31 dicembre 2012

Buon Anno ???


“ Il valore della memoria consiste nel ritrovare oggi le ragioni della difesa della libertà o della lotta per l’eguaglianza e la ricerca della solidarietà. Se non ne rimotivo i valori, la spreco, la sciupo, la trasformo in un oggetto e non in un processo.”
Vittorio Foa

Per augurare il Buon Anno ho scelto un sintetico ed efficace messaggio di Vittorio Foa, antifascista, esponente del pensiero di sinistra, considerato uno dei padri della Repubblica Italiana e nel 1955 eletto Segretario Nazionale della Fiom-Cgil, poi Senatore e tanto altro. Vittorio ci insegna che la speranza di un mondo migliore e di un Buon Anno si deve alimentare e si deve continuamente nutrire e affinché si realizzi nel modo più vicino alle nostre idee, serve che tutti noi lavoratori e lavoratrici attivi e a riposo si ritorni a divenire il motore del reale ed indispensabile cambiamento.
Angelo Gentilini

28 dicembre 2012

Il parroco e le colpe delle donne...!

Femminicidio, colpa delle donne! Parroco folle chieda scusa e venga rieducato.
Mentre il paese ha urgente bisogno di una risposta forte e decisa da parte delle istituzioni, purtroppo stenta ancora ad arrivare, visto che l'Italia si annovera tra i paesi più arretrati in Europa nel contrasto di questa piaga. 
Gli uomini sono chiamati a fare una seria autocritica poiché sono loro che purtroppo occupano a stragrande maggioranza le responsabilità di Governo e "di educatori" come questo parroco "Folle" che non ha trovato altro di provocare il giorno di Natale. Se ne deve andare, il minimo che si possa chiedere a un personaggio inadeguato e arretrato! Vogliamo le scuse alle oltre 120 donne uccise da parte dei compagni, ex e mariti che a fronte di tale emergenza, la colpa ancora una volta viene attribuita alle vittime! Uomini, basta silenzio, è ora di reagire, di uscire allo scoperto se avete un minimo di dignità. Guai a sottovalutare queste deliranti parole, sottovalutare vuol dire essere complici di questo prete Integralista e talebano. «Donne e ragazze in abiti succinti provocano gli istinti, facciano un sano esame di coscienza: forse ce lo siamo andato a cercare», si legge nel manifesto.>> 
Abbiamo salutato con soddisfazione l'approvazione da parte del Governo il disegno di legge di ratifica della Convenzione di Istanbul del Consiglio d'Europa per la prevenzione e il contrasto alla violenza domestica e sulle donne, ma purtroppo il grande ritardo con cui è avvenuto, non ha permesso al Parlamento di esprimersi in tempo utile prima dello scioglimento delle camere. Ora chiediamo a tutti i candidati di assumersi come primo impegno questa ratifica per un segno di Civiltà.
Lucia Codurelli

27 dicembre 2012

Imola: Pranzo Solidale 2012

L'idea di organizzare un pranzo "solidale" in occasione delle prossime festività è promossa dal Centro Sociale Tiro a Segno ed è stato reso possibile grazie al sostegno della Coop CLAI di Imola e al lavoro dei volontari dello stesso Centro Sociale. Su segnalazione sia di ASP che dello SPI-CGIL le attenzioni  sono rivolte  alle persone sole e a quelle in stato di necessità con lo scopo di ritrovare un momento di calore restando insieme fra amici e volontari.
Le persone interessate vanno segnalate al N° di telefono della locandina.
Spi-Cgil Imola

24 dicembre 2012

Buon Natale

Auguro a tutti gli amici e conoscenti, lavoratori e lavoratrici, giovani e studenti i PIU' GRANDI AUGURI di BUON NATALE!!!
Un forte abbraccio Angelo Gentilini.

20 dicembre 2012

Il socialismo paga sempre e di più

Alcuni giorni fa scrissi che non era un caso se i Paesi europei governati da più anni da formazioni politiche socialiste o socialdemocratiche, sono oggi messi meglio per ricchezza, uguaglianza sociale, occupazione e lavoro, welfare e qualità della vita. Tra i 50 Paesi più ricchi del mondo per il pil pro-capite c’è in testa la Norvegia, terza l’Olanda, quarta l’Austria, quinta la Svezia, settima la Germania, nona la Danimarca, decima la Finlandia, tredicesima la Francia. Tra i 27 Paesi europei con più uguaglianza sociale e minor divario economico tra ricchi e poveri in testa c’è la Danimarca, seguono Olanda, Svezia, Norvegia, Finlandia, Germania, Francia, Austria. Tutti questi Paesi sopra citati hanno dei tassi di occupazione superiori alla media europea, che è del 64%, e si assestano all’incirca sul 70%, con alcuni oltre questo dato. Ed è significativo che, sempre questi Paesi, hanno degli orari annui di lavoro più bassi della media europea, a dimostrazione che il valore aggiunto non è dato dal “lavorare di più”, ma dal “lavorare meglio”. L’ Italia nelle varie classifiche è in fondo su tutti gli indicatori e parametri, divario tra ricchezza e povertà, welfare, orari di lavoro e occupazione, evasione e corruzione, ecc..ecc. Ecco che allora avvicinandoci alle prossime elezioni si devono analizzare pragmaticamente tutti i danni che hanno fatto le politiche liberiste, individualiste e legate alla speculazione finanziaria. E’ chiaro che il merito va evidenziato ma si devono evitare delle distanze economiche improprie, assurde, paradossali, esagerate. Non si deve soffocare il mercato, ma il mercato non può essere il padrone di tutto e servirebbe un nuovo modello di mercato e di sviluppo  che incentivi nuove sinergie ed equilibri europei e mondiali. Infine alla luce dei dati dei miglior Paesi europei, dove hanno capito meglio che l’uguaglianza è un fattore economico di sviluppo, spetta allo Stato assicurare lo sviluppo, l’equità , la redistribuzione dei redditi e del lavoro, la qualità della vita e dell’ambiente, ecc..ecc… se non ci credete andatevi a leggere la Costituzione della Repubblica Italiana. “La più bella del mondo“, “la più copiata”, come ha insegnato Roberto Benigni, ma la meno rispettata nel paese d’origine.
 Angelo Gentilini
 Metto in evidenza link a mio post scritto nel settembre 2011: http://angelogentilini.blogspot.it/2011/09/gli-italiani-lavorano-di-piu-e-prendono.html

17 dicembre 2012

Pensioni e Liquidazioni di LUSSO

Mentre si chiedono ai lavoratori e lavoratrici dei sacrifici enormi per il bene pubblico, c’è un gruppo di centomila cittadini che sono dei super pensionati di lusso e che nessuna riforma riesce a toccare. Per questi pensionati d’oro lo Stato spende 15 miliardi di euro all’anno, ognuno in media intasca 150 mila euro.  Per il totale di 13,8 milioni di pensioni la spesa è di 190 miliardi e  7,2 milioni di pensionati ha in media un assegno mensile di 770 euro (uomini), 569 (donne). Il più ricco dei centomila nababbi è Mauro Sentinelli, ex manager della Telecom, che percepisce 90.246 euro al mese, circa 3.000 al giorno, a cui vanno sommati i gettoni di presenza nel Cda di Telecom e di Presidente Enertel Servizi. Poi, per esempio, Lamberto Dini accumula varie pensioni  per un totale di 40.000 euro al mese, idem per Giuliano Amato che arriva a 30.000. Ci sono anche 2.307 ex deputati ed ex senatori a cui vanno ogni mese 7.000 euro netti, per arrivare ai consiglieri regionali. In Calabria, una volta raggiunti i 60 anni c’è chi intasca 9.700 euro di vitalizio, in Sicilia con alcuni mandati si arriva a 5.000 euro al mese e in altre Regioni ci si assesta sui 4.000. Tra i centomila nababbi c’è anche un ex dirigente della Regione Sicilia che è andato in pensione con un assegno di 41.600 euro al mese, ma la Corte dei Conti dopo vari ricorsi e contro ricorsi è riuscita a portargli la pensione a 227.000 euro l’anno. Il bello è che questi manager e dirigenti intascano delle retribuzioni e liquidazioni di lusso, a fronte anche di prestazioni mediocri o fallimentari, perciò si sono già arricchiti durante la loro attività professionale. Pier Francesco Guarguaglini, implicato assieme alla moglie nello scandalo dei fondi neri di Finmeccanica, ha intascato 5 milioni di euro per lasciare la carica di Presidente. Cesare Geronzi dopo un anno di presidenza Generali ha ricevuto una liquidazione di 16,6 milioni di euro, 48.000 euro di buonuscita per ogni giorno lavorato. Altri esempi sono Gianmario Rossignolo che per dieci mesi ha incassato 5 milioni e Roberto Colaninno che per due anni è arrivato a 25,8 milioni di liquidazione, entrambi Telecom. Cifre impressionanti sono i 101 milioni di euro di liquidazione di Cesare Romiti dalla Fiat e i 40 milioni di Alessandro Profumo da Unicredit. Ecco che allora sarebbe bene mettere un tetto massimo all’assegno pensionistico, per esempio, è stato proposto non più di 6.000 al mese e dalle tasche di questi nababbi super ricchi si recupererebbero 7 miliardi di euro l’anno e dici poco? Si deve fare, perché è semplicemente giusto farlo senza discussioni e arringhe classiste " di parte ", perché la classe operaia da troppi anni soffre.
Angelo Gentilini
"Il Quarto Stato", un simbolo della lotta operaia

13 dicembre 2012

Il professore ha scritto a Monti !

