31 dicembre 2012

Buon Anno ???


“ Il valore della memoria consiste nel ritrovare oggi le ragioni della difesa della libertà o della lotta per l’eguaglianza e la ricerca della solidarietà. Se non ne rimotivo i valori, la spreco, la sciupo, la trasformo in un oggetto e non in un processo.”
Vittorio Foa

Per augurare il Buon Anno ho scelto un sintetico ed efficace messaggio di Vittorio Foa, antifascista, esponente del pensiero di sinistra, considerato uno dei padri della Repubblica Italiana e nel 1955 eletto Segretario Nazionale della Fiom-Cgil, poi Senatore e tanto altro. Vittorio ci insegna che la speranza di un mondo migliore e di un Buon Anno si deve alimentare e si deve continuamente nutrire e affinché si realizzi nel modo più vicino alle nostre idee, serve che tutti noi lavoratori e lavoratrici attivi e a riposo si ritorni a divenire il motore del reale ed indispensabile cambiamento.
Angelo Gentilini

28 dicembre 2012

Il parroco e le colpe delle donne...!

Femminicidio, colpa delle donne! Parroco folle chieda scusa e venga rieducato.
Mentre il paese ha urgente bisogno di una risposta forte e decisa da parte delle istituzioni, purtroppo stenta ancora ad arrivare, visto che l'Italia si annovera tra i paesi più arretrati in Europa nel contrasto di questa piaga. 
Gli uomini sono chiamati a fare una seria autocritica poiché sono loro che purtroppo occupano a stragrande maggioranza le responsabilità di Governo e "di educatori" come questo parroco "Folle" che non ha trovato altro di provocare il giorno di Natale. Se ne deve andare, il minimo che si possa chiedere a un personaggio inadeguato e arretrato! Vogliamo le scuse alle oltre 120 donne uccise da parte dei compagni, ex e mariti che a fronte di tale emergenza, la colpa ancora una volta viene attribuita alle vittime! Uomini, basta silenzio, è ora di reagire, di uscire allo scoperto se avete un minimo di dignità. Guai a sottovalutare queste deliranti parole, sottovalutare vuol dire essere complici di questo prete Integralista e talebano. «Donne e ragazze in abiti succinti provocano gli istinti, facciano un sano esame di coscienza: forse ce lo siamo andato a cercare», si legge nel manifesto.>> 
Abbiamo salutato con soddisfazione l'approvazione da parte del Governo il disegno di legge di ratifica della Convenzione di Istanbul del Consiglio d'Europa per la prevenzione e il contrasto alla violenza domestica e sulle donne, ma purtroppo il grande ritardo con cui è avvenuto, non ha permesso al Parlamento di esprimersi in tempo utile prima dello scioglimento delle camere. Ora chiediamo a tutti i candidati di assumersi come primo impegno questa ratifica per un segno di Civiltà.
Lucia Codurelli

27 dicembre 2012

Imola: Pranzo Solidale 2012

L'idea di organizzare un pranzo "solidale" in occasione delle prossime festività è promossa dal Centro Sociale Tiro a Segno ed è stato reso possibile grazie al sostegno della Coop CLAI di Imola e al lavoro dei volontari dello stesso Centro Sociale. Su segnalazione sia di ASP che dello SPI-CGIL le attenzioni  sono rivolte  alle persone sole e a quelle in stato di necessità con lo scopo di ritrovare un momento di calore restando insieme fra amici e volontari.
Le persone interessate vanno segnalate al N° di telefono della locandina.
Spi-Cgil Imola

24 dicembre 2012

Buon Natale

Auguro a tutti gli amici e conoscenti, lavoratori e lavoratrici, giovani e studenti i PIU' GRANDI AUGURI di BUON NATALE!!!
Un forte abbraccio Angelo Gentilini.

