30 giugno 2016

"2° incontro con i familiari delle case di riposo"

Lo scorso 15 giugno 2016 CGIL e UIL confederali e pensionati si sono incontrati con i familiari degli ospiti delle case di riposo per confrontarsi sulla qualità dei servizi delle strutture per anziani/e del nostro territorio. La riunione era stata indetta in previsione dell'incontro del 16 giugno, convocato dal Circondario imolese per l'insedimento del nuovo Comitato consultivo misto socio-sanitario. Il Comitato è l'organismo che deve garantire la partecipazione e la consultazione dei soggetti interessati e attivi nel funzionamento delle strutture e dei servizi territoriali per anziani e disabili. A seguito di tale incontro invitiamo nuovamente i familiari, come convenuto: VENERDI' 1 LUGLIO ore 20, saletta 2° piano Camera del Lavoro di Imola, via Emilia 44.
per parlare insieme di: valutazione dell'incontro in Circondario del 16 giugno; valutazione dei percorsi in atto; condivisione di percorsi ed obiettivi da perseguire per il miglioramento della qualità dei sevizi. (Cgil – Spi Imola /Uil – Uilp Imola)
Angelo Gentilini, da info Spi Cgil Imola.

28 giugno 2016

Eugenio Bennato in concerto all' Aquila per la ricostruzione.

Eugenio Bennatosarà uno degli ospiti della festa nazionale dello Spi Cgil Liberetà, in programma all'Aquila dal 29 giugno al 1° luglio. Il concerto di Eugenio è in programma mercoledi 29 giugno, alle ore 22.30, all'interno del Parco del Castello e sarà preceduto da un'anteprima musicale live combact-folk della "Vitivinicola Italo Abruzzese".
Napoletano, fratello di Edoardo, Eugenio Bennato è stato uno dei fondatori della Nuova Compagnia Di Canto Popolare, il primo e sicuramente il più importante gruppo di ricerca etnica della musica popolare dell’Italia meridionale.
Nella tappa aquilana, Bennato si esibirà insieme alla propria band, composta da Ezio Lambiase (chitarre), Mujura (chitarra e basso), Sonia Totaro (voce e danza), Giustina Gambardella (percussioni) e Mohammed Ezzaime El Alaoui (voce e viola).
Altre info su Eugenio Bennato: www.alotentertainment.it/eugenio-bennato 
Info su "Orchestra Popolare del Saltarello"www.alotentertainment.it-orchestra-popolare-del-saltarello/
Angelo Gentilini, da info www.alotentertainment.it 

27 giugno 2016

Trasparenza Fiom Imola, ecco buste paghe, Cud e bilancio.

Quanto prende il segretario generale della Fiom di Imola, Stefano Pedini? E i due funzionari che lavorano nella categoria? Noi siamo trasparenti e pubblichiamo non solo le buste paga di tutti e tre, ma anche i loro CUD. E non può mancare il bilancio consuntivo 2015 della categoria, in cui sono riportate nero su bianco costi e ricavi. Clicca il link per accedere al sito ufficiale Cgil Imola e direttamente al post "trasparenza" della Fiom Cgil. 
fiom/trasparenza-ecco-buste-paga-cud-e-bilancio-fiom-imola/2016/ 
Angelo Gentilini, da info Fiom Imola http://www.cgilimola.it/ 

26 giugno 2016

Restaurato il film dimenticato sui minatori di Marcinelle.

Bruxelles - "Già vola il fiore magro" e' il verso di Salvatore Quasimodo che nel 1960 il regista belga Paul Meyer ha scelto come titolo del suo film sugli emigrati italiani nelle miniere belghe, da oggi al cinema in una versione restaurata dalla Cinemateca reale del Belgio in occasione dei 60 anni dalla strage di Marcinelle. Il film, girato nella regione mineraria del Borinage in bianco e nero, mostra una giornata della vita di una famiglia appena arrivata dalla Sardegna per raggiungere il padre minatore, in una fase storica in cui l'attività di estrazione del carbone comincia a diminuire e il numero dei disoccupati ad aumentare. La pellicola ha una storia travagliata: il regista era stato incaricato dalla comunità vallona francofona di girare un cortometraggio per mostrare una storia "positiva" di integrazione delle famiglie immigrate, appena tre anni dopo la strage di Marcinelle e la cattiva fama che questa ha inevitabilmente diffuso sulla situazione dei minatori italiani in Belgio. Il realismo delle riprese di Meyer, regista impegnato nel sociale e poco incline ad abbellire la situazione, spinse i committenti a rinnegare il film, in quanto non corrispondente alla richiesta, e a ritirare i fondi stanziati inizialmente. Il regista dovette quindi finanziarlo di tasca sua, ma il film non fu diffuso in Belgio: solo con grande ritardo ebbe una migliore sorte in Francia. Il restauro e' stato realizzato in occasione delle celebrazioni per i 60 anni dalla strage di Marcinelle (in cui morirono 262 minatori in gran parte italiani) e dei 70 anni dall'accordo italo-belga del 1946, secondo il quale l'Italia avrebbe fornito manodopera in cambio di carbone, dando il via a un'emigrazione che ha riguardato centinaia di migliaia di lavoratori italiani (65 mila solo nei primi due anni). La Cinemateca reale e' guidata dall'italiano Nicola Mazzanti, che ha definito il film "un vero capolavoro". All'anteprima, la figlia del regista Claire Meyer ha ricordato l'impegno del padre, morto nel 2007, che non volle cambiare il suo film e anzi ne fece un lungometraggio di 85 minuti e dovette attendere 30 anni per vederlo proiettare, nel 1994. Sempre nel contesto delle celebrazioni, lo scrittore Paolo Di Stefano ha presentato all'Istituto italiano di Cultura di Bruxelles il suo libro La Catastrofa, edito da Sellerio nel 2011. L'autore ricostruisce la strage di Marcinelle dando voce ai superstiti e ai parenti delle vittime, e al loro linguaggio misto italiano-dialetto-francese (da cui il titolo del libro), ancora feriti oltre mezzo secolo dopo il terribile incendio dell'8 agosto 1956, e il ministero degli Esteri ha deciso di pubblicarne una nuova edizione per il 60/mo anniversario. (AGI: news/marcinelle film minatori italiani ) 
Info storiche sulla strage: "Il disastro di Marcinelle avvenne la mattina dell'8 agosto 1956 nella miniera di carbone Bois du Cazier di Marcinelle, in Belgio. Si trattò d'un incendio, causato dalla combustione d'olio ad alta pressione innescata da una scintilla elettrica... provocando la morte di 262 persone delle 275 presenti, in gran parte emigranti italiani...." it.wikipedia.org/ Disastro di Marcinelle 
Angelo Gentilini,da info AGI.

