Quello tra il presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e la Cgil è stato un rapporto lungo e consolidato. Secondo un numero consistente di indicazioni biografiche, nel 1946 si iscrive alla confederazione e ne conserva la tessera fino al 1980, partecipando attivamente, anche mentre ricopriva la carica di Capo della Stato, alla vita della confederazione. Questo il suo messaggio del 7 febbraio 2002 in occasione del 14° congresso della Cgil: “Ringrazio i delegati al 14° Congresso nazionale della Confederazione generale italiana del lavoro per il messaggio che mi hanno inviato in apertura dei lavori. Un saluto che ho particolarmente apprezzato per il riferimento al mio impegno a garanzia dell’unità nazionale e per la promozione della coesione sociale. La funzione di un grande sindacato come la Cgil è essenziale nello sviluppo della vita democratica del paese, ne costituisce un fattore fondamentale per l’edificazione e la conservazione di uno stato che, nello spirito dei principi e nel rispetto delle norme della nostra Costituzione, pone in cima ai suoi valori la tutela del lavoro, la promozione di effettiva e concreta solidarietà, anche territoriale, la crescita culturale. È stata sempre mia ferma convinzione che l’azione delle forze sociali, pur nella salvaguardia di forme di contrapposizione che trovano piena cittadinanza nell’ordinamento repubblicano, possa trarre grande giovamento da una pratica assidua del dialogo. La linea programmatica che la Cgil si dà, affermando di non essere animata da ‘alcuna pregiudiziale volontà di produrre artatamente tensioni sociali’, e il richiamo alla funzione dell’Europa nel mondo, esprimono un’alta concezione del ruolo del sindacato in una democrazia moderna. A tutti i delegati presenti a Rimini, il mio cordiale saluto con un fervido augurio di buon lavoro”. Tre anni più tardi, l'11 novembre 2005, scrive di nuovo alla Cgil in occasione del convegno di apertura delle celebrazioni per il 100° anniversario della Confederazione: “Il Centenario della Cgil è oggi occasione per ripercorrere un lungo cammino di emancipazione sociale e di crescita civile sempre ispirato ai principi della dignità della persona, della solidarietà e dello sviluppo della democrazia. Il convegno di apertura delle celebrazioni è dedicato alla nostra carta fondamentale e ai diritti sociali e del lavoro che ne rappresentano la straordinaria novità e vitalità. La storia della Cgil richiama al costante impegno per la costruzione del patto intergenerazionale, del legame di solidarietà e di equità fra le generazioni. Con la consapevolezza delle proprie tradizioni e delle sue radici storiche ed ideali il sistema sindacale deve oggi affrontare le sfide poste dal mercato aperto e globale, conservando quel ruolo di confronto, di dialogo e di mediazione che contribuisce a garantire uno sviluppo condiviso e sostenibile. Sentimenti di apprezzamento per l’importante attività della Cgil e di augurio di buon lavoro giungano a Lei, egregio Segretario Generale, al Presidente dell’Associazione per il centenario, alle autorità, agli illustri relatori ed a tutti i presenti”. Il presidente emerito non fa mancare il suo saluto, l'anno successivo (marzo 2006), in apertura del XV congresso nazionale della Cgil: “Un appuntamento solenne di confronto e di riflessione. Dal momento della sua nascita la Cgil ha intrecciato il suo impegno alla storia della nazione esercitando un’azione costante per il consolidamento della democrazia, l’avanzamento delle forze del lavoro e la coesione sociale. Riaffermare e difendere i diritti individuali e collettivi, di fronte alle sfide poste dalle nuove tecnologie e dall’apertura dei mercati, è la strada su cui proseguire per la costante attuazione dei valori di equità e di giustizia sociale su cui si fonda la nostra Carta costituzionale. Certo che la Cgil e l’intero movimento sindacale sapranno concorrere a realizzare una civiltà del lavoro sempre più matura, aperta al rinnovamento e al progresso, invio a Lei, egregio segretario generale, agli illustri relatori, alle autorità e a tutti i presenti un cordiale augurio di buon lavoro”.
Angelo Gentilini, da www.rassegna.it