“Non so chi
siete e non voglio neanche saperlo. Voi siete anime morte. Se questo Dio per il
quale ciecamente uccidete ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel corpo
di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore. Perciò non vi farò il
regalo di odiarvi. Sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi
quello che siete. Voi vorreste che io avessi paura, che guardassi i miei
concittadini con diffidenza, che sacrificassi la mia libertà per la sicurezza. Ma
la vostra è una battaglia persa.... Ovviamente sono devastato dal dolore,
vi concedo questa piccola vittoria, ma sarà di corta durata.... Siamo rimasti
in due, mio figlio e io, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo.
Non ho altro tempo da dedicarvi, devo andare da Melvil, che si risveglia dal
suo pisolino. Ha appena 17 mesi e farà merenda come ogni giorno e poi
giocheremo insieme come ogni giorno e per tutta la sua vita, questo
petit garcon vi farà l'affronto di essere libero e felice.
Perché voi non avrete mai nemmeno il suo
odio.”
(Antoine
Leris, ai terroristi che hanno ucciso sua moglie a Parigi, al Bataclan).
Angelo Gentilini, da Passaparola Spi Cgil E.R.