PREMESSA: "Il carattere strutturale e di lungo periodo della crisi, la profonda depressione sociale ed economica
che ancora attanaglia il Paese, richiedono una terapia shock che mobiliti energie e risorse
straordinarie creando ottimismo reale senza limitarsi ad invocarlo o prescriverlo. Si tratta di creare
direttamente lavoro (PRODUZIONE DI LAVORO A MEZZO DI LAVORO) per far ripartire la
crescita; si tratta di ridurre la disoccupazione giovanile e quella femminile (quale spreco delle
possibilità potenziali del Paese) intaccando il serbatoio di inattività (specie giovanile e femminile)
che era un problema di fondo del Paese ancora prima della crisi. L’idea generale è quella di creare
NUOVA DOMANDA (aumento dell’occupazione, del monte salari, dei consumi e degli investimenti)
promuovendo, contemporaneamente, NUOVA OFFERTA (nuovi settori di attività economica, nuovi
consumi collettivi, nuove professionalità, ecc.) per lo sviluppo futuro. Costruendo una politica che
risponda ai bisogni sociali insoddisfatti, riduca le differenze territoriali, qualifichi le attività
pubbliche, crei nuove attività economiche anche di mercato. Una politica contro la disuguaglianza
al centro della quale sta la questione femminile e l’emergenza di quella giovanile. Non ci si dica
che queste proposte sono impossibili. Tutte le volte che sono state attivate hanno funzionato. Si
può citare il “New Deal” americano, il “Piano Beveridge” inglese, le politiche del centrosinistra dei
primi anni ’60 (in buona parte sollecitate dal Piano del lavoro della CGIL del 1950), la legge per
l’occupazione giovanile numero 285 del 1978. Ci si dica, piuttosto, perché non le si vuole fare." Continua... www.cgilimola.it/2016/09/scheda-piano
Angelo Gentilini, da info www.cgilimola.it