Un
elemento che caratterizza fortemente il nostro, e altri territori
italiani, sono le sagre tipiche, storiche e anche più attuali; a cui
si aggiungono le feste di paese, quelle delle Pro Loco, dei Centri
Sociali, partiti, sindacati, associazioni, comitati, polisportive,
società sportive e anche specifiche società festaiole.
Una miriade
di eventi aggregativi con varie modalità organizzative e di durata
che, causa il Covid 19, stanno quasi tutti saltando per ovvie
difficoltà, soprattutto legate alle responsabilità e alle regole
che si devono rispettare, dal distanziamento, alla sanificazione.
Tutto sommato se la guardo dalla parte del volontario-attivista di
varie feste e sagre, posso anche sentirmi sollevato e liberato da
tanto lavoro, impegno e a volte anche da preoccupazioni
organizzative, ma so perfettamente che non è così. Questi momenti
mi mancano e mi mancheranno.
Se la ragioniamo dal punto di vista
sociale viene a mancare il collante che lega e unisce nel lavoro
volontario i nonni, i genitori e i nipoti. Tre generazioni che si
ritrovano e si identificano su un obiettivo ben preciso dal punto di
vista organizzativo che è anche un momento di crescita per tutti,
una garanzia di continuità sociale, un consolidamento dei rapporti
di amicizia, di stima reciproca e di affetto tra i giovani e i più
maturi. Poi se a sintesi si mettono in fila anche solo le feste che
erano in agenda nella Valle del Santerno si fa presto a capire che
verrà a mancare una bella fetta di fatturato economico che peserà
in negativo sui bilanci dei fornitori degli attrezzati stand
gastronomici e per tutte le altre attività commerciali adiacenti le
aree feste e dei paesi coinvolti. Inoltre è chiaro che si crea una
forte sofferenza anche per i mancati spettacoli e intrattenimenti
musicali.
Artisti, orchestre, band, scuole di ballo e di altra natura
artistica, che si vedono annullare tante date e i relativi compensi
che sono una parte importante sia retributivo, da un lato, ma anche
di sostegno e promozione nel caso delle scuole di ballo e società
sportive che propongono le loro esibizioni. Infine, e non è cosa di
poco conto, verranno a mancare anche gli utili che producono queste
feste che sono fondamentali per la vita delle attività ad esse legate, come polisportive, società sportive, impegno
socio-culturale, o come contributo a varie progettualità e necessità
dei paesi, frazioni e quartieri coinvolti. Si spera che il tutto
passi in fretta, intanto il Covid 19 ha spento la vitalità di tante
comunità, che sicuramente si ritroveranno e rilanceranno le loro
sagre e feste popolari, ma è ancora tutto così strano, difficile e incomprensibile la serena convivenza nel medio-lungo termine.
Angelo Gentilini