30 aprile 2020

Oggi si doveva rendere onore ai caduti Cogne Imola.

Oggi, giovedì 30 aprile, Anpi, Amministrazione comunale, sindacati, dipendenti e pensionati ex Cognetex, Direzione aziendale e cittadini resistenti, ci si doveva trovare alle ore 11 per ricordare e rendere onore ai caduti della Cogne di Imola. 
Ma purtroppo le regole e limitazioni imposte dal Covid 19 non rende possibile lo svolgimento della cerimonia.  Con il 70° Anniversario della Liberazione avvenne la re-inaugurazione di questo monumento che fu parte del progetto con le scuole imolesi "Quando un posto diventa un luogo" e poi ogni anno è stato inserito nel programma delle iniziative "Sulle strade della Libertà"
Il monumento ai Caduti della Cogne, inaugurato nel 1955, rende onore ai 47 dipendenti caduti per la Libertà, il Lavoro e l'Indipendenza durante la Seconda guerra mondiale. In particolare 28 sono caduti nella guerra di Liberazione, 13 in guerra, 4 in seguito ad incursione aerea e 2 caduti sul lavoro. Nel 1955 era stato posizionato all'interno dello stabilimento, vicino all'entrata principale, nell'area ora chiamata ex Cogne. Poi con lo spostamento generale di tutte le attività aziendali negli anni 80 anche il monumento fu collocato all'esterno del nuovo stabilimento Cognetex, nell'area parcheggio e difronte alla fermata degli autobus di linea pubblica che un tempo raggiungevano l'azienda da diversi territori per il trasporto dei lavoratori e lavoratrici. Ora considerato il cambiamento d'uso dell'area e le varie crisi aziendali con i relativi passaggi di proprietà, che stanno minando il valore storico della presenza del monumento ai Caduti Cogne in quel sito, l'ANPI di Imola congiuntamente ai sindacati Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, ha avanzato all'Amministrazione comunale un progetto per ricollocare il monumento nell'area ex Cogne. Questo monumento è molto importante perché testimonia che la lotta della Resistenza contro la ferocia nazi-fascista si è combattuta anche nelle fabbriche con varie azioni di sabotaggio, materiale informativo e manifestazioni sostenute dai lavoratori e lavoratrici. E il contributo dei dipendenti Cogne di Imola è stato molto significativo anche nelle battaglie resistenti nei nostri monti allorché un consistente manipolo di lavoratori, dopo il durissimo sciopero del 1° maggio 1944, seguì Carlo Nicoli aggregandosi alla 36à Brigata Garibaldi "Alessandro Bianconcini". 
A ricordo e memoria riporto il messaggio inciso in una facciata del monumento:
Onore e gloria ai caduti per la Libertà, il Lavoro e l'Indipendenza”
Sia per noi sprone e forza a proseguire nella lotta per la quale siete caduti”
Angelo Gentilini

29 aprile 2020

Imola, quel 29 aprile e 1° maggio del 44.

"Il 29 aprile 1944 viene organizzato uno sciopero da parte delle donne di Imola... più di trecento donne si riversarono nella parte scoperta della piazza davanti al Municipio...reclamando il pane e i grassi previsti dal razionamento e la fine della guerra. I militi della GNR di guardia al palazzo parvero incerti, poi i mitra aprirono il fuoco sulla massa. Due donne si abbatterono sul selciato. Maria Zanotti, vedova da diciotto mesi e madre di sei figli, spirò mentre la stavano portando in ospedale. Livia Venturini, moglie trentunenne di Livio Poletti, morì il 13 giugno dopo molto soffrire. La reazione dei lavoratori Cogne (come quella di tutti i lavoratori del territorio imolese) fu immediata e si concretizzò in un giorno di sciopero, il 1° maggio 1944, affrontando la minaccia delle armi delle SS presenti nella fabbrica, l'astensione al lavoro iniziò alle 8 di mattina e si protrasse per l'intera giornata...”
Leggi anche, Imola 1944/2014: angelogentilini.blogspot.com/imola-il-29-aprile-e-il-1-maggio
Angelo Gentilini