20 dicembre 2012

Il socialismo paga sempre e di più

Alcuni giorni fa scrissi che non era un caso se i Paesi europei governati da più anni da formazioni politiche socialiste o socialdemocratiche, sono oggi messi meglio per ricchezza, uguaglianza sociale, occupazione e lavoro, welfare e qualità della vita. Tra i 50 Paesi più ricchi del mondo per il pil pro-capite c’è in testa la Norvegia, terza l’Olanda, quarta l’Austria, quinta la Svezia, settima la Germania, nona la Danimarca, decima la Finlandia, tredicesima la Francia. Tra i 27 Paesi europei con più uguaglianza sociale e minor divario economico tra ricchi e poveri in testa c’è la Danimarca, seguono Olanda, Svezia, Norvegia, Finlandia, Germania, Francia, Austria. Tutti questi Paesi sopra citati hanno dei tassi di occupazione superiori alla media europea, che è del 64%, e si assestano all’incirca sul 70%, con alcuni oltre questo dato. Ed è significativo che, sempre questi Paesi, hanno degli orari annui di lavoro più bassi della media europea, a dimostrazione che il valore aggiunto non è dato dal “lavorare di più”, ma dal “lavorare meglio”. L’ Italia nelle varie classifiche è in fondo su tutti gli indicatori e parametri, divario tra ricchezza e povertà, welfare, orari di lavoro e occupazione, evasione e corruzione, ecc..ecc. Ecco che allora avvicinandoci alle prossime elezioni si devono analizzare pragmaticamente tutti i danni che hanno fatto le politiche liberiste, individualiste e legate alla speculazione finanziaria. E’ chiaro che il merito va evidenziato ma si devono evitare delle distanze economiche improprie, assurde, paradossali, esagerate. Non si deve soffocare il mercato, ma il mercato non può essere il padrone di tutto e servirebbe un nuovo modello di mercato e di sviluppo  che incentivi nuove sinergie ed equilibri europei e mondiali. Infine alla luce dei dati dei miglior Paesi europei, dove hanno capito meglio che l’uguaglianza è un fattore economico di sviluppo, spetta allo Stato assicurare lo sviluppo, l’equità , la redistribuzione dei redditi e del lavoro, la qualità della vita e dell’ambiente, ecc..ecc… se non ci credete andatevi a leggere la Costituzione della Repubblica Italiana. “La più bella del mondo“, “la più copiata”, come ha insegnato Roberto Benigni, ma la meno rispettata nel paese d’origine.
 Angelo Gentilini
 Metto in evidenza link a mio post scritto nel settembre 2011: http://angelogentilini.blogspot.it/2011/09/gli-italiani-lavorano-di-piu-e-prendono.html

17 dicembre 2012

Pensioni e Liquidazioni di LUSSO

Mentre si chiedono ai lavoratori e lavoratrici dei sacrifici enormi per il bene pubblico, c’è un gruppo di centomila cittadini che sono dei super pensionati di lusso e che nessuna riforma riesce a toccare. Per questi pensionati d’oro lo Stato spende 15 miliardi di euro all’anno, ognuno in media intasca 150 mila euro.  Per il totale di 13,8 milioni di pensioni la spesa è di 190 miliardi e  7,2 milioni di pensionati ha in media un assegno mensile di 770 euro (uomini), 569 (donne). Il più ricco dei centomila nababbi è Mauro Sentinelli, ex manager della Telecom, che percepisce 90.246 euro al mese, circa 3.000 al giorno, a cui vanno sommati i gettoni di presenza nel Cda di Telecom e di Presidente Enertel Servizi. Poi, per esempio, Lamberto Dini accumula varie pensioni  per un totale di 40.000 euro al mese, idem per Giuliano Amato che arriva a 30.000. Ci sono anche 2.307 ex deputati ed ex senatori a cui vanno ogni mese 7.000 euro netti, per arrivare ai consiglieri regionali. In Calabria, una volta raggiunti i 60 anni c’è chi intasca 9.700 euro di vitalizio, in Sicilia con alcuni mandati si arriva a 5.000 euro al mese e in altre Regioni ci si assesta sui 4.000. Tra i centomila nababbi c’è anche un ex dirigente della Regione Sicilia che è andato in pensione con un assegno di 41.600 euro al mese, ma la Corte dei Conti dopo vari ricorsi e contro ricorsi è riuscita a portargli la pensione a 227.000 euro l’anno. Il bello è che questi manager e dirigenti intascano delle retribuzioni e liquidazioni di lusso, a fronte anche di prestazioni mediocri o fallimentari, perciò si sono già arricchiti durante la loro attività professionale. Pier Francesco Guarguaglini, implicato assieme alla moglie nello scandalo dei fondi neri di Finmeccanica, ha intascato 5 milioni di euro per lasciare la carica di Presidente. Cesare Geronzi dopo un anno di presidenza Generali ha ricevuto una liquidazione di 16,6 milioni di euro, 48.000 euro di buonuscita per ogni giorno lavorato. Altri esempi sono Gianmario Rossignolo che per dieci mesi ha incassato 5 milioni e Roberto Colaninno che per due anni è arrivato a 25,8 milioni di liquidazione, entrambi Telecom. Cifre impressionanti sono i 101 milioni di euro di liquidazione di Cesare Romiti dalla Fiat e i 40 milioni di Alessandro Profumo da Unicredit. Ecco che allora sarebbe bene mettere un tetto massimo all’assegno pensionistico, per esempio, è stato proposto non più di 6.000 al mese e dalle tasche di questi nababbi super ricchi si recupererebbero 7 miliardi di euro l’anno e dici poco? Si deve fare, perché è semplicemente giusto farlo senza discussioni e arringhe classiste " di parte ", perché la classe operaia da troppi anni soffre.
Angelo Gentilini
"Il Quarto Stato", un simbolo della lotta operaia

