28 novembre 2011

Rinnovo RSU Finlane

Il 23 e 24 novembre si sono svolte le elezioni per il rinnovo delle Rsu alla Finlane (Cognetex). Sono stati eletti Massimiliano Venturi della Fiom-Cgil, Dario Tronconi della Uilm-Uil e Marco Cecchini della Fim-Cisl. Hanno partecipato al voto il 71% degli aventi diritto e le preferenze accordate alla Fiom-Cgil sono state il 56,25%, alla Uilm-Uil il 25% e alla Fim-Cisl il 18,75%.
«Pur riconoscendo il valore aggiunto dell'unità sindacale a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici – afferma Angelo Gentilini della Fiom di Imola – sono particolarmente soddisfatto che alla Finlane Cognetex si è confermato a maggioranza assoluta la rappresentanza della Fiom-Cgil. Invio un forte e caloroso augurio di buon lavoro alle nuove Rsu elette, attraverso un'ottima partecipazione, sapendo che tutti noi siamo chiamati ad affrontare problematiche generali di assoluta straordinarietà».

24 novembre 2011

Testamento Biologico

Era l’inverno 2009/2010 quando presso i banchetti della Federazione della Sinistra venne avviata la raccolta di firme per l’istituzione ad Imola del Registro Comunale delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (DAT), cioè il cosiddetto "testamento biologico".
Ne furono raccolte oltre 400
e da quelle firme venne la spinta decisiva per presentare un documento in Consiglio Comunale che ponesse all’attenzione la richiesta di tanti Cittadini, ovviamente ben più degli oltre quattrocento firmatari. Un contributo importante nel percorso di avvicinamento al Registro lo ha portato Beppino Englaro, regalandoci la sua presenza a Imola il 9 dicembre del 2010 in una serata intensa e di grande profilo, davanti ad un folto pubblico.
Il documento portato in Consiglio Comunale, predisposto dalla Sinistra Arcobaleno e sottoscritto dall’IDV, dopo un franco e costruttivo confronto trovò la condivisione anche del PD: sono queste i gruppi politici presenti in Consiglio che poi lo hanno votato nel gennaio 2011, atto che ha permesso l’istituzione del Registro delle DAT nel nostro Comune.
Dal 2 maggio scorso il Registro Comunale è pienamente operativo: i giornali locali ne hanno parlato in più occasioni, ma forse l’informazione non è arrivata a tutta la cittadinanza interessata all'argomento.
Non dimentichiamoci che il Registro colma, per quanto possibile e nei limiti di legge, una enorme lacuna legislativa, sinonimo di arretratezza culturale del nostro Paese: se non bastasse, nei mesi scorsi il Parlamento ha anche tentato di peggiorare – se possibile – le norme in materia.
L’esistenza del Registro presso il nostro Comune permette ai cittadini Imolesi di poter registrare ufficialmente il deposito delle nostre volontà in materia di fine vita nelle mani di un proprio fiduciario, il tutto senza alcun costo (che invece un notaio esigerebbe) e con la massima riservatezza.
In Italia oggi sono solo ottanta Comuni circa quelli che danno questa opportunità ai propri Cittadini. Fra questi, appunto, Imola. Un risultato importante cui siamo arrivati anche e soprattutto grazie alle firme raccolte ed al sostegno di tante e tanti.
Il Comitato per la Laicità "IMOLA LAICA", che si è costituito per favorire la diffusione di questa informazione (senza escludere altri futuri impegni) trovando ospitalità in via Tiro a Segno presso l’ARCI, ha ritenuto opportuno scriverti per diverse ragioni: ricostruire brevemente un percorso importante, ringraziarti per il contributo apportato a questa campagna - qualora tu sia uno dei 400 firmatari - e per metterti a disposizione un esempio di modulo per la stesura della DAT, se e/o quando tu decida di depositarla.
Per saperne di più, puoi farlo alla mail testamentobiologicoimola@gmail.com.
Comitato imolese per la laicità

