Una giornata speciale, oggi 21 marzo, a Reggio Emilia non è solo il primo giorno di primavera. Per l'associazione Libera, ma anche per tutta l' Emilia-Romagna, è la "giornata della memoria e dell''impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie". Le celebrazioni, mentre in Senato è in discussione il progetto di legge per renderle nazionali, si svolgeranno da quest' anno non più in un'unica città italiana, ma in contemporanea in diversi Comuni, uno per ciascuna regione, scelti come luoghi simbolo dell''impegno contro le mafie. Cosi, quando il conto alla rovescia dei giorni per l' avvio del processo Aemilia segnerà meno due, proprio nella città del Tricolore saranno ricordate con una serie di iniziative le 900 vittime innocenti della mafia in Italia. Il filo conduttore della 22esima edizione è quello di "Ponti di memoria, luoghi di impegno": al centro della discussione vi sarà infatti l' importanza del lavoro svolto da ciascuno, quotidianamente, per affermare la giustizia sociale e lottare in maniera corale contro le mafie. In dettaglio il programma delle iniziative a Reggio Emilia: avrà inizio alle 9.30 con la partenza da piazzale Marconi, il corteo con la delegazione dei famigliari delle vittime delle mafie che risiedono in Emilia-Romagna. Il corteo proseguirà lungo le vie del centro e arriverà alle 11 in piazza Prampolini. Qui saranno letti i nomi delle oltre 900 vittime innocenti delle mafie. Alle 12 è infine previsto, in diretta video da Messina (piazza nazionale della giornata) l''intervento di don Luigi Ciotti, fondatore di Libera. http.//www.libera.it Nel pomeriggio, alle 15, si svolgerà invece un incontro del Consiglio comunale di Reggio Emilia con i familiari delle vittime. Nel nuovo schema "a rete" della manifestazione, spiega il referente regionale di Libera Daniele Borghi: "Non potevamo pensare che a Reggio Emilia per la manifestazione. Da un lato perché la presenza delle infiltrazioni dura purtroppo da tanto tempo, dall' altro in quanto proprio qui inizierà a breve il processo contro l' ndrangheta. In questa città purtroppo da decenni ''lor signori'' hanno deciso di fare affari, noi lo abbiamo denunciato, questa manifestazione a cui ci aspettiamo una grande partecipazione (erano in 200.000 l''anno scorso a Bologna) servirà a fare cadere anche tutti gli alibi di chi non potrà più dire che non sapeva".
“Essere costruttori di ponti è un abito mentale, un atteggiamento etico, un percorso culturale ed
educativo: dunque riguarda la coscienza di ognuno e i valori dei singoli individui. Ma è anche
un’opera sociale e corale, chiede e presuppone reciprocità. Se il ponte viene costruito
contemporaneamente da entrambe le estremità, l’incontro sarà più vicino e più sicuro, l’opera più
stabile e duratura”. - Don Luigi Ciotti –
Angelo Gentilini