30 agosto 2013

Festa Cgil Imola: "Vedi il programma"

Fondata sul lavoro: dal 5 al 9 settembre con la Cgil nell’area verde del Centro Sociale La Tozzona di Imola

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La Cgil di Imola dal 5 al 9 settembre per il terzo anno vi da appuntamento con 5 giorni di incontri, musica e buona cucina nell’area verde del Centro Sociale La Tozzona…
A.G. da info Cgil Imola

29 agosto 2013

Avanza il pensiero sulla "lotta di classe".....

Marx, Wall Street e la lotta di classe

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di RICCARDO CAVALLO
Da poco è apparsa l’ultima fatica di Domenico Losurdo, La lotta di classe. Una storia politica e filosofica [1] che, muovendosi controcorrente rispetto alla vulgata liberista imperante, si sofferma su uno dei nodi problematici più significativi dell’opus marx-engelsiano: la teoria della lotta di classe. Si tratta di un ulteriore tassello che va inserirsi nel ventennale percorso di ricerca del filosofo urbinate che, oltre a stilare un vero e proprio cahier de doléance sui misfatti dell’Occidente liberal-capitalista, intende intervenire nelle ferite ancora aperte della tradizione marxista mettendone in evidenza luci ed ombre.Clicca per leggere tutto l'articolo.........

Sono soddisfatto di leggere che la questione della lotta di classe non è superata ma anzi è attualissima. Io da anni affermo che serve una nuova unità di classe o se si vuol chiamare in altro modo dei lavoratori dipendenti, dei salariati, che riesca a costruire un fronte comune contro le politiche neo liberiste, che non hanno fatto altro che riportarci indietro di decenni. 

Angelo Gentilini



28 agosto 2013

A Roma il 5 ottobre per la Costituzione

Nessun partito, nessuna lista, ma un fronte aperto per applicare la Costituzione, ripristinare l’agibilità democratica nel Paese, in Parlamento e nei luoghi di lavoro dialogando con le forze politiche disponibili. Per realizzarle questa nuova iniziativa politica ci sarà un’assemblea a Roma l’8 settembre e una manifestazione, sempre nelle Capitale, il 5 ottobre. E’ questo il programma lanciato dal giurista Stefano Rodotà e da Maurizio Landini, segretario della Fiom, che si sono riuniti a Roma per presentare le iniziative da mettere in campo. Il neo movimento vede la partecipazione anche di Gustavo Zagrebelsky con Libertà e Giustizia e Don Luigi Ciotti con Libera. Durante la conferenza stampa di presentazione all’Hotel Nazionale, Stefano Rodotà ha parlato anche “dell’urgenza della riforma elettorale e della possibilità di ricercare una nuova maggioranza in Parlamento“, intervenendo sull’appello per frenare la modifica dell’articolo 138 della Costituzione. “Si sta corrodendo il sistema costituzionale – dice Rodotà – dopo aver corroso il rapporto politica cittadini. Sono fondamentali questi appelli, ma bisogna andare oltre riprendendo complessivamente le ragioni della democrazia costituzionale”  
 Nello Trocchia..."IlFattoQuotidiano"

26 agosto 2013

La Dometic di Forli "scappava" in Cina

Non è possibile che nella nostra Regione e nel nostro paese i lavoratori e le lavoratrici finiscano la loro giornata di lavoro, o inizino il loro periodo di ferie, con il rischio che la mattina dopo, o alla ripresa, non ci sia più la fabbrica. Questo è quanto è accaduto alla Firem e quanto stava accadendo alla Dometic di Forlì, azienda di 80 dipendenti dei quali la maggior parte operanti nella sede di Forlì (7 lavorano in Piemonte e 10 in provincia di Bologna). La Dometic è un'azienda che produce condizionatori per camper, economicamente stabile, il cui Amministratore delegato ha pensato bene, insieme ad una decina di soggetti non dipendenti, di tentare di smontare gli impianti nella notte di Venerdì scorso per trasferirli in Cina. Solo il presidio dei lavoratori ha impedito che il tentativo della Dometic andasse a buon fine. E' indecente, inaccettabile, che il lavoro continui ad essere trattato in questo modo e che queste azioni possano restare impunite. Per qualcuno forse questo rappresenta il nuovo modello di sviluppo (scappo,guadagno, metto in ginocchio centinaia di famiglie e faccio quello che voglio senza assumermi nessuna responsabilità etica e sociale), ma il resto del territorio, del paese, non può stare alla finestra a guardare: dalle associazioni d'impresa alle istituzioni.
La Dometic deve restare a produrre a Forlì, garantire i livelli occupazionali, spiegare al territorio le ragioni di questo atto irresponsabile Quanto sta accadendo mette a rischio, soprattutto in questa situazione di crisi, la tenuta sociale, alimentando una tensione i cui effetti sono imprevedibili. Per queste ragioni vanno isolati, da tutta la rappresentanza sociale e istituzionale, questi soggetti e vanno immediatamente prese iniziative atte ad impedire il saccheggio del nostro territorio. Il lavoro merita rispetto e dignità!
Antonio Mattioli Cgil Emilia Romagna