25 aprile 2020

*Ora e sempre Resistenza, Liberazione, Pace*

Buon 25 aprile a tutti, anche se è un 25 aprile un po’ insolito e non ci vedremo in piazza come sempre. Però è un 25 aprile importante, importante perché i valori che esprime il 25 aprile, che ha espresso la resistenza e la lotta di liberazione sono valori che oggi vengono messi in discussione in modo molto pesante e volgare. Io penso che invece noi dobbiamo ribadirli e tenerli sempre cari perché non sono solo la liberazione dall’oppressione e dal nazifascismo ma sono anche i valori della liberazione dall’idea di dittatura, dalla guerra, dalla violenza, ed è qualcosa che si collega direttamente alla battaglia che facciamo oggi a favore dei diritti umani. La liberazione è anche la voglia di costruirli i diritti umani e di ampliarli e di renderli sempre più solidi e mi sembra che in questo momento molto particolare ne abbiamo bisogno, abbiamo bisogno di solidarietà, di non escludere nessuno, di capire che siamo un unico corpo e che dobbiamo muoverci insieme per il bene comune, abbiamo bisogno di ribadire che non ci può essere un sopra e un sotto, chi comanda e ha potere e chi invece è escluso da qualsiasi attività e diritto sociale. 
Il 25 aprile per me è questo: è tenere accesa la speranza e l’impegno per una società più giusta, umana e solidale. 
Ora e sempre resistenza. (Gino Strada) 

21 aprile 2020

Il 75° 'virtuale' anniversario della Liberazione.


Quest'anno anche nella Città di Imola *medaglia d'oro al valore militare per la Resistenza* ci sarà un 75° Anniversario della Liberazione tutto diverso da come si era pensato, niente manifestazioni, cerimonie, partecipazione popolare, cortei, bandiere, gonfaloni, canti, musica, saluti e abbracci solidali. 
Sabato 25 aprile, alle ore 11, il Comune e Anpi di Imola, con gesto semplice, deporranno una corona al monumento al Partigiano, in piazzale Leonardo da Vinci. Inoltre nella stessa mattinata del personale qualificato posizionerà delle corone alle lapidi dei partigiani e antifascisti imolesi fucilati a Bologna situata all'esterno della sede Anpi, nell'androne del Comune per i caduti in guerra e alla Rocca Sforzesca a ricordo dei partigiani e antifascisti detenuti e torturati in Rocca. Da venerdì 24 aprile, e fino al 2 giugno, all'imbrunire una parte della facciata del Municipio sarà illuminata con il tricolore. Mercoledì 29 aprile a ricordo e memoria del 76° anniversario dell'uccisione di Livia Venturini e Maria Zanotti degli incaricati del Comune posizioneranno un mazzo di fiori, una corona e il ritratto delle due donne antifasciste ai piedi della lapide a loro dedicata in piazza Matteotti. Nel contempo il Cidra (Centro imolese di documentazione sulla resistenza antifascista) sostiene la memoria dei valori e ideali della Resistenza e Liberazione mettendo a disposizione sul canale You Tube del Cidra quattro documentari inerenti la storia del territorio imolese. I video saranno visibili da giovedì 23 aprile, a sabato 2 maggio, che è la data coincidente con la definitiva resa delle truppe tedesche dal nostro paese. Come spiega Marco Orazi, responsabile del Cidra: “E' l'occasione per risentire le voci di alcuni indimenticabili protagonisti di quegli anni come Elio Gollini, Alfiero Salieri, Vittoriano Zaccherini, Renzo Ricci Picciloni e Vincenzo Martelli." I video verranno pubblicati anche sulla pagina facebook dell' Anpi Imola.
Angelo Gentilini, da info stampa locale e Il Resto del Carlino Imola.

18 aprile 2020

*Verso il 25 aprile*

"Furono gli operai, i contadini, gli impiegati ed i tecnici che costituirono la massa ed il cervello delle gloriose formazioni partigiane e di tutti i focolai di resistenza attiva all’invasore tedesco. Chi può dire se la clamorosa vittoria del 25 aprile sarebbe stata possibile, senza gli scioperi generali grandiosi che, dal marzo 1943, si susseguirono, a breve distanza, sino al 1945? Quegli scioperi, che contribuirono fortemente a paralizzare l’efficienza bellica del nemico ed a sviluppare la resistenza armata, costituiscono un esempio unico e glorioso di lotta decisa dalla classe operaia sotto il terrore fascista, sotto l’occupazione nazista ed in piena guerra. È un esempio che additava il proletariato italiano all’ammirazione del mondo civile! I lavoratori italiani, manuali ed intellettuali, non dimenticano. Essi hanno piena coscienza di essere stati il fattore determinante della liberazione dell’Italia, per opera degli italiani; della salvezza. Dell’onore dell’Italia e dell’attrezzatura industriale del Nord. Essi sono consapevoli dell’obbligo che si sono assunti di essere un pilastro basilare della nuova Italia democratica".
Giuseppe Di Vittorio, 25 aprile 1946

