sul lavoro, Renzi fa solo propaganda e non ci sono idee nuove – ha esordito la leader sindacale –. Il Jobs act penalizza sotto il profilo delle tutele la parte più debole dei lavoratori, quelli degli appalti o tutti coloro che sono pagati con i voucher o il lavoro a chiamata, ritenuto la forma più odiosa di contratto precario.......
"Quella sul mercato del lavoro è una riforma importante – ha ribattuto Taddei –, che cambia il paradigma: al posto della tutela del posto di lavoro e della flessibilità delle forme contrattuali, principale causa della perdita di oltre un milione di posti di lavoro, oggi diamo centralità al lavoratore e a una tipologìa contrattuale che favorisce la stabilità, oltre alla flessibilità alle imprese...Quanto alla scelta del risarcimento al posto del reintegro dei lavoratori licenziati, capisco il dissenso del sindacato, ma non si può dire che riportiamo indietro il mercato del lavoro o ci allontaniamo da altri paesi europei, perchè quello introdotto dal Governo è il modello vigente nell'Ue".
"Quella del Governo – ha sottolineato il sociologo Ciarini – è una riforma del mercato del lavoro sbilanciata sul versante delle imprese, che hanno tutto da guadagnare dagli sgravi previsti in caso di assunzioni, e dalle facilitazioni introdotte sui licenziamenti. Ciò che manca è un controbilanciamento sul versante della tutela del reddito,.......
Sempre sul rapporto con la Germania, si è soffermato anche il giurista Mariucci: "I tedeschi hanno investito sulle strutture pubbliche del mercato del lavoro all'atto della riforma, mentre da noi il fronte più debole del sistema sono proprio i centri per l'impiego, del tutto inadeguati anche per quanto riguarda la lotta all'illegalità,.....
Secondo l'economista Raitano, "è necessario intervenire sul welfare, dove abbiamo la spesa complessiva più bassa d'Europa e tutta sbilanciata sul versante delle pensioni, mentre c'è scarsità di fondi sul versante degli ammortizzatori sociali e sulle politiche attive del lavoro...... Da noi, dal 1997 in poi, abbiamo assistito solo a norme di corto respiro, come gli sgravi fiscali alle imprese, che però non incentivano ad investire e non favoriscono lo sviluppo. È proprio tale modello che deve cambiare, abbassando il costo del lavoro per favorire la competitività, ma purtroppo il Jobs act non va in tale direzione".
Clicca per leggere tutto:www.rassegna.it/mobile/articolo.
Angelo Gentilini, da www.rassegna.it
"Quella sul mercato del lavoro è una riforma importante – ha ribattuto Taddei –, che cambia il paradigma: al posto della tutela del posto di lavoro e della flessibilità delle forme contrattuali, principale causa della perdita di oltre un milione di posti di lavoro, oggi diamo centralità al lavoratore e a una tipologìa contrattuale che favorisce la stabilità, oltre alla flessibilità alle imprese...Quanto alla scelta del risarcimento al posto del reintegro dei lavoratori licenziati, capisco il dissenso del sindacato, ma non si può dire che riportiamo indietro il mercato del lavoro o ci allontaniamo da altri paesi europei, perchè quello introdotto dal Governo è il modello vigente nell'Ue".
"Quella del Governo – ha sottolineato il sociologo Ciarini – è una riforma del mercato del lavoro sbilanciata sul versante delle imprese, che hanno tutto da guadagnare dagli sgravi previsti in caso di assunzioni, e dalle facilitazioni introdotte sui licenziamenti. Ciò che manca è un controbilanciamento sul versante della tutela del reddito,.......
Sempre sul rapporto con la Germania, si è soffermato anche il giurista Mariucci: "I tedeschi hanno investito sulle strutture pubbliche del mercato del lavoro all'atto della riforma, mentre da noi il fronte più debole del sistema sono proprio i centri per l'impiego, del tutto inadeguati anche per quanto riguarda la lotta all'illegalità,.....
Secondo l'economista Raitano, "è necessario intervenire sul welfare, dove abbiamo la spesa complessiva più bassa d'Europa e tutta sbilanciata sul versante delle pensioni, mentre c'è scarsità di fondi sul versante degli ammortizzatori sociali e sulle politiche attive del lavoro...... Da noi, dal 1997 in poi, abbiamo assistito solo a norme di corto respiro, come gli sgravi fiscali alle imprese, che però non incentivano ad investire e non favoriscono lo sviluppo. È proprio tale modello che deve cambiare, abbassando il costo del lavoro per favorire la competitività, ma purtroppo il Jobs act non va in tale direzione".