Egregio Senatore a vita Monti,
averla sentita l'altra sera conversare amabilmente con l'acquiescente Fabio Fazio mi ha indignato, offeso e mortificato profondamente. Lei, nelle vesti di Presidente del Consiglio, ha affermato che le politiche scolastiche tese all'investimento sarebbero state bloccate dalla resistenza degli insegnanti, indisponibili a lavorare 2 ore in più la settimana a parità di stipendio. Sono rimasto avvilito perché già immaginavo quello che sarebbe successo: un'impennata del suo indice di gradimento, visto che, epigono ad esempio, del pessimo Renato Brunetta, sbugiardava una volta di più quegli imboscati nullafacenti che lavorano solo 18 ore. Immaginavo anche (ma era facile) la scontata, ovvia ondata di persone che si sono precipitate sul web a vomitare ingiurie e improperi su una realtà che dimostrano di conoscere soltanto attraverso le chiacchiere da bar e interventi menzogneri e fuorvianti quale è stato il Suo. Naturalmente l'intervistatore ben si è guardato dal dire che le ore non erano due, ma sei o che l'aumento orario sarebbe stato un inaudito 33%,
o che un docente italiano ha un impegno di servizio assolutamente in linea con la media europea; voglio immaginare che tale astensione non sia dovuta ad una conduzione servile della trasmissione, ma al fatto che
queste sono cose che Lei ben conosce. Ma ciò che mi ha più disgustato è stato il chirurgico proseguire nel suo rivoltante intervento; Lei, che appartiene al più corporativo dei mondi possibili (quello bancario), ha dato dei corporativi agli insegnanti, che rappresentano, invece, una delle categorie più vilipese e sbertucciate di questo Paese. Ha dato del corporativo a quel mondo che ha sopportato, negli anni, un devastante taglio in termini di finanziamenti e di risorse logistiche e umane, taglio condito da una costante denigrazione di chi, nella Scuola e per la Scuola, lavora con dignità e serietà. Di più, mi ha francamente indignato averLa ascoltata, Lei, il responsabile del governo di questo Paese, mentre lascia intendere che sì? gli studenti fan bene a protestare (anzi!), ma ascoltassero lui: dovrebbero protestare contro i loro stessi docenti, contro quei cattivi maestri che ? corporativi come sono ? usano i ragazzi per ?non adeguarsi ad un mondo più moderno?.
Certo, non devo dirlo io: una persona abituata a far la voce grossa con Microsoft e a trattare con la cancelliera di ferro, sa bene dove vuole andare a parare quando dice le cose; intendiamoci: non che questo sia garanzia di verità, ovviamente? tutt'altro. Ma Lei conosce bene il significato delle cifre e se dice ?due? anziché ?sei?, se fa intendere che nella scuola si manipolano gli studenti, che il male sta tutto negli insegnanti che non vogliono adeguarsi al nuovo che avanza, allora ci si deve chiedere: dove vuole andare a parare? Cosa vuole ottenere? In questo suo intervento, ripeto: chirurgico, Lei ha gettato un’altra ondata di fango sui docenti; che squallore, che pochezza morale, che laida menzogna servita a mò di verità! Certo Lei, con questa rivoltante allusione, punta ad evitare che gli studenti e le famiglie si uniscano ai docenti per reclamare una politica scolastica più consona ai più profondi bisogni di questo Paese, che riesca a restituire un po? di quel futuro che le dissennate amministrazioni che l?hanno preceduta (unitamente a quel mondo da cuiLei proviene) hanno smantellato. Ciò che vuole nascondere è una verità palese e diversa: Lei e altri prima di Lei hanno considerato la Scuola soltanto come un comparto per fare cassa, salvaguardando e privilegiando ben altre lobby e corporazioni che non quella dei docenti, speculando soprattutto sui giovani ai quali si darà meno qualità nell’istruzione. Finchè argomentazioni come le sue venivano dall?ex (per fortuna) Ministro Gelmini, le si attribuiva il peso che avevano: praticamente il nulla. Questa volta è diverso; non perché Lei abbia detto la verità, come sappiamo bene in molti, Lei per primo! La Sua autorevolezza, anche in campo internazionale, infatti è ben diversa da quella che (non) aveva chi l'ha preceduta. Il Suo intervento è stato vigliacco e infame, vigliacco perché condotto attraverso il servizio pubblico e senza interlocutorio, infame perché attraverso ben calibrate menzogne ha contribuito a radicare un’immagine distorta e ulteriormente svilita di chi lavora nella Scuola. Quel Suo cinico argomentare, quel maramaldeggiare, quel mentire smaccatamente da una posizione di forza mi hanno deluso e prostrato. Ma solo per poco, come Lei sa, anche le formiche, nel loro piccolo, si incazzano! Con profonda, profondissima disistima.

Prof. Giuseppe Gurnari

10 dicembre 2012

Metalmeccanici: per la Fiom l'accordo è illegittimo

Per la Fiom-Cgil, che ha scioperato e manifestato il 6 dicembre, l’accordo separato siglato nei giorni scorsi da Fim, Uilm e Federmeccanica per il contratto dei metalmeccanici cancella il ruolo del Ccnl, estende il modello Fiat a tutte le aziende metalmeccaniche e rappresenta il primo frutto avvelenato dell’accordo separato sulla produttività voluto dal governo Monti e firmato senza la Cgil. «Si tratta di un’intesa che recepisce la piattaforma presentata da Federmeccanica e pertanto i vantaggi sono solo per le imprese – afferma Stefano Pedini, segretario generale della Fiom imolese -. I lavoratori, al contrario, perdono i loro diritti. Nell’accordo si sancisce, infatti, l’aumento dell’orario di lavoro, attraverso il raddoppio dello straordinario obbligatorio e l’aumento delle ore di flessibilità. Viene cancellato il ruolo contrattuale delle Rsu in materia di orario, che sarà gestito in maniera unilaterale dalle aziende. Le lavoratrici e i lavoratori non avranno più la garanzia del pagamento dei primi tre giorni di malattia, così come vedranno svanire l’obbligo dell’automatismo nella progressione dei passaggi di livello più bassi. Gli aumenti previsti, 130 euro lordi per il quinto livello (in tre rate, l’ultima nel 2015) non tutelano il potere d’acquisto dei salari, e per di più l’erogazione e le quantità dichiarate non sono garantite nel triennio di vigenza contrattuale». L’accordo è stato raggiunto dopo tre mesi di trattativa da cui la Fiom, il sindacato più rappresentativo dei metalmeccanici, è stato escluso, così come lo sono stati i lavoratori e le lavoratrici. Fim e Uilm, infatti, non intendono sottoporre l’accordo separato al referendum tra i lavoratori della categoria. “Si parla tanto di democrazia e rappresentanza ma nelle fabbriche non ci sono – sostiene Pedini –. Per questo chiediamo una legge sulla rappresentanza per dare ai lavoratori e alle lavoratrici il diritto di scegliere i propri rappresentati e di votare gli accordi che li riguardano. La Fiom considera questo accordo illegittimo e farà il possibile affinché non venga applicato nelle fabbriche e lotterà per conquistarne uno che non cancelli i diritti conquistati grazie alle battaglie di chi ci ha preceduto».
 Fiom Cgil Imola

07 dicembre 2012

"Lavoro perché sono lo schiavo ideale"

