31 ottobre 2012

Il Governo non tutela l'ambiente e il territorio

L'articolo 12 del Disegno di Legge Semplificazioni Bis elimina il silenzio rifiuto sul permesso di costruire in aree sottoposte a vincoli ambientali, paesaggistici o ambientali. La norma modifica infatti l'art.20, commi 8, 9 e 10, del D.P.R 6 giugno 2001, n 380, recante il Testo Unico dell'Edilizia, relativamente al procedimento di rilascio del permesso di costruire, in caso di esistenza di un vincolo ambientale, paesaggistico o culturale. Al riguardo, il testo vigente prevede il silenzio/rifiuto; la modifica si propone invece un silenzio/assenso, ovvero un silenzio non avente valore di diniego e, dunque, prevede l'espressione del permesso a costruire. Questo, per tutte le ipotesi in cui sussistono vincoli nell'ambito applicativo del comma 9, sia nel caso in cui la tutela competa, anche in via delegata, alla Amministrazione Comunale, sia nel caso in cui non competa alla predetta Amministrazione. Il silenzio/assenso e la stretta sul parere delle Soprintendenze costituiscono un arretramento inaccettabile e rischiano di favorire abusivismo e cementificazioni selvagge, con danni ambientali e paesaggistici enormi. Ulteriore cementificazione non può che aggravare l'attuale crisi ambientale alimentando i cambiamenti climatici. Ancora una volta, anziché investire strategicamente su beni comuni come ambiente, paesaggio e beni culturali, a vantaggio dell'economia nazionale e dell'occupazione, il Governo interviene indebolendo l'attività di tutela e salvaguardia. E' evidente infatti come Soprintendenze depotenziate negli anni, per competenze e numero di organici, nell'arco temporale di 30 giorni, possano trovarsi in difficoltà ad esprimere puntualmente il loro parere. L'articolo 12 va cancellato, ripristinando la formazione del silenzio rifiuto. In aggiunta, andrebbe sempre prevista, nel caso di nulla osta a costruire da parte delle autorità preposte al rilascio del permesso in aree soggette a vincoli paesaggistici, ambientali e beni culturali, la convocazione della Conferenza dei Servizi, per l'acquisizione democratica e partecipata del parere definitivo. Il valore del Paesaggio, dell'Ambiente e dei Beni culturali, il guadagno economico che può derivare dalla loro salvaguardia, vale bene il tempo necessario per valutazioni approfondite e decisioni democratiche.
Oriella Savoldi CGIL.it

29 ottobre 2012

Fiat ancora condannata

Landini (Fiom): “Importante la condanna per comportamento antisindacale a Termoli. Si conferma che la strada intrapresa dall'Azienda è contraria alle leggi e alla Costituzione.” “Giudichiamo importante la sentenza del Tribunale di Larino (Campobasso) che conferma il comportamento antisindacale della Fiat nello stabilimento di Termoli. Infatti, dopo che la Fiom aveva vinto la causa per l'ultrattività del contratto del 2008, l'Azienda ha tolto circa 300 euro di salario ai lavoratori iscritti ai metalmeccanici Cgil. E' importante che il Tribunale abbia confermato l'antisindacalità di tale comportamento.” “Si tratta di un'ulteriore conferma che la strada intrapresa dalla Fiat è una strada contraria ai principi costituzionali e alle leggi del nostro Paese.” “E' ora di voltare pagina.”
Maurizio Landini Segr.Naz. Fiom Cgil

28 ottobre 2012

Il risparmio dall'ora legale

Nei circa sette mesi (l'ora legale è scattata il 25 marzo scorso) in cui l'ora legale è stata in vigore, l'Italia ha risparmiato 102 milioni di euro, grazie ai minori consumi di elettricità per 613 milioni di kilowattora, un valore pari al consumi medio annuo di 205mila famiglie.
Angelo Gentilini

