31 marzo 2011

IL FISCO CHE FIASCO

Dai recenti dati del Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia, si evince che l’Italia è sostenuta dai soliti noti lavoratori dipendenti e pensionati. Nel 2009 il totale della raccolta fiscale da redditi è di 146 miliardi di euro, di cui 89,5 versati dai lavoratori dipendenti, 47,7 dai pensionati ed i restanti 9,2 da tutti gli altri. L’azione di recupero dell’evasione fiscale ha raccolto 9,1 miliardi di euro nel 2009 e 10,5 nel 2010. Sono noccioline considerato che tra evasione, elusione e corruzione si stima la perdita di 200 miliardi di euro. E’ in forte crescita l’evasione dell’Iva per 6,3 miliardi e dell’Irap per 30,5 miliardi e dai dati il 36,8 degli imprenditori sono consolidati evasori fiscali, in alcuni casi anche totali. Il reddito medio italiano è di 19.000 euro, nel nord-ovest la media più alta con 21.553 euro e al sud la media più bassa con 15.316 euro. In generale sotto i 35.000 euro ci sta il 90,2% degli Italiani e lo 0,17% è sopra i 200.000 euro di reddito annuo. Credo occorra ripensare ad una nuova uguaglianza socio-economica, anche come fattore di sostegno allo sviluppo. Ricordo che nel Pil italiano l’esportazione copre il 20% e l’80% è legato all’economia interna. Penso sia giusto istituire una tassazione aggiuntiva sulle transazioni finanziarie perché affidabili analisi ci dicono che il 90% delle attività finanziarie sono scollegate dall’economia reale della produzione, dei servizi e dei beni materiali. Inoltre considerando che il 10% degli Italiani possiede il 50% del totale della ricchezza nazionale, si deve inserire una patrimoniale di solidarietà, proprio sui grandi patrimoni. Una minima tassazione su finanza, capitali e patrimoni rafforzerebbe la stabilità del debito pubblico, che ci costa 60 miliardi di euro/annuo di interessi, e si potrebbe finanziare la ricerca, lo sviluppo e l’occupazione. Occorre riconsiderare il falso in bilancio nelle aziende un reato sociale e penale e occorre tassare oltre il 35% i premi di risultato e le stock-options elargiti ai Manager, anche a fronte di fallimenti, licenziamenti e delocalizzazioni produttive speculative. Siamo l’unico Paese industrializzato in cui in periodo di forte crisi le 600.000 famiglie più ricche hanno gonfiato enormemente il loro portafoglio finanziario, “la cosiddetta economia di carta”. La crisi ha reso il mondo del lavoro più vulnerabile e le infiltrazioni mafiose trovano spazio accrescendo l’illegalità, la corruzione, l’evasione, lo sfruttamento, il caporalato e il lavoro nero, frenando la crescita socio-economica-democratica. Il Federalismo Municipale, uscendo dai binari del reale Federalismo Fiscale, porterà all’aumento dell’addizionale Irpef e da anni non si parla più di defiscalizzazione delle attività socialmente utili, tipo le attività sportive giovanili. E’ chiaro che siamo una comunità sempre più individualista e insensibile, mentre dovrebbe essere chiaro che la tutela dei diritti e delle aspettative individuali passa proprio attraverso la difesa dei diritti e delle opportunità collettive. E’ giunto il momento di un reale riformismo strutturale che porti i cittadini e i lavoratori italiani all’interno dei parametri Europei al 100 per 100. Questo degrado non è solo responsabilità di chi ha tutto l’interesse per proporlo, ma è anche in parte responsabilità di chi non lotta a sufficienza o non lotta per niente per costruire un modello migliore e sostenibile, compreso il patto di solidarietà tra le generazioni che è a forte rischio di un futuro clamoroso FIASCO.

28 marzo 2011

Venerdì 1 aprile: iniziativa FIOM con Landini e Poletti

La FIOM organizza un incontro pubblico venerdì 1 aprile alle 20:30 presso la Camera del Lavoro a Imola.
Parteciperà il Segretario Generale FIOM MAURIZIO LANDINI ( ex operaio saldatore ) e il presidente nazionale di Legacoop Giuliano Poletti.
L'iniziativa è aperta a tutto il mondo del lavoro e alla cittadinanza.

