Milano, sabato 10 ottobre 2015, eccomi qua insieme a due miei ex corridori, Samuele Cai miglior tempo nelle qualificazioni nella gara di Milano e Ivan Ravaioli nuovo Campione del Mondo di questa emergente e spettacolare specialità ciclistica. Per info Ravaioli ha conquistato il titolo mondiale della "Red Hook Criterium", organizzato/disputatosi in quattro gare e vincendo a Brooklyn e a Barcellona, quarto a Londra e secondo a Milano. Che dire, GRANDE Ivan e ottimo il sostegno tecnico del suo team, un gran bell'ambiente con gare ad altissimo livello agonistico e tecnico. In generale ho visto tanti team molto ben organizzati e questa specialità, in forte sviluppo, la ritengo molto innovativa e coinvolgente nella formula e nello sviluppo della manifestazione. Una prima parte di qualificazioni sulla falsa riga della F1 o mondiale moto, sia per le donne che per gli uomini, poi la finalina di recupero tempi. Infine in serata/notturna le gare finali che sono delle corse con dei punteggi intermedi validi per la classifica mondiale, che accrescono lo spettacolo, e l'arrivo finale che decreta la vittoria di tappa, ma mette in palio altri punti per la classifica mondiale. I circuiti/percorsi sono di 1/1,5 km, generalmente cittadini e completamente chiusi/transennati, e i ciclisti corrono con delle bici a scatto fisso con unico rapporto, simili alle bici usate in pista nella corsa a punti. Però resta forte il problema tecnico che un conto è pedalare/correre con lo scatto fisso in un anello ovale come la pista, perciò scorrevole e lineare nella gestione del mezzo. Mentre è molto diverso, complicato, ed anche tra virgolette spericolato, correre con lo scatto fisso su percorsi stradali con curve e contro curve, tombini, a delle elevate velocità e con le finali in notturna con la luce artificiale, per cui servono delle grandi dosi di abilità e guida del mezzo. Nella fattispecie della gara di Milano (zona Bovisa/Politecnico), il circuito era di 1,2 Km con 9 curve ad ogni giro, tra quelle più veloci ed altre più strette, il percorso era ben illuminato e protetto, con una meticolosa cura dei particolari sulla sicurezza e assistenza degli atleti. Il rettilineo di arrivo era di 130 metri e ci si immetteva con una curva a gomito, con altre 2 curve poste nei precedenti 200 metri. Considerato questi elementi tecnici/agonistici Ivan Ravaioli è stato bravissimo nelle gestione delle energie e rischi nella sua batteria delle qualificazioni e nella condotta di gara nella finale serale con un prezioso secondo posto che gli ha permesso il consolidamento per la vittoria nella CLASSIFICA MONDIALE. E' stata una gran bella giornata di sport, di incontri e calorosi saluti con diversi miei ex corridori e non, compreso un abbraccio speciale da un certo Filippo Pozzato, presente agli stand del team di Ivan a suo sostegno. Un plauso e un forte abbraccio a tutti i miei ex corridori che si sono ben distinti e mille grazie per il rispetto e la stima che mi avete dimostrato.
Ciao al 2016 con altre gare mondiali. (Angelo Gentilini)