La legge di
Stabilità 2016 contiene una importante misura che elimina le penalizzazioni
sulle pensioni erogate dall'Inps dal 1
gennaio 2012 al 31 dicembre 2014. Il provvedimento riguarda 28.000 persone, di
cui 22.000 donne e 4.000 uomini, che sono andate in pensione di anzianità nel
periodo sopra indicato con un età inferiore ai 62 anni. Infatti, la
legge Fornero, approvata a fine 2011, che
ha stravolto l'intero sistema
previdenziale italiano, aveva
previsto per coloro che chiedevano la
pensione di anzianità, avendo raggiunto il requisito contributivo, ma con un età
inferiore ai 62 anni, una decurtazione dell'importo in percentuale per ogni
anno di anticipo rispetto alla scadenza prevista. La norma era stata giudicata
particolarmente ingiusta e punitiva verso coloro che, per tanti motivi diversi,
non potevano rinunciare ad andare in pensione e che si vedevano scippare a vita
una fetta di quanto avevano faticosamente maturato. Queste
persone sono risultate nella stragrande maggioranza donne che non avevano
scelta perché disoccupate o con problemi
di salute, oppure dovevano occuparsi
della cura di nipoti, genitori anziani ammalati, parenti non autosufficienti e
che si trovavano, quindi, costrette a lasciare il mondo del lavoro. Con la
legge di stabilità dello scorso anno, e con nostra soddisfazione, le
penalizzazioni sono state abolite fino al 2018, ma purtroppo il Governo non
aveva ritenuto di rimediare alla situazione di coloro che nei tre anni
precedenti erano andati in pensione. Come Inca
avevamo posto subito il problema al Ministro e all'Inps chiedendo l'eliminazione
delle penalizzazioni per tutti, anche per gli anni pregressi. Abbiamo
minacciato di ricorrere contro la norma di legge perché discriminatoria nei
confronti delle donne, alle quali, nel nostro paese, sono affidati i compiti di
cura in mancanza di servizi sociali adeguati ai bisogni della popolazione. In questa
legge di stabilità finalmente, anche se parzialmente, il Governo fa un po' di
giustizia. Parzialmente perché le pensioni verranno ricalcolate eliminando le
penalizzazioni, solo a partire dal 1 gennaio 2016, senza corrispondere gli
arretrati per gli anni precedenti, come noi chiedevamo. Comunque, anche se non
al cento per cento, siamo soddisfatti di questo passo avanti che renderà le
pensioni di 28.000 cittadine e cittadini un po' più consistenti. Invitiamo
coloro che sono interessati a venire negli uffici del Patronato Inca per
tutelare al meglio i propri diritti individuali. (Fulvia Colombini, Inca Cgil Nazionale)
Angelo Gentilini, da info Inca Cgil Nazionale.