Come ex diffusore e come militante di un partito le cui radici affondano nella storia di questo paese nato dalla resistenza al nazifascismo ritengo vergognosa e fortemente antidemocratica la scelta della Fiat Auto di impedire nelle fabbriche di componenti del gruppo di affiggere il quotidiano fondato da Gramsci L’Unità.
In anni molto bui della nostra storia l’unità clandestina era riferimento politico per i tanti che si opponevano al Duce e a suoi sgherri , nel dopoguerra L’unità si è diffusa tra i lavoratori e la classe operaia come giornale di grande acculturizzazione lontano dall’ideologia borghese che animava la grande stampa, i tempi sono cambiati ma qualcuno sembra non essersene accorto e continua a sognare reparti confine per gli operai sindacalizzati e vorrebbe porre discriminazioni non solo alla militanza sindacale ma anche limitare il diritto di stampa ai giornali non graditi.
La reazione è sotto gli occhi di tutti , il giornale sarà portato in fabbrica comunque e appeso e in tutta Italia i suoi lettori e i democratici sosterranno la visibilità di questa testata.
Non si può pensare neanche lontanamente di imporre in uno stato democratico la fine di quei giornali che sono scomodi o non allineati con i poteri forti e il fondo per finanziare l’editoria dovrebbe per senso di civiltà essere aumentato a garanzia della pluralità delle idee per non compromettere un settore già in crisi per il calo della pubblicità e i cresciuti costi per produrre l’informazione.
Infine questo atteggiamento antidemocratico potrebbe essere interpretato come "un cambio dei tempi", io lo ritengo solamente volgare.
Fabio De Francesco - Direzione del Partito Democratico di Imola
"Tenete le mani aperte, e tutta la sabbia del deserto passerà tra le vostre dita. Chiudete le mani, stringerete soltanto qualche granello di sabbia."
Eihei Dogen