Imola. “Sono lo schiavo ideale, ecco perché da quando la crisi economica si è acuita anche nel territorio imolese io lavoro più di prima”. Non usa mezzi termini Stefano, 39 anni, una laurea in Economia e commercio e un master in Management delle istituzioni educative che, per portare a casa uno stipendio, da otto anni si sta adattando a fare il mulettista, il metalmeccanico, il magazziniere, a trattare materiali plastici, insomma tutti mestieri di fatica specialmente se, come lui, sei un lavoratorore interinale.
“Significa che, se per caso ti ammali, chiedi permessi o ferie, sei praticamente certo di perdere il posto. Proprio oggi – racconta Stefano – mi hanno prorogato un contratto interinale da magazziniere fino al 21 dicembre. Prima ho firmato, poi ho fatto presente che lavoro tutto il giorno su una scala traballante e stretta che non mi consente di svolgere al meglio le mie mansioni di mettere etichette sulle scansie. C’è poca sicurezza. All’agenzia, mi hanno risposto con il classico “vedremo”. Dopo qualche ora, mi hanno telefonato dicendo che in effetti era vero, che per il mio bene era meglio che rinunciassi al lavoro. Insomma, volevano sostituirmi con un altro perché avevo messo in evidenza un problema. Ma io ormai conosco bene le interinali e ho fatto le mie lamentele solamente dopo aver firmato il contratto, così fino al 21 dicembre nessuno potrà togliermi il posto. In fondo, sono circa 1100 euro al mese, poi si vedrà”.
Visto che lo conosce così bene, come funziona quel mondo?
“Devi essere sempre disponibile. A volte ti chiamano al cellulare e ti chiedono di presentarti in un luogo di lavoro un’ora dopo. Se non vai, sei fuori. Mi è accaduto mentre ero a Rimini per un corso e tenevo spento il telefonino, quando ho riacceso e ho chiamato dando la mia disponibilità, mi hanno risposto che era troppo tardi. Un’altra volta ho chiesto due ore  di permesso per arbitrare una partita di calcio, uno dei miei hobby, non me l’hanno data. Perfino quando ero riuscito a conquistarmi un contratto a tempo determinato, dal 2004 al 2006 circa, ho avuto forti problemi. Il mio sogno nel cassetto è fare l’insegnante e così faccio le domande per fare l’esaminatore degli studenti alla maturità. Il primo anno l’azienda presso cui lavoravo mi ha dovuto dare il permesso minacciandomi però di lasciarmi a casa se l’avessi fatto pure l’anno successivo. Cosa che si è puntualmente realizzata. Sono tornato interinale”.
E’ così dura la vita con queste agenzie?
“Io sono una persona estroversa, con grande capacità di adattamento, ma quando ho lavorato come interinale non ho ma preso un giorno di malattia andando nelle aziende dopo aver preso Aulin e Moment in quantità pur di non mancare”.
Tutele sindacali?
“Sono stato in parecchie imprese che fanno contratti settimanali. Ti assumono dal lunedì al venerdì e poi dal lunedì successivo e così via. Spesso devi fare il turno anche il sabato, dalle sei del mattino fino alle 13 o alle 14, devi finire quello che hai iniziato. Ed essere disponibile a sottoporti a diversi tipi di lavoro, se non sei molto flessibile ti lasciano a casa”
Quanti resistono?
“Non sono poche le persone, uomini e donne, specialmente dai 35 ai 50 anni che subiscono questo genere di “schiavitù”. Ma è fondamentale essere molto disponibili: ho un amico mulettista che non si sente di fare alcune altre mansioni e così da maggio è a casa senza lavoro. Una cosa che non sarei capace di sopportare, io devo essere sempre in movimento”.
Davvero preferisce fare lo “schiavo ideale” come dice lei?
“E’ chiaro che non mi piace, con il curriculum che ho non amo certo fare il metalmeccanico o il magazziniere ma quando sono sul posto di lavoro mi piace essere a posto con la mia coscienza, essere considerato bene. Devo dire che il mestiere peggiore per me, che ho smesso di fare presto, è stato il rappresentante. Troppo stress e concorrenza, caffè e sigarette in gran quantità da parte dei colleghi, devi convincere il cliente a tutti i costi. No, non fa proprio per me”.
Riesce in qualche modo a ritagliarsi qualche spazio per i suoi hobby?
“Sì, il sabato pomeriggio e la domenica. Grazie a questi momenti, riesco a sopportare settimane davvero pesanti. Mi piace fare l’arbitro di calcio, il giudice di gara nel nuoto e andare in palestra qualche ora alla sera. In tal modo, mi ricarico anche se riposo e dormo davvero poco. Intanto, però non perdo le speranze”.
Sempre quella di diventare insegnante?
“Sì, per quello sarei disposto anche ad andare molto lontano, in Sicilia, in Trentino o in qualsiasi altro luogo. E’ un mestiere molto gratificante. Ah, nei ritagli di tempo cerco anche di studiare per passare il concorso che si terrà a metà dicembre”.
Massimo Mongardi,  www.leggilanotizia.it

05 dicembre 2012

L'ennesima vigliaccata

La firma separata sul rinnovo del Contratto Nazionale Metalmeccanici che Federmeccanica, Fim-Cisl e Uilm-Uil hanno siglato oggi, escludendo dal tavolo di trattativa la Fiom-Cgil, ovvero il maggior sindacato italiano tra le tute blu, è un'ennesima vigliaccata che passa sulla pelle dei lavoratori e lavoratrici. Si sa, da anni, che l'eurozona e l' Italia ancor di più, ha perso un'importante quota di lavoro a favore dei paesi emergenti e si continua a pensare che la crisi si supera con la compressione dei DIRITTI e dei SALARI, invece di ridisegnare una nuova strategia legata allo sviluppo eco-sostenibile e di qualità. A fine anni 70 nelle buste paghe dei lavoratori andava redistribuito il 74% del Pil e il debito pubblico era al 60%...da metà degli anni 80 e dall'eliminazione della Scala Mobile sulla base del risultato referendario si è arrivati che nel 2012 nelle buste paghe arriva il 45% del Pil e il debito pubblico è al 129%. Per info storica sul Referendum Scala Mobile la Cgil e il Pci di Berlinguer lottarono per tenerla, il Psi di Craxi insieme agli altri partiti di dx, alla Cisl, alla Uil, lottavano per eliminarla...tutti i cittadini furono chiamati al voto referendario e la maggioranza diede ragione a Craxi e company.
I lavoratori italiani, tra i paesi Ocse, sono quelli che lavorano di più e guadagnano meno, ma si continua a picchiare su di loro. Sarà un caso??? MA NON LO E'...che i paesi governati da anni da socialisti e socialdemocratici sono tra i più ricchi d' Europa, c'è più uguaglianza, più più welfare, ci sono gli stipendi più alti e gli orari di lavoro più bassi, mentre nei paesi governati da culture di dx e neo-liberiste si registrano sempre più difficoltà, povertà, precariato e tanto altro..........
L'ITALIA e sulla strada sbagliata e i lavoratori e lavoratrici devono riprendere in mano le redini del proprio futuro e del futuro dei propri figli... INOLTRE sappiamo che storicamente quando in ITALIA sono arrivati dei periodi di crisi la Cisl e la Uil hanno piegato da altre parti accettando degli accordi capestro ed in contro tendenza con le migliori culture europee. Anche se sembrano anni lontani...RICORDO AI PIU' GIOVANI..che negli anni 50...quando alla Cogne di Imola venivano licenziati i lavoratori iscritti alla Fiom-Cgil e al Pci, che tra l'altro erano stati gli artefici della ricostruzione aziendale post-bellica, la Cisl e la DC sostenevano questa infame scelta e nei giornali locali scrivevano che il GOVERNO faceva bene perchè si doveva EPURARE la Cogne dal VIRUS COMUNISTA...L'Italia è piena di bassezze e cattiverie ed ancora una volta, come allora, spetta agli uomini e donne giuste lottare per la dignità e il rispetto delle leggi, della Costituzione, dello Statuto dei Lavoratori.
Sperando di essere in tanti domani a Bologna...un forte abbraccio a tutti...
Angelo Gentilini

Punto Fiom su Accordo Produttività

03 dicembre 2012

FIOM-CGIL: la lotta continua


CONTINUA LA LOTTA DELLA FIOM-CGIL PER LA DEMOCRAZIA E LA RAPPRESENTANZA, PER DIFENDERE IL RUOLO E L'IMPORTANZA DEL CONTRATTO NAZIONALE, PER L'OCCUPAZIONE E LA TUTELA DEL POTERE D'ACQUISTO DELLE RETRIBUZIONI, CONTRO LA CULTURA DEGLI ACCORDI SEPARATI CHE INDEBOLISCONO I LAVORATORI E LAVORATRICI, CONTRO LA CULTURA E LE POLITICHE NEO-LIBERISTE CHE HANNO PROVOCATO LA CRISI E LA VOGLIONO FAR PAGARE SOLO HAI LAVORATORI............. LOTTIAMO PER LA DIFESA DELLE SUDATE CONQUISTE E PER CAMBIARE LE LEGGI MONTI-FORNERO SUL LAVORO E SULLE PENSIONI, LOTTIAMO PER LA DIFESA DELLA SANITA' PUBBLICA E PER LA SCUOLA PUBBLICA DI QUALITA'..............
NOI METALMECCANICI DELLA FIOM-CGIL CONTINUIAMO A LOTTARE PER UNA SOCIETA' REALMENTE PIU' GIUSTA ED EQUILIBRATA E VOGLIAMO PARTECIPARE ALLA COSTRUZIONE DELLE SCELTE CHE CI RIGUARDONO E CHE CONDIZIONANO LA NOSTRA VITA DENTRO E FUORI LE FABBRICHE..............
LOTTIAMO PER L'UNITA' DEI LAVORATORI A TUTELA DEI DIRITTI E SIAMO CONTRO CHI CONTINUA A RACCONTARLA IN MODO DISTORTO E RICATTATORIO  PER FAR PASSARE DEGLI ACCORDI CAPESTRO E PEGGIORATIVI............
IL 6 DICEMBRE ANDIAMO A BOLOGNA, VEDI IL VOLANTINO E PARTECIPA.
Angelo Gentilini

