06 dicembre 2015

Boeri...come un mandarino tardivo!!!

Esistono mandarini (e altri frutti) tardivi: arrivano a maturazione, ma dopo che i normali tempi sono passati. Il Presidente dell'Inps è come un mandarino tardivo: cinque giorni fa ha denunciato, con enfasi da primizia, che i pensionati del futuro “godranno” di pensioni inferiori di almeno il 25% rispetto a quelle odierne; ha perfino segnalato che il rischio incombe sui lavoratori a carriera discontinua (che acume!). Non ha mancato di evocare la necessità che si metta mano alle pensioni attuali per tamponare gli effetti drammatici della sciagurata riforma Fornero. Non è questione di primogeniture: quella situazione la  denunciamo da anni, così come l'allarme sul futuro di un Paese che avrà una sequenza di generazioni povere e sole.  Adesso se ne è accorto Boeri...e speriamo che non tiri fuori dal cilindro soluzioni tipo: togliamo a chi è già in pensione per dare qualcosa a chi ci andrà, perché essere tardivi è peccato veniale, scambiare i problemi per le soluzioni è decisamente peggio. 
Angelo Gentilini, da Passaparola Spi Cgil E.R.
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A dimostrazione che la questione è ampiamente conosciuta e dibattuta da diversi anni, sotto copio e incollo un pezzo che ho scritto a "gennaio 2010" e pubblicato nel blog, ed inviato a diverse testate giornalistiche locali: 

I PRECARI PAGANO LE PENSIONI AI DIRIGENTI E ALTRO… Analizzando quanto accade in Italia, si consolida il crescente distacco della politica dalle persone che fisicamente, moralmente, eticamente e finanziariamente “tirano la carretta”. Detto questo, e si dice da tempo, vediamo i dati INPS e quanto non sa il cittadino che non si documenta. Tre fondi INPS messi insieme danno un attivo di + 19,4 miliardi di euro, ma l’attivo non è prodotto da tutte le categorie di lavoratori. Sono in attivo varie categorie di lavoratori dipendenti con + 6,8 ml/euro, sono in attivo i parasubordinati e precari vari con + 8 ml/euro, è in attivo il fondo cassa integrazione, disoccupazione, malattia con + 4,6 ml/euro. Sono in passivo, udite! udite!, il fondo dirigenti d’impresa con – 3,2 ml/euro, a seguire le categorie dei coltivatori con – 5 ml/euro, commercianti e clero. Giustamente l’INPS è tenuto a salvaguardare lo spirito solidale tra le categorie più forti con le più deboli. Ma un conto è sostenere lavoratori stagionali, avventizi, etc.. etc…, con una grande percentuale di donne che coprono di fatto con il loro impegno quotidiano un welfare e stato sociale debole e carente. Diverso è sostenere pensioni da favola ai dirigenti, che hanno già percepito stipendi, premi di risultato e liquidazioni da favola, a fronte anche di professionalità non sempre da favola, ma molto raccomandate senza ricevuta di ritorno. In Italia, la pensione media annua dei dirigenti è di 45.000 euro, quella dei lavoratori dipendenti è di 10.600 euro. In un Paese normale dovrebbe essere in attivo e solidale il fondo INPS dirigenti! ..o mi sbaglio??? Ho voluto evidenziare un altro paradosso tutto italiano, che noi chiamati anche settari o estremisti conosciamo da anni. Ma quanti cittadini in realtà sapevano che il loro figlio precario contribuisse a sostenere le pensioni ai dirigenti??? Il detto comune è: “se prendono tanto di pensione avranno versato tanto di contributi”. Dati alla mano non è proprio così e sempre dati alla mano non mi sembra giusto usare il fondo INPS TFR – INOPTATO dei lavoratori per la spesa corrente dello stato ( = 3,5 ml/euro ). Il Governo dimentica che questa crisi epocale e strutturale avanza e lascerà delle profonde ferite occupazionali, sociali ed economiche, perciò serve programmazione e sostegno finanziario. Però in Italia, nel 2009 si registra un dato positivo, i paperon dei paperoni della finanza, Berlusconi compreso, hanno tutti raddoppiato il loro potere /capitale finanziario. Il vero peccato è che si tratta di pochissime persone o famiglie in percentuale al totale dei cittadini. Mi sorge una domanda… sono veramente io settario o estremista??? Se anche lo fossi, è meglio essere settario e realista, piuttosto di pensare di vivere nel paese delle favole, dove le favole in questione da sempre le paghiamo noi lavoratori. Di questo passo, in futuro le pagheranno ancora di più i nostri figli e i nostri nipoti, alla faccia del partito dell’amore e del suo leader che dice di lottare contro chi diffonde l’odio. I lavoratori che “tirano la carretta”, che pagano le tasse fino all’ultimo centesimo e altro sanno che nel corso del tempo due cuori e una capanna non possono reggere. Considerato che si prevede il 2010 l’anno delle riforme, sfruttando anche la crisi in corso, per giustizia, scuola, fisco, Costituzione, istituzioni e rappresentanza, consiglio umilmente a tutti di alzare le antenne , informarsi, documentarsi e partecipare prima di ritrovarci fregati nella realtà!!!

Angelo Gentilini