Domenica 26 febbraio alle h. 10,30 verrà inaugurata ad Osteriola (di fronte alla lapide di
via San Vitale) una lapide a ricordo dei caduti partigiani.
Ci sarà il saluto del Sindaco Daniele Manca ed interverranno Ettore Bacchilega
responsabile dell’ANPI di Sesto Imolese, Bruno Solaroli Presidente dell’ANPI di Imola e
Vittorio Gardi, partigiano, la cui famiglia diede un importante contributo alla lotta di
liberazione.
Osteriola, piccolo borgo di case vicino a Sesto Imolese, durante la guerra era campagna,
un mondo di contadini e braccianti con un pugno di case, ove tuttavia perdurava uno
spirito antifascista e democratico e dove erano presenti le formazioni della sinistra,
specialmente i comunisti, che affondava le radici nelle cooperative ed associazioni fondate
fin dall’Ottocento fra i lavoratori delle campagne da Andrea Costa ed Anselmo Marabini,
che il fascismo non aveva reciso.
Tutta la “bassa” imolese diede un contributo importante alla Resistenza, qui, in
proporzione al numero di abitanti, forse ancora di più. Tutti gli abitanti della frazione
conoscevano e proteggevano i partigiani e non li tradirono.
C’erano “basi” partigiane a Serraglio perché c'era la tipografia, a Giardino, perché vi si
rifugiavano i partigiani feriti per le prime cure che venivano poi ricoverati nell'ospedale di
Imola come se fossero feriti civili; infine, nella zona di Osteriola la popolazione
all'unanimità era solidale con la Resistenza e ci si riuniva spesso, anche se prima di fare
gli incontri occorreva mettere in atto un dispositivo organizzativo di difesa per evitare
eventuali sorprese.
Osteriola diede parecchi combattenti e contribuì alle varie vicende, tra cui l’importante
“occupazione” di Sesto Imolese nel settembre del 1944 da parte delle forze partigiane che
vi tennero un comizio, prima dell’intervento di tedeschi e fascisti.
Tante furono le azioni partigiane nella zona, molte condotte dal gruppo delle GAP e SAP di
Osteriola: purtroppo vi furono caduti ed i 7 di Osteriola sono appunto ricordati nella lapide
che si inaugura.
Lino Afflitti, fabbro, partigiano molto attivo, fu appunto responsabile dei GAP dopo l’arresto
del suo predecessore Ernesto Gardelli
Candido Contoli cadde in un combattimento dopo una azione partigiana condotta insieme
a Graziano “Mirco” Zappi e Fileno Gardelli, mentre Enea Suzzi fu ucciso da un tedesco
dopo l’occupazione di Sesto Imolese.
In seguito ad un tradimento, dopo che i fascisti fecero un rastrellamento alla Bettola, altra
piccola località della zona, furono catturati ad Osteriola i sapisti Armando Gardi (medaglia
di bronzo al valore militare e padre di Vittorio) e Angelo Volta (capo nucleo SAP), ed i
militanti della 7° GAP Zelino Frascari ed Otello Cardelli, tutti poi incarcerati, torturati ed
infine fucilati (proprio perché non parlarono e non tradirono gli altri partigiani) a Bologna a
San Ruffillo, insieme ad atri imolesi.
Per tutto questo non dobbiamo dimenticare, dobbiamo ricordare questi martiri e tutti coloro
che hanno donato la vita per la nostra libertà, per la democrazia, per un’Italia più giusta:
qui stanno le nostre radici, le radici di Imola Medaglia d’Oro per la Resistenza. (Marco Pelliconi, Anpi Imola)
Angelo Gentilini, da info www.anpiimola.it