25 giugno 2016

"I love L’Aquila", 29 giugno-1 luglio Festa nazionale di LiberEtà.

Si terrà a L’Aquila e nella frazione di Paganica la festa annuale del mensile dello Spi-Cgil, LiberEtà. Quest’anno abbiamo scelto una città dalle marcate peculiarità. Una città che piano piano sta rinascendo dopo il terremoto di sette anni fa. Il centro storico è un cantiere a cielo aperto ma nei fatti è ancora abbandonato: le attività commerciali attive sono pochissime e la maggior parte delle abitazioni non sono ancora state del tutto restituite ai legittimi proprietari. La nostra presenza a L’Aquila ha l’obiettivo di ricordare che il processo di ricostruzione non è affatto finito e che ancora tantissimi aquilani vivono nelle abitazioni provvisorie. Vogliamo riaccendere i riflettori su una realtà di cui in troppi si sono già dimenticati e i cui problemi sono ancora tutti da risolvere e avviare una riflessione sul tema della ricostruzione e della condizione della popolazione nella città del post-terremotoLa nostra è una festa di piazza che vuole coinvolgere la cittadinanza. Ma è anche un appuntamento per i nostri iscritti provenienti da tutta Italia e per il nostro gruppo dirigente. L’evento, realizzato con il patrocinio del Comune de L’Aquila, si sviluppa lungo tre giornate in alcuni luoghi chiave della città: il Parco del Castello, l’Auditorium di Renzo Piano, l’Università e la frazione di Paganica. Oltre a momenti di incontro e confronto per le nostre delegazioni abbiamo previsto degli eventi aperti al pubblico. Musica, incontri, degustazioni. Con la città e per la città.........
Continua a leggere: i-love-laquila-29-giugno-1-luglio-festa-nazionale-libereta. 
Il programma completo: http://www.libereta.it/programma festa 
Angelo Gentilini, da info http://www.libereta.it/ 

24 giugno 2016

Spi Cgil E.R. solidale con i lavoratori delle Poste.

Lo SPI Cgil dell'Emilia Romagna esprime piena solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici delle Poste, impegnati in una dura vertenza per impedire la privatizzazione dell'Azienda che mette a rischio il buon funzionamento del servizio. Sono stati già assunti provvedimenti di chiusura di Uffici postali e di dimezzamento delle giornate di distribuzione della corrispondenza: sono state penalizzate le realtà territoriali più deboli, piccoli centri di montagna o comunque poco collegati e per lo più abitati da persone anziane, non in grado di spostarsi. Ancora una volta si razionalizza sulla pelle delle persone più fragili e meno protette, eliminando un servizio che ha anche un importante risvolto sociale. Lunedì 27 giugno dunque ci saranno anche delegazioni di pensionati e pensionate, ad animare la manifestazione regionale prevista con partenza da Piazza XX Settembre, alle ore 9 corteo fino a Piazza Roosevelt.(Bruno Pizzica,Segr. SPI CGIL E.R.)
Angelo Gentilini, da info Spi Cgil E.R.

23 giugno 2016

Terre Rosse, il film che racconta i campi della legalità.

Cultura della legalità, lotta alla criminalità, lavoro, rispetto delle regole, dignità delle persone, memoria, rapporto tra generazioni. C’è tutto questo, e altro ancora, dentro il docu-film Terre rosse, realizzato dal regista David Fratini e prodotto da LiberEtà in collaborazione con lo Spi Cgil nazionale, che racconta in presa diretta le esperienze vissute dai volontari, giovani e anziani, nei campi della legalità promossi da Arci e Libera, in collaborazione con Cgil, Spi Cgil, Flai Cgil, la Rete degli studenti medi e l’Unione degli universitari, nei terreni e nei beni confiscati alle mafie. «Il senso dei campi – ha detto Susanna Camusso – è in primo luogo quello di conservare la memoria dei beni confiscati trasformandoli in esperienze utili di lavoro. I ragazzi che partecipano ai campi della legalità hanno la possibilità di scoprire che il valore del lavoro, di scoprire il rapporto che esiste tra il fare e il prodotto di quel fare, di comprendere l’importanza dei diritti e delle condizioni del lavoro». «La realtà dei campi della legalità – ha aggiunto Valeria Fedeli – purtroppo è poco conosciuta al di fuori della cerchia di quanti vi partecipano, dal momento che i mezzi di comunicazione non ne parlano o non ne parlano affatto. Per questo credo che ci siano le condizioni per presentare il film in una sede istituzionale come quella del Senato». «Il film racconta tre campi, uno al Sud, uno al Centro e uno al Nord – spiega Ivan Pedretti –, ma quelli che noi realizziamo sono sedici in tutta Italia. E questo perché la mafia è un problema che investe tutto il paese e non soltanto alcune zone..... Noi dobbiamo far conoscere il più possibile questo film e non limitarci a fare iniziative in luoghi chiusi, ma dobbiamo andare nel territorio, dove ci sono le persone in carne e ossa. Perché l’illegalità si combatte facendosi vedere, stando sul campo. Certo si rischia, ma soltanto chi non si mette in discussione non rischia».
Leggi tutto: www.libereta.it/presentato-in-anteprima-terre-rosse-film-racconta-i-campi-legalita
Angelo Gentilini, da info www.libereta.it

22 giugno 2016

Ludovico Einaudi e la sua musica per l'Artico.


