Oggi siamo in piazza, in tante piazze italiane ed europee, per chiedere un cambio di rotta e un patto sociale europeo. Si assiste ad un progressivo smantellamento del welfare, delle tutele e dei diritti dei lavoratori e lavoratrici. I grandi gruppi industriali e finanziari pensano sempre di più che si deve superare la crisi proponendo linee guida unilaterali che affossano la democrazia e la reale necessità partecipativa. Servono dei governi politici che sappiano cogliere i bisogni di tutte le parti sociali, invece in particolare in Italia abbiamo un Governo tecnico che con sagacia persegue una politica di rigore ma duramente recessiva che porta solo ad allargare la crisi e ad impoverire sempre di più i ceti più deboli e trascina su questa strada anche i cosiddetti ceti medi. Inoltre questi tecnici offendono l'intelligenza dei cittadini con proposte indecenti e contraddittorie, come alzare l'età pensionabile per tutelare il futuro dei giovani e affermare anche che i giovani italiani sono SCHIZZINOSI, quando si sa che in Italia tra i 15 e i 25 anni ci sono 600.000 disoccupati, che non lavorano e non studiano più, ma si sa anche che la richiesta-domanda del mercato è di solo 38.000 posti. C'è tanto da fare ed è un vero peccato non aver ascoltato a sufficienza un uomo che nel 1974 ci disse che serviva urgentemente una Governance mondiale per indirizzare almeno i processi socio-economici-ambientali fondamentali, principali, sostenibili. Si sa che ognuno raccoglie ciò che semina perciò non si può continuare a pensare e a lasciare che siano in pochi a seminare per il bene dei tanti.
Angelo Gentilini