"Provate a vedere il mondo dalla parte degli operai alla catena di montaggio"

"E' molto importante che il salone della CGIL sia strapieno di lavoratori e cittadini. Il dibaddito si può anche interpretare come un confronto tra Compagni Diversi. Il neo liberismo senza regole e la speculazione finanziaria sta distruggendo il Mondo e la strada da sequire non è quella degli ACCORDI SEPARATI. Sinceramente rimpiango le varie CINGHIE di TRASMISSIONE del passato che all'occorrenza si univano a difesa e ad esempio di un modello di società migliore... Forse pensate che sia un settario... ASSOLUTAMENTE NO... Il fatto è che ci sono cadute le braghe e per tenerle su non servono solo le CINGHIE ma anche delle SOSTENUTE BRETELLE.....
PS: Ricordo che durante la trasmissione televisiva "Che tempo che fà" condotta da Fazio, domenica 20/3, l'ex Presidente del Consiglio Giuliano Amato ha affermato che la via da sequire per un vero RIFORMISMO di SINISTRA è l'UGUAGLIANZA. Lo sanno tutti che abbiamo ragione noi della FIOM-CGIL e piano piano si allarga il consenso...
Con intelligienza e coerenza e nel rispetto del nostro ruolo storico TENIAMO DURO.
Sosteniamo e partecipiamo con la FIOM-CGIL!!!"
Angelo Gentilini

24 marzo 2011

La Trappola Radioattiva

Rilancio nel Mio blog la lettera di Adriano Celentano sul nucleare pubblicata dal Corriere della Sera il 16 marzo.
E' molto importante che personaggi così popolari e conosciuti come Celentano si spendano per questa battaglia contro il Nucleare, affinchè cresca la massa critica che consapevolmente lotta a difesa di una ECONOMIA ECO-SOSTENIBILE.

Perché sono contrario
La trappola radioattiva
Studenti, leghisti, fascisti e comunisti, per il vostro bene non disertate il referendum. Ora sarebbe un suicidio.