Due settimane fa la nostra nave Arctic Sunrise é partita dall'Olanda diretta nel Mar Glaciale Artico, con a bordo un carico molto speciale: le firme e le voci di otto milioni di persone che, da tutto il mondo, si sono unite al movimento per salvare l'Artico e far si che venga dichiarato area protetta. A bordo c'era anche un ospite molto speciale che ha trasformato queste voci in musica: il pianista e compositore italiano Ludovico Einaudi. Einaudi ha dato vita ad una performance unica: un concerto tra i ghiacci, eseguito su una piattaforma galleggiante, immersa in questo scenario unico. 
Einaudi ha detto: "l'Artico non è un deserto ma un luogo pieno di vita. Ho potuto vedere con i miei occhi la purezza e la fragilità di quest'area meravigliosa. E interpretare una mia composizione ispirata alla bellezza dell'Artico e alle minacce che subisce a causa del riscaldamento globale. Dobbiamo comprendere l'importanza dell'Artico prima che sia troppo tardi".
Il momento scelto per questo concerto non é casuale, poiché ha coinciso con l'apertura del lavori del meeting internazionale dell' OSPAR, in cui si deciderà se istituire un'area protetta di oltre 200 mila chilometri quadrati, vietando al suo interno l'attività estrattiva. L'esito del meeting non è scontato, perché Norvegia, Islanda e Danimarca stanno ostacolando il processo, per impedire di raggiungere un accordo. Ora più che mai è importante far sentire la nostra voce!
La tua voce arriverà fino in Artico! Grazie per quello che farai! Greenpeace Italia.
Angelo Gentilini, da info Greenpeace.

21 giugno 2016

Stasera in Pedagna "Facciamo festa insieme" allo Spi Cgil.

Siete tutti inviati a: «Facciamo festa insieme». 
lniziativa organizzata da Spi-Cgil Imola e Lega Spi Pedagna-Ponticelli-Cappuccini. 
In programma stasera, martedì 21 giugno,dalle 19 alle 22,nello spazio antistante la sede Spi Pedagna,in via Baruzzi 13 (dietro l’Hotel Donatello). La sede sindacale, a conclusione della campagna tesseramento, sarà aperta a tutti i cittadini, iscritti e non iscritti allo Spi Cgil.
Dalle ore 20.00, alle 22: "Musica folk popolare con Daniele e Luca Blues Man", chitarra voce e armonica. Verrà offerto un piccolo buffet con piadina farcita,ciambella e vino. Durante l’iniziativa sarà possibile firmare a favore della proposta di legge della Cgil “Carta dei diritti universali del lavoro”e per i tre referendum abrogativi. Inoltre si può ritirare il modulo da inviare all' Inps per evitare la prescrizione delle mancate rivalutazioni delle pensioni. Partecipate e fate partecipare.
Angelo Gentilini, da info Spi Cgil Imola.

20 giugno 2016

Street art a Paganica per la Festa di LiberEtà Spi Cgil.

Si cominciano ad accendere i riflettori sulla 22esima festa nazionale di LiberEtà. Sei giovani artisti sono al lavoro da alcune settimane a Paganica, in provincia dell’Aquila, per realizzare alcuni murales sui palazzi che aspettano di essere abbattuti o restaurati dopo il terremoto di sette anni fa. «È un progetto che stiamo portando avanti in collaborazione con Re_Acto Fest per la Festa di LiberEtà che terremo a L’Aquila dal 29 giugno al 1 luglio» si spiega sul profilo facebook dello Spi Nazionale. Paganica è una frazione a circa sette chilometri dall’Aquila ai piedi del Gran Sasso d’Italia, a 669 metri sul livello del mare. È uno dei paesi più devastati dal terremoto che colpì l’Abruzzo. Il sisma provocò danni pesantissimi all’abitato, e la conseguente evacuazione quasi totale del piccolo centro. L’idea di coinvolgere alcuni artisti per realizzare delle opere di street art serve a puntare i riflettori sulle difficoltà che sta vivendo Paganica che rischia di essere dimenticata se non viene opportunamente illuminata. Gli artisti che hanno accolto la sfida lanciata dallo Spi sono: Solo e Diamond Stefano Biagiotti che hanno già terminato le loro opere (e sono bellissime!) e DesX, Darek Blatta, NerOne Agiorni, e Ironmould che invece sono già pronti a realizzare le loro..... 
Leggi tutto: www.libereta.it/festa-nazionale-libereta-street-art-paganica. 
Clicca e vedi il video ad-hoc sul progetto: https://www.youtube.com 
Angelo Gentilini, da info www.libereta.it 

19 giugno 2016

La pasta con le sarde di LiberEtà.

In Sicilia ci sono leggende su chi e su come fu “inventato”. Ogni città dell’isola ha la sua versione di questo piatto tipicamente mediterraneo e davvero completo.
Ingredienti (per 4-5 persone)
• 500 g di sarde fresche • 500 g di bucatini • 500 g di finocchietto selvatico • tre acciughe dissalate • due cipolle medie • 50 g di uva passa • 50 g di pinoli • una bustina di zafferano • olio, sale e pepe macinato al momento

Preparazione

• Lessate per una ventina di minuti i finocchietti in acqua salata (quattro litri circa), scolateli e tritateli. Tenete da parte l’acqua. • In un tegame, scottate le sarde (sfilettate) in olio extravergine d’oliva (un minuto per lato), scolatele e mettetele da parte. • Mettete a soffriggere nello stesso tegame le cipolle finemente affettate fino a leggerissima coloritura e unite quindi i finocchietti, le sarde, l’uva passa (rinvenuta in acqua tiepida), i pinoli, sale e pepe. Cuocete a fuoco basso, mescolando. • Dopo una ventina di minuti, unite le acciughe dissalate, lavate, asciugate e infine sciolte in un tegamino con un cucchiaio d’olio caldo. • Cuocete ancora per quindici minuti, sempre mescolando, e unite quindi una bustina di zafferano, sciolto in un cucchiaio dell’acqua di cottura dei finocchietti. • Mettete intanto a cuocere la pasta nell’acqua di cottura dei finocchietti. Scolatela al dente e unitela al condimento. Lasciate riposare per qualche minuto prima di servire.
Angelo Gentilini, da info http://www.libereta.it/ 

18 giugno 2016

La frode dei prosciutti DOP!!!!!