26 ottobre 2012

Info referendum l' 8 x il 18

L'11 settembre scorso a Roma, il COMITATO PROMOTORE NAZIONALE ha depositato in Corte di Cassazione i quesiti referendari per l'abrogazione dell'art. 8 della Legge 148/2011(la finanziaria/ bis, del Governo Berlusconi e fatto proprio anche dal Governo Monti, con la quale si distrugge il Contratto Nazionale, ammettendone le deroghe da parte della contrattazione di secondo livello) e l'abrogazione delle modifiche apportate dalla " Riforma Fornero" all'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori (negando al lavoratore ingiustamente licenziato per motivi "economici" il diritto al reintegro in azienda). Con la deposizione dei quesiti, dal 12 ottobre 2012 - e per 3 mesi - inizierà la raccolta firme. Obiettivo è raccogliere le firme necessarie per fare in modo che i Referendum siano validi e possano essere votati dalle cittadine e dai cittadini. Il Comitato Promotore Nazionale è composto da singole personalità che nella maggior parte, fanno riferimento a partiti politici e /o Associazioni. Alla campagna referendaria aderiscono la FIOM-CGIL, l'Area programmatica "La Cgil che vogliamo" e l'area programmatica "Lavoro e Società". Cliccando sul logo del referendum posto sul lato sinistro del mio blog si entra direttamente nel sito "referendumlavoro.it" e trovi tutte le informazioni, gli approfondimenti, gli aggiornamenti e le iniziative a sostegno.
Angelo Gentilini

25 ottobre 2012

Dove ci porta Monti ??? Nuovo record italiano !!!

BRUXELLES - Nuovo record per il debito pubblico italiano, che nel secondo trimestre del 2012 è schizzato al 126,1% del Pil (Prodotto interno lordo). A dirlo sono i dati resi noti da Eurostat. Nel primo trimestre il debito aveva già raggiunto il picco di 123,7%, il più alto dal 1995 quando era al 120,9%. L'Italia si conferma seconda solo alla Grecia, il cui debito è ora al 150,3%. Balzo in avanti anche per il debito portoghese, passato dal 112% al 117,5%, e quello irlandese, cresciuto dal 108,5% al 111,5%. Anche il rapporto debito/Pil della Spagna è in netto aumento: dal 72,9% dei primi tre mesi del 2012 al 76% di fine giugno. Sale anche il debito dell'eurozona, che raggiunge quota 90% del Pil nel secondo trimestre, dall'88,2% dei tre mesi precedenti. Il rapporto debito/Pil continua a salire anche nell'Ue nel suo complesso, dove è passato dall'83,5% del primo trimestre all'84,9% del secondo.
fonte: Eurostat

24 ottobre 2012

" No Monti Day "

Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua partecipa alla manifestazione nazionale "No monti Day" in programma a Roma per sabato 27 Ottobre. Saremo in piazza perchè vogliamo denunciare come da una parte BCE, poteri forti finanziari e Governo Monti utilizzino la crisi economico-finanziaria per rendere definitive le politiche liberiste di privatizzazione dei beni comuni e dei servizi pubblici, di smantellamento dei diritti del lavoro, del welfare e dell'istruzione, di precarizzazione dell?intera vita delle persone, e dall'altra le politiche d'austerità ridimensionino il ruolo dell'intervento pubblico per poi alimentare l'idea che la crescita sia possibile solo attraverso investimenti privati, che in realtà si appropriano dei servizi e devastano il territorio. Dunque, saremo mobilitati, al fianco delle tante cittadine e cittadini per esigere che il Governo si muova verso un nuovo modello sociale ed economico.
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

22 ottobre 2012

Poesia: Il nuovo magna magna?

Vecchia guardia? Tutti infami!
Dice Renzi: "Son rottami!
Dobbiam toglierceli di dosso,
han mangiato a più non posso!"
Perchè sian giunti i tempi in cui,
vuol "mangiare" pure lui???

Claudio Capponi, poeta operaio.