02 dicembre 2012

La lotta ex lavoratori ThyssenKrupp

Ex lavoratori ThyssenKrupp e familiari delle vittime vincono sul fronte giudiziario contro la multinazionale tedesca
Questa settimana è ripreso il processo d'Appello per il rogo nell'acciaieria ThyssenKrupp di Torino del 6 dicembre 2007 in cui persero la vita 7 compagni di lavoro.
Dopo alcune schermaglie procedurali tra avvocati di Parte Civile e la difesa degli imputati sull'ammissione di alcune Parti, la multinazionale tedesca rinuncia formalmente, presentando agli atti un documento del legale rappresentante, a ricorrere in tutti i gradi di giudizio contro gli ex lavoratori costituitisi come Parti Civili nel procedimento: una prima importante vittoria che premia la determinazione e la mobilitazione degli operai e dei familiari durante tutto il corso del processo.
Gli imputati, tutti contumaci, puntano la loro linea difensiva sulla distrazione degli operai. Nulla di più falso: i nostri compagni di lavoro sono morti semmai per la troppa abnegazione che avevano del loro lavoro, nonostante lo stessero perdendo. La fabbrica infatti era in via di chiusura.
Non altrettanto si può dire degli imputati che con la loro condotta, appurata dalle indagini svolte dal pool di Guariniello, hanno scelto consapevolmente di abbandonare a sé stesso lo stabilimento e così tutti coloro che vi lavoravano e non investire più sulla sicurezza degli impianti.
In una giornata funestata dall'ennesima morte sul lavoro (recuperato il cadavere di Francesco Zaccaria, morto all'Ilva di Taranto dopo che una tromba d'aria ha scaraventato in mare la gru dove lavorava) questa è per noi una importante ma parziale vittoria su chi lucra sulla pelle dei lavoratori. E' solo l'inizio, per noi sarà davvero finita solo quando per gli imputati si apriranno le porte della galera.
Torino,30 novembre 2012. Ex lavoratori ThyssenKrupp

01 dicembre 2012

Imola: "Iniziativa referendum l'8 X il 18"

SEGNALO QUESTA IMPORTANTE INIZIATIVA SUL REFERENDUM L'8 X IL 18 CHE SI TERRA' AD IMOLA IN DATA 4 DICEMBRE 2012, ALLE ORE 20.30 , presso la Sala delle Stagioni in via Emilia 25.  Per SEL sarà presente Guido Tibaldi , Responsabile Nazionale campagna Referendaria " lottoperildiciotto ".  VEDI E LEGGI LA LOCANDINA SPECIFICA.
" PARTECIPA e FAI PARTECIPARE alla raccolta delle firme in difesa del mondo del lavoro ".
Angelo Gentilini

28 novembre 2012

Domenica 2 dicembre: IO STO CON BERSANI

Caro Amico/a, da sempre mi è stato a cuore l’unità della sinistra e sostengo Pierluigi Bersani perché credo abbia la forza di unire e non di dividere. Certo che serve una sinistra che si sappia rinnovare ma che abbia come riferimento le nostre radici sociali, culturali ed economiche. Stiamo vivendo in un tempo molto difficile per tanti e il nostro bagaglio culturale è strategico per ricostruire un Paese martoriato dalle politiche neo-liberiste e dalla corruzione. La questione morale significa lo stare sempre dalla parte delle regole, della rappresentanza, della consultazione, della democrazia partecipativa, dell’uguaglianza e della solidarietà per una reale società dei doveri ma che non lascia indietro i diritti, nel rispetto e nei valori della laicità dello Stato e della Costituzione. Bersani parla sempre di “NOI“ e considera, per esempio, Niki Vendola una grande risorsa e una personalità politica forte e utile per il bene futuro del nostro Paese. Invece il giovane Renzi, per abitudine, nei suoi interventi parla di “noi“ (renziani) e di “loro“, riferendosi a chi è con Bersani, Vendola, Puppato,Tabacci. Sapendo che è molto difficile e complicato spostare gli equilibri del nostro “bel Paese Italia“, credo che in questa fase sia utile un uomo con una consolidata esperienza e che abbia chiaro che “NOI“ siamo tutto il centro sinistra unito, che deve sconfiggere “loro“ del centro destra, ora diviso, ma che ha troppi interessi da difendere per riunirsi a breve. Infine Caro Compagno/a, gli uomini e le donne vanno rispettati e valutati, non rottamati e gli uomini e le donne che da sempre hanno lottato dalla mia parte, io me li tengo stretti.
Angelo Gentilini
Martin Luter King: "Un uomo muore quando smette di lottare per ciò che è giusto".

26 novembre 2012

IMU: una tassa da cambiare

Ci stiamo avvicinando al saldo della seconda rata dell’Imu e ancor di più penso che è una tassa iniqua e da cambiare. Io credo che sia giusto tassare i beni immobili che sono una reale risorsa finanziaria e una fonte di reddito, tipo appartamenti in affitto, sedi di attività commerciali, ecc.ecc., ma essere proprietario di una casa, costruita con tanti anni di sacrifici e sostenuta, a volte e spesso, con l’impegno manuale di tutti i componenti della famiglia, non è un lusso e una fonte di reddito. A parte l’investimento iniziale, nel corso degli anni ci sono tutti i costi del mantenimento e della manutenzione ordinaria e straordinaria e a tante famiglie “operaie” sorge il dubbio se è stato un bene realizzare il sogno di una vita, oppure se era meglio godersi la vita in altro modo e far domanda, a suo tempo, dell’alloggio popolare. Arrivando al sodo, conosco dei pensionati con una pensione da 1100-1200 euro al mese, che si trovano a dover pagare in totale nel 2012 delle cifre che superano i 1000-1200 euro e oltre, perché sono proprietari della casa di famiglia avuta in successione. Vi sembra giusto??? Annoto e ricordo che la famosa Ici dell’ultimo Governo Prodi era legata al reddito e gli stessi pensionati pagavano una cifra molto più bassa. Peccato che Berlusconi e i suoi per far scalpore e conquistarsi delle simpatie elettorali l’abbiano tolta del tutto, perché fermo restando che non trovo giusto tassare la prima casa di abitazione, con Prodi pagavano di più i ricchi e pagavano di meno i poveri.
Angelo Gentilini

24 novembre 2012

Imola: in piazza contro la violenza sulle donne

Domenica 25 novembre 2012: giornata internazionale contro la violenza sulle donne
In piazza: i nostri corpi, la nostra voce, la nostra forza.
Insieme, contro la violenza sulle donne

Imola, Piazza Matteotti, dalle 10 alle 12
Siamo scese in piazza, nelle serate di venerdì 9 e venerdì 16 novembre, per denunciare la situazione pesante che le donne vivono in Italia.
Abbiamo chiamato, nome per nome, le oltre 105 donne uccise dall'inizio del 2012 per mano di mariti, padri, fidanzati.
Sappiamo che questa è solo la punta di un iceberg di discriminazioni e violenze che le donne continuano a subire in quanto donne.
Sappiamo che questa violenza non è un fenomeno occasionale ma è un'espressione del potere diseguale tra donne e uomini, di cui il femminicidio è l'estrema conseguenza. Ora più che mai servano politiche adeguate per contrastare la violenza in ogni sua forma.
Per questo abbiamo sottoscritto con forza la Convenzione nazionale "No More!" che ha come scopo una proposta politica unitaria, che invita le Istituzioni a un confronto aperto e ad un'assunzione di responsabilità.
Per questo saremo ancora in piazza, domenica 25 novembre, per dare visibilità alle proposte politiche contenute nella Convenzione e chiamare anche i/le nostri/e amministratori/trici locali a risposte concrete sul nostro territorio.

