30 giugno 2014

Cgil e Spi Imola in movimento.

"Nuovi bisogni = nuovi servizi. La Cgil risponde". Questo è il titolo del tradizionale appuntamento estivo organizzato, mercoledi 2 luglio alle ore 9, dallo Spi alla Festa Pd Lungofiume di Imola. L'iniziativa sarà incentrata sulla presentazione del progetto a cui la Camera del lavoro imolese sta lavorando. Si pensa ad una nuova tipologia di servizio, che dovrà divenire un punto di ascolto e di accompagnamento nel percorso più idoneo e di miglior tutela di un bisogno e necessità di ogni cittadino. L'obiettivo è quello di garantire un servizio di informazione sulle varie opportunità normative e di relativi indirizzi verso i servizi istituzionali, sanitari e sociali presenti nel nostro territorio, oltre che verso una più ampia conoscenza della tutela individuale e di categoria possibile all'interno della stessa Cgil imolese. I relatori sono: Tiziana Poggiali della Segreteria Spi Cgil di Imola; Mirella Collina della Segreteria Cgil Imola; Paride Lorenzini del Nuovo Circondario Imolese. I lavori saranno coordinati da Laura Martelli, responsabile Ufficio Stampa Cgil Imola e saranno conclusi da Bruno Pizzica, Segretario generale dello Spi-Cgil Emilia Romagna.
Angelo Gentilini

26 giugno 2014

Anpi Imola alla Festa PD Lungofiume

Come ogni anno l' Anpi di Imola è presente con un proprio stand alla Festa del PD al Lungofiume. Lo stand è aperto tutte le sere e si possono trovare libri sulla storia della Resistenza e gadget vari. Inoltre nel giorno di apertura della festa, sabato 28 giugno, è in programma una serata Anpi presso la sala dibattiti. Alle ore 20,30 inizia un intrattenimento musicale resistente e di lotta con il trio " I TRECCCANI "; alle ore 21,15 ci sarà la presentazione del nuovo documentario sulla Resistenza a Imola; per continuare poi a stare in compagnia sempre con la musica del trio composto da Luca all' armonica e voce, Daniele chitarra e voce, ed un altro Luca al basso. L' Anpi ribadisce che in Italia, come in Europa, serve più antifascismo e democrazia partecipativa per far si che non aumentino le disuguaglianze e nuove miserie e povertà. Io sono iscritto all' Anpi e ne condivido pienamente i valori e gli ideali, di democrazia, libertà, uguaglianza, rispetto, dignità della persona, come scrive in modo esplicito ed inconstestabile la Costituzione della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza e dalla Liberazione. Inoltre, da anni, affermo che la vera rivoluzione italiana sarebbe nell'applicare fino in fondo e alla lettera la nostra Costituzione, definita la più bella, più completa e più giovane al Mondo.
Angelo Gentilini

23 giugno 2014

Oltre il calcio in America Latina si lotta per il rispetto delle regole.

Due anni fa, la più grande compagnia aerea brasiliana (TAM) si è fusa con la cilena LAN dando vita alla LATAM, una delle più importanti compagnie aree dell'America Latina. Nel 2012 ha trasportato oltre 65 milioni di passeggeri. Ha 51.000 dipendenti. Oggi, mentre gli occhi del mondo sono concentrati sul Brasile, voglio portare alla vostra attenzione una nuova campagna, appena lanciata, denominata: "Gioca lealmente LATAM".
La campagna, sostenuta dalla Federazione internazionale dei lavoratori dei trasporti (International Transport Workers Federation - ITF), è volta a protestare per il trattamento riservato dall'azienda ai meccanici aeronautici del Perù e agli assistenti di volo in Argentina. I primi chiedono il loro primo incremento salariale in dieci anni e la parità retributiva con i colleghi di altri paesi dell'America Latina. I secondi sono senza contratto da nove anni. Quando è troppo è troppo! Queste pratiche commerciali sono scorrette e fonte di preoccupazioni per la sicurezza del trasporto aereo. Dite alla LATAM che è venuto il momento di rispettare le regole.
Passate parola circa questa campagna nei luoghi di lavoro e nel vostro sindacato. 
Grazie infinite! (Eric Lee)
Angelo Gentilini

19 giugno 2014

Rischio chiusura delle storiche "Fonderie di Castel Guelfo".

