Un incontro
in occasione
della Giornata nazionale Parkinson I pazienti con Parkinson, le famiglie
e tutti gli interessati sono invitati Giovedì 26 novembre alle 16.00 all’ospedale
Santa Maria della Scaletta (sala De Maurizi, 5° piano) di Imola, per l’incontro “Malattia
di Parkinson: integrare le strategie terapeutiche per migliorare la qualità di
vita”.L’evento, organizzato in occasione
della Giornata nazionale Parkinson del 28 novembre, sarà un’occasione per
discutere del tema insieme ad esperti. Relatori saranno Vittoria Mussuto
(Responsabile Neurologia, Ausl Imola), Patrizia De Massis, (Referente Parkinson
- Ausl Imola), Malvina Mazzotta (Responsabile Psicologia ospedaliera - Ausl
Imola), Franco Monterumisi (Direttore Medicina Riabilitativa - Ausl Imola) e
Paolo Badiali (Presidente dell’associazione Iniziative Parkinsoniane Imolesi). “La
Malattia di Parkinson” ci spiega Patrizia De Massis “è una malattia degenerativa cronica del Sistema Nervoso Centrale e
danneggia alcune cellule, neuroni, che si trovano in una piccola zona del
cervello - chiamata sostanza nera - dove producono la dopamina, un
neuro-trasmettitore fondamentale nel controllo del movimento. La perdita
progressiva di questi neuroni porta a produrre meno dopamina, e da qui derivano
i sintomi tipici del Parkinson: tremore, rigidità, rallentamento dei movimenti.
Anche se oggi colpisce lo 0.3% della popolazione, e l’1% delle persone con più
di 60 anni,” conclude De Massis “si
tratta di una malattia curabile: negli ultimi 15 anni le possibilità di
trattamento sono molto aumentate”.A parte le terapie tradizionali con
farmaci o altri dispositivi, oggi sappiamo che per gestire al meglio la
malattia vanno coinvolte tante figure professionali, che si occupino dei vari
aspetti della malattia che condizionano la qualità di vita dei pazienti e delle
loro famiglie. Per questo, dal 2003 nell’Ausl di Imola è attivo un “Ambulatorio
per la diagnosi e il trattamento della Malattia di Parkinson e delle sindromi
extrapiramidali”, dove i pazienti sono seguiti da èquipe pronte a affrontare
anche i problemi non motori come depressione e disturbi del sonno - spesso i più
invalidanti per il paziente e impegnativi per chi lo assiste.
Angelo Gentilini, da info AUSL Imola.