21 novembre 2011

Si scrive Maxiemendamento, si legge Privatizzazione

Il Forum Italiano dei Movimenti dell'Acqua sta seguendo da settimane il rimpallo tra BCE e Governo italiano sulle misure da attuare che seguono una politica di cosiddetta austerity per pareggiare il debito. Tra queste norme vi è un attacco forte al risultato referendario di giugno: pur escludendo formalmente il servizio idrico si ripropone un intervento di privatizzazione di tutti i servizi pubblici locali. L'anticostituzionale Maxiemendamento presentato mercoledì non fa altro che confermare questa tendenza.
La verità è che le politiche di austerity colpiranno i cittadini e le cittadine italiane, lasciando tranquilli i poteri forti che da anni ci stanno proponendo la ricetta delle privatizzazioni, della messa a profitto dei beni comuni e delle nostre stesse vite.
Riteniamo inaccettabili questi provvedimenti e sappiamo che vogliono ignorare la richiesta della popolazione italiana di cambiare rotta ed uscire da questo sistema.
Per questo il 26 novembre, con la Manifestazione nazionale a Roma, saremo di nuovo piazza per difendere il risultato referendario, chiedere l'approvazione della nostra legge d'iniziativa popolare per la ripubblicizzazione del servizio idrico e lanciare la campagna di “Obbedienza civile”: se il referendum continuerà ad essere ignorato, verrà praticata dal basso l'abolizione dei profitti garantiti dalle bollette, obbedendo così al mandato della maggioranza assoluta dei cittadini italiani.
Siamo convinti che l'acqua sia un paradigma e che il popolo italiano questo lo sappia e che, per la prima volta dopo anni, si sia espresso chiaramente. Chi fa finta di non vederlo o di dimenticarlo non fa altro che mettersi nel campo di chi impoverisce, privatizza e precarizza la nostra società.
Noi abbiamo detto che bisogna cambiare.
Con noi l'hanno detto 27 milioni di italiani.
Indietro non si torna.
AcquaBeneComune e ReferendumAcqua

17 novembre 2011

15 novembre 2011

COME RICOSTRUIRE???

Il vero riformismo se tale vuole essere deve da subito mettere in campo delle politiche nazionali ed europee a sostegno del lavoro, imprese, occupazione, redditi e modello eco-sostenibile. E’ chiaro che la competitività deve essere legata a tutto il sistema paese ed è sbagliato puntare sempre sui bassi salari, sul totale delle ore lavorate e sull’alienazione dei diritti dei lavoratori dipendenti. In questo periodo è alquanto bizzarro sentire vari politici di entrambi gli schieramenti affermare che il sostegno agli stipendi dei lavoratori dipendenti si deve attivare grazie agli accordi aziendali. Il costo del lavoro in Italia è tra i più alti al mondo e non si può caricare di più o solo sul sistema aziende, che tra l’altro hanno delle serie difficoltà di tenuta. Semmai, ora più di prima, le aziende dovrebbero investire in più ricerca e qualità per mantenere le quote di mercato a difesa dell’occupazione presente e futura. Il potere di acquisto degli stipendi dei lavoratori dipendenti si deve alzare attraverso la redistribuzione e la fiscalità generale. Questo è necessario ed è anche un forte elemento di sviluppo dal momento che l’80% della nostra economia è legata alla domanda interna. E’ da diversi anni che scrivo nel mio blog questi concetti, ancor prima dei vari economisti che in questi ultimi tempi ci elargiscono lezioni a go-go. Ed ancora non si può ricorrere sempre all’alzamento dell’età pensionabile per fare cassa e per coprire i debiti pubblici generati dal sistema. Premesso che i fondi pensione Inps dei lavoratori dipendenti sono tutti in attivo, va anche detto che si tratta di economia privata perché i soldi vengono prelevati a monte dalle retribuzioni dei lavoratori, perciò in un reale sistema contributivo si devono usare solo per le pensioni di chi ha versato durante tutto il suo percorso lavorativo. Ed infine non credo che alzando l’età pensionabile e favorendo i licenziamenti si risolvano le problematiche del precariato e della disoccupazione, anzi è evidente che si creeranno delle nuove sacche di impoverimento e difficoltà sociale. E’ calcolato che in Italia ogni anno ci sono all’incirca 500 miliardi di euro, ripeto 500 miliardi di euro, che si infilano in percorsi distorti e come parametro di riferimento ricordo che il totale del PIL italiano è +/- di 1.500 miliardi di euro. Ecco che quei 500 miliardi rappresentano un’immensa prateria in cui ogni politico che pensa o vuole rappresentare il mondo del lavoro e i lavoratori deve andare a caccia per recuperare le risorse necessarie per la reale ricostruzione democratica. Può anche darsi che non lo faccia o non lo voglia fare nessuno, come si è puntualmente verificato nel corso della nostra storia, ma se questo sarà che abbiano almeno la dignità di raccontarla giusta e si ricordino di rispettare chi sta tra i lavoratori e continua a lottare per i lavoratori/trici e per un mondo migliore.
Sabato ho compiuto 57 anni e sono indignato come non mai, nel rispetto delle lotte dei nostri vecchi e preoccupato per il futuro dei nostri ragazzi e anche perché sono sicuro che i grandi economisti sono più preoccupati delle sorti e dei diktat delle grandi banche.
A. G.

12 novembre 2011

L'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITA'

Evidenzio questa bella lettera inviata al Presidente della Repubblica Italiana...
A. G.