13 dicembre 2012

Il professore ha scritto a Monti !

Egregio Senatore a vita Monti,
averla sentita l'altra sera conversare amabilmente con l'acquiescente Fabio Fazio mi ha indignato, offeso e mortificato profondamente. Lei, nelle vesti di Presidente del Consiglio, ha affermato che le politiche scolastiche tese all'investimento sarebbero state bloccate dalla resistenza degli insegnanti, indisponibili a lavorare 2 ore in più la settimana a parità di stipendio. Sono rimasto avvilito perché già immaginavo quello che sarebbe successo: un'impennata del suo indice di gradimento, visto che, epigono ad esempio, del pessimo Renato Brunetta, sbugiardava una volta di più quegli imboscati nullafacenti che lavorano solo 18 ore. Immaginavo anche (ma era facile) la scontata, ovvia ondata di persone che si sono precipitate sul web a vomitare ingiurie e improperi su una realtà che dimostrano di conoscere soltanto attraverso le chiacchiere da bar e interventi menzogneri e fuorvianti quale è stato il Suo. Naturalmente l'intervistatore ben si è guardato dal dire che le ore non erano due, ma sei o che l'aumento orario sarebbe stato un inaudito 33%,
o che un docente italiano ha un impegno di servizio assolutamente in linea con la media europea; voglio immaginare che tale astensione non sia dovuta ad una conduzione servile della trasmissione, ma al fatto che
queste sono cose che Lei ben conosce. Ma ciò che mi ha più disgustato è stato il chirurgico proseguire nel suo rivoltante intervento; Lei, che appartiene al più corporativo dei mondi possibili (quello bancario), ha dato dei corporativi agli insegnanti, che rappresentano, invece, una delle categorie più vilipese e sbertucciate di questo Paese. Ha dato del corporativo a quel mondo che ha sopportato, negli anni, un devastante taglio in termini di finanziamenti e di risorse logistiche e umane, taglio condito da una costante denigrazione di chi, nella Scuola e per la Scuola, lavora con dignità e serietà. Di più, mi ha francamente indignato averLa ascoltata, Lei, il responsabile del governo di questo Paese, mentre lascia intendere che sì? gli studenti fan bene a protestare (anzi!), ma ascoltassero lui: dovrebbero protestare contro i loro stessi docenti, contro quei cattivi maestri che ? corporativi come sono ? usano i ragazzi per ?non adeguarsi ad un mondo più moderno?.
Certo, non devo dirlo io: una persona abituata a far la voce grossa con Microsoft e a trattare con la cancelliera di ferro, sa bene dove vuole andare a parare quando dice le cose; intendiamoci: non che questo sia garanzia di verità, ovviamente? tutt'altro. Ma Lei conosce bene il significato delle cifre e se dice ?due? anziché ?sei?, se fa intendere che nella scuola si manipolano gli studenti, che il male sta tutto negli insegnanti che non vogliono adeguarsi al nuovo che avanza, allora ci si deve chiedere: dove vuole andare a parare? Cosa vuole ottenere? In questo suo intervento, ripeto: chirurgico, Lei ha gettato un’altra ondata di fango sui docenti; che squallore, che pochezza morale, che laida menzogna servita a mò di verità! Certo Lei, con questa rivoltante allusione, punta ad evitare che gli studenti e le famiglie si uniscano ai docenti per reclamare una politica scolastica più consona ai più profondi bisogni di questo Paese, che riesca a restituire un po? di quel futuro che le dissennate amministrazioni che l?hanno preceduta (unitamente a quel mondo da cuiLei proviene) hanno smantellato. Ciò che vuole nascondere è una verità palese e diversa: Lei e altri prima di Lei hanno considerato la Scuola soltanto come un comparto per fare cassa, salvaguardando e privilegiando ben altre lobby e corporazioni che non quella dei docenti, speculando soprattutto sui giovani ai quali si darà meno qualità nell’istruzione. Finchè argomentazioni come le sue venivano dall?ex (per fortuna) Ministro Gelmini, le si attribuiva il peso che avevano: praticamente il nulla. Questa volta è diverso; non perché Lei abbia detto la verità, come sappiamo bene in molti, Lei per primo! La Sua autorevolezza, anche in campo internazionale, infatti è ben diversa da quella che (non) aveva chi l'ha preceduta. Il Suo intervento è stato vigliacco e infame, vigliacco perché condotto attraverso il servizio pubblico e senza interlocutorio, infame perché attraverso ben calibrate menzogne ha contribuito a radicare un’immagine distorta e ulteriormente svilita di chi lavora nella Scuola. Quel Suo cinico argomentare, quel maramaldeggiare, quel mentire smaccatamente da una posizione di forza mi hanno deluso e prostrato. Ma solo per poco, come Lei sa, anche le formiche, nel loro piccolo, si incazzano! Con profonda, profondissima disistima.