Per scoprire tutte "Le parole della Liberazione" 
a cura di Ilaria Romeohttps://bit.ly/2XLORs4
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Giorno dopo giorno ci si avvicina al 25 aprile e oltre a questa importante data, mi mancano moltissimo le piccole cerimonie ed iniziative che ogni anno sono in agenda in ogni cippo e monumento a ricordo e memoria dei nostri caduti partigiani per la libertà, la pace, la democrazia. Ognuna fa parte di un mosaico resistente che se è pienamente participato mantiene viva la conoscenza sui valori, ideali e finalità per cui hanno lottato i partigiani e si rafforza la consapevolezza che si deve ancora lottare perchè tante dello loro aspettative sancite dalla Costituzione della Repubblica italiana nata dalla Resistenza e Liberazione sono purtroppo ancora oggi disattese. 
Buon sabato e weekend a tutte e tutti.
Angelo Gentilini

15 aprile 2020

E venne il giorno del "Follow Me Club".

Ripercorrendo le esperienze giovanili degli amici di Linaro salta alla mente, oltre che il teatro, anche la grande energia nell'organizzare feste, ritrovi, con danza e musica. In questa direzione il mio gruppo del 54/55 sostenne, già dai 14 anni di età, una sostanziosa gavetta aggregandosi ai più grandi che avevano attrezzato una bella sala dancing in una panoramica casa colonica chiamata “La Tumbaza” e che si trova sulla collina 1km dopo Ponticelli. Forti di queste esperienze del sabato sera, ci veniva poi gioco facile organizzare alla domenica pomeriggio dei ritrovi danzanti con le ragazzine un pelo più giovani di noi. Il più delle volte ci si trovava in una mia cantina alla “Galinera” che usavo per suonarci la batteria da solo, o con altri aspiranti musicisti, ma per i vari compleanni ci si ritrovava a mangiare e ballare nella casa del festeggiato. Mentre nelle occasioni più importanti, tipo la festa di capodanno, ci si attrezzò in varie location come il deposito di qualche attività di alcuni nostri genitori. 
Piano, piano, il mio gruppo del 54/55 divenne autonomo dai più grandi, anzi a volte qualcuno di loro chiedeva di essere invitato alle nostre feste e questo per noi era un grande riconoscimento. Giunti sui 17 anni i 7 componenti del patto del “divano rosso” decidemmo che si doveva fare il salto di qualità attrezzandoci un nostro luogo disgiunto da ogni realtà familiare e che si identificasse come il nostro punto di ritrovo. 
Mi soffermo per spiegare il patto del “divano rosso”, che era sopraggiunto allorché emerse la necessità di arredare la mia cantina con un divano riservato alle nostre feste. Praticamente chi sostenne l'acquisto del divano era socio-sostenitore delle nostre attività danzanti ed aveva il pieno diritto di essere sempre presente, a prescindere dal numero dei partecipanti, ragazze e ragazzi. Mentre gli altri ragazzi che non avevano contribuito erano invitati con decisione a maggioranza dei 7 soci-sostenitori considerando anche il numero delle ragazze partecipanti, che in quegli anni non erano ancora indipendenti dalle famiglie e perciò non sempre potevano essere tutte presenti. Ritornando alla precedente narrazione, riuscimmo a trovare una casa colonica vicino al "Molino Paroli" che veniva in parte usata dai proprietari come magazzino, mentre aveva libero tutto il primo piano. Concordammo un piccolo affitto e sul finire di quell'estate ci mettemmo al lavoro per sistemare il posto al meglio incassando anche una novità di genere, che consisteva nel coinvolgimento operativo di alcune delle nostre amiche. Tutta la pavimentazione degli ambienti disponibili erano in pietra rossa e le tiranno a lucido. Idem per le scale in cui verniciammo le pareti di verde illuminate da alcuni faretti sempre verdi che è il colore della speranza. Poi oltre a vari ripostigli avevamo a disposizione due belle sale. Nella più grande facemmo la sala disco dance, ovviamente illuminata con vari faretti colorati, e dipingemmo le pareti e il soffitto di azzurro cielo, poi in una parete disegnammo alcune note musicali, nella seconda un ragazzo e una ragazza stilizzati che si tenevano per mano, nella terza due grandi occhi convergenti da cui scendevano due lacrime color rosso, e l'ultima parete la lasciammo libera per le firme dei partecipanti alle nostre feste. 
Nella sala più piccola attrezzammo il punto bar e conversazione con il “divano rosso” e luci rosse. Inoltre dipingemmo di nero tutte le pareti, poi ricalcammo una significativa camminata bianca, con stampa da piedi originali riverniciati ad ogni passo, che partiva dalla base del pavimento per salire e attraversare tutto il soffitto e ridiscendere dall'altra parte del pavimento. Infine nella parete dove partiva la camminata scrivemmo a grandi caratteri color rosso il nome del nostro nuovo ritrovo: “Follow Me Club”, che significa “seguimi”, oppure come sostantivo “Sonoquì”. E' superfluo dire che il nostro piccolo club raccolse fin da subito tanti consensi e nuove adesioni, allargando il bacino territoriale dei partecipanti legati e legate anche alle diverse scuole superiori che noi frequentavamo. Ma purtroppo la bella storia di quel luogo durò giusto il tempo di una stagione, e poco di più, perché il proprietario si infastidì dell'alta frequentazione alle nostre feste e non ci rinnovò più la disponibilità all'uso di quella casa che da un vecchio e disordinato magazzino l'avevamo trasformata in una chicca artistica New Wave.
Angelo Gentilini 