25 agosto 2013

Bella Ciao per la "Bimba dal pugno chiuso"

ROMA - E' morta a Roma, all'età di 101 anni, Giovanna Marturano, ricordata come partigiana della Brigata Garibaldi ed ex-dirigente del Partito Comunista Italiano. A dare l'annuncio della sua scomparsa, avvenuta il 22 agosto scorso, è l'Anpi di Roma che esprime «estremo dolore».  Marturano era nata a Roma nel 1912 ed era stata insignita della medaglia di bronzo al valore militare, era cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana e presidente onorario dell'Anpi di Roma. Giovanna Marturano, soprannominata "Bimba col pugno chiuso" si è spenta «lasciando alle nuove generazioni - ricorda l'Anpi - un enorme e prezioso testamento, avendo continuato fino a pochi mesi fa a testimoniare con grande passione e lucidità il suo impegno politico e civile e di quello dei suoi famigliari nella lotta per la libertà e la democrazia. Aveva 24 anni quando nel 1936 aveva aderito a Milano al Pci clandestino. Ma era ancora bambina quando, nella casa romana di via Monte della Farina, faceva con la sorella Giuliana i turni di guardia per evitare sorprese della polizia fascista mentre i Marturano Pintor preparavano in casa la stampa e i volantini antifascisti che avrebbero poi diffuso nella Capitale».
da info "Il messaggero"
In una recente intervista, rilasciata il giorno del compimento dei 100 anni, affermò che: " Si va in pensione dal lavoro, ma non dalla lotta". Questa frase la dice tutta ed è estremamente lucida e attuale e deve restare da insegnamento a tutti noi, giovani e meno giovani.
Clicca qui per....http://www.anpi.it/bella-ciao/
Angelo Gentilini

24 agosto 2013

Economia: "Il disastro Italia"

