31 ottobre 2012

Il Governo non tutela l'ambiente e il territorio

L'articolo 12 del Disegno di Legge Semplificazioni Bis elimina il silenzio rifiuto sul permesso di costruire in aree sottoposte a vincoli ambientali, paesaggistici o ambientali. La norma modifica infatti l'art.20, commi 8, 9 e 10, del D.P.R 6 giugno 2001, n 380, recante il Testo Unico dell'Edilizia, relativamente al procedimento di rilascio del permesso di costruire, in caso di esistenza di un vincolo ambientale, paesaggistico o culturale. Al riguardo, il testo vigente prevede il silenzio/rifiuto; la modifica si propone invece un silenzio/assenso, ovvero un silenzio non avente valore di diniego e, dunque, prevede l'espressione del permesso a costruire. Questo, per tutte le ipotesi in cui sussistono vincoli nell'ambito applicativo del comma 9, sia nel caso in cui la tutela competa, anche in via delegata, alla Amministrazione Comunale, sia nel caso in cui non competa alla predetta Amministrazione. Il silenzio/assenso e la stretta sul parere delle Soprintendenze costituiscono un arretramento inaccettabile e rischiano di favorire abusivismo e cementificazioni selvagge, con danni ambientali e paesaggistici enormi. Ulteriore cementificazione non può che aggravare l'attuale crisi ambientale alimentando i cambiamenti climatici. Ancora una volta, anziché investire strategicamente su beni comuni come ambiente, paesaggio e beni culturali, a vantaggio dell'economia nazionale e dell'occupazione, il Governo interviene indebolendo l'attività di tutela e salvaguardia. E' evidente infatti come Soprintendenze depotenziate negli anni, per competenze e numero di organici, nell'arco temporale di 30 giorni, possano trovarsi in difficoltà ad esprimere puntualmente il loro parere. L'articolo 12 va cancellato, ripristinando la formazione del silenzio rifiuto. In aggiunta, andrebbe sempre prevista, nel caso di nulla osta a costruire da parte delle autorità preposte al rilascio del permesso in aree soggette a vincoli paesaggistici, ambientali e beni culturali, la convocazione della Conferenza dei Servizi, per l'acquisizione democratica e partecipata del parere definitivo. Il valore del Paesaggio, dell'Ambiente e dei Beni culturali, il guadagno economico che può derivare dalla loro salvaguardia, vale bene il tempo necessario per valutazioni approfondite e decisioni democratiche.
Oriella Savoldi CGIL.it