Egregio Sig. presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,
sono un amministratore comunale di un piccolo paese all'imbocco della Valle di Susa in Piemonte e le scrivo in merito alle sue dichiarazioni che ho avuto modo di leggere in merito alla disastrosa alluvione che ha colpito il levante ligure e la lunigiana. Lei attribuisce i morti ai cambiamenti climatici. Purtroppo non sono d' accordo con Lei.
Il responsabile di quella tragedia sono io: amministratore, cittadino italiano nonché elettore.
Sono io amministratore quando sono costretto ad ampliare le aree edificabili e quindi a cementificare il territorio che non è più in grado di assorbire l’acqua piovana che così 'scivola' altrove, per poter incassare oneri di urbanizzazione e quindi mantenere sano il bilancio del Comune.
Quando non so urlare abbastanza la mia rabbia per i soldi che mancano per le piccole cose: mantenere puliti i canali, i torrenti di montagna, mettere in sicurezza gli argini, monitorare le frane ma che miracolosamente piovono dal cielo per le grandi, grandissime opere.
Quando imploro l'aiuto dei volontari della protezione civile che sostituiscono le gravi lacune delle Istituzioni pubbliche anziché pretendere con ancora maggior forza (se mai fosse possibile) i fondi necessari.
Quando i fondi me li procuro, ma con gli oneri di urbanizzazione creando così un circolo viziato senza fine.
Sono io cittadino italiano quando per pigrizia, disinformazione, troppa fiducia nei miei rappresentanti evito la partecipazione diretta, la cittadinanza attiva e lascio che presunte "scelte strategiche" quali TAV, ponte sullo stretto, rigassificatori, inceneritori sottraggano denaro alla manutenzione del territorio, delle sponde dei fiumi, alla messa in sicurezza delle scuole, alle energie alternative, tutte cose che creerebbero moltissimi posti di lavoro immediati e diffusi su tutto il territorio nazionale, ma soprattutto controllabili dagli enti locali e non fagocitati dalle scatole cinesi del General contractor o peggio dalla criminalità organizzata.
Quando non faccio sentire la mia voce, quando resto a casa perché macinare km in un corteo è faticoso, rischioso o peggio sconsigliato a parteciparvi dagli stessi politici (se non sono stati loro a organizzarlo e promuoverlo!) o peggio ancora perché minacciato di essere "radiato" dal mio partito di riferimento se vi partecipo.
Sono io elettore, il responsabile, quando non vigilo sull'operato degli eletti, non li stimolo, controllo, quando dopo aver espresso il mio voto delego ad altri in toto e mi allontano per 5 anni (o quanto dura la legislatura) dalla cosa pubblica, dalla vita associativa, dal volontariato.
Quando mi lascio: abbindolare dai media e fatico a farmi una mia opinione, terrorizzare dal voto utile (per non lasciare il paese in mano alle destre dicono gli uni o alle sinistre dicono gli altri), ingannare dagli apparentamenti di coloro che parenti stretti non potranno mai esserlo.
Quando non mi accorgo che miliardi di euro vengono impegnati e promessi nei programmi elettorali per l'acquisto di aerei da combattimento (ma l'Italia non ripudia la guerra?) o per un inutile buco in valle di Susa mentre una dopo l' altra le regioni italiane si sgretolano sotto frane, alluvioni, terremoti (non sempre così intensi rispetto ai danni arrecati anche agli edifici pubblici che dovrebbero essere i più sicuri).
In una democrazia 'imperfetta' quale la nostra, la responsabilità è sempre mia, cioè di tutti i cittadini che liberamente e senza condizionamenti dovrebbero scegliere il meglio. Secondo me i cambiamenti climatici, purtroppo, non c'entrano o c'entrano poco.
Non so se questa lettera giungerà a destinazione, sicuramente arriverà nelle mani di chi la giudicherà inopportuna, infarcita di demagogia e populismo sostenendo che il Presidente della Repubblica ha sempre ragione. Io posso solo immaginare i motivi profondi della sua dichiarazione in cui cita i cambiamenti climatici come responsabili della disastrosa ultima alluvione. In questo caso è da ringraziare, per la sua prudenza e grande senso di responsabilità.
La saluto cordialmente.
Mauro Galliano, Assessore Comune di Sant'Ambrogio di Torino (valle di Susa), Comune di 8,59 kmq. con 4.843 abitanti

09 novembre 2011

A come ACQUA, A come ANTARTIDE

Segnalo questa interessante iniziativa...

06 novembre 2011

Sostegno alle Popolazioni Alluvionate

Vi informo che CGIL CISL UIL di Massa Carrara hanno attivato una raccolta fondi per sostenere le opere di soccorso e di ricostruzione delle zone della Lunigiana colpite dall'alluvione organizzando la devoluzione da parte dei lavoratori di due ore di retribuzione.
Il conto è stato attivato presso la Cassa di Risparmio di Carrara con queste coordinate:
IBAN: IT62T0611024500000082067580 CR Carrara filiale Carrara. Causale: conto corrente alluvionati MS.

INOLTRE E' POSSIBILE DONARE 2 EURO inviando un sms al numero 45500 per sostenere le popolazioni delle Provincie di La Spezia, Massa Carrara e Genova colpite dall'alluvione.

La solidarietà tra i territori e tra i popoli è importante ed è un forte indice di civiltà, per di più in questo periodo difficile dove l'unità tra i cittadini e lavoratori/trici dovrebbe ritrovarsi per tutelare il nostro futuro.
Diamoci da fare!!!
A. G.