Nel corso delle ultime settimane la proprietà delle Fonderie di Castel Guelfo, uno dei primi insediamenti produttivi nati nella zona di Poggio Piccolo, visto anche l'esaurirsi della cassa integrazione ordinaria e l'impossibilità di accedere ad ulteriori ammortizzatori sociali in deroga, perchè non finanziati dal Governo e non ancora deliberati dalla Regione, ha comunicato la drastica intenzione di voler chiudere l'azienda verso la fine del mese di luglio con il licenziamento di tutti i 10 lavoratori in forza. La Fiom di Imola ribadisce con fermezza che: " Questa situazione evidenzia ancora una volta una disparità di trattamento dei lavoratori difronte alla crisi, alcuni hanno diritto ad ammortizzatori lunghi e altri brevi, se non nulli. Ciò fa emergere tutta l'urgenza di un sistema universalistico degli ammortizzatori sociali al quale contribuiscano tutte le aziende e tutti i lavoratori". Nel contempo Daniele Lucchi e Stefano Pedini della Fiom-Cgil di Imola hanno richiesto un incontro urgente alle Istituzioni locali per verificare tutte le soluzioni e strumenti possibili a salvaguardia dell'occupazione e a scongiurare la perdita di uno storico e significativo sito produttivo.
Avendo seguito per 2 anni questa realtà produttiva e conoscendo tutti lavoratori con cui ho svolto tante assemblee, mi sento ancor di più partecipe e sensibile a questa problematica crisi. A mio parere fa bene la Fiom di Imola ad evidenziare la disparità di trattamento sull'uso degli ammortizzatori sociali, è assolutamente necessario rivedere il tutto a tutela del reddito dei lavoratori e della continuità delle aziende più piccole, che tra l'altro dipendono direttamente, chi più, chi meno, dalle sorti e dalle scelte delle più grandi.
Angelo Gentilini

18 giugno 2014

Non si ferma la crisi in Emilia Romagna.

In Emilia Romagna la crisi non da tregua: si passa dai 34,8 milioni di ore dello stesso periodo del 2013 ai 39,2 milioni di ore del 2014, senza contare i circa 4 milioni di ore di cassa in deroga non ancora contabilizzate a causa della mancata copertura finanziaria da parte del governo. Sono numeri impressionanti che denotano la mancata inversione di tendenza del trend negativo che ormai segna l'economia del nostro paese e della nostra regione negli ultimi 6 anni. A tutto ciò dobbiamo aggiungere la latitanza del governo nel finanziare gli ammortizzatori in deroga, che sta producendo un pericoloso ed inaccettabile dramma sociale. Del miliardo e seicento milioni (1,6 miliardi di €), previsti dalla legge di stabilità del 2014 per la cassa integrazione in deroga, i lavoratori e le lavoratrici sospesi dal lavoro non hanno ancora visto un euro: ci sono migliaia di famiglie della nostra regione che da novembre del 2013 non percepiscono alcun reddito a causa della mancata copertura finanziaria. In attesa di riformare gli ammortizzatori sociali è urgente ed inderogabile dare risposta a questi lavoratori. Come Cgil da anni abbiamo presentato una proposta di riforma in grado di dare una risposta universale a chi viene sospeso dal lavoro a causa della crisi: siamo rimasti inascoltati ed oggi qualcuno pensa di risolvere il problema lasciando in mezzo alla strada decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori della nostra regione (centinaia di migliaia nel paese), facendo orecchie da mercante di fronte ad un dramma sociale di queste proporzioni. Siamo convinti che la soluzione della crisi passa attraverso scelte di politica economica, fiscale, industriale, che devono essere messe immediatamente in campo e sulle quali siamo pronti ad aprire un confronto serrato e in grado di produrre soluzioni adeguate ed immediatamente operative. Nella nostra regione il lavoro iniziato prima con il “Patto per attraversare la crisi” e poi il “Patto per la crescita”, sottoscritti da tutte le parti sociali e le istituzioni, sta proseguendo sull'utilizzo dei fondi strutturali, indirizzando le risorse della comunità europea al rilancio del sistema produttivo e dei livelli occupazionali: questi accordi hanno permesso di arginare in parte una crisi accentuata dagli eventi sismici che hanno colpito nel 2012 l'Emilia Romagna. E' evidente però che se questo sforzo collettivo non viene accompagnato da azioni del governo in grado di dare una risposta ad alcune gravi emergenze si rischia di vanificare il lavoro sin qui fatto. Come Cgil Emilia Romagna abbiamo sollecitato due settimane fa il finanziamento degli ammortizzatori in deroga senza ricevere alcuna risposta: a questo punto non resta che mobilitarci per ottenere quanto peraltro già previsto dalla legge di stabilità.
Angelo Gentilini, da info stampa Antonio Mattioli Cgil Emilia Romagna