Segnalo questi dati perchè gran parte della politica non racconta fino in fondo come stanno le cose. Da anni manipolano il consenso e si applicano delle strategie che favoriscono solo i poteri forti, che in tanti casi sono anche malavitosi oppure insolventi, e si strozzano i cittadini e le piccole/medie aziende. Da anni gran parte della politica ha scelto di contrastare a livello mediatico le organizzazioni sindacali che non erano allineate e che, sempre da anni, cercano di dire la verità fino in fondo ai lavoratori, studenti e pensionati. Siamo arrivati sull'orlo del baratro nonostante che gli stipendi dei lavoratori italiani sono al 26 posto della classifica mondiale, mentre siamo la seconda forza manifatturiera d'Europa e la settima nel Mondo. Inoltre è risaputo che il welfare e lo stato sociale italiano è tra i peggiori d'Europa, senza contare la quota investita per la scuola pubblica, i diritti, i fondi per i non autosufficienti, l'uguaglianza economica, ecc..ecc. Da anni è chiaro che non si dice fino in fondo chi ha contribuito alla costruzione di questo disastro economico che era possibile evitare solo se fossimo stati governati da persone rappresentative, oneste e con una visione collettiva.
Angelo Gentilini
- Ammortizzatori: 80 miliardi erogati dall’Inps dall’inizio della crisi tra cassa integrazione e indennità di disoccupazione;
- Debito aggregato di Stato, famiglie, imprese e banche: 400% del Pil, circa 6mila miliardi;
Debito pubblico: a giugno 2013 nuovo record a 2.075,71 miliardi di euro, dai 2.074,7 miliardi di maggio; oltre il 130% del Pil. Secondo le previsioni salirà al 130,8% del Pil nel primo trimestre 2014, rispetto al 123,8% del primo trimestre 2012.
- Deficit/Pil: 2,9% nel 2013. Peggioramento ciclo economico Imu, Iva, Tares, Cassa integrazione in deroga lo portano ben oltre la soglia del 3%;
Disoccupazione: a giugno 2013 si attesta al 12,1%, dato peggiore dal 1977;
Disoccupazione giovanile: il tasso nel segmento 15-24anni a giugno 2013 e' salito al 39,1%, in crescita di 0,8 punti percentuali su maggio e di 4,6 punti su base annua;
- Entrate tributarie: a maggio -0,7 miliardi rispetto allo stesso mese di un anno fa (a 30,1 miliardi, -2,2%). Nei primi 5 mesi del 2013 il calo è dello 0,4% rispetto ai primi 5 mesi del 2012;
- Gettito Iva: -6,8% nei primi 5 mesi del 2013, un vero disastro;
Insolvenze bancarie: quelle in capo alle imprese italiane hanno sfiorato a maggio 2012 gli 84 miliardi di euro (precisamente 83,691 miliardi).
Neet: 2,2 milioni nella fascia fino agli under 30, ragazzi che non studiano, non lavorano, non imparano un mestiere, totalmente inattivi;
Pil: nel secondo trimestre il prodotto interno lordo dell'Italia ha subito una contrazione dello 0,2% dopo il -0,6% nei primi tre mesi dell'anno. Comparando il secondo trimestre del 2013 con gli stessi mesi dell'anno precedente il calo è -2,0% (fonte: Eurostat. S&P ha abbassato la sua previsione di crescita 2013 per l'Italia, a -1,9% rispetto al -1,4% previsto a marzo 2013 e al +0,5% stimato a dicembre 2011. Il Fmi ha tagliato le stime del pil Italia 2013 a -1,8%. Nel 2012 il Pil ha subito una contrazione di -2,4%;
Potere d'acquisto delle famiglie: -2,4% su base annua, -94 miliardi dall’inizio della crisi, circa 4mila euro in meno per nucleo;
- Precariato: contratti atipici per il 53% dei giovani (dato Ocse);
- Prestiti delle banche alle imprese: -5% su base annua nei mesi da marzo a maggio. In fumo 60 miliardi di prestiti solo nel 2012;
Produzione industriale : crollata -17,8% negli ultimi dieci anni, su base annua è in calo -2%;
- Ricchezza: bruciati circa 12 punti di Pil dall’inizio della crisi, 200 miliardi circa;
Sofferenze bancarie: a maggio 2013, secondo il rapporto Abi, le sofferenze lorde sono risultate pari ad oltre 135,7 miliardi di euro, 2,5 in più rispetto ad aprile 2013 (+22,4% annuo).
Clicca per altre info tipo: Scoperti 5.000 evasori totali..17,5 miliardi sottratti al fisco

Aggiornato: 19/8/2013, da fonte  Wall Street Italia.

