Il presidio davanti al casolare svoltosi la mattina del 9 maggio ha visto il coinvolgimento di molte persone: singoli cittadini, scolaresche, sindaci ed associazioni provenienti da tutta Italia. Nonostante la soddisfazione per la riuscita dell’evento non intendiamo però perdere di vista l’obbiettivo, che è l’esproprio. Ricordiamo che nonostante il vincolo posto dalla Regione Siciliana il casolare in mancanza dell’esproprio resta nella disponibilità del proprietario. Il rischio di speculazione sul nome di Peppino è dietro l’angolo. Recentemente è comparsa una fantomatica associazione guidata da qualcuno con legami di parentela con il proprietario e da personaggi della politica sempre contrari alla storia Di Peppino, che casualmente prende il nome di Libera Cinisi, a questa il proprietario pare voglia affidare il casolare. La stessa dichiara di voler raccogliere fondi per acquistare il casolare che il proprietario non ha mai voluto vendere alla famiglia Impastato prima, al comune dopo. Appare chiaro come si voglia ingenerare confusione per speculare sul nome di Peppino, per questo non ci fermeremo sino a quando il casolare non diventerà patrimonio comune.
Angelo Gentilini, da info "Rete 100 passi" www.change.org/ il casolare dove fu assassinato Peppino Impastato