Clicca per leggere tutto:www.rassegna.it/mobile/articolo.
Angelo Gentilini, da www.rassegna.it
25 febbraio 2015
Con "Cna Imola" è urgente un incontro.
La Cgil di
Imola esprime forte preoccupazione sulla situazione che si potrebbe
delineare a
seguito delle dimissioni del Presidente della Cna Paolo Cavini.
“Non è nostro il compito di entrare nel merito
delle motivazioni che stanno all'origine di tale scelta che peraltro non sono
ancora note – dichiara Stefani Paolo Segretario Cgil – tuttavia esprimo tutta
la nostra preoccupazione per la stabilità di una Organizzazione così importante
per il territorio imolese sia dal punto di vista occupazionale, sia dal punto
di vista dell'attività politica e di tutela nei confronti delle imprese
associate.Per quanto ci
riguarda chiederemo nei prossimi giorni un incontro per capire i contorni della
vicenda e se eventualmente dovessero esserci ricadute sui dipendenti e
sull'attività”.
Angelo Gentilini, da info stampa Cgil Imola.
24 febbraio 2015
La CGIL rispetta la democrazia rappresentativa.
Patto per il Lavoro: la Cgil ER risponde con Colla “Discussione importante ma la decisione finale sarà sottoposta al vaglio dei lavoratori e pensionati che rappresentiamo, attraverso un coinvolgimento vincolante”
Il Comitato Direttivo della Cgil dell'Emilia Romagna, in merito al confronto con la Regione sul “Patto per il lavoro”, ha dato pieno mandato alla segreteria regionale – sulla base di documenti largamente condivisi – affinché si avvii “il confronto con la Regione sul 'Patto per il lavoro' e si apra una fase di contrattazione”. Infatti, il “Parlamentino” della Cgil regionale ha approvato un Ordine del Giorno (con solo tre voti contrari) nel quale si ribadisce che “sarà necessario mettere in campo ogni azione utile”, coinvolgendo preventivamente Cisl e Uil, “per garantire il massimo coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, (assemblee, attivi, momenti di discussione pubblici, ecc...), ampliando altresì l'area dei soggetti sociali che ci proponiamo di rappresentare (giovani, disoccupati, ecc...) ed interloquendo con l'associazionismo”. Da sottolineare come riguardo al tavolo con la Regione sul “Patto per il lavoro”, il Comitato Direttivo della Cgil Emilia Romagna “impegna la segreteria ad attuare un percorso democratico e certificato di consultazione sull'eventuale intesa” nei luoghi di lavoro e nel territorio. In particolare, Vincenzo Colla segretario generale Cgil ER conferma: “l'importanza di questa discussione per un nuovo modello di sviluppo in grado di creare nuova e buona occupazione” e, prosegue, “qualsiasi decisione finale non sarà presa dal ristretto gruppo dirigente ma dall'insieme delle lavoratrici, dei lavoratori, dei pensionati/e che rappresentiamo, attraverso una forte partecipazione”.
(Bologna, 23 febbraio 2015- Segreteria CGIL Emilia Romagna)
Angelo Gentilini
Il Comitato Direttivo della Cgil dell'Emilia Romagna, in merito al confronto con la Regione sul “Patto per il lavoro”, ha dato pieno mandato alla segreteria regionale – sulla base di documenti largamente condivisi – affinché si avvii “il confronto con la Regione sul 'Patto per il lavoro' e si apra una fase di contrattazione”. Infatti, il “Parlamentino” della Cgil regionale ha approvato un Ordine del Giorno (con solo tre voti contrari) nel quale si ribadisce che “sarà necessario mettere in campo ogni azione utile”, coinvolgendo preventivamente Cisl e Uil, “per garantire il massimo coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, (assemblee, attivi, momenti di discussione pubblici, ecc...), ampliando altresì l'area dei soggetti sociali che ci proponiamo di rappresentare (giovani, disoccupati, ecc...) ed interloquendo con l'associazionismo”. Da sottolineare come riguardo al tavolo con la Regione sul “Patto per il lavoro”, il Comitato Direttivo della Cgil Emilia Romagna “impegna la segreteria ad attuare un percorso democratico e certificato di consultazione sull'eventuale intesa” nei luoghi di lavoro e nel territorio. In particolare, Vincenzo Colla segretario generale Cgil ER conferma: “l'importanza di questa discussione per un nuovo modello di sviluppo in grado di creare nuova e buona occupazione” e, prosegue, “qualsiasi decisione finale non sarà presa dal ristretto gruppo dirigente ma dall'insieme delle lavoratrici, dei lavoratori, dei pensionati/e che rappresentiamo, attraverso una forte partecipazione”.