L'azione dei NAS di Bologna, avvenuta qualche giorno fa, che ha permesso di scoprire la produzione e la commercializzazione di scarti di prosciutto spacciati come prodotto DOP, ha suscitato numerosi commenti e reazioni; si sono sottolineati i rischi a cui è sottoposta la salute dei cittadini, si è evidenziato come questa vicenda non rappresenti che la punta di un iceberg che danneggia gravemente un comparto produttivo importante come quello dei salumi e più in generale per quello alimentare nella nostra regione. Federconsumatori Emilia Romagna, che da sempre si batte contro le adulterazioni e le frodi alimentari, ritiene indispensabile anche la massima trasparenza: i consumatori hanno il diritto di conoscere quali sono i marchi dei prodotti interessati e i nomi e cognomi delle aziende che hanno messo in atto la frode. Riteniamo inoltre che sia necessario una rapida individuazione delle responsabilità ed una condanna esemplare per coloro che saranno ritenuti colpevoli delle frodi. Numerosissimi sono i cittadini preoccupati che si sono rivolti telefonicamente ai nostri uffici. Questi cittadini chiedendo chiarezza e trasparenza, a questa richiesta non solo ci associamo, ma sollecitiamo “chi di dovere” a fornire le indispensabili informazioni. Le Aziende responsabili vanno identificate perché i consumatori devono essere messi nelle condizioni di sapere e, quindi, di decidere a chi affidare la loro fiducia e la loro salute. La mancata informazione sulle responsabilità non è un buon servizio ai settori industriale alimentare e distributivo. La mancata identificazione delle responsabilità, infatti, crea una situazione nella quale tutti sono potenzialmente colpevoli e di fatto nessuno lo è. Un antico detto delle nostre terre recita: “nella nebbia i gatti son tutti grigi”. La nebbia deve essere dissipata perché i consumatori hanno il diritto di poter distinguere i gatti neri da quelli bianchi, chi froda da chi lavora onestamente! La trasparenza e l'informazione corretta incoraggia gli onesti e i virtuosi scoraggiano i potenziali disonesti che si avvantaggiano sul mercato di costi inferiori dovuti ai loro comportamenti truffaldini..... www.federconsumatorier.it
Angelo Gentilini, da info Federconsumatori Emilia-Romagna.

17 giugno 2016

Case di riposo, Cgil e Uil ottengono gli incontri richiesti.

Dopo 2 anni di discussione, giovedi 16 giugno si è insediato il Comitato Consultivo Misto, fortemente voluto da Cgil e Uil perché permette di tenere sotto controllo la qualità all’interno delle strutture accreditate del Circondario imolese, con l’aiuto essenziale dei rappresentanti dei parenti degli ospiti. Al fine di continuare con l’approvazione del regolamento statutario e l’elezione del presidente, è stato previsto un ulteriore incontro a fine luglio. Dopo un’accesa discussione con i rappresentanti del Circondario imolese, come organizzazioni sindacali Cgil e Uil, abbiamo inoltre ottenuto un incontro importante, da tenersi entro l’8 luglio, con le istituzioni, i gestori e i parenti degli ospiti delle strutture. Sarà così possibile discutere quanto segnalato nel verbale di incontro sottoscritto il 6 maggio 2016 da Cgil e Uil e delle problematiche emerse nell’assemblea con i familiari, che si è tenuta il 15 giugno in Cgil. Infine, sarà convocato un ulteriore incontro per verificare dove vengono spese le risorse dei Comuni rispetto ai livelli sovra standard che dovrebbero essere garantiti nelle nostre strutture proprio per questi finanziamenti. Come Cgil e Uil siamo soddisfatti del percorso intrapreso che ci permetterà di dare risposte alle problematiche sollevate dai parenti, con lo scopo comune di rendere la vita dei nostri anziani, ospiti nelle strutture, più gradevole. (Cgil Imola – Mirella Collina / Spi Cgil Imola – Sauro Dal Pane / Uil Imola – Giuseppe Rago / Uil Pensionati – Valerio Stanziani)
Angelo Gentilini, da info Cgil Imola http://www.cgilimola.it/ 

Oggi convegno al Senato sui 115 anni Fiom.

La Fiom compie 115 anni. Per festeggiare questo importante anniversario, si tiene oggi, venerdì 17 giugno a Roma, alle 9.30 presso la Sala Koch del Senato, un importante convegno dove saranno ripercorse la storia e le prospettive dei metalmeccanici Cgil. Interverranno Pietro Grasso (presidente del Senato), Susanna Camusso (segretario generale Cgil), Maurizio Landini (segretario generale Fiom), Adolfo Pepe (direttore Fondazione Di Vittorio), Gianni Rinaldini (presidente Fondazione Sabattini) e Gustavo Zagrebelsky (presidente emerito Corte Costituzionale). 
Info storia Fiom Cgil: wikipedia.org/Federazione Impiegati Operai Metallurgici
Tanti auguri Fiom, con le parole di Bruno Trentin per il centenario...www.rassegna.it/buon-compleanno-fiom-le-parole-di-trentin-per-il-centenario
Per leggere le parole e riflessioni di Bruno Trentin clicca sul link sopra di rassegna.it. 
Chi era, ed è stato Bruno Trentin: wikipedia.org/Bruno Trentin 
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Angelo Gentilini, da www.rassegna.it 

16 giugno 2016

In Pedagna "Facciamo festa insieme" allo Spi Cgil.

