31 ottobre 2011

FERRARI FORZA 7... TENETE DURO

Carissimi Compagni credo che la Vostra lotta sia molto importante e insegni a tutti la strada da sequire. E' ovvio che le lotte dei lavoratori e lavoratrici sono tutte di serie "A", ma che tutto questo si verifichi alla "FERRARI" che nell'immaginario collettivo-sportivo rappresenta l'eccellenza italiana nel mondo è doppiamente significativo perchè dietro all'immagine e risultati ci sono anche dei lavoratori e lavoratrici che producono e pagano le tasse. E ancora sostengo il Vostro percorso rivendicativo anche perchè siete riusciti ad unire nella lotta tutti i lavoratori/trici e sigle Sindacali rilanciando il "valore aggiunto" dell'unità sindacale nel sostegno delle reali problematiche del mondo del lavoro italiano e non al "ribasso" come hanno fatto autorevoli Dirigenti Nazionali dal 2009 in poi con la cultura separatista e con gli illegittimi accordi separati, che tra l'altro sono un elemento negativo presente nella storia sindacale-rivendicativa del nostro Paese dal 1948 ad oggi. Ricordo i lavoratori/trici della Cognetex di Imola, fabbrica in cui ho lavorato anch'io dal 1972, che sostennero in solo 2 anni tra il 1968/69 ben 200 ore di sciopero per vedersi riconoscere dei Diritti Costituzionali scritti nel 1947 ma mai applicati. La Nostra storia, per chi la conosce, è chiara e insegna ed in questa fase proprio NOI più maturi che la conosciamo dobbiamo dare il MASSIMO per insegnare, incollare e lottare a tutela del fututo dei lavoratori e lavoratrici ma in generale del Nostro Paese, che è la settima potenza Mondiale, la seconda forza manifatturiera Europea, ma che ha gli stipendi dei lavoratori/trici al 26° posto della classifica dei Paesi industrializzati e che vede i lavoratori/trici e pensionati coprire quasi il 87% del totale del gettito fiscale italiano...
TENETE DURO... UN FORTISSIMO ABBRACCIO...
A. G.

27 ottobre 2011

I RECORD DI MARCHIONNE

Il grande Manager degli ultimatum minaccie e ricatti sta inanellando una impressionante serie di insuccessi commerciali, produttivi, occupazionali.
Nei primi 9 mesi del 2011 nella fabbrica di Mirafiori, dove si produce Idea, Musa e Mito, gli operai hanno lavorato per solo 35 giorni. A Pomigliano con l’Alfa 159 si è lavorato 37 giorni e per il futuro si spera nella nuova Panda. A Cassino con la Giulietta, Bravo e Delta, è andata meglio con 169 giorni lavorativi sul totale di 205, mentre a Melfi con la Grande Punto e la Punto Evo si scende a quota 147 giorni di lavoro. A Termini Imerese con la vecchia Lancia Y gli operai sono stati attivi per 94 giornate ed è in corso una trattativa con il gruppo Dr Motor che dovrebbe rilevare l’insediamento industriale. L’unica fabbrica dove si è sempre lavorato è la Sevel di Atessa, in provincia di Chieti, dove si costruisce il collaudato furgone Ducato. La crisi del gruppo Fiat si sta espandendo e coinvolge inevitabilmente anche tutto il settore della componentistica e difatti alla Lear di Grugliasco, azienda leader nella produzione dei sedili, si è deciso di licenziare 450 lavoratori su 600.
Giorgio Airaudo della Fiom dice: “Marchionne è un uomo della finanza e sa come speculare su un Governo irresponsabile, su una classe politica che ha paura delle sue minaccie e sulla divisione sindacale che ha creato, mentre negli Stati Uniti ha dovuto fornire delle garanzie precise.” Nonostante questo anche negli Usa la ricetta Marchionne non riscuote il consenso assoluto. La bozza del contratto firmato dalla Chrysler con il sindacato Uaw sta registrando molti NO tra i lavoratori chiamati a ratificarlo, nella fabbrica di Trenton i No sono il 55% e a Warren Stamping sono il 54%. Un forte No è arrivato anche dagli stabilimenti in Illinois e in Ohio, mentre la maggioranza dei SI è stata raggiunta nelle fabbriche in Indiana e in Michigan. Il futuro della Fiat ed in particolare del progetto “Fabbrica Italia” è molto nebuloso e ad oggi evidenzia un impressionante numero di ore di Cassa Integrazione, che non sono pagate da Marchionne, ovvero il super Manager che guadagna 38 milioni di euro l’anno, ma dalle trattenute sugli stipendi di tutti i lavoratori italiani.
Per tutti questi motivi e altri tipo i diritti, la democrazia e la rappresentanza che si dovrebbe modificare in stile Marchionne, lo scorso venerdì 21 ottobre la Fiom ha effettuato un sit-in in Piazza del Popolo a Roma a cui ha dato sostegno la Fiom-Cgil insieme ad una rappresentanza di lavoratori-lavoratrici della CNH di Imola, la prima fabbrica chiusa da Marchionne, dopo 6 mesi che aveva premiato il sito imolese con una targa d’oro, come lo stabilimento più efficiente e produttivo…
La targa è rimasta …il lavoro NO…