20 ottobre 2012

Roma:100 pullman dall'Emilia Romagna

La Cgil è in piazza San Giovanni a Roma,oggi 20 ottobre, con una manifestazione nazionale incentrata sullo slogan “Il lavoro prima di tutto”: è un grande happening dalle 10,30 al tardo pomeriggio per dare voce al lavoro, in tutte le sue forme e per i vari settori, dopo quattro anni di crisi durissima che non demorde. La piazza è tappezzata di stand nei quali ogni regione e ogni categoria evidenzia le peculiarità territoriali della crisi, mentre sul palco le parole dei delegati si alternano ai momenti di spettacolo solidale con le ragioni del lavoro. La giornata sarà poi conclusa da Susanna Camusso, leader nazionale Cgil. Sono almeno un centinaio i pullman da tutta l’Emilia Romagna che hanno portato a Roma la protesta delle tante vertenze aperte e la testimonianza della crisi in territorio regionale, sulla quale si sono abbattuti anche gli effetti disastrosi del terremoto del 20-29 maggio scorsi. Se ne avrà eco anche dal palco della manifestazione, con l’intervento di una delegata sindacale dell’azienda biomedicale Bellco di Mirandola. Nell’area terremotata dopo cinque mesi le attività produttive sono ripartite al 70%, ma 14.000 addetti sono ancora in cassa integrazione (nell’immediato erano 39.000); le tendopoli sono chiuse, comincia la ricostruzione ma le risorse finanziarie non si vedono ancora. L’allarme della Cgil si allarga poi alla crisi di tutto il territorio regionale: nei primi nove mesi del 2012 si contano ben 63 milioni di ore di cassa integrazione (ordinaria, straordinaria, in deroga), in aumento rispetto al 2011 e che coinvolgono circa 60.000 addetti. Il segretario generale della Cgil regionale Vincenzo Colla punta il dito contro le politiche del governo, che vanno cambiate profondamente. “Oggi trasformeremo piazza San Giovanni in un grande “villaggio del lavoro” – sottolinea Colla - per mostrare al paese il vero volto della crisi. Le manovre depressive del governo, la spending rewiev, la riforma delle pensioni e quella sul mercato del lavoro, non solo non hanno prodotto un'inversione di tendenza, ma hanno scaricato i problemi sul lavoro dipendente e sulle fasce più deboli, che saranno ulteriormente penalizzati dalla nuova stangata della legge di stabilità di questi giorni. Tutta la Cgil è in piazza per spingere il governo a modificare le priorità dell’agenda politica e gli strumenti di intervento, recuperando risorse attraverso la patrimoniale, intensificando la lotta all’evasione fiscale, attivando politiche industriali innovative e misure straordinarie per favorire l’occupazione e dare speranza ai giovani e al paese.”
Angelo Gentilini

18 ottobre 2012

Il lavoro prima di tutto !


Sabato 20 ottobre ritorno a Roma a lottare in Piazza S.Giovanni con la Cgil e con tutti quelli che verranno. Negli ultimi anni non ricordo quante volte sono andato a Roma e da altre parti a manifestare per la difesa del lavoro, dei diritti e per una società equa-solidale-migliore. Ma dobbiamo continuare ad andare, anzi si devono intensificare le iniziative, le manifestazioni, le proteste...e tocca a noi, lavoratori, giovani, pensionati. La storia insegna sempre che si è dovuto lottare per conquistare una vita migliore e si deve continuare per mantenere le conquiste dei nostri padri. Direi che la nuova resistenza è proprio questa, perchè siamo difronte ad una vera offensiva che ha attuato il mondo della finanza-speculativa contro il lavoro e l'economia reale. Anche ad Imola, considerata da anni un isola felice, la crisi morde alla grande, sono circa 11.000 gli iscritti al Centro per l'Impiego (disoccupati), ed inoltre avanzano molte e nuove difficoltà per la tenuta produttiva-occupazionale in tutte le aziende del territorio. Serve un nuovo modello di sviluppo, da anni serviva e da troppi anni ci hanno informato ad hoc che era meglio delegare, che ci avrebbero pensato loro a pensare e governare, invece dal momento che siamo in democrazia è bene e meglio che si torni a partecipare per essere rappresentati e tutelati.
Angelo Gentilini