Siete tutti inviati a: «Facciamo festa insieme».
lniziativa organizzata da Spi-Cgil Imola e Lega Spi Pedagna-Ponticelli-Cappuccini. In programma martedì 21 giugno,dalle 19 alle 22,nello spazio antistante la sede Spi Pedagna,in via Baruzzi 13 (dietro l’Hotel Donatello). La sede sindacale, a conclusione della campagna tesseramento, sarà aperta a tutti i cittadini, iscritti e non iscritti allo Spi Cgil.
Dalle ore 20.00, alle 22: "Musica folk popolare con Daniele e Luca Blues Man", chitarra voce e armonica.
Verrà offerto un piccolo buffet con piadina farcita,ciambella e vino.
Durante l’iniziativa sarà possibile firmare a favore della proposta di legge della Cgil “Carta dei diritti universali del lavoro”e per i tre referendum abrogativi. Inoltre si può ritirare il modulo da inviare all' Inps per evitare la prescrizione delle mancate rivalutazioni delle pensioni. Partecipate e fate partecipare.
Angelo Gentilini, da info Spi Cgil Imola.

15 giugno 2016

Stasera incontro con i familiari ospiti delle case di riposo.

Nei giorni scorsi, come Cgil e Uil di Imola, abbiamo chiesto e ottenuto un primo confronto con le istituzioni in merito alla qualità dei servizi delle strutture per anziani/e del nostro territorio. Questo perchè abbiamo colto in varie circostanze e da parte di molti cittadini rilievi di vario genere in relazione alla qualità della vita degli ospiti in diverse sedi. Come forze sindacali abbiamo ritenuto di doverci fare carico delle segnalazioni che ci sono giunte, perchè crediamo sia nostro compito, nell'ambito della contrattazione, operare per migliorare la qualità della vita degli ospiti ed aprire vertenze nel caso la situazione lo richieda. Come sindacati dei pensionati, in funzione della nostra ragione di rappresentanza, ci poniamo l'obiettivo di tutelare e favorire la qualità della vita delle persone anziane, in qualsiasi situazione si trovino. E ci preme farlo confrontandoci con i famigliari in una relazione di scambio di opinioni e pareri. Per questo invitiamo i familiari degli ospiti delle strutture anziani ad un incontro che si terrà: 
MERCOLEDÌ 15 GIUGNO ore 20.30, presso la saletta al secondo piano nella Camera del Lavoro di Imola, via Emilia 44.
Per parlare insieme di:
-Informazione e valutazione delle iniziative di confronto con le Istituzioni locali in merito alla qualità dei servizi e alle capacità di assistenza verso gli ospiti nelle strutture per anziani/e accreditate.
-Informazione e individuazione dei possibili nominativi dei rappresentanti degli utenti nelle singole strutture come collegamento con le organizzazioni sindacali e per la costituzione della commissione consultiva mista a livello locale.
Contando sul comune interesse per difendere e migliorare la qualità della vita dei nostri anziani, vi aspettiamo all'incontro per conoscerci e confrontarci.
(Cgil – Spi Imola Uil – Uilp Imola)
Angelo Gentilini, da info Cgil Imola.

14 giugno 2016

Vorrei capire meglio. Grazie di che???

Il governo ha ribadito l'intenzione di non modificare la legge Fornero e la volontà di consentire la flessibilità di uscita dei lavoratori con strumenti finanziari. Nannicini: "Nessuna penalizzazione, ma un ammortamento del prestito". I sindacati aspettano di capire come verranno calcolati gli interessi... Nessuna penalizzazione per la pensione anticipata, ma un prestito con un piano di ammortamento di venti anni, una copertura assicurativa e una detrazione fiscale sulla parte del capitale anticipato per alcuni soggetti più deboli e meritevoli di tutela. E' la proposta messa sul piatto dal governo nell'incontro con i sindacati durante il quale il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Tommaso Nannicini e il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, hanno ribadito l'intenzione dell'esecutivo di non toccare la riforma Fornero. Banche e assicurazioni. Nannicini, in particolare, ha spiegato che il "coinvolgimento degli istituti finanziari, delle banche e delle assicurazioni" non verrebbe fatto per una questione ideologica ma nascerebbe esclusivamente dal rispetto dei vincoli di bilancio: la flessibilità in uscita dal mercato del lavoro, infatti, costerebbe dieci miliardi di euro l'anno, troppo per le casse dello Stato............................ clicca e continua a leggere per approfondire: www.repubblica.it/economia/2016/06/14/news/pensioni_governo_sindacati-
Vorrei capire meglio, grazie di che!!!!!
P.S. Il calcio è solo uno spettacolo con attori che ad un certo livello ogni anno incassano svariati milioni di euro. Mentre questi sono i problemi reali che restano o si possono migliorare, i lavoratori e studenti francesi insegnano. 
Buona serata Angelo Gentilini.

Accordo per il rilancio della zona industriale di Imola.

Per la Cgil di Imola la priorità è dare lavoro agli oltre 8.000 disoccupati del territorio. Da anni chiediamo di affrontare il problema dei disoccupati, a partire da quelli di lunga durata, che sommati ai cittadini ormai rassegnati a cercare una occupazione che non c’è o che esiste in forma estremamente precaria, rischiano di diventare quasi il doppio. L’accordo siglato tra l’Amministrazione comunale di Imola e le parti sociali, venerdì 10 giugno, ha principalmente questo come obiettivo dichiarato fin da subito dall’assessore Raffini quando ha convocato per la prima volta il sindacato per illustrare un progetto di rilancio della zona industriale, dopo anni di assoluto silenzio. Questo protocollo ha alcuni punti davvero innovativi per questo territorio che devono essere giudicati con molta attenzione, a partire dal fatto che l’area industriale imolese, tramite lo strumento transitorio del progetto pilota ma che riguarderà tutta l’area, si candida per attrarre investimenti in quanto sistema generale. Come Cgil abbiamo sempre sostenuto che la competizione globale non è solo tra prodotti e imprese, ma sempre di più fondata sulla competitività complessiva dei sistemi territoriali che comprendono la logistica, i servizi alle imprese e ai cittadini, lo Stato sociale, l’istruzione, la sburocratizzazione della PA eccetera........ Leggi tutto per approfondire: www.cgilimola.it/accordo-sulla-zona-industriale
Angelo Gentilini, da http://www.cgilimola.it/

13 giugno 2016

I "115 anni" della Fiom.