24 ottobre 2011

Mobbing, se ne parla sempre troppo poco

Mobbing: l’etimologia attribuisce l’invenzione del termine al grande etologo Konrad Lorenz. Lotte intestine tra animali, per una selezione non naturale e invece spietata.
Sappiamo bene a cosa la parola inglese si riferisce: quella pressione sottile e crudelissima che emargina nei luoghi di lavoro qualcuno, nel tentativo (spesso riuscito) di farlo far fuori “da sé”, costringendolo cioè a prendere l’iniziativa di andarsene.
Il mobbing colpisce di norma le teste più pensanti nell’organigramma di qualsiasi luogo di lavoro. Si vuole eliminare le persone più fuori dagli schemi, di norma quelle troppo intelligenti. Bisognerebbe parlarne di più, e scrivere romanzi e girare film sul mobbing. Perché è non solo una pratica diffusissima, in continuo aumento. Anche un terreno psicologico dove le leggi più ingiuste trovano geometrica applicazione.
Lascia mortificati, storditi, a volte gravemente depressi l’essere o esser stati oggetto di mobbing. Ma non tutti hanno voglia di parlarne. Giorni fa invece ho incontrato una donna che la sua storia di espulsione dal lavoro me l’ha raccontata lungamente, nei dettagli. Dolorosissima, incancellabile. Avvocati e psichiatri si sono occupati di lei, forse per questo ha la forza di raccontarsi senza vergogna.
Ma quanti conoscono ogni giorno il mobbing e provano timore nel confessarlo, lasciando che l’amarezza e la frustrazione proliferino dentro con effetti pesantissimi per lo spirito, per la propria vita tutta?
di Lisa Ginzburg dal Messaggero

20 ottobre 2011

CONTINUA LO SCIOPERO ALLA FERRARI

Continua lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori della Ferrari di Maranello e della Scaglietti di Modena.
Alle 2 ore di sciopero di Mercoledì, 19 Ottobre ha aderito il 90% degli operai.
Durante lo sciopero proclamato da Fim-Fiom-Uilm su mandato dei lavoratori, centinaia di lavoratori in corteo spontaneo si sono spostati verso il museo Ferrari per spiegare agli ospiti le ragioni della lotta.
I lavoratori hanno richiesto un incontro alla Ferrari in cui sia chiarito il futuro contrattuale dei dipendenti a partire dal 1° Gennaio 2012. La preoccupazione di tutti è che tra meno di due mesi Fiat possa imporre anche a Maranello il contratto di Pomigliano.
Lo sciopero è un chiaro messaggio di dissenso da parte dei lavoratori Ferrari al modello Marchionne e un rifiuto all'applicazione dell'art. 8 della Finanziaria che permette alle aziende di procedere con i licenziamenti indiscriminati.
Durante lo sciopero, i lavoratori della Ferrari hanno avuto modo di scambiare alcune battute con Lapo Elkann davanti alle portinerie. Il nipote di Gianni Agnelli ha ascoltato con molta attenzione le richieste dei delegati sindacali e le preoccupazioni dei lavoratori della Ferrari.
Oggi continua lo sciopero dei lavoratori. 2 ore con le stesse modalità di ieri.Infine, rendiamo noto che i delegati della Fiom Ferrari, dopo aver incontrato il sindaco di Maranello, hanno incontrato il Sindaco di Modena, Giorgio Pighi per raccontare le preoccupazioni dei lavoratori Ferrari in merito alla decisione di Ferrari di non discutere del futuro dell'azienda.

