I
problemi relativi alla discarica non riguardano solo l'ampliamento
della stessa, ma colpiscono anche i lavoratori che vi sono occupati,
una ventina, i quali lamentano una serie di inadempienze a cui si
deve dare risposta. Bagni e spogliatoi non ci sono; i macchinari sono
obsoleti, spesso mal funzionanti e probabilmente non rispettano le
norme di sicurezza. Alcuni dispositivi e il vestiario non sono adatti
alle stagioni e sono a carico dei lavoratori. Non ci sono sistemi di
aria condizionata e d'estate, dentro ai capannoni, è decisamente
molto caldo, ben oltre quello che sarebbe previsto. Non
c'è uno spazio in cui mangiare e non si è ancora chiusa la
trattativa sui buoni pasto con la Coop. Cet, gestore della discarica,
che si era presa l'impegno di farsene carico. C'è poi tutta una
serie di questioni relative all'organizzazione del lavoro, quali
turni cambiati quotidianamente; ore di straordinario richieste anche
oltre quelle previste dal contratto; lavoratori continuamente
trattati con sufficienza dai superiori. Tutto questo dimostra che c'è
un'evidente necessità di ragionare sui carichi di lavoro,
sull'organizzazione dello stesso e sui rapporti interpersonali che
comunque devono sempre essere improntati sul massimo rispetto. Per
concludere, questi lavoratori vivono continuamente nell'incertezza
sia per quel che riguarda i loro diritti contrattuali, infatti
puntualmente ad ogni cambio d'appalto le ditte uscenti non pagano le
mensilità arretrate e il Tfr, sia per quanto concerne la certezza
del loro posto di lavoro, visto che tutte le aziende che sono in
appalto registrano presto o tardi difficoltà economiche nel
sostenere i costi di tale servizio. Questa
storia si ripete oramai da sei anni. Si sono alternate già tre
aziende (tra queste una ha avuto i vertici arrestati per collusione
camorristica, il che getta una luce inquietante sulla trasparenza
degli appalti nell'igiene ambientale), senza che si sia mai data una
risposta definitiva sia alle problematiche dei lavoratori, sia sulla
sorte di tale servizio. Sarebbe auspicabile che Hera e il Comune di
Imola incontrassero il sindacato FP Cgil, al fine di risolvere le
questioni sopra evidenziate.
Angelo Gentilini, da comunicato stampa: Davide Baroncini FP Cgil Imola.