29 dicembre 2015

Ricordando " Anna Kuliscioff " la madre del socialismo italiano.

Novant' anni fa, nella sua abitazione milanese di Portici Galleria 23, si spegneva Anna Kuliscioff, una figura che è stata determinante per l’emancipazione e la rivendicazione dei diritti delle donne italiane ed europee. Anna nacque in Crimea, nel 1855, da una ricca famiglia di commercianti ebrei. A 18 anni si trasferì in Svizzera, poi in Italia per gli studi universitari, si laureò in filosofia, medicina e ginecologia. Per tutta la vita ha lottato per la dignità, la libertà e i diritti delle donne e dei lavoratori/trici. La chiamavano “La Dottora dei Poveri” e scopri l’origine batterica delle febbri puerperali, scoperta che fu la salvezza di milioni di donne dai problemi post partum. Fu la compagna di Andrea Costa, e l' 8 dicembre del 1881 ad Imola nacque la loro figlia Andreina. Separatasi da Andrea, nel 1884 Anna incontrò a Napoli Filippo Turati, l'uomo con cui rimarrà legata per sempre. Anarchica, Medico, Rivoluzionaria, Socialista , era all’epoca una “donna avanti a tutte”, sostenuta dall’ideologia nichilista russa che teorizzava l’assoluta uguaglianza tra i sessi. Già nel 1890 affascinava e coinvolgeva con le Conferenze sul “Monopolio dell’uomo” e sosteneva che “Il voto è la difesa del lavoro e il lavoro non ha sesso”. Dal 1891 diresse la rivista del Socialismo Italiano “Critica Sociale” e ad inizio 900 elaborò la legge per la tutela del lavoro minorile e femminile, presentata in Parlamento dal Partito Socialista e approvata nel 1902, legge Carcano n° 242. Poi sostenne la nascita del "Comitato Socialista per il suffragio femminile" e nel 1912 fondò e diresse la rivista “La difesa delle lavoratrici”, nella redazione un'altra autorevole donna nata ad Imola, Argentina Altobelli. Anna veniva definita il miglior cervello politico del Socialismo Italiano, a cui tutti si chinavano, Mussolini compreso. Possedeva una visione politica internazionale sulle questioni delle classi, dei lavoratori e dell’emancipazione delle donne, superiore ad Andrea Costa e Filippo Turati. Gli ultimi anni della sua vita furono interiormente tormentati perché aveva percepito pienamente la portata del cambiamento, l’antisocialismo, il nazionalismo che portò al fascismo. Il 29 dicembre 1925, giorno del funerale, alcuni fascisti si scagliarono con violenza contro le carrozze del corteo funebre, trasformando il funerale in una dichiarazione di guerra, ma la storia ha purtroppo evidenziato, come ben sappiamo, tutte le percezioni di questa straordinaria DONNA.  Per chi volesse approfondire la figura e la grandezza di questa donna, invito a leggere la sua biografia, tutte le lotte, le sofferenze, il carcere, la cultura e la passione con cui sosteneva le sue tesi. Forse scoprirete, come è capitato a me, che ad Anna Kuliscioff, non solo le donne, ma anche gli uomini, gli dobbiamo tutti insieme qualcosa.
Altre Info: angelogentilini.blogspot.it/2011/03/donne-e-diritto-di-voto.htm
                 http://www.libereta.it/anna-kuliscioff.html
Biografia: https://it.wikipedia.org/wiki/Anna_Kuliscioff
                 http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/annakuli.htm
                 http://www.storiaxxisecolo.it/antifascismo/biografie%20antifascisti17.html
« A Milano non c’è che un uomo, che viceversa è una donna, la Kulisciova.» (Antonio Labriola nella lettera a Friedrich Engels del 1º luglio 1893)
Angelo Gentilini