Prof. Giuseppe Gurnari

10 dicembre 2012

Metalmeccanici: per la Fiom l'accordo è illegittimo

Per la Fiom-Cgil, che ha scioperato e manifestato il 6 dicembre, l’accordo separato siglato nei giorni scorsi da Fim, Uilm e Federmeccanica per il contratto dei metalmeccanici cancella il ruolo del Ccnl, estende il modello Fiat a tutte le aziende metalmeccaniche e rappresenta il primo frutto avvelenato dell’accordo separato sulla produttività voluto dal governo Monti e firmato senza la Cgil. «Si tratta di un’intesa che recepisce la piattaforma presentata da Federmeccanica e pertanto i vantaggi sono solo per le imprese – afferma Stefano Pedini, segretario generale della Fiom imolese -. I lavoratori, al contrario, perdono i loro diritti. Nell’accordo si sancisce, infatti, l’aumento dell’orario di lavoro, attraverso il raddoppio dello straordinario obbligatorio e l’aumento delle ore di flessibilità. Viene cancellato il ruolo contrattuale delle Rsu in materia di orario, che sarà gestito in maniera unilaterale dalle aziende. Le lavoratrici e i lavoratori non avranno più la garanzia del pagamento dei primi tre giorni di malattia, così come vedranno svanire l’obbligo dell’automatismo nella progressione dei passaggi di livello più bassi. Gli aumenti previsti, 130 euro lordi per il quinto livello (in tre rate, l’ultima nel 2015) non tutelano il potere d’acquisto dei salari, e per di più l’erogazione e le quantità dichiarate non sono garantite nel triennio di vigenza contrattuale». L’accordo è stato raggiunto dopo tre mesi di trattativa da cui la Fiom, il sindacato più rappresentativo dei metalmeccanici, è stato escluso, così come lo sono stati i lavoratori e le lavoratrici. Fim e Uilm, infatti, non intendono sottoporre l’accordo separato al referendum tra i lavoratori della categoria. “Si parla tanto di democrazia e rappresentanza ma nelle fabbriche non ci sono – sostiene Pedini –. Per questo chiediamo una legge sulla rappresentanza per dare ai lavoratori e alle lavoratrici il diritto di scegliere i propri rappresentati e di votare gli accordi che li riguardano. La Fiom considera questo accordo illegittimo e farà il possibile affinché non venga applicato nelle fabbriche e lotterà per conquistarne uno che non cancelli i diritti conquistati grazie alle battaglie di chi ci ha preceduto».
 Fiom Cgil Imola

07 dicembre 2012

"Lavoro perché sono lo schiavo ideale"