Trama di Terre/Centro Interculturale delle donne, UDI Imola, Coordinamento donne Cgil e Spi Cgil Imola

22 novembre 2012

Cisco: "Indietro Popolo Tour"

INDIETRO POPOLO! IL NUOVO TOUR DI STEFANO CISCO BELLOTTI dall'8 dicembre PER FESTEGGIARE 20 ANNI DI CARRIERA.. A RITROSO NEL TEMPO DAL TEMIBILE CISCO AI MODENA CITY RAMBLERS

Indietro popolo! è il nuovo tour indoor di Stefano Cisco Bellotti, nato per celebrare 20 anni di carriera del cantante emiliano. Un viaggio a spasso nel tempo partendo dalla fine della storia per arrivarne alle radici, un nastro riavvolto nel presente per rileggere il passato e affrontare meglio il futuro.
20 anni di combat folk moltiplicati per 20 cavalli di battaglia, un modo per festeggiare, ballare, pogare e prendersi in giro, partendo dai nuovi brani dell'ultimo album Fuori i secondi del gennaio scorso, passando dalle ballate estratte dai due album solisti del 2006 La lunga notte e Il Mulo del 2008 e arrivando ai pezzi storici, mai dimenticati e sempre attuali del periodo MCR, ai quali verrà dedicata la maggior parte del concerto.
Oltre alle date in giro per l'Italia, il tour toccherà a fine gennaio 2013 anche l'Irlanda, terra da dove tutto è partito e tema ricorrente nelle ballate dei MCR. Sul palco con lui, la band che l'ha accompagnato negli ultimi anni, Andrea Faccioli, chitarre, Bruno Bonarrigo contrabbasso, Beppe Mondini batteria, Simone Copellini tromba, Patrick Wright violino.
Con l'anno nuovo è prevista anche l'uscita di un album live Vol. 2, contenete alcuni brani mai editati prima in cd come Il cielo d'Irlanda con ospite Massimo Bubola e Il Bersagliere e altri brani live con diversi ospiti quali Bandabardò, Ginevra Di Marco, Momar, L'orchestra Multietnica d'Arezzo, il coro delle mondine di Novi e Francesco Magnelli.
Inoltre il doppio Cd conterrà anche due inediti, unici brani non dal vivo "Dopo la tempesta" e "La rivoluzione".

Per approfondimenti e le date del tour, visita il sito di Cisco.

19 novembre 2012

Solidarietà: "Inferno e Paradiso"

“C’era una volta Dante che stava facendo una passeggiata con Virgilio per conoscere nuovi territori ed esplorare terre nascoste.
Un giorno, mentre si stanno avvicinando a un luogo, sentono un meraviglioso profumo di stufato, contrastato però da lamenti di sofferenza, grida di rabbia, urla di disperazione. Dante è colpito dal contrasto, rivolge a Virgilio uno sguardo interrogativo? che rimane senza risposta. Quando poco dopo arrivano in una radura vedono che in mezzo vi è una grande pentola, piena di invitante stufato, con intorno delle persone con cucchiai dai manici lunghissimi coi quali cercano di avvicinare il cibo alla bocca. Ma non ci riescono, il manico è troppo lungo, il cibo cade per terra e loro rimangono con la fame insoddisfatta. Virgilio informa Dante: “questo è l’inferno”.
Passa un po’ di tempo e i due continuano a esplorare il territorio, quando ecco che nuovamente sentono l’appetitoso profumo di stufato.
Questa volta è però accompagnato da grida di gioia, da espressioni di piacere e da voci colme di gratitudine e soddisfazione. Quando arrivano alla radura vedono una grande pentola che contiene lo stufato, i cucchiai coi manici lunghissimi a disposizione delle persone che devono mangiare. La differenza consiste nel fatto che ognuno imbocca l’altro con reciproca soddisfazione. “QUESTO E’ IL PARADISO” informa Virgilio.”
 brano consigliato da Gabriele Gentilini

17 novembre 2012

Al cinema: "La forza delle donne"


In occasione del 25 novembre, giornata internazionale di contrasto alla violenza contro le donne, ti invito a partecipare a 2dimartedì: la forza delle donne (cinema), organizzata dall'Assessorato Pari Opportunità in collaborazione con il CineCircolo Celluloide.
Abbiamo pensato, in presenza di diverse validissime iniziative su questo tema organizzate sul territorio imolese da altri soggetti istituzionali ed associativi, di orientarci per una cosa diversa da quelle già programmate, onde evitare doppioni o sovrapposizioni, che cogliesse l'occasione di parlare di temi di genere in un modo includente e "popolare", quale è il mezzo cinematografico.
Per questo motivo, abbiamo programmato la visione, ad ingresso gratuito, di due film a tema presso il Cinema Teatro Osservanza di Imola,nei due martedì sera che precedono e seguono la data del 25 novembre:
martedì 20 novembre 2012 ore 21.00                                     
E ora dove andiamo
di Nadine Labacki
martedì 27 novembre 2012 ore 21.00
La sorgente dell'amore
di Radu Mihaileanu

Donatella Mungo
Assessora P.O. 

15 novembre 2012

Ieri... Uwe Zabel dell' IGMetal a Ravenna

Uwe Zabel, rappresentante sindacale dell’IGMetal, l'organizzazione dei metalmeccanici tedeschi, è stato ospite e ha portato solidarietà all’assemblea  indetta dalla Cgil ieri a Ravenna al Cinemacity, in ore di sciopero. Il sindacalista tedesco ha affermato che anche la Germania soffre la crisi , nonostante che lo spread sia sotto zero e ci sono ancora molte opportunità lavorative. I contratti atipici e il precariato si sta diffondendo, con una fascia di lavoratori sottopagati (3/4 euro ora). Zabel ritiene importante il messaggio di questo sciopero europeo lanciato contro l’Europa delle banche e dei capitali, perchè  nel nostro continente serve una società più giusta ed equa. Inoltre ha affermato che il sindacato tedesco è saldamente dalla parte della Cgil e di tutti coloro che si mobilitano per cambiare le politiche dominanti in Europa. Si deve rendere reversibile un processo che arricchisce di più chi ha già tutto e impoverisce le parti deboli e questo sta avvenendo anche in Germania, non solo in Italia. I tedeschi temono che nel breve periodo la crisi aumenti a livello continentale e che la Spagna, Italia, Portogallo stanno fungendo da laboratorio delle banche e dei poteri finanziari per l’affermazione di politiche neoliberali. Zabel con decisione dice che in Italia si sta sperimentando tutto ciò che verrà chiesto al mondo operaio nel continente e loro dell’IGMetal vogliono far cambiare la rotta a questo processo perché il compito dell’Europa non è garantire solo  i  profitti dei grandi gruppi finanziari. Dobbiamo mobilitarci su scala europea perché solo così possiamo pensare di affermare politiche per il benessere e lo sviluppo sociale, c’è bisogno di una crescita sostenibile basata sulla partecipazione e con una forte regolamentazione dei mercati finanziari, compresa la tassazione sulle transazioni finanziarie. Zabel ha concluso ribadendo che loro lottano insieme a noi per il lavoro e per la solidarietà dei lavoratori, lavoratrici e dei popoli.
Angelo Gentilini

14 novembre 2012

Oggi siamo in piazza "per"

Oggi siamo in piazza, in tante piazze italiane ed europee, per chiedere un cambio di rotta e un patto sociale europeo. Si assiste ad un progressivo smantellamento del welfare, delle tutele e dei diritti dei lavoratori e lavoratrici. I grandi gruppi industriali e finanziari pensano sempre di più che si deve superare la crisi proponendo linee guida unilaterali  che affossano la democrazia e la reale necessità partecipativa. Servono dei governi politici che sappiano cogliere i bisogni di tutte le parti sociali, invece in particolare in Italia abbiamo un Governo tecnico che con sagacia persegue una politica di rigore ma duramente recessiva che porta solo ad allargare la crisi e ad impoverire sempre di più i ceti più deboli e trascina su questa strada anche i cosiddetti ceti medi. Inoltre questi tecnici offendono l'intelligenza dei cittadini con proposte indecenti e  contraddittorie, come alzare l'età pensionabile per tutelare il futuro dei giovani e affermare anche che i giovani italiani sono SCHIZZINOSI, quando si sa che in Italia tra i 15 e i 25 anni ci sono 600.000 disoccupati, che non lavorano e non studiano più, ma si sa anche che la richiesta-domanda del mercato è di solo 38.000 posti. C'è tanto da fare ed è un vero peccato non aver ascoltato a sufficienza un uomo che nel 1974 ci disse che serviva urgentemente una Governance mondiale per indirizzare almeno i processi socio-economici-ambientali fondamentali, principali, sostenibili. Si sa che ognuno raccoglie ciò che semina perciò non si può continuare a pensare e a lasciare che siano in pochi a seminare per il bene dei tanti.
 Angelo Gentilini