14 aprile 2020

14 aprile 1945, Imola Città libera.

Dopo una cauta avanzata, tra l’11 e il 14 aprile 1945, le avanguardie della VIII e della V Armata sono alle porte di Imola. A seguito dello sfondamento delle linee difensive sui fiumi Senio e Santerno, l’esercito tedesco è ovunque in rapida ritirata. Nella mattinata di sabato 14 aprile i comandi partigiani passano all'azione per occupare tutti i punti strategici della città e vicino a piazza dei Servi, in uno scontro con una pattuglia tedesca di retroguardia, muore il partigiano Anacleto Cavina. Mentre Ezio Serantoni (Mezzanotte) inviò oltre il fiume Santerno Luigi Lincei (Sganapino) per la presa di contatto con il Comando alleato e per informarli sulla reale situazione cittadina. I Gruppi di Combattimento italiani affiancano i soldati polacchi del 2. Corpo d’Armata, mentre gli americani della V Armata scendono dalla valle del Santerno. Nelle prime ore del pomeriggio del 14 aprile gli ultimi Tedeschi lasciano la città. Poco dopo i soldati polacchi della III Brigata della V Divisione "Karpacka" entrano da Porta dei Servi. Il primo reparto raggiunge piazza Maggiore (ora Piazza Matteotti) alle 17 e 15, accompagnato da alcuni partigiani gappisti (GAP). Ad accogliere gli Alleati liberatori vi sono partigiani delle SAP e rappresentanti del CLN, riconoscibili per una fascia bianca al braccio sinistro. Il 15 aprile, assieme ai comandi Alleati, entreranno a Imola anche i partigiani combattenti della 36a Brigata Garibaldi "Alessandro Bianconcini", protagonisti di numerose eroiche battaglie sull’Appennino romagnolo. Oggi, 14 aprile 2020, 75° anniversario della Liberazione di Imola, alle ore 17 a ricordo e memoria risuoneranno le campane della torre del municipio.
Angelo Gentilini

12 aprile 2020

Oggi e martedi, due date importanti per la Città di Imola.