Caro Direttore,
settantamila case distrutte, un milione di sfollati e cinquemila dispersi in quel florido Giappone che nel giro di 6 minuti è improvvisamente precipitato nel buio più scuro. Ma soprattutto migliaia di radiazioni sulla testa dei giapponesi. Ora io non vorrei neanche parlare del clamoroso fuori-tempo (non solo musicale) esternato da Chicco Testa, ospite della bravissima Lilli Gruber dalla voce affascinante. Non vorrei ma come si fa, poi la gente pensa davvero che lui parli per il bene dei cittadini. «Gli impianti nucleari hanno dimostrato di tenere botta». Ha detto il nostro Chicco ormai appassito per mancanza di clorofilla e quindi non più in grado di catturare quell'ENERGIA SOLARE di cui un tempo si nutriva.
Un'immagine dal video «Sognando Chrenobyl»
«Chi trae spunto dalla tragedia del Giappone per dare vita a una polemica politica è uno sciacallo». Ha sentenziato. Dopo neanche un'ora esplode la centrale nucleare di Fukushima. Un tempismo davvero sorprendente quello del Chicco. Ma la cosa più incredibile che più di tutti impressiona, è lo stato di ipnosi in cui versano gli italiani di fronte ai fatti sconcertanti di una politica che non è più neanche politica. Ma piuttosto un qualcosa di maleodorante e che di proposito vorrebbe trastullarci in uno stato confusionale. Dove sempre di meno si potrà distinguere il bene dal male, le cose giuste da quelle ingiuste. Sparisce quindi quel campanello d'allarme che ci mette in guardia quando c'è qualcosa che non quadra nei comportamenti di un individuo. Un qualcosa che detto in una parola si chiama SOSPETTO. E di sospetti sul nostro presidente del Consiglio, tanto per fare un esempio, ce ne sono abbastanza.
E così nel bel mezzo di una tragedia come quella che sta vivendo il Giappone, dove fuoco e acqua stanno distruggendo tante vite umane, senza contare l'aspetto più insidioso dovuto alle radiazioni liberatesi nell'aria, il nostro presidente del Consiglio non demorde. Ha subito fatto annunciare dai suoi «CicchittiPrestigiacomini» e dai piccoli insidiosi Sacconi, che il progetto sul nucleare in Italia andrà avanti. L'orientamento popolare contro le centrali nucleari decretato dal referendum fatto 24 anni fa, fu chiarissimo. Ma per Berlusconi non basta: «Chi se ne frega della SOVRANITÀ POPOLARE!». L'unica sovranità che conta per lui è il Potere di guidare gli uomini in una sola direzione come se fossero degli automi.
Tra i vari tg, talk show e quello che si legge sui giornali, ho seguito con un certo interesse il cammino politico del terzo polo. Si spera sempre di intravedere quel «CHE» di trasparenza mai assaporata che per ora, a quanto pare, possiedono in pochi. Uno di questi è Antonio Di Pietro. Ma il governo cerca di ostacolarlo. Le ottocentomila firme raccolte da Di Pietro contro le centrali atomiche e il legittimo impedimento, saranno oggetto di un referendum che «si farà», ha detto il ministro Maroni allievo di Berlusconi. Ma a giugno. Quando la gente va al mare.
E questo naturalmente vale anche per il milione e quattrocentomila firme raccolte dal Forum italiano Movimenti per l'acqua, di cui nessuno parla tranne il loro sito che gentilmente vi indico - www.acquabenecomune.org - per i due quesiti referendari contro la privatizzazione di questo prezioso bene comune.