(Bologna, 23 febbraio 2015- Segreteria CGIL Emilia Romagna)
Angelo Gentilini
23 febbraio 2015
21 febbraio 2015
Alcune "verità nascoste" sulle pensioni.
Periodicamente si annuncia la imminente rovina dell'Inps e si accusano le pensioni (i pensionati) di ingoiare una parte eccessiva di PIL...questi sono luoghi comune da smascherare.
Luogo comune n. 1: vi sono gestioni in deficit strutturale: l'Inpdap produce un buco di quasi 25 miliardi che lo Stato deve colmare.
Verità nascosta n. 1: il buco dell'Inpdap è in gran parte dovuto al fatto che molti enti della Pubblica Amministrazione, strozzati nei loro bilanci, da anni non versano all'Inpdap (e oggi all'Inps) i contributi dovuti. Se lo Stato riconoscesse agli Enti le risorse sufficienti non ci sarebbe buco dell'Inpdap e non ci sarebbe bisogno del ripianamento a posteriori e nessuno potrebbe prendersela con le pensioni.
Luogo comune n. 2: lo Stato spende direttamente oltre 95 miliardi per le pensioni.
Verità nascosta n. 2: lo Stato molti anni fa ha posto in carico all'Inps la gestione delle prestazioni assistenziali che, nel 2014, hanno comportato trasferimenti da parte dello Stato per oltre 95 miliardi di euro. Questi soldi però coprono le spese per trattamenti di famiglia, cig, disoccupazione, malattia, interventi a sostegno delle famiglie e dei salari; inoltre sono utilizzati per gli invalidi civili (quasi 18 miliardi). Dunque nulla che abbia a che fare con le pensioni così che l'Italia risulta in fondo alla classifica per gli interventi a sostegno delle famiglie e della esclusione sociale, mentre risulta spendere moltissimo per la previdenza... vi ricordate quella vecchia proposta di legge che separava l'assistenza dalla previdenza? Appunto!
Luogo comune n. 3: i pensionati costano troppo e tolgono risorse ai giovani.
Verità nascosta n. 3: i pensionati italiani (al contrario di quanto avviene in altri Paesi europei, Germania in primis), pagano l'Irpef come tutti gli altri contribuenti. Anzi hanno una no tax area più bassa degli altri (7.500 euro anziché 8.000). Si stima che i pensionati versino al fisco intorno ai 48 miliardi annui, più o meno 3 punti di pil. Dunque i pensionati, che per le loro pensioni hanno versato contributi per tutta la vita lavorativa, finanziano corposamente il bilancio pubblico..." per cui prima di bastonarli, bisognerebbe considerare la loro reale condizione economica, e soprattutto usare in modo corretto i dati del sistema previdenziale". È chiedere troppo?
Nota bene: Passaparola ha utilizzato l'articolo di Luciano Gallino, "Lettera al Presidente INPS", uscito su Repubblica di venerdì 13 febbraio. È' sempre di Gallino la frase conclusiva riportata tra virgolette. Grazie professore è che Boeri la ascolti!
Angelo Gentilini, da info Passaparola Spi Cgil E.R.
Luogo comune n. 1: vi sono gestioni in deficit strutturale: l'Inpdap produce un buco di quasi 25 miliardi che lo Stato deve colmare.
Verità nascosta n. 1: il buco dell'Inpdap è in gran parte dovuto al fatto che molti enti della Pubblica Amministrazione, strozzati nei loro bilanci, da anni non versano all'Inpdap (e oggi all'Inps) i contributi dovuti. Se lo Stato riconoscesse agli Enti le risorse sufficienti non ci sarebbe buco dell'Inpdap e non ci sarebbe bisogno del ripianamento a posteriori e nessuno potrebbe prendersela con le pensioni.