Le normative in vigore per il contrasto alla diffusione del Coronavirus impediscono l’organizzazione anche delle cerimonie a ricordo della Liberazione, di cui quest’anno ricorre il 75esimo anniversario. Ma non certo di tenere viva la memoria. Il Comune, insieme all’Anpi, ricorda che il 12 aprile, a Pasqua, ricorre il 75esimo anniversario dell’eccidio di Pozzo Becca. Il 12 aprile 1945, due giorni prima della Liberazione di Imola, la Brigata nera di Imola e un reparto delle SS prelevarono numerosi prigionieri dalle carceri della Rocca e ne uccisero 16 dopo averli a lungo torturati. I cadaveri furono gettati nel pozzo dello Stabilimento ortofrutticolo Becca, in via Vittorio Veneto. I resti delle vittime furono recuperati qualche giorno dopo la Liberazione di Imola. Questi i nomi delle vittime: Bernardo Baldazzi, Dante Bernardi, Gaetano Bersani, Duilio Broccoli, Antonio Cassani, Guido Facchini, Mario Felicori, Paolo Filippini, Cesare Gabusi, Secondo Grassi, Ciliante Martelli, Mario Martelli, Corrado Masina, Domenico Rivalta (il solo imolese del gruppo, poi decorato con la Medaglia d’oro al valor militare), Giovanni Roncarati, Augusto Ronzani. Poi, martedì 14 aprile, ricorre il 75esimo anniversario della Liberazione di Imola.
Nell’occasione, alle 17, risuoneranno le campane della torre del municipio, per ricordare l’ora esatta della liberazione della città di Imola. liberazione-ai-tempi-del-coronavirus-il-14-aprile-suonano-le-campane/
Sezione Anpi Imola: www.anpiimola.it
Il ricordo di una bella iniziativa:14-aprile-2007-parole-e-musica-per-la-Cogne
Angelo Gentilini, da info www.leggilanotizia.it  

10 aprile 2020

AUSL Imola ringrazia per il sostegno la comunità di Ponticelli.

GRAZIE alla COMUNITA' di PONTICELLI per la loro donazione di 3.000 € a sostegno del progetto Emergenza Coronavirus. In particolare ringraziamo la Polisportiva Ponticelli ASD, il comitato della Sagra dei Maccheroni Ponticelli ed il Circolo PD di Ponticelli.
#grazie mille a tutti dall' Azienda Usl di Imola
Angelo Gentilini, da info www.facebook.com/AziendaUslDiImola 

08 aprile 2020

Cgil Imola dona 7.500 euro per l' Emergenza Covid 19.