Imola. “Sono lo schiavo ideale, ecco perché da quando la crisi economica si è acuita anche nel territorio imolese io lavoro più di prima”. Non usa mezzi termini Stefano, 39 anni, una laurea in Economia e commercio e un master in Management delle istituzioni educative che, per portare a casa uno stipendio, da otto anni si sta adattando a fare il mulettista, il metalmeccanico, il magazziniere, a trattare materiali plastici, insomma tutti mestieri di fatica specialmente se, come lui, sei un lavoratorore interinale.
“Significa che, se per caso ti ammali, chiedi permessi o ferie, sei praticamente certo di perdere il posto. Proprio oggi – racconta Stefano – mi hanno prorogato un contratto interinale da magazziniere fino al 21 dicembre. Prima ho firmato, poi ho fatto presente che lavoro tutto il giorno su una scala traballante e stretta che non mi consente di svolgere al meglio le mie mansioni di mettere etichette sulle scansie. C’è poca sicurezza. All’agenzia, mi hanno risposto con il classico “vedremo”. Dopo qualche ora, mi hanno telefonato dicendo che in effetti era vero, che per il mio bene era meglio che rinunciassi al lavoro. Insomma, volevano sostituirmi con un altro perché avevo messo in evidenza un problema. Ma io ormai conosco bene le interinali e ho fatto le mie lamentele solamente dopo aver firmato il contratto, così fino al 21 dicembre nessuno potrà togliermi il posto. In fondo, sono circa 1100 euro al mese, poi si vedrà”.
Visto che lo conosce così bene, come funziona quel mondo?
“Devi essere sempre disponibile. A volte ti chiamano al cellulare e ti chiedono di presentarti in un luogo di lavoro un’ora dopo. Se non vai, sei fuori. Mi è accaduto mentre ero a Rimini per un corso e tenevo spento il telefonino, quando ho riacceso e ho chiamato dando la mia disponibilità, mi hanno risposto che era troppo tardi. Un’altra volta ho chiesto due ore  di permesso per arbitrare una partita di calcio, uno dei miei hobby, non me l’hanno data. Perfino quando ero riuscito a conquistarmi un contratto a tempo determinato, dal 2004 al 2006 circa, ho avuto forti problemi. Il mio sogno nel cassetto è fare l’insegnante e così faccio le domande per fare l’esaminatore degli studenti alla maturità. Il primo anno l’azienda presso cui lavoravo mi ha dovuto dare il permesso minacciandomi però di lasciarmi a casa se l’avessi fatto pure l’anno successivo. Cosa che si è puntualmente realizzata. Sono tornato interinale”.
E’ così dura la vita con queste agenzie?
“Io sono una persona estroversa, con grande capacità di adattamento, ma quando ho lavorato come interinale non ho ma preso un giorno di malattia andando nelle aziende dopo aver preso Aulin e Moment in quantità pur di non mancare”.
Tutele sindacali?
“Sono stato in parecchie imprese che fanno contratti settimanali. Ti assumono dal lunedì al venerdì e poi dal lunedì successivo e così via. Spesso devi fare il turno anche il sabato, dalle sei del mattino fino alle 13 o alle 14, devi finire quello che hai iniziato. Ed essere disponibile a sottoporti a diversi tipi di lavoro, se non sei molto flessibile ti lasciano a casa”
Quanti resistono?
“Non sono poche le persone, uomini e donne, specialmente dai 35 ai 50 anni che subiscono questo genere di “schiavitù”. Ma è fondamentale essere molto disponibili: ho un amico mulettista che non si sente di fare alcune altre mansioni e così da maggio è a casa senza lavoro. Una cosa che non sarei capace di sopportare, io devo essere sempre in movimento”.
Davvero preferisce fare lo “schiavo ideale” come dice lei?
“E’ chiaro che non mi piace, con il curriculum che ho non amo certo fare il metalmeccanico o il magazziniere ma quando sono sul posto di lavoro mi piace essere a posto con la mia coscienza, essere considerato bene. Devo dire che il mestiere peggiore per me, che ho smesso di fare presto, è stato il rappresentante. Troppo stress e concorrenza, caffè e sigarette in gran quantità da parte dei colleghi, devi convincere il cliente a tutti i costi. No, non fa proprio per me”.
Riesce in qualche modo a ritagliarsi qualche spazio per i suoi hobby?
“Sì, il sabato pomeriggio e la domenica. Grazie a questi momenti, riesco a sopportare settimane davvero pesanti. Mi piace fare l’arbitro di calcio, il giudice di gara nel nuoto e andare in palestra qualche ora alla sera. In tal modo, mi ricarico anche se riposo e dormo davvero poco. Intanto, però non perdo le speranze”.
Sempre quella di diventare insegnante?
“Sì, per quello sarei disposto anche ad andare molto lontano, in Sicilia, in Trentino o in qualsiasi altro luogo. E’ un mestiere molto gratificante. Ah, nei ritagli di tempo cerco anche di studiare per passare il concorso che si terrà a metà dicembre”.
Massimo Mongardi,  www.leggilanotizia.it

