14 aprile 2020

14 aprile 1945, Imola Città libera.

Dopo una cauta avanzata, tra l’11 e il 14 aprile 1945, le avanguardie della VIII e della V Armata sono alle porte di Imola. A seguito dello sfondamento delle linee difensive sui fiumi Senio e Santerno, l’esercito tedesco è ovunque in rapida ritirata. Nella mattinata di sabato 14 aprile i comandi partigiani passano all'azione per occupare tutti i punti strategici della città e vicino a piazza dei Servi, in uno scontro con una pattuglia tedesca di retroguardia, muore il partigiano Anacleto Cavina. Mentre Ezio Serantoni (Mezzanotte) inviò oltre il fiume Santerno Luigi Lincei (Sganapino) per la presa di contatto con il Comando alleato e per informarli sulla reale situazione cittadina. I Gruppi di Combattimento italiani affiancano i soldati polacchi del 2. Corpo d’Armata, mentre gli americani della V Armata scendono dalla valle del Santerno. Nelle prime ore del pomeriggio del 14 aprile gli ultimi Tedeschi lasciano la città. Poco dopo i soldati polacchi della III Brigata della V Divisione "Karpacka" entrano da Porta dei Servi. Il primo reparto raggiunge piazza Maggiore (ora Piazza Matteotti) alle 17 e 15, accompagnato da alcuni partigiani gappisti (GAP). Ad accogliere gli Alleati liberatori vi sono partigiani delle SAP e rappresentanti del CLN, riconoscibili per una fascia bianca al braccio sinistro. Il 15 aprile, assieme ai comandi Alleati, entreranno a Imola anche i partigiani combattenti della 36a Brigata Garibaldi "Alessandro Bianconcini", protagonisti di numerose eroiche battaglie sull’Appennino romagnolo. Oggi, 14 aprile 2020, 75° anniversario della Liberazione di Imola, alle ore 17 a ricordo e memoria risuoneranno le campane della torre del municipio.
Angelo Gentilini