09 novembre 2012

Disoccupazione in crescita

Disoccupazione ai massimi livelli nel 2012 e nel 2013. Lo ha comunicato l'Istat che ha diffuso le «Prospettive per l'economia italiana nel 2012-2013». La maggiore partecipazione al mercato del lavoro osservata a partire dalla fine del 2011 è alla base del rilevante incremento del tasso di disoccupazione previsto per quest'anno (10,6%). Nel 2013 il tasso di disoccupazione continuerebbe a salire (11,4%) «a causa del contrarsi dell'occupazione, fenomeno cui si dovrebbe accompagnare un aumento dell'incidenza della disoccupazione di lunga durata». 
La fase di debolezza ciclica dell'economia italiana «condurrebbe a un deterioramento complessivo delle condizioni del mercato del lavoro», ha rilevato l'istituto di statistica. Nei primi due trimestri dell'anno in corso «si è osservata una sostanziale tenuta dei livelli occupazionali, unitamente a una diminuzione delle ore lavorate (anche attraverso il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni), anche se segnali più negativi sono emersi a settembre». Di conseguenza, per il 2012 la diminuzione prevista in termini di input di lavoro sarebbe pari all'1,2%. A seguito del miglioramento delle condizioni economiche generali atteso nella seconda parte del 2013, il deterioramento delle condizioni complessive del mercato del lavoro potrebbe attenuarsi, anche se l'input di lavoro risulterebbe ancora in calo dello 0,5% in media d'anno. 
Le retribuzioni per dipendente mostrerebbero una dinamica moderata (0,9%, nel 2012 e 1% nel 2013). La produttività del lavoro diminuirebbe nel 2012 per poi stabilizzarsi nel 2013. Il costo del lavoro per unità di prodotto tenderebbe a crescere in entrambi gli anni. 
La spesa privata per consumi dovrebbe registrare quest'anno una contrazione del 3,2%. E' la previsione dell'Istat nelle Prospettive per l'economia italiana nel 2012-2013. Nel 2013, la spesa dei consumatori risulterebbe ancora in calo (-0,7%), per «le persistenti difficoltà sul mercato del lavoro e della debolezza dei redditi nominali».
 Fonte: l'Unità.it

08 novembre 2012

Assolto Vasco Errani

(ANSA) - BOLOGNA, 8 NOV - 
Vasco Errani, Governatore della Regione Emilia-Romagna, è stato assolto perché il fatto non sussiste dall'accusa di falsità ideologica in atti pubblici. La decisione del Gup di Bologna Bruno Giangiacomo a conclusione del giudizio abbreviato. La vicenda è quella di Terremerse. 
 fonte: ANSA

07 novembre 2012

S.O.S...CNH Imola

Sabato 10 novembre alle ore 10, presso la Camera del Lavoro di Imola ( via Emilia 44 ), si ritroveranno in un’assemblea aperta i tre sindacati di categoria Fim, Fiom, Uilm e i metalmeccanici della Cnh di Imola. La prima fabbrica chiusa da Marchionne nel 2009 , salì alle cronache anche grazie al lungo presidio dei lavoratori e allo sciopero della fame di Guido Barbieri. Da allora tante promesse e tanta Cassa Integrazione, ma questa scade definitivamente tra 6 mesi e dopo è impensabile che si sia già concretizzato il progetto di riconversione dello stabilimento imolese. I sindacati imolesi stanno sollecitando Regione e Ministero dello Sviluppo economico, affinché si rispettino i tempi per l’avanzamento del percorso di riconversione industriale.. In questo Paese Italia è tutto un paradosso, si pagano multe salate all’UE per gli autobus non in regola ed è latitante un vero progetto nazionale sulla mobilità, si afferma da tante parti che si è per il lavoro ecc..ecc.. e non si sostiene un progetto legato alla mobilità elettrica elaborato dalla Regione Emilia Romagna, in collaborazione con Aster, che darebbe una soluzione occupazionale non solo ai dipendenti Cnh in Cassa Integrazione, ma sarebbe funzionale anche alla tenuta produttiva del territorio imolese. E’ bene anche ricordare che sia il Ministero dello Sviluppo economico, che quello dell’Ambiente, hanno definito tale progetto il migliore presente in Italia. E allora se non si sostiene il migliore, che cosa e chi deve essere sostenuto in questo Paese??? Svariate sono le sofferenze dei lavoratori, compreso chi ha trovato una risposta occupazionale nello stabilimento modenese, perciò è bene fare quadrato lavoratori, sindacati, istituzioni locali e regionali, per trovare una soluzione lavorativa.
Angelo Gentilini

05 novembre 2012

Grave infortunio sul lavoro alla Coop Sacmi


Nella mattinata di oggi lunedì 5 novembre si è verificato presso lo stabilimento della cooperativa Sacmi di Imola un incidente sul lavoro che ha coinvolto due operai. Uno di questi, in gravissime condizioni, è un giovane lavoratore dipendente di una ditta esterna con sede a Mordano operante nella fabbricazione di apparecchiature elettriche.

Ancora una volta si pone il problema della sicurezza.

L’infortunio di oggi verificatosi in un’azienda, come la Sacmi, che molto ha investito sulla sicurezza, dimostra che quanto fatto nel territorio, non è comunque stato sufficiente a evitare l’accaduto.

C’è un rischio reale che le esternalizzazioni e la logica degli appalti non solo producano una riduzione di salario e diritti delle persone, ma possano compromettere anche la loro salute e sicurezza.

FIM FIOM UILM richiedono che sia fatta chiarezza sulla dinamica dell’incidente ed accertate, da parte delle autorità preposte, tutte le eventuali responsabilità.
FIM-CISL Montebugnoli Marzia
FIOM-CGIL PediniStefano
UILM-UIL LiveraniPaolo

Quale produttività...? Parte terza.

Ritorno a scrivere sulla questione della produttività e in relazione alla nuova legge di Stabilità che prevede di stanziare nel 2013, 1 miliardo e 200 milioni per la maggior produttività. Il problema è abbastanza spinoso perché si intrecciano diverse situazioni, la prima è l’aumento del potere di acquisto dei lavoratori, la seconda è la mancanza di ore lavoro, la terza è l’alta disoccupazione, in particolare giovanile. Da anni in pratica le ore di straordinario ed altri premi aziendali legati all’aumento produttivo sono tassati solo al 10%, che si traduce in aumento di stipendio. Tecnicamente se ci si trovasse in un periodo di crescita e di saturazione occupazionale sarebbe ottimale, ma essendo nel bel mezzo di una crisi di sistema mondiale, che in Italia per tante ragioni si paga di più che da altre parti, credo che si debba avere una visione strutturalmente diversa e riformista. Allora ecco che vanno bene forti alleggerimenti fiscali a fronte di investimenti in qualità e ricerca che migliorino i sistemi produttivi ed inoltre credo sia estremamente necessario, oltre alla redistribuzione della ricchezza, anche la redistribuzione del lavoro. E’ ovvio che i lavoratori sono sotto ricatto e , a volte, pur di lavorare accettano di tutto, ma non possiamo continuare a prestare il fianco sulla produttività, aumentando l’orario di lavoro, gli straordinari e affossando tutele e diritti, come strumenti per alzare le buste paghe. L’aumento del potere di acquisto va perseguito con interventi di sistema e diminuendo la pressione fiscale generale sulla parte lavoro, aziende e dipendenti. Detto questo sarebbe bene defiscalizzare e detassare di più la stabilizzazione e la creazione di nuovi posti di lavoro, dati proprio dalla redistribuzione delle ore lavoro. Ultimamente in tanti citano il nuovo Premier francese Hollande ( socialista). Premesso che in Francia da tempo sono in uso le 35 ore di lavoro settimanale, voglio anche evidenziare che recentemente in un intervento ufficiale, trasmesso da RaiNews, Hollande ha definito deleterio il ricorso all’aumento degli orari di lavoro e degli straordinari, perché per mantenere attivo il potere di acquisto delle famiglie e la domanda del mercato interno, oltre alla redistribuzione della ricchezza,la lotta all'evasione, corruzione e speculazione finanziaria, è necessario per far lavorare più gente possibile la suddivisione equa-sostenibile delle ore lavoro.
Angelo Gentilini