Luogo comune n. 2: lo Stato spende direttamente oltre 95 miliardi per le pensioni.
Verità nascosta n. 2: lo Stato molti anni fa ha posto in carico all'Inps la gestione delle prestazioni assistenziali che, nel 2014, hanno comportato trasferimenti da parte dello Stato per oltre 95 miliardi di euro. Questi soldi però coprono le spese per trattamenti di famiglia, cig, disoccupazione, malattia, interventi a sostegno delle famiglie e dei salari; inoltre sono utilizzati per gli invalidi civili (quasi 18 miliardi). Dunque nulla che abbia a che fare con le pensioni così che l'Italia risulta in fondo alla classifica per gli interventi a sostegno delle famiglie e della esclusione sociale, mentre risulta spendere moltissimo per la previdenza... vi ricordate quella vecchia proposta di legge che separava l'assistenza dalla previdenza? Appunto!
Luogo comune n. 3: i pensionati costano troppo e tolgono risorse ai giovani.
Verità nascosta n. 3: i pensionati italiani (al contrario di quanto avviene in altri Paesi europei, Germania in primis), pagano l'Irpef come tutti gli altri contribuenti. Anzi hanno una no tax area più bassa degli altri (7.500 euro anziché 8.000). Si stima che i pensionati versino al fisco intorno ai 48 miliardi annui, più o meno 3 punti di pil. Dunque i pensionati, che per le loro pensioni hanno versato contributi per tutta la vita lavorativa, finanziano corposamente il bilancio pubblico..." per cui prima di bastonarli, bisognerebbe considerare la loro reale condizione economica, e soprattutto usare in modo corretto i dati del sistema previdenziale". È chiedere troppo?
Nota bene: Passaparola ha utilizzato l'articolo di Luciano Gallino, "Lettera al Presidente INPS", uscito su Repubblica di venerdì 13 febbraio. È' sempre di Gallino la frase conclusiva riportata tra virgolette. Grazie professore è che Boeri la ascolti!
Angelo Gentilini, da info Passaparola Spi Cgil E.R.
16 febbraio 2015
05 febbraio 2015
03 febbraio 2015
"Bici in treno" oggi pedala su Rai Tre
Stasera a Geo&Geo su Rai Tre
Sara Poluzzi
Bologna, Italia
3 feb 2015 — Ciao a tutti, oggi vado a Roma per partecipare in diretta alla trasmissione Geo&Geo, il mio intervento è previsto alle 18:00 circa. Sarà presente in studio insieme a me Alberto Fiorillo. Il tema sta crescendo ed acquisisce maggiore visibilità ad un mese dalla sua nascita, occorre ancora avere pazienza e tenacia. Siamo a 56.400 ma si può fare ancora molto, informando e facendo sottoscrivere chi è d'accordo ma ancora non è riuscito fisicamente a sottoscrivere la petizione, conto sul vostro aiuto! Se potete seguitemi, posterò comunque una registrazione della trasmissione appena sarà disponibile. Giovedì torno a Roma per incontrare Trenitalia, vi farò sapere!
Intanto grazie per il sostegno. a presto, Sara.
Intanto grazie per il sostegno. a presto, Sara.
Angelo Gentilini, da info change.org
02 febbraio 2015
"Buon Lavoro Presidente!"
Quelli
che...olgettine, ville, cane dudù e donna pascale
Quelli
che...stai sereno, decido io, il sindacato?
Quelli
che...petto villoso e sotto le lenzuola
Quelli
che...siamo tutti renzini (con la e o con la o?)
Quelli
che...candidano Vittorio Feltri al Quirinale
Quelli
che...silenzio! Si espelle, si caccia, si insulta
Quelli
che...dove sono Fini-ti, eremiti sui Monti?
Quelli
che...no euro, no tav, no pass, no tutt
Quelli
che...cerco Tsipras, ditemi dove si nasconde
Quello
che...parla poco davvero poco, abita in una foresteria da 50 mq., gira in
Panda, non va in tv...va dal barbiere a Palermo...fa il Presidente della
Repubblica, quello che...
BUON LAVORO PRESIDENTE E TENGA BOTTA!
Angelo Gentilini, da Passaparola Spi Cgil Emilia Romagna