Lo sfruttamento delle miniere d’oro del paese africano Burkina Faso, dove la manodopera è per metà composta da minori tra gli 8 e i 18 anni, senza diritti. Un traffico che coinvolge anche il vicino Togo e che sfocia in Svizzera. Ai ragazzi/bambini viene ordinata la discesa nei sotterranei anche fino a 170 metri di profondità, e dunque lo scavo e l’estrazione di minerali attraverso sostanze chimiche dannose come cianuro, mercurio ed esplosivi; inoltre, non vengono sottratti neanche al trasporto di sacchi di minerale da trattare con macchinari pesanti e pericolosi, e senza alcuna attrezzatura di sicurezza come caschi, scarpe anti-infortunistica, maschere respiratorie e occhiali protettivi. Alle vittime di incidenti sul lavoro non è garantita alcuna assistenza sanitaria e la sola consolazione preventiva che viene concessa sul posto di lavoro è una notevole scelta di sostanze stupefacenti, dall’alcol, cannabis, alle anfetamine, somministrate per contrastare attacchi di panico e determinare dall’infanzia il coraggio necessario per affrontare ogni giorno gli innumerevoli rischi del mestiere. In una delle miniere più rinomate, Alga, nel 2015 morirono 46 minatori a seguito della caduta di un albero... Leggi tutto: i-bambini-minatori-e-i-profitti-svizzeri.
Angelo Gentilini, da info nena-news.it - Roma, 6 dicembre 2018.