22 agosto 2013

Crisi in "crescita" in Emilia Romagna

I dati confermano l'andamento più che preoccupante della situazione nella nostra regione.
Infatti, nel confronto tra il periodo gennaio/luglio 2013 con lo stesso periodo del 2012, il ricorso alla CIGO (cassa integrazione ordinaria) risulta superiore di 1 milione di ore, il ricorso alla CIGS (cassa integrazione straordinaria) risulta superiore di circa 3 milioni di ore (+ 19%) e il ricorso alla CIGD (cassa integrazione in deroga), tenuto conto ancora dei dati parziali, supera già ora di 3,3 milioni di ore il livello raggiunto nei primi 7 mesi del 2012 (+ 15%): il dato relativo alla Cassa in Deroga con 25.000.000 di ore autorizzate, seppur elevato e maggiore dello stesso periodo del 2012, non tiene ancora conto dello sblocco di autorizzazioni avvenuto con la delibera del 2 Agosto della Regione Emilia Romagna (che copre il periodo 1/01/2013 - 30/06/2013)
Dati territoriali più rilevanti:
BOLOGNA : CIGS + 52%
FORLI/Ces....: CIGO + 51% - CIGS +97%
REGGIO Em..: CIGO + 44%
MODENA : CIGO + 42% - CIGD + 30%
PARMA : CIGO + 37% - CIGD + 22%
Ancor più significativo il dato di comparazione con quello nazionale: mentre a livello nazionale si riscontra una riduzione del ricorso agli ammortizzatori sociali, in Emilia Romagna si registra un incremento del 15% rispetto al 2012 con un utilizzo totale degli ammortizzatori, nel periodo Gennaio- Luglio 2013, di 53,5 milioni di ore (per un totale di circa 80.000 lavoratori coinvolti). Per queste ragioni è ancor più urgente il provvedimento, da parte del Governo, di rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga per garantire la copertura del reddito ai lavoratori coinvolti nella crisi e che hanno terminato la possibilità di far ricorso agli ammortizzatori ordinari.
Certamente la risposta alla crisi non può essere solo quella degli ammortizzatori, ma si rende necessaria un'azione a livello locale (regionale) e nazionale (governo) in grado di produrre un'inversione di rotta radicale alle politiche economiche ed industriali del paese. Si può uscire dalla crisi solo con interventi strutturali sulla fiscalità, sugli investimenti in ricerca, innovazione e infrastrutture, su nuovi modelli organizzativi che permettano un intervento di riduzione dell'orario di lavoro: insomma è necessario investire sul lavoro e non usare il lavoro come polmone sul quale agire per tagliare i costi e produrre nuove marginalità. Da Settembre, a livello regionale, è assolutamente necessario dare gambe al “Patto per la crescita” sottoscritto da tutte le parti sociali e le istituzioni locali, con il quale si individuavano strumenti ed azioni per uscire dalla crisi.
Questo è il sesto anno di una crisi che si traduce in impoverimento generale, tensione sociale, conflitto generazionale, e non è più sopportabile il perdurare di questa situazione.
Antonio Mattioli Cgil Emilia Romagna


21 agosto 2013

Caso FIREM...la Cgil non ci stà

Chiudere la fabbrica per ferie, trasferire i macchinari in Polonia durante la chiusura, mettere sul lastrico decine di famiglie, è stata la scelta “illuminata” di uno che si definisce imprenditore come Fabrizio Pedroni, titolare della Firem di Formigine Come se ciò non bastasse il Pedroni si permette di disertare gli incontri convocati dalle istituzioni locali adducendo come motivazione la condizione di “poca serenità” con la quale si avvierebbe il confronto: cioè in questo paese uno ti chiude la fabbrica nei denti, “trasloca” in Polonia, produce un trauma sociale di cui è l'unico responsabile, e se la cava dicendo che “c'è poca serenità”.
Oltre al mancato rispetto della dignità di chi lavora, insopportabile, nei nostri territori siamo di fronte ad un'arroganza senza precedenti che non può essere sottovalutata: "da nessuno". Chiediamo l'immediata attivazione della Regione Emilia Romagna per ricondurre il Pedroni ad atteggiamenti civili e per attivare comunque le procedure per garantire la copertura retributiva dei 40 lavoratori rimasti senza posto di lavoro.
Chiediamo l'intervento dei Ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico, anche in riferimento agli accordi commerciali tra Italia e Polonia, per evitare che tali operazioni piratesche come quelle di Pedroni abbiano a ripetersi. Soprattutto chiediamo che venga ripristinata l'attività produttiva a Formigine.
Pedroni ha dichiarato ai giornalisti che in casa sua non deve chiedere permesso a nessuno, ma lui sa benissimo che la Firem si è sviluppata nel nostro paese, nella nostra regione, grazie al contributo fattivo di decine di lavoratori che oggi si trovano fuori dai cancelli con un “calcio nel sedere”
Aldilà dell'indagine conoscitiva della Procura di Modena, non ci fermeremo ed osteggeremo in tutti i modi possibili la scelta e l'arroganza dell'azienda.
La dignità del lavoro non può essere schiacciata sotto i piedi!
Antonio Mattioli Cgil Emilia Romagna