𝗟𝗔 𝗖𝗔𝗠𝗘𝗥𝗔 𝗗𝗘𝗟 𝗟𝗔𝗩𝗢𝗥𝗢 𝗗𝗜 𝗜𝗠𝗢𝗟𝗔 𝗗𝗢𝗡𝗔 𝟳.𝟱𝟬𝟬 𝗘𝗨𝗥𝗢 𝗣𝗘𝗥 𝗟'𝗘𝗠𝗘𝗥𝗚𝗘𝗡𝗭𝗔 𝗖𝗢𝗥𝗢𝗡𝗔𝗩𝗜𝗥𝗨𝗦:
**𝟲.𝟬𝟬𝟬 𝗲𝘂𝗿𝗼 𝗮𝗹𝗹'𝗔𝘂𝘀𝗹 𝗱𝗶 𝗜𝗺𝗼𝗹𝗮 𝗲 𝟭.𝟱𝟬𝟬 𝗲𝘂𝗿𝗼 𝗮 𝗡𝗼 𝗦𝗽𝗿𝗲𝗰𝗵𝗶 𝗢𝗻𝗹𝘂𝘀**
La gravissima emergenza sanitaria e sociale che stiamo vivendo può essere affrontata solo se ognuno fa la sua parte e si lotta insieme con lo stesso obiettivo, superare la crisi e rialzarsi. I funzionari e gli operatori della Camera del lavoro di Imola, insieme alle Rsu e Rls, sono al lavoro per tutelare la salute e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, garantendo anche a distanza l’attivazione degli ammortizzatori sociali e l’invio delle domande per i bonus previsti dal governo. Questo è il nostro compito e cerchiamo di assolverlo nel miglior modo possibile, senza lasciare da solo nessuno. Ma c’è un altro fronte in cui la lotta è incessante, quella che l’instancabile personale del Servizio Sanitario Nazionale sta portando avanti ogni giorno in prima linea, mettendo a rischio anche la propria salute, per curare i contagiati e salvare più vite possibili. La Sanità pubblica che ora tutti acclamano ma che per anni e anni ha subito pesanti tagli di finanziamenti, attacchi e denigrazioni continue. Come Cgil abbiamo invece sempre difeso la professionalità degli operatori sanitari e chiesto di valorizzarla, con risorse adeguate, per garantire un servizio di qualità. Il nostro ringraziamento va in particolare ai medici, agli infermieri, agli Oss e a tutti gli operatori dell’Ausl di Imola, che stanno dando il massimo in questa situazione emergenziale. Per sostenere l’immane lavoro di cui si stanno facendo carico e l’azione di contenimento del contagio messa atto dall’Ausl di Imola, abbiamo deciso contribuire al progetto “Emergenza Coronavirus” con una donazione di 4.000 euro, attinti dal Fondo per iniziative solidali, a cui si aggiungono altri 2.000 euro donati dallo Spi Cgil di Imola. Inoltre, vista la drammatica ricaduta sociale che già tocchiamo con mano, altri 1.500 euro (500€ da parte della Cgil, 500€ dallo Spi Cgil e altri 500€ dalla Fiom Cgil) sono stati donati all’associazione No Sprechi Onlus che in questo periodo aiuta molte famiglie indigenti del circondario imolese fornendo loro pacchi alimentari. Ci è stato segnalato che solo nell’ultima settimana si sono aggiunge altre 25 famiglie in difficoltà e si prevede un continuo aumento di richieste di aiuto a cui è difficile rispondere. Per questo motivo tutte le risorse e le donazioni destinate a No Sprechi sono preziose e saranno utilizzate per l'approvvigionamento di beni alimentari e di prima necessità. È necessario che anche le istituzioni riconoscano l'importanza del lavoro che stanno svolgendo i volontari, soprattutto in questo momento, e contribuiscano con risorse economiche.  **Grazie per quello che fate!**
Angelo Gentilini, da info www.cgilimola.it // www.facebook.com/cgilimola 

07 aprile 2020

Tecnologia 5g e incidenza sulla nostra salute.

Usa, allarme 5G e rivolta nelle città contro il wireless. Nuova ricerca: elevato rischio tumori, elettrosmog pericoloso per la salute.

Si tratta dell’indagine attualmente più importante al mondo, non finanziata dalle lobby del wireless né da privati, ma da enti pubblici. Dieci lunghi anni di studi e test, condotti su cavie “uomo-equivalenti”, che hanno permesso di riscontrare «gravi tumori maligni al cervello», oltre che l’insorgenza di infarti cardiaci. 
"I nostri studi sono stati ben eseguiti e senza pregiudizi sui risultati"
(Dott. Fiorella Belpoggi, direttrice ricerca dell' Istituto Ramazzini Bologna) 
Ci sono altri ricercatori che stanno comparando le alte percentuali di contagio al Covid 19 nei territori ad alta presenza del 5g. Difatti l'anno scorso Wuhan fu la prima città dove è stato implementata la 5g, poi la Spagna ha implementato la 5g e poi l'Italia ha implementato la 5g.

04 aprile 2020

L'implacabile regola dei numeri e l' incerto futuro.


Cremona, febbraio 2020 (welfarenetwork.it )- "Ogni anno in Italia l’inquinamento miete 76.200 premature vittime secondo gli ultimi dati messi in fila dall’Agenzia europea dell’ambiente: l’Italia è infatti il primo in Europa per morti premature da biossido di azoto (NO2) con circa 14.600 vittime all’anno, ha il numero più alto di decessi per ozono (3.000) e il secondo per il particolato fine PM2,5 (58.600)

Genova, 3 aprile 2020 - I dati sui certificati di morte per malattie respiratorie in Italia” mostrano che “nel marzo 2019 sono state 15.189 e nel 2018 erano state 16.220. Incidentalmente si rileva che sono più del corrispondente numero di decessi per Covid (12.352) dichiarati nel marzo 2020″.  A dirlo il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo in un’intervista ad Avvenire in cui spiega che l’istituto sta collaborando con il ministero della Salute “per costruire indagini sul campo che ci aiutino a vedere la parte sommersa dell’iceberg Covid”, cioè gli asintomatici e i paucisintomatici

Bologna, 4 aprile 2020 Gianluigi Bovini dell'ufficio statistica del Comune di Bologna, rileva che nel mese di marzo 2020 a Bologna sono morte 450 persone, mentre la media annua dal 2015 al 2019 era di 420 persone, in valore assoluto 30 decessi in più. Inoltre nell' intervista pubblicata oggi sul Corriere di Bologna riporta altri dati statistici nel medio e breve periodo.