15 ottobre 2012

Il 20 ottobre vieni a Roma con la Cgil

Il 20 ottobre la Cgil in piazza a Roma per il lavoro.
«Il lavoro prima di tutto! Cambiare l'agenda del governo Monti, dalla crisi non si esce riducendo il lavoro». E' con questo slogan che la Cgil torna in piazza a Roma per una grande manifestazione nazionale sabato 20 ottobre. Una mobilitazione che nasce dall'esigenza, come ribadito più volte in questi mesi dalla Confederazione di riunificare le tante vertenze aperte ripartendo appunto dal lavoro. Il 20 ottobre la Cgil porterà in piazza le testimonianze delle diverse realtà italiane che ogni giorno fanno i conti con una crisi che sta mettendo in ginocchio interi territori, tanto che in Piazza San Giovanni ci sarà un gazebo per ogni regione al cui interno verranno illustrate le crisi dei vari territori. Inoltre, sarà un'occasione per dare voce ai tanti lavoratori che in questi giorni stanno portando avanti azioni di protesta per difendere il loro posto di lavoro ed essere ascoltati. C'è una distanza enorme tra le condizioni della vita reale dei cittadini e le azioni del Governo e del Parlamento per questo si chiedono al governo scelte chiare di politica industriale, detassazione delle tredicesime, sostegno ai lavoratori esodati, difesa degli insediamenti produttivi. La manifestazione si svolgerà in Piazza San Giovanni a Roma a partire dalle ore 10.30 e si concluderà alle 17.30 con l'intervento del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Dal territorio imolese partiranno dei pullman. Alle 5.40 da Castel San Pietro (piazza dei Martiri, stazione delle corriere); alle 5.50 da Toscanella (via Emilia, fermata autobus); alle ore 6 da Imola (parcheggio Bocciofila, viale Saffi). Per prenotazioni: Cgil Imola, tel. 0542/605611.
Cgil Imola

12 ottobre 2012

Piedi, scarpe, bagagli

«Piedi, scarpe, bagagli» è il titolo della mostra fotografica allestita alla Cgil di Imola dal 12 al 29 ottobre con gli scatti di Mohammed Keita, un giovane ivoriano, arrivato a Roma nel 2010 dopo una traversata lunga 3 anni, iniziata quando aveva solo 14 anni. Un viaggio che lo ha portato in Mali, Algeria, Libia (dove trascorre cinque mesi in carcere), poi Malta, Sicilia e finalmente Roma. Per tre mesi il marciapiede di via Marsala che costeggia la stazione Termini è stato la sua dimora. Ed è qui che, con una macchinetta usa e getta, inizia a fotografare quello che lo circonda: cartoni, coperte, sacchi di plastica, la fame, il freddo, gli altri che vivono la sua stessa condizione.Identificato erroneamente come maggiorenne, gli viene notificato un decreto di espulsione, ma per fortuna i consulenti legali del centro diurno del “Civico Zero” di Save the Children, dopo aver conquistato la sua fiducia, vincono il ricorso e il caso viene archiviato.Mohammed approda dunque al centro di Save the Children dove ha modo di sperimentare la sua naturale inclinazione per la fotografia. Uno dei suoi scatti più significativi “J'habite à Termini” arriva a New York grazie a Diana Balmori, una delle più influenti urban designer a livello mondiale. E' con questa foto che testimonia la solitudine e la sua casa (un sacco di plastica e uno zaino) durante le prime settimane di permanenza in Italia. «Le foto e i racconti di Mohamed Keita – afferma Elisabetta Marchetti, segretaria generale Cgil Imola – ci richiamano ad una responsabilità comune nei confronti di tante persone invisibili: capire, conoscere, fare la nostra parte per costruire una società più solidale e umana. Ed è per questo che riteniamo importante far conoscere la storia di questo ragazzo attraverso le sue fotografie». «Il titolo della mostra ci ha molto colpito – aggiunge Nicola Ballarano dell'ufficio stranieri della Cgil imolese – perché rispecchia la realtà. Piedi, scarpe e bagagli sono in molti casi le uniche risorse che hanno gli immigrati che arrivano in Italia, dopo tragitti estenuanti, migliaia di chilometri percorsi, la paura della morte, la speranza di farcela, come Mohamed Keita» La mostra fotografica allestita nella sede della Camera del lavoro di Imola, in via Emilia 44, fino al 29 ottobre, è visitabile dei seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18.30; il sabato dalle 9 alle 12.
Cgil Imola