19 agosto 2013

Una lacrima per Anne Frank

Per la prima volta sono andato ad Amsterdam, ed ecco un via vai di biciclette che corrono veloci sulle innumerevoli piste ciclabili e percorsi riservati. Adiacente alla stazione spicca un mega parcheggio su tre piani per 2.500 biciclette, ma dicono che sono oltre 9.000 le bici che ogni giorno sostano nelle aree vicino alla stazione. Il centro storico è da favola con le case del 1.600  ben mantenute, non snaturate, sono un po’ inclinate in avanti e hanno in cima una carrucola per far salire più facilmente le merci e la mobilia. Tutte senza antenne o parabole anti-estetiche, ma la TV si vede bene lo stesso grazie alla miglior tecnologia. Ci sono un  sacco di negozi, ristoranti, bar, caffetterie, supermercati e non passano inosservate le discutibili sale/caffé attrezzate per fumare l’erba legalizzata. Poi, sinceramente evitando il culto maschilista, ho visto molto meglio il loro quartiere a “luci rosse”, piuttosto dell’ipocrisia italiana con le ragazze in sosta lungo la nostra Via Emilia.. In giro incontri tanti italiani, turisti o residenti, chi da pochi mesi, chi da 50 anni e tutti si dicono soddisfatti del sistema lavoro, fisco, welfare e sociale in generale; per me era risaputo ma c’è chi resta sbigottito e incredulo di tanta equità sociale nonostante il Re e la Regina. Sono piene di poesia anche le case galleggianti, “Boat House”, ricavate da vecchi battelli e che sono all’attracco sulle sponde dei canali cittadini, tutti ben navigabili. E’ molto affidabile il sistema dei tram elettrici su rotaie, sono tante metro a cielo aperto, su ogni linea ogni 5 minuti ne arriva uno, non come mi è capitato a Roma dove a volte aspetti e spera, della serie se vado a piedi faccio prima. Le macchine in transito nel centro storico in percentuale agli abitanti sono molto poche perché oltre all’uso della bici e ai tram, ci sono gli autobus e la metro per gli spostamenti più lunghi. Ho apprezzato i vari musei visitati e le case museo di Rembrandt e Van Gogh e considero molto intelligente la strutturale valorizzazione turistica della loro storia e della storia dei loro artisti. Ma l’emozione forte, il nodo in gola, gli occhi lucidi al limite delle lacrime, sono sopraggiunte durante la visita alla “Casa di Anne Frank”. Quasi tutti abbiamo letto e visto i film sulla storia di Anne, ma ritrovarsi proprio li nel nascondiglio in cui Anne Frank scrisse il diario ed altro durante la Seconda Guerra Mondiale è toccante e coinvolgente. Ho rivisitato il periodo di clandestinità di questa ragazzina e tutta la forza degli insegnamenti che ci ha lasciato scritto a memoria di quel drammatico vissuto. Mi sono venuti in mente i racconti di mio padre che evitò la deportazione riuscendo a fuggire per ben 2 volte agli arresti subiti a Mestre dalle S.S. e a Ferrara dalle camicie nere, mentre era sulla strada del ritorno dal fronte Jugoslavo dopo l’ 8 settembre 1943. Poi come Anne, ricercato e clandestino, rimasto sotto il bombardamento di casa sua, vicino al Monticino della Serra, una notte in cui cercava di rifocillarsi e di far scorta di cibo. In seguito, a guerra finita, fortunatamente salvatosi dopo diversi mesi di ricovero nell’Ospedale di Imola, dove era stato portato in fin di vita con un carro tirato da 2 buoi. Nello stesso momento forte ed intenso ho tenuto ben a mente che l’esercizio della memoria non può essere o divenire solo un oggetto, una visita turistica o altro legato a terribili storie del passato, ma deve restare un processo e un cantiere aperto nelle coscienze degli esseri umani. Ancor oggi ci sono troppe guerre in giro per il Mondo, alcune conosciute, tante sconosciute, che generano, torture, umiliazioni, miserie e povertà, clandestini e deportati, donne , uomini, ragazzi e bambini in fuga in cerca di sopravvivenza.

Angelo Gentilini
 “Prima o poi questa guerra finirà, e torneremo a essere uomini e non soltanto ebrei!”
Anne Frank, 11 aprile 1944.