Una trappola radioattiva quindi per chi non vuole essere schiacciato dalla bevanda nucleare. Ora il mio potrebbe sembrare un appello, ma non lo è. È una preghiera. Una preghiera che non è rivolta ai politici. «LORO NON SANNO QUELLO CHE FANNO». Per cui mi rivolgo a tutti quelli che invece li votano i politici. Di destra, di sinistra, «STUDENTI», leghisti, fascisti e comunisti, per il vostro bene, non disertate il referendum. Questa volta sarebbe un suicidio. Dobbiamo andare a votare anche se il governo spostasse la data del referendum al giorno di Natale. Non sia mai che prendiate sotto gamba questi referendum: saremmo spacciati.
La natura, come vedete, si è incazzata. Gli esperimenti nucleari nel Pacifico, le trivellazioni nei fondali del Golfo del Messico, milioni di ettari di bosco incendiati per favorire la cementificazione abusiva, i tagli alla cultura ridotta ormai in pezzi. Tutte cose, per cui la NATURA «sta perdendo la pazienza». Come vi dicevo ho seguito con un certo interesse il cammino politico del terzo polo. E Casini che fino a prima della tragedia di questi giorni ha sempre parlato in modo equilibrato, subito dopo il terremoto, intanto che le radiazioni cominciavano a liberarsi nell'aria e trecentomila persone venivano evacuate dalle loro case, ci ha tenuto a ribadire, con una certa fierezza, il suo parere favorevole al nucleare, facendo quasi un rimprovero al governo per non aver ancor iniziato i lavori.
Caro Casini, che tu fossi un nuclearista convinto lo sapevamo tutti e io rispetto la tua opinione, anche se è orribile. Ma dirlo proprio in questo momento, non pensi che tu abbia dato una sberla sui denti al tuo elettorato? Tralasciando il piccolo particolare che l'Italia è uno dei Paesi a maggior rischio sismico, come tu sai, le radiazioni sono pericolose non soltanto perché si muore, ma per il modo di come si muore. Una sofferenza di una atrocità inimmaginabile. E poi non si è mai in pochi a morire. Specialmente quando la catastrofe raggiunge dimensioni come quella che sta vivendo la povera gente in Giappone. E non venirmi a dire che le centrali nucleari di terza generazione sono più sicure della seconda, e che ancora più sicure della terza saranno quelle di quarta, disponibili per altro nel lontano 2030. La verità è che tu e Berlusconi siete degli IPOCRITI MARCI. Lo sapete benissimo che per quanto sicure possono essere le centrali atomiche, anche di decima o di undicesima generazione, il vero pericolo sono soprattutto le SCORIE RADIOATTIVE, che nessuno sa come distruggere e che già più di mezzo mondo ne è impestato.
SCORIE collocate in contenitori sui piazzali delle centrali, a cui, tra l'altro, si aggiungono elevatissimi costi economici, sociali e politici richiesti dalla necessità di sorvegliare questo micidiale pericolo per un tempo praticamente INFINITO. Lo sapete benissimo e ciò nonostante continuate a INGANNARE i popoli promettendo loro quel falso benessere che serve solo a gonfiarvi di Potere e ad arricchire le vostre tasche. Mi dispiace ma non c'è niente da imparare dal terzo polo, come non c'è niente da imparare da tutta la classe politica. L'unica buona notizia che galleggia in questo mare di annegati e che mi ha sorprendentemente colpito, è ciò che di veramente buono sta facendo il sindaco Matteo Renzi nella sua Firenze. Finalmente uno che ha intuito cosa c'è nel cuore della gente. E che ha il coraggio di dire no alla cementificazione facile con la quale, secondo i malvagi, si costruirebbe per il bene dei cittadini. Bravo Matteo! Forse tu hai capito tutto e magari ancora non ti rendi conto di quanto sia importante ciò che hai capito.