16 giugno 2014

L' autista di Berlinguer

" Papà ha un signore che guida la macchina! Papà ha un signore che guida la macchina!". Chissà perchè noi bambini eravamo elettrizzati da quella novità...In questo libro Menichelli racconta molto bene quanto fosse diversa la vigilanza organizzata dal Partito da quella che proteggeva, ad esempio, Aldo Moro. Nel Pci era il Partito che provvedeva alla sicurezza del segretario, e lo faceva con uomini scelti non solo per la loro professionalità, ma perchè condividevano ideali e valori. Uomini che hanno dedicato la propria vita alla realizzazione di un'idea politica, anche attraverso il lavoro di tutela dell'uomo che la rappresentava, con lunghi e faticosi turni di lavoro, ripetute assenze dalle famiglie e per un salario sicuramente molto modesto. Quando Franceschini venne chiamato alla Camera dei Deputati a fare l'autista, con uno stipendio certamente più alto, rifiutò in modo categorico perchè "lui, il Partito non lo avrebbe mai lasciato". E' lo stesso Franceschini che durante il sequestro di Moro disse: " fosse successo al segretario del Pci, lo avremmo cercato noi per tutte le case di Roma".....quando (Menichelli) ci accompagnò a casa dopo il funerale, ci disse una frase difficile da dimenticare: " un dolore così forte io non l'ho provato neanche quando è morto mio padre. Ricordatevi che Menichelli per voi ci sarà sempre". E così è stato. ( Bianca Berlinguer )
Per un anno intero sulla scena politica nazionale il Partito pareva non esistesse più. C'era solo il bel risultato delle elezioni europee con il 33.3% e la soddisfazione del sorpasso sulla DC che aveva preso il 32,9%. Ma nel Partito non c'era grande esultanza, sembrava un risultato quasi scontato dettato dall'emotività suscitata dalla morte di Berlinguer. Eravamo in campagna elettorale, c'era il referendum contro il taglio della scala mobile presentato dal Partito, ma nel partito non c'era molto entusiasmo, nonostante Berlinguer si fosse battuto con tanto impegno su questo tema. E dopo tanti disperati appelli e tante discussioni all'interno del Partito, il 9 giugno 1985 perdemmo: 47,5% contro il 53,3% per la felicità del governo Craxi e dei nostri "miglioristi". La grande delusione per il referendum mi fece perdere la voglia di andare a Botteghe Oscure. Ma l'abitudine era più forte. Non resistevo a rimanere a casa e a non vedere i compagni della vigilanza, ma non resistevo neanche a stare dietro a una scrivania.......( Alberto Menichelli )
Questo libro è un pezzo di storia della vita italiana e della sinistra italiana. L'ho letto con forte trasporto emotivo e partecipazione ideale, anche curioso di leggere come presentava la figura di Berlinguer il suo autista. Direi che la mia curiosità è stata ampiamente appagata e ho avuto molte conferme a diverse mie impressioni. E' stato doloroso leggere e ricordare quando Berlinguer fu fischiato l'11 maggio 1984 a Verona al Congresso socialista, con Craxi leader. Un mese prima della sua scomparsa. Sono tutt'ora d'accordo con il figlio di Berlinguer, Marco, che si oppose affinchè Bettino Craxi, Presidente del Consiglio, visitasse il padre in ospedale, affrontando anche l'ira di Paietta: " sono sicuro che tuo padre l'avrebbe voluto". Con molta calma, ma con tono fermo, Marco replicò: " mio padre non può decidere, io sono suo figlio e dico Craxi non può entrare". E non entrò.....Carissimi Bianca, Maria, Marco, Laura, sono sicuro che è un grande conforto il sapere che a tanti uomini e donne italiane manca ancora tantissimo la figura di Vostro padre. Inoltre condivido con Alberto quando scrive che il Partito veniva prima di ogni altra cosa e infatti Berlinguer non si è mai candidato a fare il segretario. Infine ci tengo a riaffermare che io mi sono avvinato alla politica e al Pci grazie al messaggio e agli ideali di Berlinguer e che al referendum contro il taglio della scala mobile io sono stato con convinzione politica, sociale, economica e sindacale, in linea con Berlinguer. Tutt'ora fatico ad accettare chi gli voltò le spalle, perchè non voltò le spalle, solo ad un compagno che non c'era più, ma ai lavoratori e lavoratrici italiane, perchè quella sconfitta fu la certificazione dell'inizio della nuova era neo-liberista e di tutti i guai che tutt'ora stiamo vivendo. Ciao Enrico.
  Angelo Gentilini