La Fiom, Federazione impiegati operai metallurgici, è nata a Livorno il 16 giugno 1901, prima fra tutti i sindacati industriali del nostro paese, ed è l'organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa fra le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici, con oltre 350.000 iscritti. All'interno della Cgil, la Fiom è la federazione di categoria che organizza e tutela le lavoratrici e i lavoratori dipendenti dell'industria metalmeccanica, della cooperazione e dell'artigianato metalmeccanico nei settori: auto, aerospazio, cantieristica, difesa, elettrodomestici, energia, impiantistica, materiale ferroviario, motociclo, odontotecnico, orafo e argentiero, siderurgico, informatica e delle telecomunicazioni. Presente in tutte le regioni e in tutte le 120 province del nostro territorio, la Fiom è affiliata a livello europeo al sindacato IndustriAll Europe e a livello internazionale a IndustriAll global union. ( old.cgil.it/Categoria.FIOM )
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La Federazione Impiegati Operai Metallurgici (FIOM) è il sindacato dei lavoratori operanti nelle imprese metalmeccaniche che fa capo alla Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL). È il più antico sindacato industriale italiano. Nacque a Livorno il 16 giugno 1901 con il nome di Federazione Italiana Operai Metallurgici. Nel 1906 partecipò alla fondazione della Confederazione Generale del Lavoro (CGdL, oggi CGIL). Firmò nel 1919 il primo accordo nazionale con i rappresentanti degli industriali, che prevedeva, tra l'altro, la riduzione dell'orario di lavoro.... wikipedia.org/Federazione Impiegati Operai Metallurgici 
Angelo Gentilini

12 giugno 2016

Il 12 giugno 1929 nasceva Annelies Marie Frank, detta Anne.

19 agosto 2013-Una lacrima per Anne Frank: Per la prima volta sono andato ad Amsterdam,
ed ecco un via vai di biciclette che corrono veloci sulle innumerevoli piste ciclabili e percorsi riservati.....
 
Ma l’emozione forte, il nodo in gola, gli occhi lucidi al limite delle lacrime, sono sopraggiunte durante la visita alla “Casa di Anne Frank”. Quasi tutti abbiamo letto e visto i film sulla storia di Anne, ma ritrovarsi proprio li nel nascondiglio in cui Anne Frank scrisse il diario ed altro durante la Seconda Guerra Mondiale è toccante e coinvolgente. Ho rivisitato il periodo di clandestinità di questa ragazzina e tutta la forza degli insegnamenti che ci ha lasciato scritto a memoria di quel drammatico vissuto.Mi sono venuti in mente i racconti di mio padre che evitò la deportazione riuscendo a fuggire per ben 2 volte agli arresti subiti a Mestre dalle S.S. e a Ferrara dalle camicie nere, mentre era sulla strada del ritorno dal fronte Jugoslavo dopo l’ 8 settembre 1943. Poi come Anne, ricercato e clandestino, rimasto sotto il bombardamento di casa sua, vicino al Monticino della Serra, una notte in cui cercava di rifocillarsi e di far scorta di cibo. In seguito, a guerra finita, fortunatamente salvatosi dopo diversi mesi di ricovero nell’Ospedale di Imola, dove era stato portato in fin di vita con un carro tirato da 2 buoi. Nello stesso momento forte ed intenso ho tenuto ben a mente che l’esercizio della memoria non può essere o divenire solo un oggetto, una visita turistica o altro legato a terribili storie del passato, ma deve restare un processo e un cantiere aperto nelle coscienze degli esseri umani. Ancor oggi ci sono troppe guerre in giro per il Mondo, alcune conosciute, tante sconosciute, che generano, torture, umiliazioni, miserie e povertà, clandestini e deportati, donne , uomini, ragazzi e bambini in fuga in cerca di sopravvivenza. “Prima o poi questa guerra finirà, e torneremo a essere uomini e non soltanto ebrei!” Anne Frank, 11 aprile 1944.

Angelo Gentilini

11 giugno 2016

11 giugno 1984.


- Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno - Uno dei più grandi insegnamenti di Enrico Berlinguer, che ricordiamo oggi, a 32 anni dalla sua morte. E' stato un grande leader politico e un grande uomo. Non lo dimentichiamo!
Angelo Gentilini, da Spi Cgil.

Enrico Berlinguer, perché ti abbiamo voluto bene.

