La scomparsa di Stefano Rodotà è una perdita gravissima per la democrazia del nostro paese. Rodotà ha dedicato la sua vita di studioso, giurista e politico alla difesa e all’applicazione della nostra Costituzione che considerava il principale strumento per combattere le ingiustizie e affermare i diritti sociali e civili. Stefano è stato un militante della democrazia, contribuendo con passione, lucidità e generosità allo sviluppo del paese e a molte delle sue conquiste nel segno della libertà e dell’eguaglianza. Sempre attento ai problemi e ai bisogni delle classi lavoratrici è stato al nostro fianco in tutte le battaglie. In particolare, in questi ultimi anni, ha sostenuto le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici e della Fiom nella lotta contro le discriminazioni sindacali alla Fiat, nella difesa e nell’applicazione dei diritti sanciti dalla Costituzione ma troppo spesso elusi, a partire dal diritto al lavoro e alla dignità nel lavoro: ce lo ricordiamo, con la forza e il rigore che gli erano propri, in piazza a Pomigliano contro la Fiat, in Piazza del Popolo a Roma nella manifestazione “Costituzione: la via maestra”, al nostro ultimo congresso a Rimini, fino alla battaglia vinta nel referendum dello scorso 4 dicembre. Ci mancherà moltissimo. Alla famiglia e compagni con cui abbiamo condiviso tante battaglie va tutta la nostra vicinanza e il nostro abbraccio. (Maurizio Landini)
Ci ha lasciati Stefano #Rodotà. Un grande dolore. Ci mancherà il suo pensiero coraggioso e originale. Il diritto, per i diritti negati.
(Fiom Cgil Imola)
Pensando a tutte le volte che è stato in piazza a lottare con noi e alle tante lezioni di democrazia che ci regalava quando interveniva, ora mi sento dentro un grande vuoto, ma che va riempito con la lotta dalla parte giusta del lavoro e dei diritti universali fino alla fine come il Compagno Rodotà ci ha insegnato.
Ciao Stefano RIP. (Angelo Gentilini)