02 novembre 2012

Rifiuti: Italia multata

La commissione Europea chiede alla Corte di giustizia che l'Italia venga condannata ad un'ammenda forfettaria da 56 milioni e a oltre 256 mila euro al giorno fino all'avvenuta bonifica delle centinaia di discariche illegali ancora presenti sul territorio. L’Italia è da tempo nel mirino dell’Unione Europea per quel che concerne le procedure d’infrazione per inadempimento degli obblighi comunitari in materia di rifiuti. Infatti, già nel 2007 una sentenza della Corte aveva stabilito che il nostro paese violava tre direttive comunitarie sullo smaltimento dei rifiuti, sui rifiuti pericolosi e sull'autorizzazione e gestione delle discariche. Successivamente, dato lo scarso impegno del Governo, la Commissione ha avviato un'ulteriore procedura di infrazione, inviando una lettera di costituzione in mora, nel febbraio 2008, ed un parere motivato a giugno 2009. Nel giugno 2011 Bruxelles ha nuovamente sollecitato l'Italia richiedendo un calendario per la regolarizzazione dei siti in questione entro tempi ragionevoli, ma ad oggi la situazione sembra invariata. Infatti, in Italia attualmente 255 discariche (16 pericolose) devono ancora essere bonificate, ma solo per 132 è stato ultimato il calendario degli impegni e sono stati completati i lavori di bonifica. Si ricorda, inoltre, che l'Italia ha altre procedure pendenti d'infrazione, come quella per la gestione dei rifiuti in Campania. Questa situazione di precarietà del nostro territorio relativa al recepimento delle normative europee e alla violazione del diritto comunitario in materia ambientale, già più volte denunciata dalla Cgil, sottolinea l’immediato bisogno di una politica volta ad una seria programmazione di un piano di interventi lungimiranti ed efficaci per la tutela dell’ambiente, che abbia il duplice beneficio di portare a dei risultati economici positivi anche in termini occupazionali ed eviti il ricorso al pagamento di sanzioni severe. In conclusione, è necessaria un’inversione di tendenza nei confronti dell’Unione Europea, che abbia come obbiettivo primario la tutela dell’Ambiente e del Territorio, al fine di sottrarre risorse al pagamento di sanzioni,che possono contestualmente essere investite in opere di bonifica e messa in sicurezza del territorio, e per creare lavoro.
Domanico Di Martino, CGIL.it

31 ottobre 2012

Il Governo non tutela l'ambiente e il territorio

L'articolo 12 del Disegno di Legge Semplificazioni Bis elimina il silenzio rifiuto sul permesso di costruire in aree sottoposte a vincoli ambientali, paesaggistici o ambientali. La norma modifica infatti l'art.20, commi 8, 9 e 10, del D.P.R 6 giugno 2001, n 380, recante il Testo Unico dell'Edilizia, relativamente al procedimento di rilascio del permesso di costruire, in caso di esistenza di un vincolo ambientale, paesaggistico o culturale. Al riguardo, il testo vigente prevede il silenzio/rifiuto; la modifica si propone invece un silenzio/assenso, ovvero un silenzio non avente valore di diniego e, dunque, prevede l'espressione del permesso a costruire. Questo, per tutte le ipotesi in cui sussistono vincoli nell'ambito applicativo del comma 9, sia nel caso in cui la tutela competa, anche in via delegata, alla Amministrazione Comunale, sia nel caso in cui non competa alla predetta Amministrazione. Il silenzio/assenso e la stretta sul parere delle Soprintendenze costituiscono un arretramento inaccettabile e rischiano di favorire abusivismo e cementificazioni selvagge, con danni ambientali e paesaggistici enormi. Ulteriore cementificazione non può che aggravare l'attuale crisi ambientale alimentando i cambiamenti climatici. Ancora una volta, anziché investire strategicamente su beni comuni come ambiente, paesaggio e beni culturali, a vantaggio dell'economia nazionale e dell'occupazione, il Governo interviene indebolendo l'attività di tutela e salvaguardia. E' evidente infatti come Soprintendenze depotenziate negli anni, per competenze e numero di organici, nell'arco temporale di 30 giorni, possano trovarsi in difficoltà ad esprimere puntualmente il loro parere. L'articolo 12 va cancellato, ripristinando la formazione del silenzio rifiuto. In aggiunta, andrebbe sempre prevista, nel caso di nulla osta a costruire da parte delle autorità preposte al rilascio del permesso in aree soggette a vincoli paesaggistici, ambientali e beni culturali, la convocazione della Conferenza dei Servizi, per l'acquisizione democratica e partecipata del parere definitivo. Il valore del Paesaggio, dell'Ambiente e dei Beni culturali, il guadagno economico che può derivare dalla loro salvaguardia, vale bene il tempo necessario per valutazioni approfondite e decisioni democratiche.
Oriella Savoldi CGIL.it

29 ottobre 2012

Fiat ancora condannata

Landini (Fiom): “Importante la condanna per comportamento antisindacale a Termoli. Si conferma che la strada intrapresa dall'Azienda è contraria alle leggi e alla Costituzione.” “Giudichiamo importante la sentenza del Tribunale di Larino (Campobasso) che conferma il comportamento antisindacale della Fiat nello stabilimento di Termoli. Infatti, dopo che la Fiom aveva vinto la causa per l'ultrattività del contratto del 2008, l'Azienda ha tolto circa 300 euro di salario ai lavoratori iscritti ai metalmeccanici Cgil. E' importante che il Tribunale abbia confermato l'antisindacalità di tale comportamento.” “Si tratta di un'ulteriore conferma che la strada intrapresa dalla Fiat è una strada contraria ai principi costituzionali e alle leggi del nostro Paese.” “E' ora di voltare pagina.”
Maurizio Landini Segr.Naz. Fiom Cgil

28 ottobre 2012

Il risparmio dall'ora legale

Nei circa sette mesi (l'ora legale è scattata il 25 marzo scorso) in cui l'ora legale è stata in vigore, l'Italia ha risparmiato 102 milioni di euro, grazie ai minori consumi di elettricità per 613 milioni di kilowattora, un valore pari al consumi medio annuo di 205mila famiglie.
Angelo Gentilini

26 ottobre 2012

Info referendum l' 8 x il 18

L'11 settembre scorso a Roma, il COMITATO PROMOTORE NAZIONALE ha depositato in Corte di Cassazione i quesiti referendari per l'abrogazione dell'art. 8 della Legge 148/2011(la finanziaria/ bis, del Governo Berlusconi e fatto proprio anche dal Governo Monti, con la quale si distrugge il Contratto Nazionale, ammettendone le deroghe da parte della contrattazione di secondo livello) e l'abrogazione delle modifiche apportate dalla " Riforma Fornero" all'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori (negando al lavoratore ingiustamente licenziato per motivi "economici" il diritto al reintegro in azienda). Con la deposizione dei quesiti, dal 12 ottobre 2012 - e per 3 mesi - inizierà la raccolta firme. Obiettivo è raccogliere le firme necessarie per fare in modo che i Referendum siano validi e possano essere votati dalle cittadine e dai cittadini. Il Comitato Promotore Nazionale è composto da singole personalità che nella maggior parte, fanno riferimento a partiti politici e /o Associazioni. Alla campagna referendaria aderiscono la FIOM-CGIL, l'Area programmatica "La Cgil che vogliamo" e l'area programmatica "Lavoro e Società". Cliccando sul logo del referendum posto sul lato sinistro del mio blog si entra direttamente nel sito "referendumlavoro.it" e trovi tutte le informazioni, gli approfondimenti, gli aggiornamenti e le iniziative a sostegno.
Angelo Gentilini

25 ottobre 2012

Dove ci porta Monti ??? Nuovo record italiano !!!

BRUXELLES - Nuovo record per il debito pubblico italiano, che nel secondo trimestre del 2012 è schizzato al 126,1% del Pil (Prodotto interno lordo). A dirlo sono i dati resi noti da Eurostat. Nel primo trimestre il debito aveva già raggiunto il picco di 123,7%, il più alto dal 1995 quando era al 120,9%. L'Italia si conferma seconda solo alla Grecia, il cui debito è ora al 150,3%. Balzo in avanti anche per il debito portoghese, passato dal 112% al 117,5%, e quello irlandese, cresciuto dal 108,5% al 111,5%. Anche il rapporto debito/Pil della Spagna è in netto aumento: dal 72,9% dei primi tre mesi del 2012 al 76% di fine giugno. Sale anche il debito dell'eurozona, che raggiunge quota 90% del Pil nel secondo trimestre, dall'88,2% dei tre mesi precedenti. Il rapporto debito/Pil continua a salire anche nell'Ue nel suo complesso, dove è passato dall'83,5% del primo trimestre all'84,9% del secondo.
fonte: Eurostat

24 ottobre 2012

" No Monti Day "

Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua partecipa alla manifestazione nazionale "No monti Day" in programma a Roma per sabato 27 Ottobre. Saremo in piazza perchè vogliamo denunciare come da una parte BCE, poteri forti finanziari e Governo Monti utilizzino la crisi economico-finanziaria per rendere definitive le politiche liberiste di privatizzazione dei beni comuni e dei servizi pubblici, di smantellamento dei diritti del lavoro, del welfare e dell'istruzione, di precarizzazione dell?intera vita delle persone, e dall'altra le politiche d'austerità ridimensionino il ruolo dell'intervento pubblico per poi alimentare l'idea che la crescita sia possibile solo attraverso investimenti privati, che in realtà si appropriano dei servizi e devastano il territorio. Dunque, saremo mobilitati, al fianco delle tante cittadine e cittadini per esigere che il Governo si muova verso un nuovo modello sociale ed economico.
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

22 ottobre 2012

Poesia: Il nuovo magna magna?