16 agosto 2013

Ferragosto caldo agli Autogrill Sillaro

Le lavoratrici e i lavoratori delle aziende della ristorazione autostradale, in seguito alle richieste da parte della associazione datoriale FIPE ( Federazione Italiana Pubblici Esercizi), associazione cui aderiscono grandi aziende come Autogrill, My Chef, Chef express, Sarni e altre aziende della ristorazione, in merito al rinnovo del contratto nazionale di lavoro del Turismo, stanno effettuando ore di sciopero in queste settimane di agosto per rivendicare il diritto ad un rinnovo contrattuale adeguato. Per rivendicare il giusto diritto ad un vero rinnovo contrattuale venerdì 16 agosto hanno effettuato le prime 4 ore di sciopero i 50 dipendenti dell’Area di servizio, nei pressi del casello di Castel San Pietro Terme, Autogrill Sillaro Ovest, Autostrada A14 direzione Ancona, con un presidio davanti al locale dalle 10 alle 14 durante il quale i dipendenti hanno informato i clienti sulle ragioni della protesta e distribuito gratuitamente delle bottigliette di acqua contrassegnate con le parole d’ordine dello sciopero. «L’adesione allo sciopero è stata pressoché totale ed è grave che Autogrill abbia sostituito il personale in sciopero con responsabili di altri punti vendita fatti venire appositamente- commenta Morena Visani, segretaria Filcams Cgil di Imola che ha preso parte al presidio di questa mattina».
A.G. da info Filcams-Cgil Imola

14 agosto 2013

Quando "Enzo Ferrari" lapidò Berlusconi

“Guardi, lei pensi ai fatti suoi e non ai miei, la prego. Si occupi del suo cinema, dei suoi spettacolini televisivi e mi lasci in pace. Io faccio l’industriale, lei faccia le sue cose e mi auguro che riesca a farle bene, ma lasci perdere la Ferrari, le sue macchine e soprattutto me. Sono faccende che non la riguardano e di cui non capisce niente. Sono stato chiaro?” E non interessato alla replica di Berlusconi buttò malamente giù la cornetta. Questa è la frase che Enzo Ferrari, scomparso a 90 anni il 14 agosto 1988 , proferì dieci anni prima per lapidare Silvio Berlusconi, che affacciatosi alla notorietà lo aveva  criticato sostenendo che all’età di 80 anni avrebbe dovuto mollare fabbrica e corse.
A.G. da fonte:
Pino Allievi "LA GAZZETTA DELLO SPORT"

12 agosto 2013

Il ritardo della stampa sulle pensioni d'oro

A causa di una breve vacanza ho letto solo oggi gli articoli scritti nel week end da vari giornali nazionali sulla questione delle "pensioni d'oro" ed altri privilegi pensionistici. Riporto una frase letta: "La settimana scorsa ha destato scalpore la pensione del già citato Mauro Sentinelli". Annoto, sulla questione in oggetto, il grande ritardo di una certa stampa nazionale, perchè già nel mese di dicembre 2012 la rivista dello Spi-Cgil (pensionati) "LiberEtà" evidenziò il paradosso tutto italiano ed io stesso scrissi un pezzo nel blog che fu pubblicato da altri siti web e da vari giornali locali. Comunque si può dire che la novità è l'importo pensionistico mensile di Sentinelli che da 90.246 euro è salito a 91.337 euro. Per info incollo sotto il pezzo che scrissi nel mese di dicembre 2012 e ricordo per l'ennesima volta che "la corretta informazione è democrazia".
Angelo Gentilini

17 dicembre 2012


Pensioni e Liquidazioni di LUSSO

Mentre si chiedono ai lavoratori e lavoratrici dei sacrifici enormi per il bene pubblico, c’è un gruppo di centomila cittadini che sono dei super pensionati di lusso e che nessuna riforma riesce a toccare. Per questi pensionati d’oro lo Stato spende 15 miliardi di euro all’anno, ognuno in media intasca 150 mila euro.  Per il totale di 13,8 milioni di pensioni la spesa è di 190 miliardi e  7,2 milioni di pensionati ha in media un assegno mensile di 770 euro (uomini), 569 (donne). Il più ricco dei centomila nababbi è Mauro Sentinelli, ex manager della Telecom, che percepisce 90.246 euro al mese, circa 3.000 al giorno, a cui vanno sommati i gettoni di presenza nel Cda di Telecom e di Presidente Enertel Servizi. Poi, per esempio, Lamberto Dini accumula varie pensioni  per un totale di 40.000 euro al mese, idem per Giuliano Amato che arriva a 30.000.