05 dicembre 2012

L'ennesima vigliaccata

La firma separata sul rinnovo del Contratto Nazionale Metalmeccanici che Federmeccanica, Fim-Cisl e Uilm-Uil hanno siglato oggi, escludendo dal tavolo di trattativa la Fiom-Cgil, ovvero il maggior sindacato italiano tra le tute blu, è un'ennesima vigliaccata che passa sulla pelle dei lavoratori e lavoratrici. Si sa, da anni, che l'eurozona e l' Italia ancor di più, ha perso un'importante quota di lavoro a favore dei paesi emergenti e si continua a pensare che la crisi si supera con la compressione dei DIRITTI e dei SALARI, invece di ridisegnare una nuova strategia legata allo sviluppo eco-sostenibile e di qualità. A fine anni 70 nelle buste paghe dei lavoratori andava redistribuito il 74% del Pil e il debito pubblico era al 60%...da metà degli anni 80 e dall'eliminazione della Scala Mobile sulla base del risultato referendario si è arrivati che nel 2012 nelle buste paghe arriva il 45% del Pil e il debito pubblico è al 129%. Per info storica sul Referendum Scala Mobile la Cgil e il Pci di Berlinguer lottarono per tenerla, il Psi di Craxi insieme agli altri partiti di dx, alla Cisl, alla Uil, lottavano per eliminarla...tutti i cittadini furono chiamati al voto referendario e la maggioranza diede ragione a Craxi e company.
I lavoratori italiani, tra i paesi Ocse, sono quelli che lavorano di più e guadagnano meno, ma si continua a picchiare su di loro. Sarà un caso??? MA NON LO E'...che i paesi governati da anni da socialisti e socialdemocratici sono tra i più ricchi d' Europa, c'è più uguaglianza, più più welfare, ci sono gli stipendi più alti e gli orari di lavoro più bassi, mentre nei paesi governati da culture di dx e neo-liberiste si registrano sempre più difficoltà, povertà, precariato e tanto altro..........
L'ITALIA e sulla strada sbagliata e i lavoratori e lavoratrici devono riprendere in mano le redini del proprio futuro e del futuro dei propri figli... INOLTRE sappiamo che storicamente quando in ITALIA sono arrivati dei periodi di crisi la Cisl e la Uil hanno piegato da altre parti accettando degli accordi capestro ed in contro tendenza con le migliori culture europee. Anche se sembrano anni lontani...RICORDO AI PIU' GIOVANI..che negli anni 50...quando alla Cogne di Imola venivano licenziati i lavoratori iscritti alla Fiom-Cgil e al Pci, che tra l'altro erano stati gli artefici della ricostruzione aziendale post-bellica, la Cisl e la DC sostenevano questa infame scelta e nei giornali locali scrivevano che il GOVERNO faceva bene perchè si doveva EPURARE la Cogne dal VIRUS COMUNISTA...L'Italia è piena di bassezze e cattiverie ed ancora una volta, come allora, spetta agli uomini e donne giuste lottare per la dignità e il rispetto delle leggi, della Costituzione, dello Statuto dei Lavoratori.
Sperando di essere in tanti domani a Bologna...un forte abbraccio a tutti...
Angelo Gentilini