Bologna, 4 aprile 2020 – Il Resto del Carlino – Il fisico atmosferico Franco Prodi, scienziato di fama internazionale, oggi intervistato sul problema della diffusione del coronavirus nell'aria ha affermato che le particelle di un virus si disperdono anche all'aperto, anche se la concentrazione in aria è molto bassa. Solo la pioggia le rimuove. 
Cosa suggerisce?:Vorrei lanciare un appello. Oggi manca il campionamento sui supporti esterni dagli enti preposti alla qualità dell'aria. Prendiamo le stazioni Arpa. Ci sono filtri assoluti che possono catturare tutto quello che c'è, poi svelato al microscopio elettronico. Ecco, dovrebbe essere fatto questo lavoro ma non ne sento parlare da nessuno.” 
Che vita ci aspetta?: “Questo non è il mio campo ma abbiamo avuto le Sars, L' Ebola. La risposta doveva essere nel cassetto delle emergenze dell' Istituto Superiore Sanità. Avere un piano e sapere che qualsiasi virus è una particella che si muove obbedendo alle leggi della fisica dell'areosol. Dovremo capire quanto ne rimane in giro dopo la fase di culmine.”
(Angelo Gentilini, da info stampa nazionale.)

01 aprile 2020

Slitta in avanti il termine per il Modello Red.

Una notizia che tanti aspettavano. Sono slittati i termini di consegna del Modello RED.
Per saperne di più: http://www.pensionati.it/faq/tag:coronavirus
Angelo Gentilini, da info facebook.com/SindacatoPensionatiCGIL 

Il virus ha vinto su Gian Carlo Ceruti, ex Presidente FCI, ed ex Fiom Cgil.

Lunedi il quotidiano La Provincia di Cremona riportava la notizia che Gian Carlo Ceruti, ex presidente della FCI, stesse lentamente e progressivamente migliorando. Nella mattinata di ieri invece è arrivata la notizia della sua scomparsa, vinto dal virus all’ospedale di Crema dopo diversi giorni di ricovero.
Aveva 67 anni. Dal 1997 al 2005 Gian Carlo Ceruti ha guidato la Federciclismo vivendo in prima persona diversi momenti importanti della storia del nostro sport, dalla fantastica avventura sportiva di Marco Pantani, ai momenti drammatici per tutto il movimento sportivo di Madonna di Campiglio nel 1999 fino alla sua tragica scomparsa. E poi gli ori olimpici di Paola Pezzo e Antonella Bellutti nel 2000, quello di Paolo Bettini ad Atene 2004 e tanti altri momenti della vita sportiva del nostro paese. Negli stessi anni e stato inoltre componente del Consiglio nazionale Coni e della Commissione mondiale per la Lotta al doping dell'Unione ciclistica internazionale e Consigliere nazionale dell'Istituto del credito sportivo. Gian Carlo Ceruti, cremasco di Pianengo, vent’anni nella Fiom di Cremona dal 1976, dopo essere andato in pensione si è allontanato e di molto dal mondo del ciclismo continuando però a seguire tutto con grande attenzione e amore. Si è dedicato allo studio, tanto da conseguire in questi anni tre lauree (in filosofia, in scienze politiche e in scienze antropologiche) scrivendo alcuni libri (tra cui «Il cicli­smo dalla Sicilia alla Toscana») nei quali approfondiva i rapporti tra ciclismo ed etnografia e le migrazioni dei giovani ciclistici in cerca di successo dal Meridione al Nord dell’Italia.
"Il Presidente della Federazione Ciclistica Italiana Renato Di Rocco, anche a nome di tutto il mondo del ciclismo, 
esprime i sensi del più profondo cordoglio per la tragica scomparsa."
Angelo Gentilini, da info www.federciclismo.it