08 agosto 2013

Appuntamento da segnare in agenda

Fondata sul lavoro: dal 5 al 9 settembre con la Cgil nell’area verde del Centro Sociale La Tozzona di Imola

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La Cgil di Imola dal 5 al 9 settembre per il terzo anno vi da appuntamento con 5 giorni di incontri, musica e buona cucina nell’area verde del Centro Sociale La Tozzona, nel quartiere Pedagna di Imola.
A.G. da info Cgil Imola


06 agosto 2013

Crisi BERCO...comunicato stampa Cgil

“ L'accordo della Berco è un buon viatico per ricominciare a parlare di investimenti e futuro”
 L'accordo sottoscritto in Confindustria a Ferrara sulla conclusione della vertenza Berco rappresenta un punto di partenza per ricominciare a parlare di futuro.
Dopo mesi di trattativa e la minaccia di 611 licenziamenti, l'accordo sottoscritto lo scorso venerdì notte deve impegnare l'azienda su un piano industriale che garantisca il rilancio del sito di Ferrara e del gruppo in Italia.
Il risultato di avere respinto la posizione unilaterale dell'impresa e di avere evitato effetti traumatici sul lavoro dipendente non era per niente scontato e solo grazie alla straordinaria tenuta unitaria dei lavoratori, all'accorta regia sindacale e alla fermezza delle istituzioni locali e regionali è stato possibile raggiungerlo.
Il territorio ferrarese e la regione Emilia Romagna rischiano di essere impoveriti da scelte imprenditoriali che, sull'altare del profitto e con una competizione giocata sul compressione del costo del lavoro, scelgono la strada dei licenziamenti invece di produrre scelte di politica industriale che potrebbero rappresentare un'alternativa reale e sostenibile alla crisi. La Berco ora e prima la Basell (due multinazionali) avevano scelto questa strada e gli accordi raggiunti permettono di lavorare su una inversione di rotta in grado di aprire nuove possibilità per il futuro. C'è ancora molto da fare e non c'è tempo da perdere. L'azione congiunta dei lavoratori e del sindacato deve mettere nelle condizioni queste realtà di ragionare di politiche industriali, programmazione ed investimenti, finalizzati a stabilizzare i livelli occupazionali, evitare traumi sociali, garantire insediamenti industriali vitali per Ferrara, per la nostra regione e per tutto il Paese.
Antonio Mattioli Cgil E.R.- Giuliano Guietti Cgil FE

05 agosto 2013

Il welfare tedesco è migliore del nostro

Ci può fare un esempio di cosa significa l’applicazione concreta di questo modello? Si cita continuamente, per esempio, il modello tedesco. Come funziona in quel Paese il welfare?“Le dico solo questo, una donna tedesca disoccupata, sola, con tre figli e un affitto di 500 euro, riceve dallo stato 1850 euro al mese. L’affitto nel caso specifico è basso, ma lo stato si impegna a pagare un affitto medio, quindi questa signora potrebbe avere di più in relazione all’affitto da pagare. Lo stato paga poi il riscaldamento e l’acqua calda”.
In Italia addirittura si afferma che il welfare sarebbe in realtà tramontato, finito, esaurito.
“Si tratta di una mistificazione. Quando si parla degli aggiustamenti al welfare state attuati nei vari paesi, ci si dovrebbe rapportare al punto di partenza. Ma questo non lo si fa, anche perché l´abc, per così dire, del welfare appare inimmaginabile in Italia. Per avere un’idea della realtà dobbiamo pensare che la Corte Costituzionale tedesca ha giudicato come parzialmente incostituzionale la riforma restrittiva del cancelliere Schröder, dopo il ricorso di una famiglia – padre, madre e una figlia – perché doveva vivere con soli 850 euro al mese (e naturalmente affitto e riscaldamento a carico dello stato). Una somma di 850 euro in Italia è uno stipendio, da cui si deve anche cercare di far uscire l’affitto e tutto il resto. Inoltre, la vita in Germania (controllate con Internet) costa meno che nel nostro Paese.........Clicca per approfondire....
A.G. da info  bastacasta.altervista.org

03 agosto 2013

Crisi BERCO....positivo aggiornamento

Ultima ora: si riapre nella notte uno spiraglio per la Berco

Nella notte tra venerdì e sabato 3 agosto a Ferrara si è riaperta la trattativa sulla Berco. Un anno di cassa integrazione e incentivi alla mobilità per i lavoratori prossimi alla pensione. Queste alcune delle clausole dell’accordo stipulato nella notte tra la dirigenza Thyssen e le sigle sindacali che in queste ore stanno informando i lavoratori proprio sull’evoluzione della trattativa notturna. Uno spiraglio per la Berco, che ha uno stabilimento dove lavorano 33 persone anche a Imola, dove fino a poche ore fa si parlava di centinaia di lavoratori a casa senza ammortizzatori.
A.G. da info Cgil Imola.it
Questa notizia mi illumina la giornata e credo che solo il gran gioco di squadra "contro" abbia indotto i vertici della Berco al ripensamento e alla riapertura della trattativa. Tenere duro, specialmente quando si è in tanti e uniti, è importante e a volte si riesce a reggere un ponte che ti permette di attraversare il guado. Un forte abbraccio solidale ai lavoratori, lavoratrici, Rsu e sindacalisti impegnati in questa estenuante e bollente partita
Angelo Gentilini