ADRIANO CELENTANO

21 marzo 2011

Legambiente sui Referendum

Partiamo da un punto. I Referendum su nucleare e acqua sono un’occasione imperdibile, il primo per sconfiggere definitivamente il nucleare, il secondo per ottenere un radicale cambiamento di rotta nelle politiche dell’acqua in Italia.
Sappiamo tutti le difficoltà dello strumento referendario: raggiungere il quorum. Con l’attuale tasso di astensione, agli avversari basta convincere il 25% degli elettori a non andare a votare che il referendum fallisce. Oggi, però, con i referendum in campo, è del tutto inutile discutere se il referendum sia la mossa giusta. Abbiamo una montagna da scalare, attrezziamoci per farlo nel modo migliore per raggiungere la vetta.
Legambiente accetta la sfida, ma non basta una dichiarazione positiva di impegno. Dobbiamo capire qual è il modo migliore per provare a raggiungere il quorum.
Il referendum per l’acqua un risultato politico l’ha già raggiunto e sta nell’incredibile numero di firme raccolte, che registra un’attenzione sociale senza precedenti per un bene comune, che va gestito in modo radicalmente diverso da come è stato fatto in questi anni, senza limitarsi ad agire sull’acqua che esce dal rubinetto e recuperando i ritardi sulla qualità di quella scaricata nell'ambiente. Per il nucleare non è così. L’IdV ha deciso di forzare e, nonostante le critiche e le perplessità delle associazioni e non solo, è andata da sola alla raccolta delle firme, non c’è stato intorno un movimento popolare come per l’acqua. Dico ciò non per amor di polemica. Tutt’altro. Ma per capire e condividere quale percorso dobbiamo organizzare.
Io penso che il vizio di nascita del referendum sul nucleare ci impone di recuperare subito lo spirito unitario per costruire un nuovo (nuovo rispetto al 1987) movimento antinucleare, che dovrà vincere a freddo, senza la tragedia di Chernobyl alle spalle.
D’altra parte non dobbiamo sottovalutare le novità positive. Oggi esiste una consapevolezza ambientale, che nell’87 non c’era, che ha moltiplicato sul territorio le azioni ed i conflitti a carattere ambientale, che ha prodotto una diffusione trasversale nei partiti, che consente a molte amministrazioni locali di aderire a iniziative e politiche ambientali virtuose, indipendentemente dal colore politico. C’è un sapere diffuso, che permette di far capire meglio l’inganno nucleare. C’è una crisi in corso che racconta molto bene il bluff sull’autofinanziamento degli enormi investimenti necessari. C’è una crisi climatica che incombe e già oggi produce danni, con frane e alluvioni, anche qui da noi, con una intensità imprevedibile fino a qualche anno fa. Una crisi climatica che non può aspettare il nucleare, che per altro darà un contributo minimo alla riduzione delle emissioni, e che già oggi ha la risposta giusta nella diffusione delle fonti rinnovabili. Occorre allora che con molta chiarezza si dicano due cose.
Primo: oggi la priorità assoluta è cacciare il nucleare dall’Italia, smettiamola con le polemiche contro il fotovoltaico a terra e l’eolico (qui dobbiamo lottare perché i progetti siano buoni e nella misura adeguata), rischiamo di essere incomprensibili e velleitari di fronte a milioni di cittadini che ci guardano e ci giudicano.
Secondo: serve un COMITATO PER IL SI, ampio e trasversale, come per l’acqua, che abbia nelle organizzazioni della società civile la sua spina dorsale, che raccolga tutti i soggetti che sono convinti che il nucleare non serve al paese, indipendentemente dalle posizioni sulle fonti rinnovabili.
Se partiamo con il piede giusto, ce la possiamo fare. Come ci ricorda Daumal nel Monte Analogo “l’ultimo passo dipende dal primo”.
Vittorio Cogliati Dezza - Presidente Nazionale di Legambiente

