«I dati che l’Inps ha diffuso, giovedi 7 luglio 2016, certificano una situazione di profonda difficoltà tra i pensionati italiani, che ad oggi non hanno avuto le dovute attenzioni da parte della politica». È quanto ha commentato il segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti a seguito della pubblicazione del rapporto annuale Inps 2015, nel quale si fa il punto sullo stato della previdenza pubblica in Italia. «E’ per questo – segue il commento di Pedretti – che il confronto che si è avviato con il governo dovrà necessariamente portare a dei risultati e a delle risposte certe per milioni di persone. La condizione degli anziani e dei pensionati italiani non è un tema più rinviabile». Il rapporto dell’Inps lancia l’ennesimo allarme sulla povertà: secondo i dati infatti sono circa 6 milioni le pensioni al di sotto dei 1000 euro e i pensionati poveri rappresentano circa il 40% di tutti coloro che percepiscono un reddito da pensione. Da questo punto di vista l’ipotesi avanzata dal governo sulla flessibilità non farebbe che aggravare la situazione. Con l’APE, che consiste in un prestito da restituire in vent’anni, si sostiene da fonti Inps, si andrebbe incontro, di fatto, a un taglio permanente dell’assegno previdenziale. Un altro aspetto sottolineato nel rapporto è il grande flop del part-time agevolato: sarebbero state fino a questo momento circa 100 le persone che hanno accettato questa forma di ‘agevolazione’ previdenziale.