“Senza buoni tornerà il lavoro nero”, ha dichiarato l'ex ministro Sacconi a commento della decisione del governo di abolire l'istituto dei voucher, così come proposto dal referendum abrogativo della Cgil. E tanti altri commentatori si sono poi inseriti su questa scia. Quindi, ne dovremmo dedurre che con l'esplosione dei voucher registrata negli ultimi anni, il lavoro nero era scomparso, o almeno si era significativamente ridotto? Nessuna delle indagini svolte in questi anni è in grado di confermare questo assunto, che invece l'ex ministro – e tanti altri insieme a lui – sembrano curiosamente dare per scontato. Anzi, l'indicatore Istat che misura il tasso di irregolarità degli occupati è in crescita dal 2010. Nel 2014, ultimo anno censito dall’istituto di statistica, ha raggiunto quota 13,3%, apice dell'ultimo decennio; guarda caso è anche l'anno nel quale l'utilizzo dei voucher decolla (quasi 70 milioni di ticket acquistati), dopo gli interventi di liberalizzazione compiuti nel 2012 e 2013.
Forse, a voler essere benevoli, la confusione nasce dal fatto che nel linguaggio corrente lo strumento dei voucher continua impropriamente a essere associato ai cosiddetti “lavoretti”: la colf che fa poche ore la settimana, il giardiniere, lo studente o il pensionato che durante la stagione estiva raccolgono la frutta. Peccato che la realtà sia molto diversa da questa rappresentazione così diffusa nei talk-show televisivi........
Clicca il link per approfondire: www.rassegna.it/voucher-e-lavoro-nero-piu-amici-che-nemici
Angelo Gentilini, da info www.rassegna.it