Oggi 13
maggio,
Cgil
nazionale,
Cgil
Calabria
e Cgil
Emilia Romagna,
terranno a Cutro (Crotone) un'importante iniziativa dal titolo
"Emilia
Romagna e Calabria uniti nella legalità per un nuovo modello sociale
e di sviluppo",
organizzata con la Camera del Lavoro di Crotone e l'Osservatorio Cgil
sulla legalità “Salvatore Aversa”. L'appuntamento è per le ore
17.00
presso la sala conferenze “Falcone e Borsellino" del Comune
di Cutro. Parteciperanno il Segretario nazionale della Cgil
Gianna
Fracassi,
i Segretari generali della Cgil Calabria, Michele
Gravano,
e dell’Emilia Romagna, Vincenzo
Colla.
Interverranno, tra gli altri, il Sottosegretario di Stato al
Ministero della Giustizia, On.
Gennaro Migliore
e il Vice Presidente della Commissione Antimafia, On.
Claudio Fava. Il
convegno, che si svolgerà nel luogo di insediamento storico della
cosca 'ndranghetista Grande Aracri, vede a fianco due strutture
regionali della Cgil, per sottolineare il radicamento dell'associazione mafiosa su
tutto il territorio nazionale, come emerso dalle indagini della DDA e
dai maxi-processi “Aemilia” (in cui le organizzazioni sindacali
della regione si sono costituite parte civile), “Kyterion” e
“Pesci”, e il costante impegno del sindacato di corso d'Italia
nella lotta alla criminalità organizzata. “Illegalità
e penetrazione delle mafie nell'economia configurano il punto di
arretratezza più grave del nostro sistema sociale e civile, che lede
profondamente il tessuto economico dei territori coinvolti e i
diritti dei lavoratori", si legge in una nota della Cgil
nazionale. "Laddove il lavoro è attaccato dall'illegalità o
dalle mafie - prosegue la nota - la nostra organizzazione partecipa
ai processi: è accaduto in Calabria, a Pesaro in un processo per
caporalato, e recentemente a L’Aquila per i fatti gravissimi legati
alla ricostruzione, dove la costituzione di parte civile è stata
presentata dal segretario generale Susanna Camusso". Vi
è poi un altro tema al centro dell'iniziativa del 13 maggio: "il
Sud e il Nord del Paese possono affrancarsi da ogni mafia mettendo in
campo un modello sociale e di sviluppo incentrato sulla piena
affermazione della legalità e il pieno riconoscimento dei diritti
delle lavoratrici e dei lavoratori?". "La nostra risposta -
continua la nota - non può che essere positiva, ed è ciò che la
Cgil ha provato a fare con il Piano del Lavoro, con la vertenza
“Laboratorio-Sud
Idee per il Paese”,
con il documento congiunto “Impresa
e Lavoro: le proposte di Cgil, Cisl e Uil sul Masterplan per il Sud”,
con il ” Patto per il Lavoro” sottoscritto in Emilia Romagna nel
luglio scorso e il Patto per lo sviluppo in fase di discussione in
Calabria”. Per
la Cgil "sono necessari importanti interventi normativi, a
partire dall’approvazione della legge sulla gestione dei beni e
delle aziende sequestrate e confiscate alle mafie, di cui siamo stati
promotori, e che dopo il passaggio alla Camera attende il via libera
del Senato"."Legalità,
diritti, lotta alla criminalità organizzata e a tutte le mafie -
conclude la Cgil - sono gli obiettivi con cui, storicamente, il
sindacato si è misurato, pagando anche prezzi durissimi. Bisogna
ripartire dal lavoro, dai valori democratici di cui il movimento
delle lavoratrici e dei lavoratori è portatore, per ricostruire una
strategia d'azione per la definitiva espulsione della criminalità
organizzata dal consesso civile".
Angelo Gentilini, da info Cgil E.R.