18 marzo 2011

2 SI’ PER L’ACQUA BENE COMUNE

MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA
Sabato 26 marzo 2011
- Ore 14.00 - Piazza della Repubblica


PULLMAN DA IMOLA!!!
Una manifestazione aperta, allegra e plurale per lanciare la vittoria dei SI ai referendum per l’acqua bene comune e per dire che un’altra Italia è possibile. Qui ed ora. Perché solo la partecipazione è libertà. Perché si scrive acqua e si legge democrazia.
Chi vuole partecipare può prenotare un posto nel pullman che metterà a disposizione la CGIL di Imola telefonando al n. 0542 605611 entro il 19 marzo!!!

VOTA SI' AI REFERENDUM PER L’ACQUA BENE COMUNE!
SI' per fermare il nucleare
, per la difesa dei beni comuni, dei diritti, della democrazia...

Inoltre dissenso profondo sugli aumenti tariffari acqua. Accordo SOLO sulle agevolazioni contributi ISEE e sulle linee di modifica della convenzione.
Non vi è nessun accordo firmato con CGIL-CISL-UIL di Bologna su tale aumento, anzi è stato ritenuto molto grave un aumento così rilevante (circa il 10%) a fronte della crisi che sta interessando sia le famiglie bolognesi che il tessuto produttivo. ; non vi è stato nessun tentativo serio da parte dell'Assessore Provinciale all'Ambiente di ricercare soluzioni alternative, anzi siamo di fronte al paradosso che le tariffe aumentano proprio a fronte della crisi che ha comportato una diminuzione del consumo d'acqua: MENO ACQUA VIENE CONSUMATA PIU' AUMENTANO LE TARIFFE!!

14 marzo 2011

SU LA TESTA FIOM FERRARI

SONO SODDISFATTO CHE L'AZIONE SINDACALE DELLA RSU FIOM FERRARI ABBIA SBLOCCATO LA TRATTATIVA PER IL LORO CONTRATTO AZIENDALE.
INVITO A LEGGERE IL GIORNALINO DEI LAVORATORI DELLA FERRARI PER CAPIRE FINO IN FONDO DI CHE COSA SI PARLA...

PER INFO: rsufiomferrari@libero.it

12 marzo 2011

Terremoto in Giappone e centrali nucleari

Il terremoto in Giappone conferma che le centrali nucleari sono un pericolo.
Il terremoto in Giappone è stato disastroso e le sue conseguenze non sono ancora tutte note. Piena solidarietà al popolo giapponese. Il terremoto ha provocato seri danni agli impianti nucleari giapponesi, anche se per fortuna sono tutti collocati nel nord ovest del Giappone, cioè nel lato non direttamente esposto allo tsunami. La prima conseguenza è stata l'evacuzione di 2.000 abitanti delle zone vicine alla centrale che desta preoccupazioni. Non è da escludere che il Governo proclami una emergenza nucleare perchè non è certo che il sistema di raffreddamento funzionerà e sono scoppiati indendi nella centrale. Bisogna sperare che non avvengano rilasci disastrosi di radioattività. Fortunatamente delle 17 centrali giapponesi solo dieci erano in funzione e una parte sono già state fermate.
E' la conferma che le centrali nucleari sono pericolose. Durante il funzionamento, come dimostrano studi recenti, le centrali rilasciano radioattività che fa aumentare le leucemie nei bambini e nel caso di incidenti interni o esterni, come nel caso del Giappone, le centrali diventano pericolose per il rischio di incidenti.
Il Governo italiano farebbe bene a ripensarci e a bloccare l'avventura nucleare in cui vorrebbe precipitare l'Italia, zona notoriamente esposta a terremoti ed altri rischi idrogeologici.
Alfiero Grandi - Presidente del Comitato SI alle energie rinnovabili NO al nucleare