13 giugno 2014

" L' ultimo abbraccio a un compagno di lotta "

" Non riesco a parlare di Enrico Berlinguer senza che il  mio pensiero vada subito a suo padre Mario, socialista, del quale fui compagno e amico carissimo e che condivise con me tante battaglie democratiche e tanti rischi. Enrico l'ho conosciuto ancora ragazzo, taciturno e riflessivo fin da allora, l'ho sempre considerato una persona di famiglia e m'è difficile mettere da parte i legami di amicizia per dare un giudizio distaccato su di lui. Certo è però questo: che se il Partito comunista italiano è così profondamente radicato nella nostra realtà politica lo si deve anche e direi soprattutto alla sua opera. Desidero solo ricordare tre aspetti della sua personalità, che mi hanno sempre colpito: l'incessante, tormentato impegno di ricerca nello sforzo di aprire vie nuove al suo partito e ad una società come la nostra, pluralistica, democratica, in rapida evoluzione e trasformazione; il grande rigore morale; il significato altissimo che egli attribuiva al tessuto di solidarietà che, al di là delle collocazioni parlamentari, delle divisioni e anche degli scontri, tiene insieme tutte le forze politiche democratiche italiane. Questo legame, a suo giudizio, costituiva oltre il dato caratteristico di una grande civiltà democratica, uno scudo della nostra democrazia, contro ogni crisi ed ogni aggressione. E questo è anche il mio convincimento. Con questi sentimenti ho seguito a Padova la sua agonia e ho pianto la sua morte. Sentivo che perdevo un fraterno amico ed un compagno di lotta sicuro. E la sua perdita la sento oggi in modo amaro e acuto."  ( Sandro Pertini, maggio 1985 )
Angelo Gentilini

11 giugno 2014

" Ciao Enrico "