11 ottobre 2012

Ok reintegro Capozzi...Fiat arrenditi

Fiat, il tribunale conferma il reintegro di Capozzi. La Fiom-Cgil rende noto che questa mattina, giovedì 11 ottobre, è stata depositata la sentenza con la quale viene riconfermato il reintegro di Pino Capozzi al suo posto di lavoro. Pino Capozzi era stato licenziato nel luglio 2010 per aver diffuso un volantino sindacale tramite la posta elettronica aziendale; il suo reintegro era già stato disposto a ottobre dello stesso anno (e confermato in appello a gennaio del 2012) in seguito a una causa per attività anti-sindacale promossa dalla Fiom-Cgil. La sentenza di oggi si riferisce alla causa individuale intentata dal lavoratore e conferma quanto stabilito dalle altre corti. Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom-Cgil, dichiara: «Esprimiamo soddisfazione per l'ulteriore pronunciamento a favore di Pino Capozzi, che conferma l'assoluta mancanza di ragioni alla base del licenziamento: viene in questo modo smontato ancora una volta il tentativo di descrivere la Fiat come un'azienda preda di una conflittualità permanente e di un estremismo ideologico da parte della Fiom-Cgil che non sono mai esistiti. Al ritorno alla normalità per Capozzi spero si accompagni un ritorno alla normalità nelle relazioni sindacali e nella possibilità per la Fiom-Cgil di svolgere attività sindacale all'interno dell'azienda». Elena Poli, avvocato, dichiara: «La Fiat dovrebbe arrendersi all'evidenza del fatto che non si possono mettere in atto comportamenti ritorsivi nei confronti della libertà di espressione dei lavoratori».
Ufficio stampa Fiom Nazionale

10 ottobre 2012

L'Italia dice si alla Tobin Tax

Grazie ai lettori de l'Unità Il sì del governo Monti alla tassa sulle transazioni finanziarie è una scelta che fa onore all'Italia e ne rafforza il suo profilo europeista. E' per noi de l'Unità un motivo di grande soddisfazione. Una vittoria. La Tobin Tax europea è un primo segnale per colpire la speculazione finanziaria, per liberare risorse a favore della crescita e dello sviluppo, per restituire alla politica, così a lungo umiliata e sottomessa, l'ambizione di riportare equità dove oggi c'è solo aumento delle diseguaglianze. Non è stata una scelta facile. Nel governo e ancor più nel centrodestra c'erano resistenze. Solo pochi giorni un fondo del Corriere della Sera definiva la nostra campagna per la Tobin Tax europea un "astruso pretesto" per attaccare Monti. Invece il presidente del Consiglio ha dato la risposta più limpida: anche senza il consenso della Gran Bretagna e di altri Paesi dell'Unione, la Tobin Tax può partire come cooperazione rafforzata tra 11 Paesi dell'area euro. Come hanno proposto formalmente Merkel e Hollande. Un grande ringraziamento va ai nostri lettori, alle oltre 12 mila persone che hanno firmato on-line il nostro appello al governo. Penso che non avremmo vinto la battaglia senza questa mobilitazione. E' sempre vero che la buon politica si fa insieme, e non con i leader solitari.
Claudio Sardo Direttore dell'Unità

08 ottobre 2012

Invito a firmare

TASSIAMO GLI SPECULATORI: FIRMA L'APPELLO
Il 18 e il 19 ottobre i capi di Stato e di governo della Ue discuteranno, nel Consiglio europeo convocato a Bruxelles, l'istituzione della Tassa sulle transazioni finanziarie (Ttf): un'imposta dello 0,1% da applicare sugli acquisti e le vendite degli strumenti finanziari di carattere speculativo e dello 0,01% da applicare sui cosiddetti derivati, "colpevoli" come si sa di gravissime distorsioni sui mercati. Si tratta di quella che è stata chiamata la "Tobin tax europea", sulla quale si discute da anni senza che si sia potuti arrivare a una conclusione a causa delle opposizioni di alcuni Paesi dell'Unione, capitanati dal Regno Unito. Eppure, più di un anno fa il Parlamento europeo, con una iniziativa partita dal gruppo dei Socialisti e Democratici, ha votato l'istituzione dell'imposta e diversi parlamenti nazionali, tra cui quello italiano, hanno discusso in varie forme la proposta: ma il mancato consenso nelle istituzioni comunitarie ha fin qui impedito di raggiungere il risultato.Il valore economico dell'iniziativa è evidente. L'imposta, secondo i calcoli del Parlamento europeo, frutterebbe circa 60 miliardi di euro l'anno: una formidabile boccata di ossigeno per le esauste casse comunitarie che, per una volta, non verrebbero finanziate ricorrendo a tagli e sacrifici nei Paesi dell'Unione ma facendo pagare una minima parte del dovuto alle istituzioni finanziarie, le quali sono spesso le responsabili delle difficoltà di bilancio che assillano l'Europa. Sarebbe, quindi, un primo segnale importante della volontà e della capacità della politica europea di regolamentare i mercati finanziari. Ma sarebbe anche un chiaro segnale in controtendenza, in un tempo in cui le scelte economiche dei governi e delle grandi tecnostrutture internazionali tendono a scavalcare o a ignorare tout court i poteri delle rappresentanze democratiche e degli stessi parlamenti nazionali.
In vista del Consiglio europeo, il presidente francese François Hollande e la cancelliera tedesca Angela Merkel hanno preso un'iniziativa volta a sbloccare l'impasse. In una lettera ai loro colleghi, hanno proposto che, in mancanza di un accordo generale, si proceda all'approvazione della Ttf con il metodo della cooperazione rafforzata, un istituto comunitario previsto dai Trattati che permette ai Paesi che lo vogliono di procedere, purchè siano più di nove all'interno dei ventisette dell'Unione, anche senza l'intesa di quelli contrari.
Rivolgiamo un appello al governo italiano perchè faccia propria l'iniziativa dei leader francese e tedesco aderendo al gruppo di Paesi che ricorrerebbe alla cooperazione rafforzata e perchè, intanto, al Consiglio europeo del 18 e 19 ottobre il presidente Monti ponga fine alle incertezze, ai dubbi e alle opposizioni striscianti che non mancano in Italia, chiarendo che il nostro Paese è favorevole all'istituzione dell'imposta sulle transazioni finanziarie.
FIRMA L'APPELLO SU: http://www.unita.it/firme/tassiamo_gli_speculatori/

