13 dicembre 2015

Pensioni e le mancate rivalutazioni.

Informiamo tutti i pensionati che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 280 del  1 dicembre 2015 il decreto sulla perequazione automatica (l’aumento delle pensioni annuale derivante dalla inflazione) per l'anno 2016, che prevede un aumento pari a zero, mentre per l'anno 2015 è confermato lo 0,2%.
Le conseguenze per i pensionati sono che a partire dal 1 Gennaio 2016, per chi percepisce una pensione fino a tre volte il minimo o a partire dalle 6 volte il minimo, è prevista la restituzione derivante dalla differenza tra quanto ottenuto in maniera provvisoria durante il 2015 al tasso previsto dello 0,3 per cento ed il valore definitivo dello 0,2 per cento. In più dato che l’assegno pensionistico del nuovo anno sarà identico a quello definitivo del 2015 l’assegno sarà un po’ più leggero. Mentre chi percepisce un assegno ricomprese fra le tre e le sei volte il trattamento minimo Inps, potrà godere di un leggero aumento, per queste pensioni si determinano, dal 1 Gennaio 2016, i nuovi importi mensili dovuti alla applicazione del Decreto legge 65 / 2015, convertito in legge 109/ 2015, in seguito alla sentenza della consulta che ha respinto il blocco della perequazione effettuata nel 2012 e nel 2013.
«Come dichiarato da Carla Cantone, segretaria generale dello Spi, bisogna intervenire subito per evitare che ai pensionati sia chiesta indietro una parte dei soldi della rivalutazione dello scorso anno – commenta Sauro Dal Pane, segretario dello Spi territoriale -. La legge di stabilità va modificata per tutelare il reddito da pensione, che non deve essere ulteriormente penalizzato. Anche il tavolo di trattativa tra i sindacati Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil e il ministro Poletti ha lo scopo di non danneggiare ulteriormente i pensionati, che da anni subiscono i provvedimenti iniqui del governo di turno». (Spi Cgil Imola)
Angelo Gentilini, da info Spi Cgil Imola.