Vecchia guardia? Tutti infami!
Dice Renzi: "Son rottami!
Dobbiam toglierceli di dosso,
han mangiato a più non posso!"
Perchè sian giunti i tempi in cui,
vuol "mangiare" pure lui???

Claudio Capponi, poeta operaio.

20 ottobre 2012

Roma:100 pullman dall'Emilia Romagna

La Cgil è in piazza San Giovanni a Roma,oggi 20 ottobre, con una manifestazione nazionale incentrata sullo slogan “Il lavoro prima di tutto”: è un grande happening dalle 10,30 al tardo pomeriggio per dare voce al lavoro, in tutte le sue forme e per i vari settori, dopo quattro anni di crisi durissima che non demorde. La piazza è tappezzata di stand nei quali ogni regione e ogni categoria evidenzia le peculiarità territoriali della crisi, mentre sul palco le parole dei delegati si alternano ai momenti di spettacolo solidale con le ragioni del lavoro. La giornata sarà poi conclusa da Susanna Camusso, leader nazionale Cgil. Sono almeno un centinaio i pullman da tutta l’Emilia Romagna che hanno portato a Roma la protesta delle tante vertenze aperte e la testimonianza della crisi in territorio regionale, sulla quale si sono abbattuti anche gli effetti disastrosi del terremoto del 20-29 maggio scorsi. Se ne avrà eco anche dal palco della manifestazione, con l’intervento di una delegata sindacale dell’azienda biomedicale Bellco di Mirandola. Nell’area terremotata dopo cinque mesi le attività produttive sono ripartite al 70%, ma 14.000 addetti sono ancora in cassa integrazione (nell’immediato erano 39.000); le tendopoli sono chiuse, comincia la ricostruzione ma le risorse finanziarie non si vedono ancora. L’allarme della Cgil si allarga poi alla crisi di tutto il territorio regionale: nei primi nove mesi del 2012 si contano ben 63 milioni di ore di cassa integrazione (ordinaria, straordinaria, in deroga), in aumento rispetto al 2011 e che coinvolgono circa 60.000 addetti. Il segretario generale della Cgil regionale Vincenzo Colla punta il dito contro le politiche del governo, che vanno cambiate profondamente. “Oggi trasformeremo piazza San Giovanni in un grande “villaggio del lavoro” – sottolinea Colla - per mostrare al paese il vero volto della crisi. Le manovre depressive del governo, la spending rewiev, la riforma delle pensioni e quella sul mercato del lavoro, non solo non hanno prodotto un'inversione di tendenza, ma hanno scaricato i problemi sul lavoro dipendente e sulle fasce più deboli, che saranno ulteriormente penalizzati dalla nuova stangata della legge di stabilità di questi giorni. Tutta la Cgil è in piazza per spingere il governo a modificare le priorità dell’agenda politica e gli strumenti di intervento, recuperando risorse attraverso la patrimoniale, intensificando la lotta all’evasione fiscale, attivando politiche industriali innovative e misure straordinarie per favorire l’occupazione e dare speranza ai giovani e al paese.”
Angelo Gentilini

18 ottobre 2012

Il lavoro prima di tutto !


Sabato 20 ottobre ritorno a Roma a lottare in Piazza S.Giovanni con la Cgil e con tutti quelli che verranno. Negli ultimi anni non ricordo quante volte sono andato a Roma e da altre parti a manifestare per la difesa del lavoro, dei diritti e per una società equa-solidale-migliore. Ma dobbiamo continuare ad andare, anzi si devono intensificare le iniziative, le manifestazioni, le proteste...e tocca a noi, lavoratori, giovani, pensionati. La storia insegna sempre che si è dovuto lottare per conquistare una vita migliore e si deve continuare per mantenere le conquiste dei nostri padri. Direi che la nuova resistenza è proprio questa, perchè siamo difronte ad una vera offensiva che ha attuato il mondo della finanza-speculativa contro il lavoro e l'economia reale. Anche ad Imola, considerata da anni un isola felice, la crisi morde alla grande, sono circa 11.000 gli iscritti al Centro per l'Impiego (disoccupati), ed inoltre avanzano molte e nuove difficoltà per la tenuta produttiva-occupazionale in tutte le aziende del territorio. Serve un nuovo modello di sviluppo, da anni serviva e da troppi anni ci hanno informato ad hoc che era meglio delegare, che ci avrebbero pensato loro a pensare e governare, invece dal momento che siamo in democrazia è bene e meglio che si torni a partecipare per essere rappresentati e tutelati.
Angelo Gentilini

15 ottobre 2012

Il 20 ottobre vieni a Roma con la Cgil

Il 20 ottobre la Cgil in piazza a Roma per il lavoro.
«Il lavoro prima di tutto! Cambiare l'agenda del governo Monti, dalla crisi non si esce riducendo il lavoro». E' con questo slogan che la Cgil torna in piazza a Roma per una grande manifestazione nazionale sabato 20 ottobre. Una mobilitazione che nasce dall'esigenza, come ribadito più volte in questi mesi dalla Confederazione di riunificare le tante vertenze aperte ripartendo appunto dal lavoro. Il 20 ottobre la Cgil porterà in piazza le testimonianze delle diverse realtà italiane che ogni giorno fanno i conti con una crisi che sta mettendo in ginocchio interi territori, tanto che in Piazza San Giovanni ci sarà un gazebo per ogni regione al cui interno verranno illustrate le crisi dei vari territori. Inoltre, sarà un'occasione per dare voce ai tanti lavoratori che in questi giorni stanno portando avanti azioni di protesta per difendere il loro posto di lavoro ed essere ascoltati. C'è una distanza enorme tra le condizioni della vita reale dei cittadini e le azioni del Governo e del Parlamento per questo si chiedono al governo scelte chiare di politica industriale, detassazione delle tredicesime, sostegno ai lavoratori esodati, difesa degli insediamenti produttivi. La manifestazione si svolgerà in Piazza San Giovanni a Roma a partire dalle ore 10.30 e si concluderà alle 17.30 con l'intervento del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Dal territorio imolese partiranno dei pullman. Alle 5.40 da Castel San Pietro (piazza dei Martiri, stazione delle corriere); alle 5.50 da Toscanella (via Emilia, fermata autobus); alle ore 6 da Imola (parcheggio Bocciofila, viale Saffi). Per prenotazioni: Cgil Imola, tel. 0542/605611.
Cgil Imola

12 ottobre 2012

Piedi, scarpe, bagagli

«Piedi, scarpe, bagagli» è il titolo della mostra fotografica allestita alla Cgil di Imola dal 12 al 29 ottobre con gli scatti di Mohammed Keita, un giovane ivoriano, arrivato a Roma nel 2010 dopo una traversata lunga 3 anni, iniziata quando aveva solo 14 anni. Un viaggio che lo ha portato in Mali, Algeria, Libia (dove trascorre cinque mesi in carcere), poi Malta, Sicilia e finalmente Roma. Per tre mesi il marciapiede di via Marsala che costeggia la stazione Termini è stato la sua dimora. Ed è qui che, con una macchinetta usa e getta, inizia a fotografare quello che lo circonda: cartoni, coperte, sacchi di plastica, la fame, il freddo, gli altri che vivono la sua stessa condizione.Identificato erroneamente come maggiorenne, gli viene notificato un decreto di espulsione, ma per fortuna i consulenti legali del centro diurno del “Civico Zero” di Save the Children, dopo aver conquistato la sua fiducia, vincono il ricorso e il caso viene archiviato.Mohammed approda dunque al centro di Save the Children dove ha modo di sperimentare la sua naturale inclinazione per la fotografia. Uno dei suoi scatti più significativi “J'habite à Termini” arriva a New York grazie a Diana Balmori, una delle più influenti urban designer a livello mondiale. E' con questa foto che testimonia la solitudine e la sua casa (un sacco di plastica e uno zaino) durante le prime settimane di permanenza in Italia. «Le foto e i racconti di Mohamed Keita – afferma Elisabetta Marchetti, segretaria generale Cgil Imola – ci richiamano ad una responsabilità comune nei confronti di tante persone invisibili: capire, conoscere, fare la nostra parte per costruire una società più solidale e umana. Ed è per questo che riteniamo importante far conoscere la storia di questo ragazzo attraverso le sue fotografie». «Il titolo della mostra ci ha molto colpito – aggiunge Nicola Ballarano dell'ufficio stranieri della Cgil imolese – perché rispecchia la realtà. Piedi, scarpe e bagagli sono in molti casi le uniche risorse che hanno gli immigrati che arrivano in Italia, dopo tragitti estenuanti, migliaia di chilometri percorsi, la paura della morte, la speranza di farcela, come Mohamed Keita» La mostra fotografica allestita nella sede della Camera del lavoro di Imola, in via Emilia 44, fino al 29 ottobre, è visitabile dei seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18.30; il sabato dalle 9 alle 12.
Cgil Imola