18 ottobre 2011

FIOM A ROMA PER I LAVORATORI FIAT

VENERDI' 21 OTTOBRE 2011

14 ottobre 2011

Punto FIOM Speciale

Care compagne e cari compagni,
vi invito a leggere l'ultimo numero di PuntoFiom e a diffonderlo il più possibile!
( contiene il testo integrale della piattaforma per il CCNL dei metalmeccanici )

09 ottobre 2011

Nonno Bis! :)

Domenica 9 ottobre 2011, alle ore 1.33, all'ospedale di Imola è nata LINDA, figlia di Elisabetta e Gabriele ( mio figlio ), sorella di Viola.
E' stato un parto cesario ma ora stanno tutti bene!

La piccolina pesa 3,65 kg e ha già l'aria di essere una mangiona come sua sorella!!! :)

07 ottobre 2011

GLOBALIZZATO e INCAVOLATO

La globalizzazione ha provocato enormi movimenti di capitali che hanno indebolito l'economia da lavoro e potenziato le rendite da capitali e finanza. Sono aumentate le diseguaglianze tra chi è sostenuto dall'economia da lavoro e chi è legato alle rendite e alle speculazioni finanziarie. Da tempo si è spezzato il compromesso democratico tra capitale e lavoro, tanto che ora sta dilagando il liberismo senza regole che non trova, tra l'altro, una vera opposizione socio-economica con le idee chiare perchè in tempi non lontani in diversi scambiavano il liberismo come riformismo. Il paradosso è che la globalizzazione è un processo fondamentale per il progresso umano, lo sviluppo e l'uguaglianza dei popoli. Ma queste dinamiche mondiali non possono essere lasciate nelle mani del nuovo capitalismo finanziario. E' assodato che il mercato non è autoregolante e l'assenza di regole provoca disastri economici, instabilità, iniquità e distruzione di pezzi di economia reale. Inoltre non è possibile parlare di crescita a prescindere perchè ritengo indispensabile ricercare una crescita sostenibile proprio per ricostruire i nuovi assetti ed equilibri mondiali. Da anni e ora urgentemente serve un ruolo centrale della politica e una Governance mondiale che ridefinisca le giuste proporzioni e rapporti tra capitale, finanza e lavoro prodotto, ed ancora inibisca il potere decisionale e sociale della finanza e delle caste sostenute dalle speculazioni. In questo senso vedo positivo il SI alla Tobin-Tax del Consiglio d'Europa. In pratica è stato chiesto con forza che l'Ocse studi come introdurre una tassa globale sulle transazioni finanziarie. Detto questo sono incavolato perchè in troppi hanno contribuito a sostenere questo nuovo modello di capitalismo finanziario, compreso i molti lavoratori, lavoratrici e Sindacati che disuniti, a volte e troppo spesso, giocano la palla a favore dei pochi potenti capitalisti e finanzieri.
A. G.

04 ottobre 2011

I PRECARI PAGANO LE PENSIONI AI DIRIGENTI

SUL TEMA PENSIONI, RILANCIO UN PEZZO SCRITTO L'11 GENNAIO 2010 E TUTTORA MOLTO ATTUALE:
http://angelogentilini.blogspot.com/2010/01/i-precari-pagano-le-pensioni-ai.html
A. G.