IL Compagno Enrico Berlinguer morì l'11 giugno 1984, a causa di un'emorragia cerebrale. Il comunicato del sovrintendente sanitario affermò che il politico sardo era venuto a mancare alle 12:45.
Il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, che si trovava già a Padova per ragioni di Stato, si recò in ospedale per constatare le condizioni di Berlinguer. Fece in tempo a entrare in stanza per vederlo e baciarlo sulla fronte. Poche ore dopo il decesso, si impose per trasportare la salma sull'aereo presidenziale, citando la frase: "Lo porto via come un amico fraterno, come un figlio, come un compagno di lotta".
Angelo Gentilini da info Wikipedia.it

09 giugno 2014

Il confronto Camusso e Poletti sul lavoro

“Parlando delle regole del lavoro, bisogna chiedersi con quale finalità la regolamentazione del lavoro è stata costruita. La complessità che regna in Italia è figlia di un preciso blocco di potere. Noi sono anni che diciamo che bisogna smettere di fare leggi con funzione deregolatoria e pensare invece che la contrattazione risolve molti più problemi di quanti non producano le leggi”. E' quanto ha detto Susanna Camusso, durante l'”Expo e le vie del lavoro”, il dibattito con il ministro Giuliano Poletti e il segretario della Cgil sull’esposizione universale, moderato da Dario Di Vico su CorriereTV. 
“Un esempio lampante – ha continuato Camusso - è quello delle partite Iva, che in origine erano perfette per determinare e regolare il lavoro autonomo, mentre ora sono diventate una finzione, e servono solo per pagare meno tanti lavoratori.............                  Clicca per continuare a leggere...http://www.rassegna.it
Angelo Gentilini da info www.rassegna.it

07 giugno 2014

"L' ultimo comizio del Compagno Berlinguer"

Dopo una legislatura da parlamentare europeo (eletto nel 1979 per le liste del PCI), in vista delle successive elezioni del 1984 Berlinguer si recò a Padova il 7 giugno, sul palco di Piazza della Frutta, dove svolse un comizio. Mentre si apprestava a pronunciare la frase "Compagni, lavorate tutti, casa per casa, strada per strada, azienda per azienda" venne colpito da un ictus. Si accasciò in diretta televisiva, terreo in volto e tuttavia, palesemente provato dal malore, continuò il discorso fino alla fine, nonostante anche la folla, dopo i cori di sostegno, urlasse: "Basta Enrico!". Alla fine del comizio rientrò in albergo dove si addormentò sul letto della sua stanza, entrando subito in coma. Dopo il consulto con un medico, venne trasportato all'ospedale Giustinianeo e ricoverato in condizioni drammatiche.
Clicca per sapere chi era il Compagno Enrico Berlinguer..........
Angelo Gentilini da info Wikipedia.it

04 giugno 2014

" Qualcuno era comunista perchè........."

In questo periodo sto rivisitando tanti scritti e ricordi, come un impegno personale e culturale, per vivere con totale pienezza e partecipazione interiore il 30° anniversario della scomparsa del Compagno Enrico Berlinguer. Un uomo e un politico che ti infondeva il senso alto della politica e che sentivi che credeva a quello che diceva. Oggi, dove siamo informati sull'ennesimo scandalo italiano, il Mose di Venezia, e solo oggi, non 20 giorni fa quando si era in piena campagna elettorale e chi vuol capire capisca. Proprio oggi, a ricordo, riporto una frase, semplice, schietta, vera. Inoltre senza polemica e strumentalizzazione faccio notare che proprio oggi è arrivata a mia madre pensionata, oltre l' IMU per la porzione di seconda casa, anche la quota TASI da pagare entro il 16 giugno, altri 81euro. Mi sorge un dubbio? Invece di far sacrifici per una vita per costruire la casa di famiglia, forse i miei genitori avrebbero fatto meglio a godersi la vita e far domanda della casa popolare.

“ Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona “
- Giorgio Gaber -

Angelo Gentilini

02 giugno 2014

Sull' Unità..." UNO DI NOI "


Buona e costruttiva lettura...Angelo Gentilini