Dopo
una cauta avanzata, tra l’11 e il 14 aprile 1945, le avanguardie
della VIII e della V Armata sono alle porte di Imola. A seguito dello
sfondamento delle linee difensive sui fiumi Senio e Santerno,
l’esercito tedesco è ovunque in rapida ritirata. Nella
mattinata di sabato 14 aprile i comandi partigiani passano all'azione
per occupare tutti i punti strategici della città e vicino a piazza
dei Servi, in uno scontro con una pattuglia tedesca di retroguardia,
muore il partigiano Anacleto Cavina. Mentre Ezio Serantoni
(Mezzanotte) inviò oltre il fiume Santerno Luigi Lincei (Sganapino)
per la presa di contatto con il Comando alleato e per informarli
sulla reale situazione cittadina. I Gruppi di Combattimento
italiani affiancano i soldati polacchi del 2. Corpo d’Armata,
mentre gli americani della V Armata scendono dalla valle del
Santerno. Nelle prime ore del pomeriggio del 14 aprile gli ultimi
Tedeschi lasciano la città. Poco dopo i soldati polacchi della
III Brigata della V Divisione "Karpacka" entrano da Porta
dei Servi. Il
primo reparto raggiunge piazza Maggiore (ora Piazza Matteotti) alle
17 e 15, accompagnato da alcuni partigiani gappisti (GAP). Ad
accogliere gli Alleati liberatori vi sono partigiani delle SAP e
rappresentanti del CLN, riconoscibili per una fascia bianca al
braccio sinistro. Il 15 aprile, assieme ai comandi Alleati,
entreranno a Imola anche i partigiani combattenti della 36a Brigata
Garibaldi "Alessandro Bianconcini", protagonisti di
numerose eroiche battaglie sull’Appennino romagnolo. Oggi, 14
aprile 2020, 75° anniversario della Liberazione di Imola, alle ore
17 a ricordo e memoria risuoneranno le campane della torre del
municipio.
Angelo
Gentilini