10 marzo 2011

A DIFESA DELLA COSTITUZIONE

Anche a Imola si organizzerà un Presidio in difesa della Costituzione e della Scuola Pubblica (dopo le recenti dichiarazioni di Berlusconi contro la scuola pubblica) aderendo a quella nazionale promossa da Articolo 21.
PARTECIPATE NUMEROSE/I

SABATO 12 MARZO 2011
DALLE ORE 16.30 ALLE ORE 18.00 SOTTO L'OROLOGIO DI IMOLA.

CLICCA QUI PER VISITARE IL SITO A DIFESA DELLA COSTITUZIONE

07 marzo 2011

DONNE E DIRITTO DI VOTO

“Anna Kuliscioff”
L’origine dei movimenti femminili risale al periodo della Rivoluzione Francese, tra il 1748 e il 1799, ma solo dopo il 1800 la questione femminile e dei loro diritti acquista più rilievo. Nel 1848 le donne statunitensi, per prime, avanzarono la richiesta del diritto di voto, che venne poi praticato negli Stati Uniti nel 1920. Anche in Italia ad inizio 1900 le donne iniziano ad organizzarsi e nel 1912 Giolitti rilanciò il dibattito sul suffragio universale. Nonostante che la Socialista Anna Kuliscioff sostenne con forza e coerenza intellettuale la questione delle donne, il Governo disse NO, preferendo allargare il diritto di voto agli uomini analfabeti. Nel 1919 toccò a Nitti presentare un progetto per l’apertura alle donne, ma la proposta non si sviluppò. Nel 1923 Mussolini introdusse il suffragio amministrativo femminile, ma causa la riforma fascista degli Enti Locali, non venne mai applicato. Le donne italiane dovettero aspettare la fine della guerra, la Liberazione e la democrazia per vedersi riconosciuto il diritto di voto. Il 2 giugno 1946, donne e uomini si recarono alle urne per il referendum sulla scelta della Monarchia o della Repubblica…
Dal 1919 questo diritto era riconosciuto in Germania e Inghilterra ed in altri Paesi Europei, mentre in Francia, nonostante la Rivoluzione, le donne la spuntarono sempre nel 1946. Il primo Stato a riconoscere il diritto di voto alle donne è la Nuova Zelanda nel 1873, l’Ungheria nel 1922, la Turchia nel 1923, la Romania nel 1929, il Brasile nel 1932, Cuba nel 1934 e India nel 1935... La Svizzera è stata molto tardiva arrivando all’apertura alle donne il 7 febbraio 1971, 40 anni fa!!!................
La figura e l’azione di Anna Kuliscioff è stata determinante per l’emancipazione e la rivendicazione dei diritti delle donne. Anna nacque in Crimea, nel 1855, da una ricca famiglia di commercianti ebrei. A 18 anni si trasferì in Svizzera, poi in Italia per gli studi universitari, si laureò in filosofia, medicina e ginecologia. Per tutta la vita ha lottato per la dignità, la libertà e i diritti delle donne e dei lavoratori/trici. La chiamavano “La Dottora dei Poveri” e scopri l’origine batterica delle febbri puerperali, scoperta che fu la salvezza di milioni di donne dai problemi post partum. Fu la compagna di Andrea Costa, da cui ad Imola ebbe la figlia Andreina, poi di Filippo Turati. Anarchica, Medico, Rivoluzionaria, Socialista , era all’epoca una “donna avanti a tutte”, sostenuta dall’ideologia nichilista russa che teorizzava l’assoluta uguaglianza tra i sessi. Già nel 1890 affascinava e coinvolgeva con le Conferenze sul “Monopolio dell’uomo” e sosteneva che “Il voto è la difesa del lavoro e il lavoro non ha sesso”. Dal 1891 diresse la rivista del Socialismo Italiano “Critica Sociale” e ad inizio 900 elaborò la legge per la tutela del lavoro minorile e femminile, presentata in Parlamento dal Partito Socialista e approvata nel 1902, legge Carcano n° 242. Poi sostenne la nascita del Comitato Socialista per il suffragio femminile e nel 1912 fondò e diresse la rivista “La difesa delle lavoratrici”, nella redazione un'altra autorevole donna nata ad Imola, Argentina Altobelli. Anna veniva definita il miglior cervello politico del Socialismo Italiano, a cui tutti si chinavano, Mussolini compreso. Possedeva una visione politica internazionale sulle questioni delle classi, dei lavoratori e dell’emancipazione delle donne, superiore ad Andrea Costa e Filippo Turati. Gli ultimi anni della sua vita furono interiormente tormentati perché aveva percepito pienamente la portata del cambiamento, l’antisocialismo, il nazionalismo che portò al fascismo. Morì a Milano a dicembre del 1925… Il 29 dicembre, giorno del funerale, alcuni fascisti si scagliarono con violenza contro le carrozze del corteo funebre, trasformando il funerale in una dichiarazione di guerra, ma la storia ha purtroppo evidenziato, come ben sappiamo, tutte le percezioni di questa straordinaria DONNA......
Per chi volesse approfondire la figura e la grandezza di questa donna, invito a leggere la sua biografia... tutte le lotte, le sofferenze, il carcere, la cultura e la passione con cui sosteneva le sue tesi. Forse scoprirete, come è capitato a me, che ad Anna Kuliscioff, non solo le donne ma anche gli uomini, gli dobbiamo qualcosa!!!