Fiat...la Costituzione va rispettata

Fiat. Landini (Fiom): “L'Azienda rifiuta la nostra proposta di sospendere le vie giudiziali per ripristinare i diritti sindacali, disattendendo la sentenza della Corte Costituzionale”

 La Fiat ha confermato la decisione di escludere la Fiom-Cgil, disattendendo così la sentenza della Corte costituzionale. Infatti, nell'incontro di oggi ha rigettato la proposta che i metalmeccanici della Cgil gli avevano fatto lo scorso 8 luglio che prevedeva la sospensione delle azioni legali al fine di  ripristinare le normali relazioni sindacali all'interno del Gruppo.”
La Fiat ha risposto a questa nostra proposta ribadendo che le agibilità sindacali potranno essere concesse alla Fiom solo se c'è da parte di quest'ultima il riconoscimento del Contratto collettivo specifico di lavoro. Paradossalmente, la direzione aziendale ha chiesto alla Fiom-Cgil di riconoscere la stessa intesa che l'ha esclusa dalle relazioni sindacali.”
“Trincerandosi dietro la scusa che i suoi avvocati stanno ancora valutando gli effetti della sentenza della Consulta, la Fiat ha addirittura rifiutato la richiesta della Fiom di tornare a incontrarsi a settembre, anche per affrontare tutti i nodi del futuro industriale del Gruppo.”
“L'Azienda conferma così la decisione di continuare su un percorso di non riconoscimento della rappresentatività della Fiom, nonostante la Corte Costituzionale abbia giudicato questo comportamento lesivo degli articoli 2, 3 e 39 della nostra Costituzione.”
A.G. da Ufficio stampa Fiom-Cgil Nazionale


02 agosto 2013

Crisi BERCO...la situazione si fa più dura

Imola. Dopo ore di trattativa, alle 2,30 della notte tra giovedì e venerdì 2 agosto, al Ministero del Lavoro, si è formalizzata la rottura della trattativa tra le Istituzioni, sindacato e i vertici aziendali della Berco, azienda della Thyssenkrupp, una delle aziende più importanti per la filiera della meccanica, come numero di addetti, dell'Emilia Romagna (oltre duemila).   
"Nonostante gli sforzi fatti l'azienda non ha voluto fare nessun passo avanti rispetto ai 611 licenziamenti intimati, in realtà non ha mai voluto fare un accordo e ha pervicacemente seguito la strada della rottura – è il duro commento di Stefano Pedini, segretario della Fiom che, con il delegato dello stabilimento imolese Giuseppe Russo, ha partecipato a tutta la trattativa-. Tutte le proposte di mediazione presentate, comprese quelle del governo, sono state respinte dai vertici della multinazionale tedesca e ora partiranno le lettere di licenziamento per oltre 600 lavoratori (di cui oltre 400 nello stabilimento di Copparo) compresi una parte di quelli impiegati nello stabilimento di Sasso Morelli che attualmente occupa 33 persone. Licenziamenti che nel nostro territorio rischiano di decretare, di fatto, la chiusura dello stabilimento produttivo. A nulla sono servite le pressioni sulla multinazionale anche da parte del governo italiano per il tramite di quello tedesco".
"E' evidente che lo scenario che si apre ora è drammatico, l'impatto dei licenziamenti è insostenibile e in tutti gli stabilimenti sarà attuato uno sciopero ad oltranza - continua Pedini - . Abbiamo già inviato una richiesta di incontro urgente al sindaco Daniele Manca e all'assessore allo sviluppo economico Mirco Cantelli sulla situazione che si sta determinando anche nel nostro territorio e che rischia di farci perdere professionalità e un altro sito produttivo". 
  A.G. da comunicato stampa Fiom-Cgil Imola