Punto Fiom su Accordo Produttività

03 dicembre 2012

FIOM-CGIL: la lotta continua


CONTINUA LA LOTTA DELLA FIOM-CGIL PER LA DEMOCRAZIA E LA RAPPRESENTANZA, PER DIFENDERE IL RUOLO E L'IMPORTANZA DEL CONTRATTO NAZIONALE, PER L'OCCUPAZIONE E LA TUTELA DEL POTERE D'ACQUISTO DELLE RETRIBUZIONI, CONTRO LA CULTURA DEGLI ACCORDI SEPARATI CHE INDEBOLISCONO I LAVORATORI E LAVORATRICI, CONTRO LA CULTURA E LE POLITICHE NEO-LIBERISTE CHE HANNO PROVOCATO LA CRISI E LA VOGLIONO FAR PAGARE SOLO HAI LAVORATORI............. LOTTIAMO PER LA DIFESA DELLE SUDATE CONQUISTE E PER CAMBIARE LE LEGGI MONTI-FORNERO SUL LAVORO E SULLE PENSIONI, LOTTIAMO PER LA DIFESA DELLA SANITA' PUBBLICA E PER LA SCUOLA PUBBLICA DI QUALITA'..............
NOI METALMECCANICI DELLA FIOM-CGIL CONTINUIAMO A LOTTARE PER UNA SOCIETA' REALMENTE PIU' GIUSTA ED EQUILIBRATA E VOGLIAMO PARTECIPARE ALLA COSTRUZIONE DELLE SCELTE CHE CI RIGUARDONO E CHE CONDIZIONANO LA NOSTRA VITA DENTRO E FUORI LE FABBRICHE..............
LOTTIAMO PER L'UNITA' DEI LAVORATORI A TUTELA DEI DIRITTI E SIAMO CONTRO CHI CONTINUA A RACCONTARLA IN MODO DISTORTO E RICATTATORIO  PER FAR PASSARE DEGLI ACCORDI CAPESTRO E PEGGIORATIVI............
IL 6 DICEMBRE ANDIAMO A BOLOGNA, VEDI IL VOLANTINO E PARTECIPA.
Angelo Gentilini

02 dicembre 2012

La lotta ex lavoratori ThyssenKrupp

Ex lavoratori ThyssenKrupp e familiari delle vittime vincono sul fronte giudiziario contro la multinazionale tedesca
Questa settimana è ripreso il processo d'Appello per il rogo nell'acciaieria ThyssenKrupp di Torino del 6 dicembre 2007 in cui persero la vita 7 compagni di lavoro.
Dopo alcune schermaglie procedurali tra avvocati di Parte Civile e la difesa degli imputati sull'ammissione di alcune Parti, la multinazionale tedesca rinuncia formalmente, presentando agli atti un documento del legale rappresentante, a ricorrere in tutti i gradi di giudizio contro gli ex lavoratori costituitisi come Parti Civili nel procedimento: una prima importante vittoria che premia la determinazione e la mobilitazione degli operai e dei familiari durante tutto il corso del processo.
Gli imputati, tutti contumaci, puntano la loro linea difensiva sulla distrazione degli operai. Nulla di più falso: i nostri compagni di lavoro sono morti semmai per la troppa abnegazione che avevano del loro lavoro, nonostante lo stessero perdendo. La fabbrica infatti era in via di chiusura.
Non altrettanto si può dire degli imputati che con la loro condotta, appurata dalle indagini svolte dal pool di Guariniello, hanno scelto consapevolmente di abbandonare a sé stesso lo stabilimento e così tutti coloro che vi lavoravano e non investire più sulla sicurezza degli impianti.
In una giornata funestata dall'ennesima morte sul lavoro (recuperato il cadavere di Francesco Zaccaria, morto all'Ilva di Taranto dopo che una tromba d'aria ha scaraventato in mare la gru dove lavorava) questa è per noi una importante ma parziale vittoria su chi lucra sulla pelle dei lavoratori. E' solo l'inizio, per noi sarà davvero finita solo quando per gli imputati si apriranno le porte della galera.
Torino,30 novembre 2012. Ex lavoratori ThyssenKrupp

01 dicembre 2012

Imola: "Iniziativa referendum l'8 X il 18"

SEGNALO QUESTA IMPORTANTE INIZIATIVA SUL REFERENDUM L'8 X IL 18 CHE SI TERRA' AD IMOLA IN DATA 4 DICEMBRE 2012, ALLE ORE 20.30 , presso la Sala delle Stagioni in via Emilia 25.  Per SEL sarà presente Guido Tibaldi , Responsabile Nazionale campagna Referendaria " lottoperildiciotto ".  VEDI E LEGGI LA LOCANDINA SPECIFICA.
" PARTECIPA e FAI PARTECIPARE alla raccolta delle firme in difesa del mondo del lavoro ".
Angelo Gentilini