03 marzo 2011

Ma dove viviamo? Nel Paese dei cachi?

di MIRELLA COLLINA

Scrivo una lettera aperta al Direttore Generale dell’Ausl per la mancanza di organico in Azienda e, sorpresa, chi mi risponde oltre alla direzione? CISL e UIL!!!
Ma questi sindacati sono diventati i vassalli di tutte le parti datoriali dal Governo in giù? Sono molto orgogliosa degli attacchi che mi rivolgono Cisl e Uil, perché questo vuol dire che non sono in linea con loro e neanche con l’Azienda. Essere attaccati da sindacati che in questi anni hanno cercato solamente di ritagliarsi “un posto al sole” per le loro organizzazioni o per se stessi, alleandosi con il Governo e con le varie istituzioni, in una perversa connivenza, tesa a proteggere e sistemare “parenti e amici”, mi rende ORGOGLIOSA di essere della Cgil e di non aver niente da spartire con questi pseudo sindacalisti.
Vorrei ricordare che la Cgil non si è mai sottratta alla richiesta di personale all’Ausl di Imola. Infatti la storia è documenta ampiamente. La Cgil per anni ha portato avanti questa rivendicazione utilizzando ogni strumento: lettere, volantini, comunicati ai giornali, iniziative di protesta davanti alla direzione generale e, infine, scioperi. Dove erano questi sindacati mentre la Cgil manifestava il proprio dissenso e difendeva i diritti dei lavoratori? Durante le manifestazioni la Cisl faceva fatica a portare una bandiera e il signor Rago apparteneva ad un altro sindacato. Cambiare sindacato fa perdere la memoria? Chi c’era, quindi, davanti alla direzione a protestare? Non erano forse la Cgil e i suoi iscritti?
Vorrei, inoltre, ricordare che l’autogestione tanto criticata da Rago e adesso anche dalla Cisl è stata firmata anche dalle loro Organizzazioni e che il problema principale in questo momento è la mancata sostituzione del personale. Non il sistema dell’autogestione che permette al personale di rimanere ognuno nel proprio reparto. Gli infermieri “tuttologhi” che possono girare in tutti i reparti vanno a scapito dell’assistenza al malato.
La Fp Cgil è la sola titolata a chiedere assunzioni di personale perché è stata ed è tuttora l’unica organizzazione a contrastare la riduzione di spesa imposta dal governo alle aziende sanitarie e al ‘welfare’. Siete coerenti con le scelte fatte dalle vostre organizzazioni a livello nazionale e cioè difendere i datori di lavoro e non i lavoratori e cittadini!!!
- Avete scioperato per i tagli ai fondi dei dipendenti – Legge 133/08 – che toglie risorse economiche da fondi dei dipendenti pubblici? NO!
- Avete scioperato o protestato per l’allargamento delle fasce della malattia per i solo dipendenti pubblici? NO!
- Avete scioperato per il blocco del Contratto Nazionale per 3 anni ( 110 euro in meno al mese per i lavoratori)? NO e in più avete dato la sponda al Governo per cassarlo! Avete scioperato contro un Governo che ha innalzato l’età pensionabile a 65 anni per le sole donne del pubblico impiego? Più un anno di aumento per tutti? NO!
- Avete firmato l’accordo separato aprile 2009 che prevede una riduzione del 17% della buonuscita (TFS). LA CGIL NON HA FIRMATO!
- Avete firmato l’accordo separato aprile 2009 che non permette iniziative di sciopero nei 6 mesi precedenti e nel mese successivo al rinnovo contrattuale, anticipando Pomigliano e Mirafiori per il pubblico impiego. LA CGIL NON HA FIRMATO!
- Avete firmato l’accordo separato del 4 febbraio 2011 che avvalla il D.lgs 150 (fasce di merito: 25% fannulloni – 50% mediocri – 25% bravi) dando pieno potere ai dirigenti per la valutazione e rispetto l’organizzazione del lavoro, dando la sola informazione ai sindacati. LA CGIL NON HA FIRMATO!
Dopo tutte queste indecorose scelte con le quali danneggiate i lavoratori, senza neppure consultarli, è stato firmato un accordo con la regione Emilia Romagna che ha attenuato la scelleratezza delle decisioni prese dal Governo con il vostro avvallo, ridando la possibilità alle Organizzazioni Sindacali di contrattare anche degli aspetti organizzativi e del personale nelle Aziende sanitarie della regione, consentendo di mantenere la retribuzione mensile della produttività. Stampelle del Governo prima, dissociati da se stessi poi. Inutile chiedersi dove sta la coerenza quando ci si trova di fronte a un comportamento tanto ambiguo. A fronte di questo accordo sottoscritto anche dalla Fp Cgil avete avuto il coraggio di sminuire quanto ottenuto, perché lo avete paragonato all’accordo nazionale accusando la nostra Organizzazione di firmare perché la controparte è di diversa appartenenza politica. Adesso la controparte DEVE ascoltarci di nuovo!!! I casi sono sempre e solo due:
1) Non capite assolutamente nulla di quello che firmate!
2) Volete prendere per il c….o i lavoratori! IN OGNI CASO E’ UNA VERGOGNA!!! Per quanto mi riguarda, neanche la risposta dell’Azienda mi soddisfa perché è troppo generica e non si attiene a tutto ciò che avviene nei reparti.
1° problema: il ‘turn over’ non viene sostituito con tempestività, ma con una latenza che va da un minimo di 3 mesi ad un massimo indefinito. Alcuni pensionamenti non mi risulta vengano sostituiti e allo stato attuale il ripristino delle unità (pensionamenti e mobilità) sono un numero superiore a quello dichiarato dall’Azienda (3 IP e 3 OSS). 2° problema: la mancanza di personale riguarda tutti i reparti; infatti la mia richiesta si riferisce tutto l’ospedale. In modo particolare è colpito il settore della chirurgia e urologia e il dipartimento medico. Vorrei, inoltre, evidenziare che le giornate di ferie non smaltite sono aumentate e che le ore di straordinario effettuate nel 2010, sebbene siano diminuite, equivalgono a 24 persone. Allora non mi basta la media delle ferie effettuate dal personale nel 2010 e quelle rimaste del 2009 distribuite su tutto il personale (2 giorni a testa) perché sappiamo tutti che è la media del “pollo”. Queste medie vanno bene sulla carta ma non sulle teste dei lavoratori. Una proposta: perché la Direzione non si prende l’incombenza di ascoltare il personale di questi settori che presentano una forte criticità? La parola ai lavoratori! Noi della CGIL questo coraggio lo abbiamo sempre avuto e lo avremo sempre. Gli altri possono valere lo stesso merito? Chiediamo all’Azienda di confrontarsi con tutte le lavoratrici e i lavoratori in una iniziativa pubblica!
FP CGIL – Mirella Collina