03 ottobre 2012

Quale produttività...parte seconda

Il pezzo "Quale produttività?" lo avevo inviato a varie testate giornalistiche locali e territoriali, che lo hanno pubblicato nella parte "Lettere". Il Direttore di una di queste testate ha risposto in allegato al mio scritto sollevando alcuni interrogativi. Per primo, sul lavorare meno per lavorare tutti, lo ritiene un concetto incompleto perchè manca la parte salario inerente alla riduzione di orario. Per secondo, dopo una ampia descrizione tecnica sula validità dei Contratti di Solidarietà, che è una tipologia di ammortizzatore sociale per tutelare l'occupazione a fronte di crisi aziendali, chiede cosa succederà allo loro scadenza se le eccedenze di personale saranno confermate. Ho risposto allo stesso Direttore ampliando i ragionamenti, per altro già chiari nel primo pezzo, per evidenziare le possibili oppurtunità se ci fosse una reale azione riformista, che ritengo necessaria. Incollo sotto la risposta.
Angelo Gentilini

Egregio direttore, La ringrazio di aver trovato degli elementi per rispondere in allegato alla mia precedente lettera inviataLe, che parlava di competitività, produttività, lavoro. I quesiti da Lei sollevati trovavano gia la risposta nel mio scritto e sono osservazioni frutto di un pensiero verticale e legato agli strumenti e ammortizzatori sociali vigenti in Italia, che per altro questo Governo ha indebolito. Io cerco di ragionare in modo orizzontale e con una prospettiva realmente riformista a sostegno del nostro futuro. E’ ovvio che il problema dell’orario di lavoro e del salario non può essere giocato solo sull’asse azienda-lavoratore, perché come già spiegavo in Italia il costo del lavoro e la tassazione del profitto commerciale è il più alto tra i Paesi dell’Ocse. Va rivisto e reiquilibrato tutto il sistema Italia e da li possono arrivare innumerevoli risorse. Detto questo voglio far notare che nel 2008/09 alla Volkswagen, in Germania, per superare la crisi erano scesi alla media di 27 ore settimanali, con la sola perdita dello 0,5% dello stipendio, il resto coperto da aziende e dallo Stato. Inoltre sempre i metalmeccanici tedeschi, a fronte di un orario medio settimanale di 35 ore, hanno stipendi che vanno da 2.300 a 3.000 euro, cioè il doppio degli italiani che lavorano in media 37,5 ore a settimana. Faccio anche notare che da anni i lavoratori italiani si sono visti decurtare lo stipendio, a fine anni 70 nelle buste paghe dei lavoratori dipendenti andava redistribuito il 74% del Pil e il debito pubblico era al 60%, ora nelle buste paghe dei lavoratori dipendenti va solo il 45% del Pil e nonostante ciò il debito pubblico è arrivato al 123%. E allora chi ha fatto il buco? Chi è responsabile del disastro finanziario italiano? E ancora l’Istat afferma che gli aumenti contrattuali sono fermi al 1,8% e non si recupera l’inflazione che è al 3,3%; mentre si sa anche che sono lievitati i compensi dei Dirigenti, Manager e super Manager, nel migliore dei casi dal 10% in su. E’ un problema o no se in Italia in tempo di crisi le 600.000 famiglie più ricche del Paese hanno raddoppiato attraverso la speculazione finanziaria il loro potere economico, chiudendo anche degli stabilimenti e aziende? La mancata redistribuzione della ricchezza sta impoverendo sempre più strati sociali e arricchendo a dismisura alcune fascie di cittadini, e dal momento che il mercato italiano è all’80% legato alla domanda interna e solo il 20% all’export è evidente che se si persevera su questa linea, tra l’altro la trovo in tanti casi anche un tantino anticostituzionale, si aumenta lo stato di recessione economica. Questi sono problemi troppi seri ed importanti per tutti noi ed occorre conoscenza, chiarezza, onestà ed indipendenza politica-culturale, dobbiamo uscire tutti dagli steccati in cui viviamo e portare le nostre menti e i nostri cuori oltre quegli steccati per ripensare in modo collettivo e per il bene comune. Infine ritengo positivo rilanciare il dibattito su queste tematiche e penso sia compito primario della politica risolvere e dipanare le matasse e parlo della buona politica, perché la cattiva ci ha portato a tanto. Con stima e affetto, buon lavoro Sig.Direttore….
dal lettore Angelo Gentilini