Il comunista timido che mi ricorda Papa Francesco. 
di EUGENIO SCALFARI (16 marzo 2014, www.repubblica.it) 
COMINCIO quest'articolo con un paradosso ed è questo: Enrico Berlinguer ha avuto nella politica italiana (e non soltanto) un ruolo in qualche modo simile a quello che sta avendo oggi papa Francesco nella religione cattolica (e non soltanto). Tutti e due hanno seguito un percorso di riformismo talmente radicale da produrre effetti rivoluzionari; tutti e due sono stati amati e rispettati anche dai loro avversari; tutti e due hanno avuto un carisma che coglieva la realtà e alimentava un sogno. Oggi, anziché commentare i fatti politici della settimana appena terminata, ho deciso di ricordare Berlinguer di cui quest'anno si celebra il trentennale dalla morte e sulla cui figura in questi giorni stanno uscendo libri e documentari che ne ricordano la forza morale, il coraggio politico, gli errori commessi e il profondo rinnovamento della sinistra. La sua somiglianza al ruolo di papa Francesco - l'ho già detto - è un paradosso, ma come tutti i paradossi contiene aspetti di verità. Se avessero vissuto nella stessa epoca si sarebbero sicuramente rispettati e forse perfino amati. Per quanto riguarda me, ho conosciuto, rispettato ed anche avuto profonda amicizia personale per Enrico. Lo conobbi per ragioni professionali nel 1972, quando fu eletto segretario del Pci dopo Longo e Togliatti. Fu dunque il terzo segretario di quel partito dalla fine della guerra mondiale. La prima intervista che gli facemmo sul nostro giornale è del maggio del '77 cui ne seguirono altre quattro, rispettivamente nel '78, nell'80, nell'81, nell'83. Morì nel giugno dell'84 e ancora ricordo che mentre era già in agonia andai a porgere le mie condoglianze a Botteghe Oscure dove erano ancora riuniti i pochi dirigenti rimasti a Roma che partirono quella sera stessa per Verona per vegliarne la morte. Ricordo quella mia brevissima visita perché, dopo aver detto brevi parole di condoglianze conclusi dichiarando che la sua scomparsa era una grave perdita per il suo partito ma soprattutto per la democrazia italiana. Lo dissi perché lo pensavo e lo penso ancora. La visita era conclusa, salutai i presenti e Pietro Ingrao mi accompagnò all'uscita da quella sala. Ci stringemmo la mano ma io ero molto commosso, lo abbracciai piangendo e anche lui pianse consolandomi. M'è rimasto in mente perché non era mai accaduto qualcosa di simile: d'essere consolato nella sede del Pci per la morte del capo d'un partito al quale non sono mai stato iscritto né di cui ho mai condiviso l'ideologia politica. Nelle interviste ci siamo sempre dati del lei come lo stile giornalistico prevede, ma quando ci incontravamo privatamente passammo presto al tu. Alcune volte cenammo insieme a casa di Tonino Tatò che era il suo segretario e che conoscevo da molti anni; un paio di volte venne lui a casa mia. Oltre alle interviste su Repubblica accettò anche un dibattito televisivo con Ciriaco De Mita, allora segretario della Dc. Che sosteneva da tempo nel suo partito l'idea dell'"arco costituzionale" dalla Democrazia cristiana fino al Pci che non poteva dunque essere escluso dal governo senza che la democrazia fosse zoppa. Queste cose De Mita le diceva in tempi di guerra fredda in nome della sinistra democristiana e in polemica con il resto del suo partito. In quel dibattito, trasmesso su Rete4 che allora era di proprietà della famiglia Mondadori e della quale noi del gruppo Espresso avevamo una quota di minoranza, i due interlocutori parlarono come possibili alleati per modernizzare lo Stato e risolvere i problemi sociali del paese e lo storico dualismo tra il Nord e il Sud. Il dibattito si concluse con una stretta delle nostre tre mani, una sull'altra, e così fummo fotografati. Ho attaccato quella foto in casa mia e ogni tanto, quando la guardo, mi viene da pensare che quelli d'allora erano altri tempi e altre persone. Nel corso degli anni, dal 1977 all'84, le domande più importanti che gli feci e le risposte che ne ottenni furono sette: la natura del Partito comunista italiano rispetto agli altri e in particolare a quelli che operavano in paesi occidentali; il suo rapporto con l'Urss e col Partito comunista sovietico; il suo rapporto con il leninismo; la concezione che aveva della futura Europa; la dialettica in atto con i socialisti e con la Dc; la natura del centralismo democratico e il ruolo che il Pci doveva avere con l'Italia; il problema da lui sollevato della questione morale. Queste domande gliele feci molte volte e le risposte non furono sempre le stesse, alcune cambiarono col passare del tempo ma l'evoluzione fu comunque coerente. Ricordo ancora una telefonata che ebbi da Ugo La Malfa il giorno in cui Enrico ruppe decisamente con Mosca rivendicando la sua autonomia rispetto all'Urss, al Pcus e al Cominform. "Quello che aspettavamo da tanto tempo è finalmente accaduto ieri. Adesso quel miserabile cercherà di non farlo uscire dal ghetto in cui per tanti anni il Pci è stato. Spetta a noi aiutarlo affinché la nostra democrazia sia finalmente compiuta". Gli risposi che aveva ragione ma che l'uscita dal ghetto non sarebbe stata facile, una parte del Pci era ancora sedotta dall'ideologia leninistastalinista. Noi avremmo certamente aiutato Berlinguer ma le difficoltà erano numerose, in parte esterne al Pci e in parte nel suo stesso interno. "Hai ragione  -  rispose Ugo  -  ma noi abbiamo una grande funzione da svolgere e per quanto mi riguarda mi impegnerò fino in fondo". Gli chiesi chi fosse il "miserabile" che avrebbe cercato di bloccare l'evoluzione democratica del Pci. "Lo sai benissimo chi è, infatti lo attacchi tutti i giorni". Era Craxi, di cui non voleva pronunciare neanche il nome. Purtroppo La Malfa morì pochi mesi dopo e solo dopo morto gli italiani scoprirono che era stato uno dei padri della Patria, così come scoprì la grandezza politica e morale di Berlinguer al suo funerale. Il nostro è un popolo abbastanza strano: s'innamora più spesso dei clown che dei politici impegnati a mettere il bene comune al di sopra di ogni interesse personale e di partito. Abbiamo tanti pregi, ma questo è un difetto capitale che spiega la fragilità della nostra