Dopo un anno e mezzo di pressochè totale silenzio, è
tornato Zagrebelski, già Presidente della Corte Costituzionale ed
emerito costituzionalista. In un articolo dotto e complesso uscito
sabato scorso, il professore torna a parlare di Costituzione. Il ragionamento è interessante e inquietante e chiama
ad un vero e proprio salto di consapevolezza su quanto accade.
Dice in sintesi Zagrebelski: le Costituzioni possono essere attaccate non solo provando a cambiarne il testo (modalità Renzi); c'è un modo più subdolo, quello di condizionare l'opinione pubblica, alimentarne le insicurezze, giocare sulle paure per convincere che alcuni diritti sono eccessivi, che le regole si possono forzare, che l'equilibrio dei poteri è un freno al “cambiamento”. Ecco spiegata l'operazione Salvini (con Di Maio silente ruota di scorta) che punta dritta alla Costituzione e alle sue garanzie da indebolire e contrastare: divieto delle discriminazioni, razzismo, diritto di asilo...
Se così è non ci sono se, non ci sono ma, non ci sono tweet né selfie.
Dice in sintesi Zagrebelski: le Costituzioni possono essere attaccate non solo provando a cambiarne il testo (modalità Renzi); c'è un modo più subdolo, quello di condizionare l'opinione pubblica, alimentarne le insicurezze, giocare sulle paure per convincere che alcuni diritti sono eccessivi, che le regole si possono forzare, che l'equilibrio dei poteri è un freno al “cambiamento”. Ecco spiegata l'operazione Salvini (con Di Maio silente ruota di scorta) che punta dritta alla Costituzione e alle sue garanzie da indebolire e contrastare: divieto delle discriminazioni, razzismo, diritto di asilo...
Se così è non ci sono se, non ci sono ma, non ci sono tweet né selfie.
C'è solo la la denuncia, la contro-cultura, la
mobilitazione: "Partigiani sempre!"
Angelo Gentilini, da info Passaparola Spi Cgil Emilia Romagna.