01 ottobre 2012

Terremoto e Ricostruzione

La Cgil Emilia Romagna apprezza l’ordinanza del Commissario Errani sulle norme per le imprese edili. Il 25 Settembre il Commissario Errani ha emanato l’ordinanza 46 che contiene importanti norme per le imprese che opereranno nella fase di ricostruzione, sia nei lavori pubblici quanto in quelli privati. L’ordinanza impone, per tutte le imprese edili che opereranno nella zona del sisma, l’obbligo di iscrizione alle Casse Edili delle province nelle quali saranno effettuati i lavori e, di conseguenza, l’obbligo a rispettare integralmente e inderogabilmente la contrattazione collettiva nazionale e provinciale dei lavoratori edili. Si tratta di un importante tassello nella costruzione di un modello economico e produttivo fondato sulla legalità e sul “lavoro buono” nel quale opereranno solo imprese esecutrici e committenti (pubblici e privati) conformi alla regolarità contributiva e fiscale, alla legalità, alla sicurezza sul lavoro, alla qualità nel processo di ricostruzione. Questo intervento deciso dal Commissario, da noi della Cgil fortemente voluto, si inserisce a pieno titolo nell’ambito degli impegni assunti nel Protocollo d’intesa sulla legalità sottoscritto da tutte le parti sociali il 27 giugno 2012. Da oggi quindi non sarà più tollerata in questa regione una logica “mordi e fuggi” per cui diverse imprese potevano sfuggire a qualunque controllo, rendendo di fatto possibile i fenomeni che purtroppo permeano in particolare il settore dell’edilizia: penetrazione della criminalità organizzata, caporalato, lavoro nero, import/export di manodopera, sottosalario. L’obiettivo raggiunto rappresenta quindi un importante passo in avanti, che va completato con quanto già concordato nel Protocollo d’intesa, a partire dalla verifica della congruità della manodopera impiegata nei cantieri, nonché dai processi di selezione e qualificazione delle imprese sulla base delle competenze tecniche e professionali e del rispetto dei diritti dei lavoratori. Per quanto ci riguarda la soddisfazione di quanto si sta realizzando nella definizione degli strumenti utili alla ricostruzione è attenuata dalle difficoltà che le popolazioni colpite dal sisma stanno ancora vivendo ed alle quali bisogna rispondere al più presto in modo esaustivo. Il lavoro da fare resta ancora tanto, ma se si continuerà a perseguire la logica che sta alla base del Protocollo del 27 Giugno sarà possibile realizzare un nuovo modello di sviluppo.
Antonio Mattioli Cgil E.R.,Luigi Giove Fillea-Cgil E.R.