democrazia e dello Stato che dovrebbe esserne il titolare e il contenitore. Sullo stalinismo Berlinguer fu sempre contrario e del resto la sua ascesa alla segreteria del partito era avvenuta molti anni dopo la morte di Stalin e il rapporto di Kruscev aveva già fatto chiarezza sulla natura criminologica di quella tirannide. Diverso invece era il suo rapporto con il leninismo, ma quella fu una posizione che col passare degli anni cambiò segnando l'evoluzione del Pci verso la democrazia compiuta. Ne cito il passo più significativo tratto dall'intervista del settembre 1980, quando la Polonia si era ribellata al giogo di Mosca. Fu anche in quell'occasione (l'avevo già fatto altre volte) che gli chiesi qual era la parte del pensiero leninista che rifiutava e quella invece che continuava ad accettare. Rispose così: "Lenin ha identificato il partito con lo Stato; noi rifiutiamo totalmente questa tesi. Lenin ha sempre sostenuto che la dittatura del proletariato è una fase necessaria del percorso rivoluzionario; noi respingiamo questa tesi che da lungo tempo non è la nostra. Lenin ha sostenuto che la rivoluzione ha due fasi nettamente separate: una fase democratico- borghese e successivamente una fase socialista. Per noi invece la democrazia è una fase di conquiste che la classe operaia difende ed estende, quindi un valore irreversibile e universale che va garantito nel costruire una società socialista". Mi pare  -  dissi io in quel punto  -  che voi rifiutate tutto di Lenin. "No. Lenin scoprì la necessità delle alleanze della classe operaia e noi siamo pienamente d'accordo su questo punto. Infine Lenin non si è affidato ad una naturale evoluzione riformista ed anche su questo noi siamo d'accordo". Questo, gli dissi io, l'ha sostenuto anche Machiavelli molto prima di Lenin. "Anche noi comunisti abbiamo letto Machiavelli che fu un grande rivoluzionario del suo tempo il quale però si riferiva "alla virtù individuale di un Principe" mentre noi ci riferiamo ad una formazione politica che organizzi le masse per trasformare la società". Un altro tema fu quello della questione morale, affrontato da lui nell'intervista del 1981 ma poi ripreso molte volte. La questione morale per lui non erano le ruberie perpetrate da uomini politici; quelli erano reati da denunciare alla magistratura. La questione morale era invece l'occupazione delle istituzioni da parte dei partiti. Questo, secondo lui, era necessario fare e la leva avrebbe dovuto essere il rispetto letterale della Costituzione come avevano più volte auspicato Bruno Visentini e il nostro giornale che l'aveva sostenuto. Anche Berlinguer lo sostenne fin dall'81 ma ci ritornò con la massima chiarezza sul nostro giornale nel maggio dell'83. "Noi vogliamo un governo diverso, un governo-istituzione, formato sulla base dell'articolo 92 della Costituzione, cioè che nasce su scelta del presidente del Consiglio incaricato dal capo dello Stato senza patteggiamenti con le segreterie dei partiti. Chiediamo cioè il rispetto puro e semplice della Costituzione e siamo certi che se si cominciasse a far così l'esempio si trasmetterebbe alle istituzioni minori, enti, banche, unità sanitarie, televisione e tutta l'infinita serie del sottogoverno. Questo è per noi il governo diverso. Per noi qualunque governo dev'essere costituito così indipendentemente dal colore della maggioranza che lo sorregge". Infine le domande sulla politica economica e la risposta chiarissima (1983). "Non si può giocare a poker puntando sui bluff. Bisogna essere ben determinati ma prudenti. Non penso certo che un governo di sinistra possa fare finanza allegra. Perciò dic iamo che tutte le spese correnti debbono esser coperte da entrate fiscali mentre l'indebitamento serve solo a finanziare gli investimenti. Poi bisogna rivedere la leggi sulla sanità e sulla previdenza affinché, al di sopra d'una certa fascia di redditi inferiori, i cittadini contribuiscano al finanziamento di tasca propria. Un buon governo non si può regolare che in questo modo". Ve l'aspettavate, cari lettori, che Berlinguer trent'anni fa, parlando d'un governo di sinistra del quale il Pci sarebbe stato uno degli assi portanti, auspicasse una sanità che i redditi medioalti finanziassero di tasca propria? Attenzione a chi parla dell'attuale tentativo del nuovo presidente del Consiglio di vagare in cerca di coperture per un governo più a sinistra degli ultimi trent'anni. Berlinguer, proprio trent'anni fa, le coperture le trovava sgravando i lavoratori a spese dei redditi medio-alti. Ma oggi una proposta del genere sarebbe tacciata di comunismo inaccettabile e infatti non viene neppure ritenuta possibile e già un aumento della tassazione sulle rendite (quali?) è ritenuto "sovversivo". Ho cercato di ricordare il Berlinguer che ho conosciuto. Aveva un grande carisma ma era timido, era riservato, era prudente, era moralmente intransigente. Voleva, insieme a Lama e ad Amendola, l'austerità, perfino sui salari operai, ma voleva anche che i valori della classe operaia coincidessero con l'interesse nazionale, come sempre deve avvenire quando un ceto sociale ha la responsabilità di sintonizzarsi con tutto il paese. Sandro Pertini piangeva quando il feretro con le sue spoglie che era andato a prendere a Verona sbarcò all'aeroporto di Ciampino. Ero andato lì per incontrarlo e ricordo quel che mi disse: "Se n'è andato l'ultimo grande della sinistra italiana. Senza di lui questo paese riscoprirà i suoi vizi e le sue debolezze e non sarà certo la sinistra a fare da argine al fiume limaccioso che esonderà". Vedeva giusto purtroppo il vecchio Pertini che aveva passato tanti anni della sua vita in galera, al confino o nelle brigate Matteotti della guerra partigiana. C'era più gente a quel funerale di quanta ce ne fosse a quello di Togliatti che pure aveva mobilitato milioni di persone. Quella fu l'ultima fiammata, il ploro di tutta la nazione. Adesso siamo scivolati piuttosto in basso; si ride, si motteggia o s'impreca e si pugnala alla schiena. E vi assicuro che per un vecchio testimone del tempo non è affatto un bel vedere. (http://www.repubblica.it/politica/2014/03/16/news/berlinguer_scalfari-81114389/)Angelo Gentilini, da www.repubblica.it