I
dati sulla disoccupazione restano stabili e si registra un calo delle
ore di cassa integrazione derivante in particolare da due fattori: il
primo dipende dal fatto che terminati gli ammortizzatori partono i
licenziamenti; il secondo riguarda le imprese che esportano (essendo
pressoché ferma la domanda interna) che vivono l'onda lunga del
secondo e terzo trimestre del 2015 durante quella che è stata
definita la mini ripresa. Mentre si registra una diminuzione
importante della cassa integrazioni ordinarie (oltre il 50% in meno
rispetto al 2015), si assiste ad un aumento del 50% della cassa
integrazione straordinaria e di quella in deroga, che sostanzialmente
vedono una partenza 2016 peggiore di quella dell'anno passato. A
conferma di ciò si aggiunga che i disoccupati nel circondario
restano stabili oltre le 8.000 unità, facendo definitivamente
svanire le dichiarazioni propagandistiche sull'aumento
dell'occupazione, in virtù dei benefici di stato a seguito delle
riforme governative, con il conseguente abbassamento delle tutele e
dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. “Questi
dati impietosi confermano che per la maggior parte della popolazione
in età lavorativa l'emergenza lavoro è tutt'altro che finita –
commenta Stefani Paolo segretario della Cgil di Imola – e che la
necessità di creare delle occasioni occupazionali continua ad essere
la priorità del territorio e del Paese. Abbiamo accolto molto
favorevolmente le parole dell'assessore Raffini quando ha comunicato
l'interesse di alcune imprese di insediarsi sul territorio, ma
crediamo che serva mettere in chiaro alcuni punti che affrontino
prima di tutto il problema delle disoccupazioni di lunga durata e di
come metterle in relazione con i processi di riqualificazione
professionale, quando capiremo nel dettaglio quali tipologie di
impresa hanno manifestato questo interesse. Come crediamo, inoltre,
che il Centro per l'Impiego debba essere il punto di riferimento
pubblico che unisca la domanda, l'offerta e la formazione dei
disoccupati ai quali si potrebbero presentare delle opportunità. Per
la Cgil di Imola l'attrazione di un territorio passa attraverso vari
fattori, tra cui l'accorciamento dei tempi burocratici per le
autorizzazioni delle ristrutturazioni dei capannoni ora vuoti,
evitando così di consumare altri terreni, che devono rappresentare
il primo approccio per eventuali nuovi insediamenti su tutto il
territorio e non solo in una parte di esso, o attraverso il cablaggio
di tutta l'area industriale sulla banda ultra-larga e nell'offerta di
servizi a tutte le imprese che svolgono la loro attività, comprese
quelle già in essere. Ci aspettiamo quindi, come già annunciato
dall'assessore, che ci sia un confronto tra l'Amministrazione
comunale, il sindacato e le associazioni di impresa per potere
esprimere le rispettive valutazioni. Nei prossimi giorni verrà
presentata la sesta edizione dell'”Osservatorio sull'economia e il
lavoro nel Circondario di Imola”, curata dall'Ires Cgil dell'Emilia
Romagna, e sarà un'importante occasione di confronto con i cittadini
per analizzare nel dettaglio questi dati del nostro territorio”.
Angelo Gentilini, da info Cgil Imola.